THE MERMAID WHO LOVED THE SHARK

di Ellen


Parte 1

Tesa e immobile, davanti a quell’imponente e sfarzosa porta, con il sangue che pulsava veloce nelle vene, le tornò in mente la sua ultima sessione d’esame all’università … e in particolare, lo stress e quella fastidiosa sensazione di dolore alla bocca dello stomaco, che le toglieva il fiato e le faceva sembrare tutto più difficile! …  
E in quel momento, era proprio così, che si sentiva … un’universitaria ad una prova orale d’esame ...
Ma non era un caso che quelle sensazioni fossero così vive, perché … quanto tempo era passato? … sei? … sette mesi? … forse qualcosa meno? …  ormai aveva smesso di contare sia i giorni che i mesi della data del suo ultimo esame … tentando perfino di rimuoverli dalla propria mente, insieme  al giorno della sua graduation …
Purtroppo per lei, non erano ricordi felici come quelli dei suoi compagni di corso … ma solo da dimenticare e voltare pagina, appena il dolore glielo avesse permesso …
Aveva avuto molte difficoltà a superare quel periodo, però ora … ci era riuscita suo malgrado … ed era intenzionata a ricominciare da capo …
Una nuova esistenza … una nuova realtà … da sola … senza più neanche le ali protettrici dei suoi genitori …
Era una sfida con sé stessa e con la vita … che probabilmente non avrebbe mai avuto coraggio di affrontare fino a qualche mese prima … quando tutto era cambiato e aveva cominciato a vedere le cose in modo diverso …
Ma la sua idea di voltare pagina, non consisteva solo nel diventare indipendente … voleva molto di più! … voleva ricominciare dal fondo, cambiando città e modo di vivere!
L’occasione le si presentò quando, grazie ad un’ irrepetibile e fortunata chance lavorativa,  si trasferì dall’ esoterica Baton Rouge, in Louisiana, alla ricca Beaumont in Texas …
Trasferirsi in una nuova città, non la spaventava … o almeno non più!
Dopo che aveva abitato per ben cinque lunghi anni, a parte le vacanze estive e invernali, lontano da casa sua a Houma, nel sud del Paese, per seguire i suoi studi in Lingue e Letteratura Orientale nella LSU (Louisiana State University) a Baton Rouge, si era completamente abituata a vivere da sola, lontano dalla sua famiglia …
Insomma, per lei non era qualcosa di così trascendentale o traumatico! … piuttosto, lo era stato tornare a Houma, a termine degli studi …
Non era più abituata ai suoi genitori che le chiedevano in ogni momento cosa facesse … dove andasse … con chi uscisse … e via dicendo! … e neanche a suo fratello che era sempre assente per lavoro, ma che quando tornava, faceva sentire fin troppo bene la sua presenza, facendole da guardia del corpo … o come preferiva dire lei, da avvoltoio sulla spalliera!
Aveva bisogno dei suoi nuovi spazi , che si era creata durante gli anni di studio … lontano da tutto e da tutti …
Così, a malincuore, anche se era molto legata alla sua famiglia e ai luoghi che l’avevano vista crescere, aveva deciso di intraprendere una nuova strada per sé … che proprio in quel momento, si trovava lì, davanti a lei!…
Françoise si trovava nella sede centrale della Solid Dynamo (S.D.) a Beaumont, ed era in attesa di essere ricevuta dal suo nuovo datore di lavoro …
Chissà che tipo sarà? …
Ne aveva sentito parlare … e aveva letto alcuni articoli su di lui …
Sicuramente un tipo particolare … visto che compare sia sui giornali di finanza che su quelli di gossip … con pari periodicità !
Non era abituata a leggere né gli uni né gli altri, ma come sempre faceva, le piaceva sapere con chi aveva a che fare … in particolare, in quel caso : visto che si trattava del suo futuro capo …
Alcune settimane dopo la sua laurea, era stata contatta da questa ditta texana, perché in cerca di una persona che svolgesse sia il ruolo di assistente che quello di traduttrice, durante gli incontri di lavoro del loro Presidente … e riferendo poi, che alla loro richiesta alla LSU, nelle specialistica in Lingue Orientali, era stata direttamente consigliata dai suoi professori … per le sue capacità e la sua serietà …
La ditta, in seguito a ricerche che aveva svolto lei personalmente, subito dopo averla contatta, era una multinazionale specializzata in apparecchiature laser ad uso sia industriale che medico, con sede centrale nel vicino Texas … che trattava essenzialmente con clienti europei e orientali … e per questi ultimi, per facilitare le trattative e i rapporti, avevano deciso di farsi affiancare da una figura specializzata che fosse in grado di interpretare al meglio le loro esigenze …
Fu così infatti, che era stata chiamata a sostenere una serie di colloqui, presso la S.D. … alla fine dei quali, era stata reputata perfetta per quel ruolo ed era stata assunta! … ma le restava ancora  un’ultima cosa da fare, prima di entrare a pieno ruolo nel suo nuovo lavoro … incontrare il Presidente!
Già, in tutta quella serie di prove e incontri, non aveva mai avuto modo di incontrarlo di persona o  di vederlo di sfuggita : era sempre fuori per impegni … o almeno, era quello che le veniva riferito ogni volta …
Ora, finalmente, era lì … a pochi metri da lei … e l’unica cosa che li separava, era quella enorme e pesantissima porta in acciaio e ebano …
Quasi non ci credevo che alla fine l’avrei incontrato! … pensavo che fosse l’uomo invisibile! … ma ora finalmente … conoscerò la persona con cui, d’ora in avanti, dovrò trascorrere metà del mio tempo! …  o almeno fino a quando avrò questo lavoro! … e speriamo il più allungo possibile!
Stava già aspettando da diversi minuti e quell’attesa, la stava agitando vistosamente …
Come sempre le capitava, quando si innervosiva, cominciava a battere il dito indice della mano destra sulla prima superficie che trovava …
Questa attesa mi sta innervosendo! … ma quanto mai sarà impegnato?! …
Proprio in quel momento, la porta si aprì e lei sentì il cuore saltarle in gola …
Finalmente … si alzò in piedi, come una scolaretta all’appello …
In un elegante abito grigio scuro con camicia bianca in misto seta e cravatta scura, uscì il braccio destro del presidente … Albert Heinrich … un uomo sui trent’anni, di origine tedesca … che le rivolse uno sguardo freddo e distaccato … -Miss Arnoul? … -
-Sì … - rispose flebilmente, leggermente intimorita dal suo tono e dalla sua espressione …
-Il Presidente … la sta aspettando … prego, può entrare … -
-Grazie … -
Le tenne aperta la porta e la fece accomodare …
Françoise teneva stretti al petto, quasi fossero un’ancora di salvezza, il suo blocco appunti e l’agenda di cui era stata munita, mentre entrava insicura, sui suoi tacchi a spillo dodici, in quella enorme stanza, arredata con eleganza e essenzialità …
Sgranò gli occhi vedendo lo sfarzo di quella mobilia completamente  moderna, con materiali di nuova generazione, mai visti prima … e che, ad occhio a croce, costavano un’esagerazione!
La porta si chiuse alle sue spalle, facendola trasalire debolmente e ricordandole dove si trovasse … ovvero nell’ufficio del capo supremo … il Presidente! … come tutti lo chiamavano minacciosamente …
Ci aveva fatto caso da subito … ogni volta che qualcuno ne parlava e pronunciava il suo nome, il tono diventava rigido e solenne … quasi stessero nominando il diavolo …
Un’unica persona, non aveva usato quel tono insolito quando ne parlava … ed era stato appunto, il suo braccio destro! … ma d’altronde, ripensando alla persona … non c’era da stupirsi !… dovevano prendersi alla perfezione se volevano essere affiatati , quindi … non dovevano essere molto diversi …
Si fermò esitante e rigida, come una statua , davanti alla grande scrivania in acciaio e vetro … aspettando che la grande poltrona in pelle scura, si girasse e le mostrasse il suo capo …
-Buongiorno … Presidente … - non era molto sicura di quello che aveva detto … tanto la voce le tremava e la testa era in confusione …
Alcuni attimi dopo, la poltrona, che era rivolta verso la grande vetrata che dava sul grande fiume Neches, si mosse … ruotando su sé stessa … e rivelandole la fisionomia della persona che stava aspettando di conoscere da tempo …
Era seduto comodamente, con le gambe accavallate e sicure,  un braccio posato e rilassato sul bracciolo e l’altro a sostegno … con la mano richiusa, appoggiata alla guancia, che la guardava dritto e sicuro, senza dire una parola …
-Buon … giorno … Presidente … - disse nuovamente, balbettando, intimorita di non averlo salutato veramente prima, ma di avere solo farfugliato qualcosa di indefinito …
L’uomo alzò un sopracciglio contrariato e piegò la bocca in una smorfia … -Avevo sentito … non porto ancora l’apparecchio per dovermelo ripetere . - disse tagliente e acido …
Ecco … lo sapevo … non cominciamo bene …
Deglutì a fatica e si scusò … - Mi perdoni … -
Il Presidente, alzò gli occhi al cielo, come se fosse scocciato … e sbatté le palpebre nervosamente …
-Non perdiamo altro tempo. Si metta a sedere signorina … e cominci a parlarmi di lei.-concluse categorico …
Non ci siamo proprio, se lo temo tanto da sentire le gambe tremare! … mi sarà impossibile lavorarci insieme se continuo così …
Non ricordava di essersi mai sentita così intimorita e a disagio … come in quel momento! … nessuno, neanche uno dei suoi professori, l’aveva mai fatta sentire così in soggezione e inadatta come quell’uomo … ed erano bastati solo pochi istanti …
Si accomodò goffamente davanti a lui, su una delle poltrone … tenendo sulle gambe, stretti come non mai, agenda e blocco : stava per disintegrali, tanto li stringeva forte e nervosamente …
Sarebbe stato più difficile di quanto immaginasse … 
-Quindi? .- la incalzò duro, continuando a fissarla sicuro negli occhi … -Vuole dirmi qualcosa di lei, di grazia, Miss?-  il tono della sua voce non nascondeva né il suo fastidio né la sua disapprovazione per il suo comportamento timido e incerto …  -Miss?-
-Sì … mi scusi … ecco .. io … - … era così agitata che non si ricordava più neanche da dove doveva cominciare … eppure, si era preparata tanto per quella presentazione! …      -Mi chiamo … Françoise Arnoul … anno ’90 … nata a Houma … e  laureata in Lingue e Letteratura Orientale presso la LSU, a settembre dell’anno corrente e … - si interruppe bruscamente, vedendolo inspirare nervosamente, mentre l’ascoltava …
-Miss? … mi vuole dire anche la data del suo compleanno? … il suo segno zodiacale? … e il suo gruppo sanguigno? – sottolineò irritato e saccente …
Lei lo guardò contraddetta … si sentiva smarrita … non sapeva cosa intendesse e cosa volesse sapere di preciso …
Stizzito, si riassestò sulla poltrona e prese una cartellina dalla scrivania … l’aprì … e cominciò a parlare …
-Françoise Arnoul, nata a Houma, il 24 Gennaio 1990 da Isabeau Anne Marie Chevalier e Maxence Arnoul … fratelli … uno … Jean Arnoul … classe 1983 … pilota internazionale d’aerei … Laureata in Lingue e Letteratura Orientale, specializzazione in Affari e Commercio Estero, con il massimo dei voti e bacio accademico il 27 settembre 2013 … - si zittì e continuò la sua lettura, senza proferire altre parole … borbottando soltanto di tanto in tanto qualcosa … ed esordendo infine, dopo alcuni minuti,  con … -Etc … etc … -
Chiuse la cartellina con indifferenza e la ripose sul tavolo con aria sufficiente … riguardandola di nuovo, in modo intransigente e freddo …
-Come vede, Miss … queste informazioni ce l’ho già … vorrei sapere altro da lei … tipo … i suoi obiettivi all’interno della mia ditta  … -
Françoise era impietrita e impaurita … si sentiva piccola piccola di fronte a lui … inerme e debole …
Dio … perché mi fa questo effetto? … chi diavolo è quest’uomo così algido e senza sentimenti che mi lascia così frastornata e incapace di reagire? … 
I suoi occhi scuri e scrutatori, erano così sicuri e penetranti, che l’avevano completamente annichilita ….
-Miss?- la richiamò bruscamente …
Trasalì visibilmente … -Mi scusi … ecco io … - abbassò gli occhi e inspirò … - … vorrei diventare una figura lavorativa fondamentale e di rilevanza nella Solid Dynamo … -
-E questo come?.-
-Ecco …  io … - non riusciva a trovare le parole … non era mai stata una grande chiacchierona, ma era la prima volta in cui si trovava senza risposta …
Ecco io … non lo so …
Strinse demoralizzata le dita intorno alle sue carte e abbassò gli occhi …
Il giovane uomo sospirò sonoramente … infastidito dal suo indugio …
-Miss? … sa almeno con quale ruolo è stata assunta? –
Annuì smarrita … almeno quello lo sapeva …
All’improvviso, sentì un suono , una sorta di scricchiolio, se si poteva definire così, provenire da davanti lei …
Alzò la testa di scatto e lo vide alzarsi in piedi … fare il giro della scrivania e avvicinarsi a lei … infilarsi le mani in tasca, ostentando la sua sicurezza, e infine guardarla dall’alto in basso …
-Miss … se vuole essere la mia assistente, deve smettere di mostrare questa insicurezza.–  … le diede un’occhiata rapida nel complesso : tailleur grigio chiaro con giacca e gonna, forse un po’ troppo severa e morigerata … capelli biondi raccolti in una coda bassa e decolté nere classiche con tacco alto … - … e cominciare ad adeguarsi al mio stile di vita .-
Lei continuava a guardarlo stupita … e ora, che era così vicino a lei, era in grado di notare ogni lineamento del suo viso e accorgersi quanta virilità e fascino emanasse …
Come imbambolata, osservò il suo viso nel dettaglio … biondo scuro, tendente al castano, con profondi occhi marroni, dal taglio a mandorla strano … perché non erano orientali, ma … neanche occidentali … la bocca ben definita … con il labbro inferiore più marcato e grande … l’ovale perfetto e regolare, molto fine e dolce, che però non toglieva nulla a quella sua forte mascolinità e sensualità …
Abbastanza alto e magro, dal fisico asciutto e muscoloso … con spalle grandi e forti e il resto del corpo ben proporzionato … chiaramente, il tipo di persona che si dedica allo sport per mantenersi in forma …
Vestito in un completo scuro e affilato, di pregiata stoffa, con camicia bianca e cravatta nera, era decisamente imponente …
In qualche modo le ricordava la porta del suo ufficio … appunto:  imponente … sfarzosa … elegante … fredda e austera …
-Miss? Mi ha capito?.-le chiese nervoso, riscuotendola improvvisamente dalle sue riflessioni …
Arrossì, visibilmente imbarazzata per la sua mancanza … e poi, annuì debolmente …
-Sì, mi scusi … dovrò adeguarmi al suo stile di vita, se vorrò rendermi effettivamente efficiente … Mr.Shimamura … -
Abbassò di nuovo lo sguardo …
Che disastro … questo colloquio, sta andando malissimo … e il mio capo … è … è Satana fatto persona!
-Bene. Se ci siamo capiti … e ora di cominciare.- concluse velocemente, tornando al suo posto e accomodandosi nuovamente di fronte a lei …
-Va bene … che cosa devo fare? … -chiese esitante, prima di vedere nuovamente la faccia di Mr. Shimamura contrarsi in una smorfia contrariata …
Cosa ho detto di sbagliato questa volta? …
-Miss? … le è stata fornita una agenda … la usi !… sempre che lo sappia fare … -aggiunse polemico …
Lei lo guardò perplessa …
L’agenda! … è vero ! … le sembrava strano che le avessero dato un’agenda simile, tutta in pelle e rifinita con dettagli in oro, a suo uso personale! … era ovviamente quella del suo capo, non la sua!
-Sì, mi scusi!- subito sull’attenti, la aprì, andando a cercare …
Che giorno era? … ops … non se lo ricordava …
Quel mostro davanti a lei, le aveva fatto dimenticare anche quello!
Palesemente in difficoltà, l’uomo intervenne, sospirando rassegnato  … -Oggi è il 27 ottobre … 2013 … se per caso avesse un dubbio anche sull’anno! … -
Ah, ecco! … uhm …  è già passato un mese dalla mia laurea …
-La ringrazio … Presidente … - disse mestamente, andando al giorno preciso …
Uhm … quindi … vediamo … oggi …
Con il dito passò in rassegna i vari orari segnati … erano tutti appuntamenti del suo capo, che doveva gestire e ricordargli e a cui doveva presenziare anche lei, dove fosse indicato in agenda …
Che ore sono? …
Si guardò il polso … in cerca del suo orologio … le 12: 42 …
-Miss? … glieli devo dire io miei impegni, forse? .-
-Mi scusi … - si strinse nelle spalle mortificata …
-Si dia una smossa … o domani saremo ancora qui! Ad aspettare che lei capisca in che parte del mondo si trova!-
Uhm … acido … mi dia un attimo di tempo!
La sua bocca si tirò rigidamente … -Miss?Siamo ancora qui! … se continuiamo così, creerà un danno alla ditta, se mi farà arrivare in ritardo … o peggio ancora, saltare, qualche incontro importante con i clienti stranieri . -
Esagerato … qui sull’agenda, c’è scritto che il nostro colloquio si doveva protrarre almeno fino alle tredici … quindi siamo in largo anticipo ! … e se continuiamo così … finirà anche molto prima …
Inspirò profondamente … ok … iniziamo a fare sul serio … forza Fran! … si riscosse e si ricompose, assumendo una forma seria e professionale …
-Mr.Shimamura, ha un pranzo alle 13:30, da Novias con … -esitò un attimo … non era specificato né l’appellativo né il nome della persona, ma solo il cognome … - … Miller … Mr. Miller.- concluse, felice di essere giunta almeno ad un punto …
Lui la guardò con cipiglio …
-Sa, non credo che … Miss Miller, sarebbe felice di sentirle dare del lui … - disse tagliente e sarcastico …
Ohi! … gaffe micidiale …
-Ecco io … mi spiace, ma … qui … non era specificato e … io pensavo che … visto che era tra gli impegni di lavoro … -
-Miss Arnoul … smetta di giustificarsi per qualsiasi cosa. Prenda atto del suo errore per la prossima volta. E basta.-
L’uomo si alzò, prese il cellulare e un mazzo di chiavi … e poi la guardò nervoso …           -Andiamo?! … o vuole rimanere qui a guardare il panorama, Miss?-
Sgranò gli occhi … dove?!?
-Sì, certo … mi scusi, ma …  dove? … -
-Come … dove? … Non è stata lei a dirmi, un attimo fa, che ho un pranzo con Miss Miller alle 13:30 da Novias?-
-Sì, certo, ma … io non credevo di doverla seguire … -
-Miss. Lei non dovrà seguirmilei … - marcò profondamente, il tono della voce …           - … dovrà essere semplicemente la mia ombra … ogni momento della giornata e della notte . Essere sempre a mia disposizione e … obbedire ai miei ordini. -
Uhm?!?! … che vuol dire della giornata e della notte?!? … non c’era scritto da nessuna parte del contratto che dovessi essere a disposizione di questo mostro, 24h/24h?!?!?
-Come … prego? … - … sperava almeno di non doverlo accompagnare anche in bagno!!!
Mr. Shimamura sospirò nuovamente … passandosi stancamente una mano sul volto …
-Miss. Glielo dico un’ultima volta e basta … Lei dovrà essere la mia ombra. In tutto e per tutto. Altrimenti … quella è la porta. – fu categorico e deciso …
Involontariamente, la ragazza guardò la porta … e poi di nuovo lui, turbata …
-Stia tranquilla … le verrà comunque pagato tutto il mese, se decide di andarsene . - aggiunse serio e duro … quasi sprezzante …
Era tentata … molto tentata … quanti minuti erano passati da quando lo aveva conosciuto? … pochi! … ma già non lo sopportava! … come poteva illudersi di riuscire a trascorrere giornate intere con un uomo così insopportabile? …
Si guardò un attimo attorno, smarrita … che doveva fare? …
Un attimo! … da quando mi scoraggio così facilmente?!?  … non è da me! … non mi posso fermare di fronte ad una cosa così banale e insignificante! … qui si tratta di lavorare! … non di stare a conversazione! … che importa se è acido e insopportabile?! … basta che mi paghi e che mi rispetti! …
-Mi scusi Mr. Shimamura … -respirò profondamente, guardandolo dritto negli occhi –Non ricapiterà più … e ora andiamo … - si alzò e lo fronteggiò …
L’uomo la guardò intensamente negli occhi, come se volesse capire se avesse deciso veramente … e se avesse capito in tutto e per tutto quale sarebbe diventato il suo compito da quel momento in poi …
-Bene … Miss Arnoul … andiamo. - E senza aggiungere altro, si avviò verso la porta, senza aspettarla …

 

Per tutto il tragitto in auto, Mr.Shimamura non disse una parola e lei si guardò bene da aprire bocca …
Uomo di poche parole … come tutti i capi d’industria …
Quando giunsero da Novias e scesero dalla limousine, Françoise  percepì un debole nervosismo trasparire dai gesti del suo capo … e si chiese se fosse possibile  … considerando il tipo …
-Miss Arnoul … lei è libera fino al prossimo appuntamento. Può andare.-
Come libera? … mi ha fatto venire fino a qui per mandarmi via?!? … ma è matto?!?
C’era qualcosa che le stava sfuggendo …
Ma non le aveva detto solo pochi minuti prima che doveva essere la sua ombra e che doveva accompagnarlo ovunque?!? … e ora la mandava via? … senza contare che non sapeva neanche dove andare e non conosceva ancora la città !
Ci pensò un attimo … sarebbe stato inutile obiettare o cercare delucidazioni … non le conveniva con quel mostro! … era meglio far buon viso a cattivo gioco, per il momento, e accettare di buon grado …   -Va bene … -
Così, accondiscendente, si voltò e cominciò a guardarsi attorno spaesata …
-Miss? … cosa sta facendo? … - le chiese spazientito …
-Ecco … io … mi stavo guardando attorno … non conosco ancora bene la città e .. –
-Miss … l’auto aziendale e Rogers, l’autista, saranno a sua completa disposizione finché non verrete a riprendermi.- disse sufficiente … come se fosse logico …
Ah! … giusto! … perché non ci ho pensato prima?!? … uhm …
-Grazie … - fu l’unica cosa che riuscì a dire, tentando di non far alterare ancora di più il suo capo e di trattenere una risposta irritata …
-Che giornata pessima … - concluse il presidente della S.D.  a bassa voce, infilandosi gli occhiali da sole e avviandosi verso il locale …

 

-Rogers? … posso farle una domanda? … -
L’uomo, annuì …
-Lei … è da  molto al servizio di Mr. Shimamura? … -
-Sono un fidato dipendente degli Shimamura da moltissimi anni … -
-Da moltissimi anni? … -
-Sì … ero l’autista personale della madre di Mr. Shimamura … -
-Della madre ?! … -
Ah .. quindi … ha anche una madre, un mostro simile!
-Sì, Miss … -
-Uhm … e anche lei … è come lui? … voglio dire … -
Rogers le sorrise dallo specchietto retrovisore … fermando l’auto …
-Siamo arrivati Miss … -
Françoise guardò fuori dal finestrino …
Si trovavano di fronte  ad un locale, non meno elegante rispetto a Novias …
-Rogers … io … -
-Stia tranquilla Miss … basterà che dica che è l’assistente personale di Mr.Shimamura e non dovrà fare altro … potrà ordinare quello che vuole … e non dovrà neanche pagare il conto … -
Neanche?! …
-Ma … -
-Non si preoccupi Miss … avrà tempo per imparare e conoscere …  -
Continuava a non capire … ma rassegnata, scese dall’auto …
Stava morendo di fame e anche se non aveva capito niente delle frasi sibilline di Rogers, fece come le aveva detto …
Così, entrò e si presentò come assistente personale di Mr.Shimamura …
-Buongiorno …  sono Miss Arnoul … l’assistente personale di Mr. Shimamura … -
La signorina le sorrise … -La stavamo aspettando Miss Arnoul! … -
Come?!? … la guardò sospetta, mentre prendeva un menù e l’accompagnava verso un tavolo enorme, imbandito e fastoso …
Il tavolo sembrava apparecchiato per molte persone … forse, la cameriera non aveva capito bene …
Appena le spostò la sedia per farla accomodare, si rivolse a lei …
-Mi scusi … ma forse c’è stato un fraintendimento … io … sono solo l’assistente di Mr.Shimamura … -
La ragazza la guardò stupita per un attimo e poi le sorrise nuovamente, in modo molto cordiale … -No, Miss … nessun incomprensione … questo è il tavolo personale di Mr.Shimamura … e lui stesso, mi ha detto di farla accomodare qui!. Concluse, lasciandola senza parole …
E quando glielo avrebbe detto?!? … cominciava ad averne le prove … doveva essere Satana!
-Va bene … -
Ok … stiamo al gioco …
Aprì il menù che la cameriera le aveva lasciato e cominciò ad osservare i piatti …
Ve ne erano un’infinità … e tutti molto particolari … tipo … antipasto : terrina di pesce gatto in salsa di bambù secondo antica tradizione indiana …  primo: risotto di ostriche e gamberi dolci … o zuppa di aragosta con pane speziato … secondo : tagliata di tonno con insalata e patate profumate al prezzemolo …
E questo era solo il lato pesce! … vi erano altrettanti piatti originali e prelibati da lato della carne … e non solo! … vi era anche un menù vegetariano !
Però … si tratta bene il Presidente!
Aveva solo l’imbarazzo della scelta … e alla fine optò per un secondo di pesce … semplice e leggero …

 

Dopo aver finito di gustare anche il dolce, consigliatole gentilmente dalla cameriera, chiamò la ragazza e le chiese il conto …
La cameriera la guardò divertita … -Miss … non deve pagare nulla! … è tutto offerto da Mr.Shimamura !… -
Come?!? …
Si irrigidì … offerto?!? … la sua mente si mise in moto … e subito dopo, la sua espressione si incupì …
Per chi l’aveva presa?!? … ma era impazzito?!? … per giorno e notte, cosa intendeva?!? ..
-Mi scusi, ma … insisto per pagare … io non voglio che Mr. Shimamura paghi nulla per me!Nessuno glielo ha chiesto e … -
-Aspetti, Miss! … non fraintenda le mie parole! … - specificò la ragazza in tono allarmato …   -Non è come pensa! … intendevo dire che, chiunque dei dipendenti di Mr. Shimamura, che venga a pranzare qui, non deve pagare nulla! … perché rientra nel loro contratto!-
-Davvero? … - le chiese sorpresa …
Questa sarebbe la mensa?!? …. ah, però! … ripensando a quella del Campus … mi viene subito la pelle d’oca! …
L’altra annuì …
-Bene … allora, la ringrazio … e a presto! … - si alzò e accompagnata dalla cameriera verso la porta, lasciò il locale …
Era questo che intendeva Rogers con … cose da imparare e conoscere? …

 

Erano dieci minuti alle tre e lei e Rogers erano in auto ad aspettare il loro capo …
-Rogers? … -
-Mi dica Miss … -
-Non devo andarlo a prelevare di persona, vero? … -
L’uomo sorrise nuovamente, guardandola dallo specchietto retrovisore …
-Non credo Miss … pensò che scapperà appena ne avrà modo … - concluse vago e con un filo di ironia …
-Ah! … e io che credevo che fosse un pranzo di piacere! … -
-Non direi … -
-Uhm … è una prestigiosa cliente della ditta? … -
-No … è la fidanzata di Mr. Shimamura … -
Sgranò gli occhi … eh?!?! …
Rogers rise debolmente … -Miss … chieda pure a me … quando ha qualche dubbio! … di qualsiasi genere! … non si faccia problemi … -
Pensò un attimo a quelle parole … di qualsiasi genere … così, senza esitare oltre, si avvicinò a lui …
-Rogers … dici davvero? … quel most … ehm …  quell’uomo è fidanzato? … -
L’uomo rise apertamente questa volta … -Sì ! –
Uhm … sarei curiosa di vedere la donna che ha avuto il coraggio …
Ma non dovette aspettare molto per conoscere la risposta alla sua domanda …
Un attimo dopo, il suo capo uscì dal locale, con affianco una donna bruna, dai capelli mossi e lunghi … un po’ più bassa di lui e dal fisico statuario … avvolta in un abitino corto, senza spalline, attillato, in seta leggero, color crema … abbinato ad un paio di sandali a tacco alto dello stesso colore e impreziositi da alcuni dettagli luminosi …
Indossava gli occhiali da sole e quindi non vedeva bene i suoi lineamenti, ma da quel poco … le sembrava decisamente bella … e ne ebbe la conferma quando se li tolse e li accomodò sulla testa, lasciando libero il volto …
Ma quella è … quella è Miss Miller?!?
Rimase senza fiato … la donna, accanto al suo capo, non che fidanzata, non era altro che la famosa modella Caterina …
La modella più bella e pagata d’America … che tutti gli stilisti facevano a gara per aver sulla propria passerella!
-Non ci posso credere … - le sfuggì di bocca …
-Ma è così … Mr. Shimamura è fidanzato proprio con lei … - ci tenne a ribadire l’autista , in modo rassegnato …
Ottimo … Satana continua a sorprendermi …

 
Dallo shock di quella scoperta, insolita e imprevista, si riprese solo tempo dopo … quando ormai, Mr. Shimamura era già in auto e stava davanti a lei … silenzioso e cupo come non mai … chiuso dietro ai suoi occhiali da sole, che non si era neppure tolto per entrare in auto, non aveva più aperto bocca !
Ma d’altronde, pensandoci bene … aveva fatto caso, che non li aveva tolti neanche quando aveva baciato Miss Miller prima di salutarla …
Mah … che uomo strano …
Senza rendersene conto, lo fissò insistentemente … tanto che, accortosi di lei, il giovane si tolse gli occhiali e la guardò in volto …
-Miss Arnoul … cosa trova di così tanto interessante nel mio volto, da fissarmi da quando sono salito in auto? –
La ragazza impallidì e poi avvampò di vergogna …
-Mi scusi … -distolse gli occhi e li fissò sull’agenda aperta, rileggendo la stessa riga per un’infinità di volte …
Il prossimo appuntamento del suo capo, era con un importante e ricco cliente cinese, padrone di una catena di ristoranti in tutto il mondo … Mr. Chang Changku …

 

Mentre erano soli e stavano salendo in ascensore, verso l’ultimo piano della S.D. , dove era collocata una delle sale riunioni più grandi della ditta,  lui gli fece un appunto …
-Miss Arnoul … mi raccomando : non mi faccia fare brutte figure … Mr. Chang Changku è un uomo molto potente e ricco … un nostro cliente da anni … da prima che io stesso, ne prendessi le redini … quindi … non commetta errori di alcun genere! -
Françoise lo guardò scioccata e impreparata a quel monito … pensava veramente che fosse un tale disastro? … allora perché l’aveva assunta? …
Offesa per la sua bassa insinuazione, annuì soltanto … facendo, di nuovo, buon viso a cattivo gioco e nascondendo  il rimescolamento di nervi che le aveva procurato …
Le mostrerò di cosa sono capace Mr. Shimamura …  stia tranquillo … si rimangerà ogni singola parola … vedrà …
Quando misero piede all’interno dell’enorme ed elegante stanza congressi,  non solo erano stati puntuali sulla tabella di marcia … ma addirittura erano in anticipo, di ben un quarto d’ora, rispetto al cliente!
Così, Mr. Shimamura chiese alla ragazza di preparargli un caffè …
-Come prego? … -
-Cosa non capisce del termine caffè … Miss? –
-Sul mio contratto … non c’è scritto, da nessuna parte, che io debba farle e servirle pure il caffè, Mr. Shimamura !-
-Uhm … a me pareva di sì! Nel punto in cui c’è scritto che la pago fior fior di soldi!- sorrise ironico e stizzito …
Spalancò gli occhi allibita …
Le pretese del suo capo, cominciavano ad aumentare di minuto in minuto … ed erano passate appena poche ore! … se continuava così, cosa doveva aspettarsi?! …
-Il fatto che mi paghi … sonoramente, come dice lei, è relativo alle mie prestazioni di traduttrice! … e non di cameriera!- le rispose acida …
-Miss … vada a prepararmi un caffè. Subito.- le disse con estrema calma e imperterrito …
-E se non lo volessi fare? … -
A quella domanda, lui si irrigidì impercettibilmente …
Françoise aspettò impaziente che le rispondesse … non vedeva l’ora di metterlo al suo posto … chi si credeva di essere?! …
Era sì, uno degli uomini più ricchi dello stato, per non dire del mondo, secondo la classifica di Forbes, ma non per questo aveva il diritto di trattare la gente come schiavi !
-Faccia come le pare. - concluse all’improvviso, lasciandola a bocca aperta e girando i tacchi per andarsene verso la macchinetta del caffè  … evidentemente aveva deciso di farselo da solo …
Ma …
Spiazzata, rimase senza parole … si era aspettata che le dicesse che quella era la porta e invece …
Poi, un pensiero le passò per la testa …
Un momento … stiamo aspettando il cliente cinese … non sarà mica così disperato?! … ohhhhhh …
Sorrise compiaciuta …
Interessante … sono proprio curiosa di vedere se poi, dopo questo incontro, Presidente, mi chiederà ancora di fare il caffè … o sarà costretto a lodarmi!
Prese, senza farsi notare da lui,  la cartellina con i dati del cliente  dal tavolo … e mentre era distratto dall’arrivo di alcuni suoi collaboratori, probabilmente avvocati e simili, per definire i termini del contratto, lesse rapidamente cosa c’era scritto …
Doveva essere proprio un vizio, quello di Mr. Shimamura, di fare un file di ogni persona con cui chiacchierava !
Raccoglierà anche dati personali su chi ha davanti, ma non quelli importanti, mio caro presidente! .. un giorno, se continuerò ancora a lavorare per lei … magari le spiegherò che tipo di ricerche fare …
Non c’erano molte informazioni per dare vita a grandi spunti, ma … ci poteva provare …

 

Mr. Chang Changku arrivò accompagnato dai suoi tirapiedi e da Mr. Heinrich … che era stato a riceverlo all’aeroporto …
Quando si misero a sedere attorno al tavolo, lei si trovava proprio accanto al suo capo … quindi, non solo aveva una buona visuale, ma poteva seguire attentamente tutto ciò che accadeva !
Mr. Chang Changku era un uomo basso e tondo, sui quarant’anni … con un buffo viso dai tipici tratti cinesi ! … all’apparenza, non sembrava un osso così duro, ma presto dovette cambiare idea … quando si accorse che, mentre per il suo presidente intervenivano i suoi avvocati, per lui, questo non accadeva, anzi … era lui stesso a parlare e a trattare! …
Dopo due ore di trattative fitte e inconcludenti, in cui lei era stata interpellata sì e no tre volte, le cose erano arrivate ad un punto fermo e Mr. Shimamura mostrava i primi segni di nervosismo …
Probabilmente, ha paura che l’affare non vada in porto … pensò, versandosi un po’ di caffè e sorseggiandolo …
Satana, sta accusando! … molto divertente …
La ragazza, sfruttando il momento di relax che aveva richiesto il suo stesso capo, si mise a scrutare attentamente tutti i presenti …
I primi che attirarono la sua attenzione furono il Presidente e il suo braccio destro, che stavano parlando con fare indifferente, ma molto intimo, tra loro, davanti alla vetrata …
Chissà cosa si stanno dicendo ? … sarei proprio curiosa di sapere …
Il secondo invece, fu proprio  il cliente cinese … che stava in meditazione ad osservare, silenzioso, la sua tazza fumante di tè verde … in quel preciso momento però, la ragazza si accorse di un ciondolo che l’uomo portava al collo …
Quello è un antico sigillo della famiglia Qing …
Così, facendosi coraggio, timidamente si avvicinò al cinese …
-Mr. Chang Changku … mi scusi se la disturbo, ma … quel ciondolo … è un antico sigillo della Dinastia Qing? … vero? … -
Al suono della sua voce, l’intera sala si voltò, sorpresa e interdetta …
L’uomo rimase un attimo in silenzio … scrutando la ragazza … e poi, le sorrise …
-Conosce la storia cinese? … -
Annuì, sorridente … -Ma non quanto vorrei! … il suo popolo ha una storia lunghissima e importante … di cui io ho solo un’infarinatura … -
-Un’infarinatura buona … se ha riconosciuto questo antico sigillo, Miss! …. –
-Mi ha sempre affascinato la storia della Dinastia Qing … -
-Noto addirittura che conosce il nome originale cinese … in genere, tutti gli occidentali, la conoscono meglio come Dinastia Manciù … -
-Sì è vero, ma come le avevo detto … mi ha sempre affascinato più delle altre … - sorseggiò il suo caffè, sotto gli occhi allibiti di tutti … -Se mi posso azzardare … probabilmente, le sue origini risiedono proprio in quella dinastia, se possiede un gioiello di tal valore … Venerabile Chang Changku … -
-Miss … lei mi lusinga, pensando che nel mio sangue scorra un sangue così valoroso e prestigioso! … ma purtroppo non è così … le mie origini sono molto umili … e questo gioiello inestimabile è solo frutto del mio denaro! … vede … come si suole dire … i soldi non fanno la felicità, ma … l’aiutano … - rise …
-Beh, sì … in alcuni casi è così, anche se … se non si ha la pace interiore, credo che sia improbabile che possano comunque aiutare … -
L’uomo rimase in silenzio per un attimo, osservandolo incuriosito … - Miss … lei è molto saggia, nonostante la sua giovane età … -
Françoise sorrise pacatamente … -La ringrazio Venerabile Chang Changku … è uno dei complimenti più belli che abbia mai ricevuto, ma non penso di meritarlo … non credo di essere poi, così saggia … -
-Mi permetta se insisto, ma lei presenta molta più saggezza di molti uomini qua dentro … -
Heinrich e Shimamura si scambiarono uno sguardo d’intesa e rimasero in silenzio a seguire l’evolversi di quella strana discussione …
-La ringrazio … - abbassò lo sguardo mestamente e strinse forte tra le mani la sua tazza di caffè …
All’improvviso, il cinese spostò il suo sguardo su Mr. Shimamura …
-Mr. Shimamura, abbiamo trovato l’accordo … faccia stilare il contratto e lo mandi ai nostri avvocati … sotto la supervisione di … - la guardò … - Miss? … lei come si chiama? … -
-Io? … - lo guardò interdetta …
L’uomo annuì …
-Françoise Arnoul … -
-Bene … allora sotto la supervisione di Miss Arnoul ! -
-Mr. Chang Changku … se è questo che desidera … sarà fatto … - rispose il presidente della S.D. , in modo freddo e distaccato …
Heinrich si voltò repentino verso il suo capo, lanciandogli un’occhiata contrariata … in cui si leggeva tutto il suo disappunto, sia per la situazione sia per la sua accondiscendenza …
-Ottimo! … allora, questo è tutto … possiamo congedarci vicendevolmente! … - e dicendo così, si inchinò di fronte alla ragazza, riservandole un baciamano solenne, prima di andarsene e lasciare la sala congressi e la stessa ditta con i suoi tirapiedi …

 

Stava finendo si sorseggiare il suo Champagne, quando fu distratto dalla voce di  Heinrich..
-Quindi? … -
-Cosa? –
-Sai cosa !… -
-Se ti riferisci alle trattative di questo pomeriggio … è stato un bel colpo di fortuna … - disse sommariamente in tono leggero …
-Fortuna? … - sembrava scettico …
-Ogni tanto … ci vuole anche quella … -
-Non ti sembra di essere stato un po’ troppo avventato, a portarti quella ragazzina dietro, in un incontro importante come quello? … -
-L’hai assunta tu … assicurandomi che era in gamba e che sapeva fare il suo lavoro … quindi … mi sono completamente fidato .-
-Joe … - lo riprese …
-Albert … non una parola in più.  E’ andata bene … quindi … basta così . -
L’uomo annuì forzatamente, non riuscendo a nascondere il suo evidente disaccordo con lui …

 

Françoise stava guardando pensierosa e assorta il cielo stellato di Beaumont … quando alcune voci alle sue spalle la riscossero …
-Iuri … hai sentito? … Mr. Shimamura ha assunto una nuova assistente … -
-Sì … ho sentito … -
-Che ne pensi? … -
-Cosa vuoi che ne pensi? … quello che pensano tutti … che non poteva fare in un altro modo … visto … Miss Miller … -disse con voce amareggiata …
-Ma Yuri … era tuo il posto … -
-Era. Ora non lo è più . -concluse secca e arrabbiata …
-E’ stato tutta colpa sua … di quella donna!-
-Già … Miss Perfezione sulla Terra! … che si sentiva in pericolo per la mia presenza! … - la sua voce si incrinò bruscamente … - … non si sentiva sicura a sapere che il suo uomo lavorava fianco a fianco con la sua ex-amante … -
Ci fu un attimo di silenzio dopo quella affermazione e poi, le voci si allontanarono …
La ragazza diede un rapido sguardo attorno, per vedere se riusciva ad individuare le donne che avevano parlato … ma c’era troppa confusione perché riuscisse a identificarle tra tutta quella gente …
Sconsolata, si mise in un angolo della stanza, ad osservare tutti i dipendenti della S.D. che festeggiavano la firma del contratto …
Se stavano festeggiando era anche merito suo, ma … non riusciva ad esserne poi, così felice … in particolare dopo quello che aveva sentito …
Il suo capo non era un uomo semplice … e il suo passato doveva essere stato burrascoso, torbido e pieno di avventure … per questo, si chiedeva come avrebbe fatto a lavorare a stretto contatto con una persona che era circondato da ex-amanti arrabbiate e ancora innamorate, ad occhio e croce, fidanzate gelosissime, da quello che aveva potuto sentire, un braccio destro a tal punto algido da sembrare un automa e … lui stesso! … uno stacanovista, schiavista, autoritario e senza sentimenti!
Beh … difficile immaginarsi qualcosa di peggio … concluse abbattuta, sospirando debolmente …  ma proprio in quel momento, si vide porgere un flute con dello Champagne …
-Miss Arnoul … prego … questo è per lei … -
Alzò la testa e si trovò davanti, sorprendentemente, Mr. Heinrich …
-Mr. Heinrich … -
-Prego … - insistette porgendole il bicchiere … - Beva e festeggi con noi … in fondo … se siamo qui, tutti insieme a festeggiare per la firma di questo importante contratto … è anche merito suo … per non dire … tutto suo … -
Sgranò gli occhi stupita … non si aspettava una tale affermazione  proprio da lui …
L’uomo si accorse del suo stupore … - Non si deve stupire … Miss … eravamo tutti presenti … abbiamo visto chi è stata l’artefice del compromesso … - sorseggiò lentamente il suo Champagne , guardandola negli occhi … -Ha fatto un ottimo lavoro … continui così … Se ci porterà accordi con questa facilità, farà molta strada in questa ditta … il Presidente … sa ripagare i suoi dipendenti fidati … -
-Ah … - guardò sovrappensiero il suo bicchiere, prendendone atto con un certo disinteresse …
-Non mi sembra convita … Miss … - le fece notare perplesso …
-No … si figuri … è solo che … sto riflettendo sul fatto che forse … questo non è il mio posto … voglio dire … io ho studiato per fare altro … non per … -
-Procurarsi contratti? … beh, non sempre si può fare nella vita ciò che si desidera … certe volte … è bene adattarsi alla situazione … -
-Sì, capisco … - mandò giù un generoso sorso del suo bicchiere … sperando che tutte quelle bollicine la facessero sentire un po’ più leggera … in quel momento, infatti, si sentiva come un uccello incatenato per una zampa ad una grossa catena …
-Miss … mi dia retta … questo posto è d’oro …  non può neanche immaginare in quanti lo desiderassero e lo bramassero … -
Annuì triste … invece sì che lo sapeva … anzi, lo aveva scoperto proprio attimi prima … dopo che aveva sentito parlare quelle donne … -Sì … ho capito perfettamente cosa vuole dirmi … - e dicendo così, sempre più presa dallo sconforto, accennò un piccolo saluto con la testa all’uomo e se ne andò via …
Aveva bisogno di tornare a casa … così, presi i suoi effetti personali, se ne andò senza farsi notare da nessuno e lasciò la festa … ma appena mise piede fuori dalla ditta, la limousine del Presidente le si fermò di fronte, intralciandole il passo …
Rogers scese rapidamente e aprendole la porta, le fece segno di salire in auto …
Françoise guardò l’uomo e intuì il motivo della sua presenza …
Sali accondiscendete e come si era immaginata, vi trovò Mr. Shimamura …
-Buonasera .. –
-Buonasera Miss. –il tono della sua voce denotava una certa freddezza …
-Come mai … siamo qui? … - concluse un po’ incerta della sua domanda …
L’uomo si voltò a guardarla duramente ed esordì con una freddezza che la gelò … -Non intervenga mai più in un affare, se prima non viene interpellata direttamente .-
La ragazza abbassò mestamente lo sguardo, stringendosi nelle braccia …
-Sì … ha ragione … non avrei dovuto farlo e … se avesse l’intenzione di licenziarmi … lo capirei … ne avrebbe tutti i diritti …  -
Mr. Shimamura la osservò attentamente in silenzio e poi, come se non avesse sentito la sua affermazione e non l’avesse ripresa aspramente, le chiese l’indirizzo di casa sua …
-Dove abita Miss Arnoul? … -
Stupita da quella domanda che non si aspettava, almeno non subito dopo un rimprovero simile, rimase senza parole … suscitando nuovamente le ire del suo capo …
-Miss Arnoul … se ha intenzione di continuare a lavorare con me, deve imparare a rispondere subito quando le faccio una domanda.-
-Ah, sì … sì … ha ragione … mi perdoni … -
-Quindi? … dove abita? … -
-Beh, ecco … posso andare anche in taxi a casa … non voglio disturbarla.-
-Miss Arnoul … - gli tremò la voce per il disappunto … - …  cosa c’è che non va in lei? … mi ha appena detto che ha capito che, se le faccio una domanda, pretendo una risposta e invece, continua a non rispondere!- ringhiò alterato e bruscamente … tanto che le si inumidirono gli occhi …
Non capiva perché , ma quell’uomo la feriva ogni volta che le rivolgeva parola …
-In Madison Avenue al numero cinque … - disse intimidita dalla sua reazione …
-Bene. Era questa la risposta che volevo. Rogers? Hai sentito, vero? … -
L’uomo annuì e partì …
Nel tragitto verso casa della ragazza, Shimamura rimase in silenzio, senza neanche rivolgerle la più piccola attenzione e pensando ad altro, a giudicare dal fatto che aveva reclinato la testa all’indietro sul sedile e aveva chiuso gli occhi …
Françoise lo guardò … sembrava stanco … i lineamenti erano tirati e l’espressione era tutto tranne che serena …
Deve essere uno spirito molto tormentato …  
-Miss Arnoul … smetta di fissarmi … è una cosa che odio. –aprì gli occhi e la guardò stizzito, facendola arrossire e distogliere imbarazzata la sguardo …
-Signore … siamo arrivati … - la voce di Rogers per fortuna li distrasse  …
-Ottimo Rogers … - si voltò verso di lei … - Miss … siamo arrivati.-
-Bene … allora, grazie per il passaggio … -
Fece per scendere quando si sentì richiamare … - Miss Arnoul … dimenticavo … domani si dovrà dedicare a due cose importanti … la stesura del contratto per Mr. Chang Changku e … di adeguarsi al mio stile di vita … se lo ricorda, vero? … -
-Sì … ho capito … - mormorò triste e abbattuta …
-Domani, Rogers sarà a suo completa disposizione per tutto il giorno . Dopo che avrà steso buona parte del contratto, si farà accompagnare da Mrs. Delavine e, entro domani sera, sarà  perfetta … per stare al mio fianco . E se si sta chiedendo se questo è un ordine … lo è. E’ tutto. Ora può andare . –

Françoise scese assente e demoralizzata dall’auto,  richiuse la porta dietro di sé … e mentre lo faceva, si augurò di riuscire a mettere alle spalle, con la stessa semplicità, anche quella giornata infernale …

 

Parte 2

Era sempre più convinta : quell’uomo era Satana !! … e lo dimostrava in ogni frangente …
Non solo, l’aveva minacciata velatamente riguardo alla supervisione del contratto, ma le aveva anche intimato sfacciatamente di adeguarsi al suo stile di vita per stargli al fianco!
E per fortuna non sono la sua fidanzata! … si fermò un attimo a riflettere … effettivamente, non poteva essere certo un caso che si fosse scelto una come lei! … comunque, anche se sono uguali … non la invidio lo stesso!! … deve essere assolutamente insopportabile e …
E come? … faceva difficoltà ad immaginarlo in un rapporto di coppia … anzi … proprio non ci riusciva! … quell’uomo sembrava avverso alla compagnia … un asociale cronico! … di quelli che quando esce si mette da una parte e tiene il muso tutto il tempo!
Era vero che era ancora presto per avere una visione completa della sua persona, ma … lo vedeva così freddo … così staccato … e così … insensibile … che non  riusciva proprio a credere che nell’intimità, fosse gentile e dolce …
Ma forse non lo era e questo era il punto …
Non tutte le donne, in fondo, cercano la stessa cosa … magari, Caterina … punta ad altro … anche se …
-Miss Arnoul?- la voce di Rogers la fece trasalire, riscuotendola dai suoi pensieri …
-Rogers … non ti ho sentito arrivare … -
-Mi scusi … forse, avrei dovuto bussare più forte … -
Aveva bussato? … non l’aveva sentito …
-No, scusami tu, Rogers … il tempo è volato e non ho tenuto d’occhio l’ora … altrimenti, mi sarei accorta prima, che mi stavi già aspettando … -
Guardò l’orologio sulla sua scrivania … erano le una passate …
-Si figuri Miss … Mr. Shimamura mi aveva dato ordini precisi in merito … se non l’avessi vista arrivare dopo un quarto d’ora, sarei dovuto venire a prelevarla … -
Ordini?! … tanto per cambiare!… il solito schiavista autoritario! …
-Ne sono felice … - disse flebilmente, un po’ infastidita ..
Accidenti a lui e alle sue manie di controllo … ribadisco … come farà a sopportarlo quella poverina?! … è decisamente l’uomo più odioso al mondo! …
-Miss … andiamo … o faremo tardi … -
-Tardi? … - … tardi per cosa? …
-Sì, Miss … stasera deve partecipare alla serata per la raccolta fondi, per la ricerca di farmaci orfani, ad opera della Solid Dynamo, insieme a Mr. Shimamura! … ho avuto ordini precisi in merito … dopo averla accompagnata a fare shopping, la devo accompagnare dove si terrà l’evento … -
Alzò un sopracciglio, contrariata … cosa voleva dire acquisti? … e soprattutto, nessuno le aveva fatto presente di una serata di beneficienza!…
Guardò nervosa l’agenda … non vi era nessuno appunto in merito …  eppure fino alla prossima settimana, aveva tutto segnato …
E’ inutile stare a rimuginarci sopra … tanto, ciò che dice Satana è tassativo e indiscutibile !
Rassegnata, richiuse il fascicolo del contratto di Mr. Chang Changku e lo depose nel primo cassetto della sua scrivania …
-Bene, andiamo … - sospirò rassegnata davanti all’inevitabile …

 

Prima di andare a fare shopping obbligato, Rogers accompagnò la ragazza al ristorante in cui era stata il giorno prima, affinché mangiasse qualcosa …
Mentre aspettava la sua portata, si guardò attorno … era un ristorante veramente elegante e fuori dai canoni … per questo, si chiedeva perché il suo capo lo usasse come mensa! … doveva costare un occhio della testa! …
Deve ostentare la sua ricchezza in ogni modo … mah! … chissà in cosa si sentirà in difetto?! …
La cameriera le portò la pietanza e le augurò buon appetito …
-Aspetta … scusa un attimo … vorrei chiederti una cosa … -
La ragazza si fermò … -Mi dica pure Miss … -
-Ma … perché Mr. Shimamura ha affittato proprio questo locale per usarlo come mensa?-
-Ma non l’ha affittato … appartiene alla sua famiglia! … l’ha solo messo a disposizione dei dipendenti, per facilitarli a pranzo! … -
Appartiene alla sua famiglia?!
-Capisco … -
No, non capisco nulla! … perché Satana dovrebbe facilitare i propri dipendenti? … con quale scopo, si prende carico di questa spesa così esagerata e inutile? ..
-Scusami … un’ultima domanda … -
-Mi dica, Miss … -
-Possono venirci tutti? … -
-Sì … chiunque voglia! … dal fattorino alla donna delle pulizie … al dirigente … e in genere, Mr. Shimamura non è neanche contrario se vengono accompagnati da qualcuno della propria famiglia … -
Pure! … e questo lato caritatevole di Satana? … da dove viene fuori?! … se non sapessi che stiamo parlando della stessa persona, penserei che è quasi umano ! …
-E’ molto gentile … non avrei mai detto … -
-Mr. Shimamura è sempre molto gentile! … con tutti! … è una brava persona … come lo era la sua defunta madre … -
Defunta? …  oddio … poverino …
-Sì, certo … - sorrise forzatamente … cercando di mascherare la sorpresa e il dispiacere per la triste notizia … Mr.Shimamura era giovane e la madre non doveva essere così anziana … per questo, immaginò che dovesse essere stato un grande dolore, inaspettato … - Ti ringrazio per le tue spiegazioni … -
La cameriera si congedò e lei, spiluzzicando mestamente il suo pranzo, si mise a rimuginare su ciò che le aveva detto la ragazza …
Mr.  Shimamura è sempre molto gentile con tutti …
Ma stavano parlando veramente della stessa persona? …

 

Subito dopo pranzo, Rogers l’accompagnò da Mrs Delavine …
Appena Françoise entrò nel negozio, pensò di trovarsi su un altro pianeta …
Era una di quelle boutique chiuse al pubblico, in cui entri solo tramite appuntamento … e quando lo fai, hai a disposizione tutto e tutti solo per te …
Il paradiso di ogni donna … se desiderato e non imposto! …
-Miss Arnoul!Che piacere conoscerla!Io sono Patricia Delavine … e sono a sua disposizione per tutto il pomeriggio! Dall’abbigliamento al trucco, all’acconciatura !  … Mr. Shimamura mi ha dato precisi ordini in merito … non la devo far uscire da qui, fino a quando non avrà rinnovato il guardaroba! … -
Ah! Satana ha colpito nuovamente con la sua mania di controllo! … più passava il tempo e più non era sicura di riuscire ad avere tutta quella pazienza per sopportare le sue manie di grandezza! … 

 

Ore dopo, quando uscì dal negozio, era totalmente confusa …
Non sapeva cosa pensare …
Era partita con l’idea di prendere al massimo un capo, giusto per fare contento il Presidente … onde evitare, almeno per il momento, i suoi lamenti e i suoi rimproveri continui! … e poi, provvedere al resto in un secondo tempo, ma … le cose non erano andate come aveva pensato … assolutamente, no!
Per prima cosa, quei capi avevano cifre altissime … almeno per le sue tasche di neolaureata e appena assunta … e secondo … dove doveva andare vestita così?!? … anche il tailleur più semplice, era così elegante da sembrare quasi un abito da occasione! … senza contare gli accessori! … che purtroppo, in quel caso, non potevano essere un optional di cui poteva fare a meno! … solo un paio di scarpe o una borsa, costavano più di un abito! … ma come le aveva detto più volte, nell’arco di quel pomeriggio, Mrs. Delavine, i dettagli sono ciò che fa la differenza! … e Mr. Shimamura era uno di quegli uomini che aveva una fissazione per i dettagli! …
Maledizione a lui! …
Sfortunatamente per lei, il suo capo, era stato più che preciso … avrebbe osato dire: categorico!!! … nello spiegare alla sua personal stylist come pretendeva che si dovesse presentare a lavoro e ai vari eventi organizzati dalla ditta! … dandole come unico grado di libertà, di trovare qualcosa che fosse adattosì, al suo stile di vita, ma che si adattasse a lei, affinché non fosse un pugno in un occhio in mezzo agli altri dipendenti!
Ovviamente! … altrimenti avrebbe sfigurato lo stesso! … e lui, una tale mancanza di immagine, non l’avrebbe mai accettata!
Odioso …
Così, aveva avuto addirittura bisogno dell’aiuto di Rogers e di Mrs. Delavine, per portare tutti gli acquisti, che le aveva fatto fare la donna sotto dirette minacce di Satana, in auto! … anche perché, non potevano altro che essere minacce, considerando l’elemento!
-Miss Arnoul, è stato di suo gradimento lo shopping?- le chiese sorridente l’autista, lanciando un occhio alle miriadi di pacchi e pacchetti che aveva attorno a sé … anzi, alla quantità di confezioni eleganti che la sommergevano fino ai capelli! …
-Vuoi dire, quello di Mr. Shimamura!-
All’uomo sfuggì una risatina velata …
-Miss … Mr. Shimamura ha degli standard un po’ particolari … ma una volta imparati, ci si abitua … e poi, sicuramente, non lo ha fatto per farle un dispiacere … -
-Se lo dici tu Rogers … mi fido, ma … è tutto così, fuori dai miei, di standard … che ho qualche problema ad accettarlo! … -
Si fermò a riflettere un secondo … -Rogers? … ma … Miss Miller … li rispetta, vero?-
Lui la guardò di sfuggita dallo specchietto retrovisore … -Mr. Shimamura mi ha ordinato di ricordarle l’evento di beneficenza di stasera … facendole presente che è richiesto un abito elegante … inoltre, mi ha ordinato di rimanere al suo servizio per tutto il tempo … -
Françoise rimase interdetta e contrariata dal comportamento dell’autista … non le aveva palesemente voluto rispondere … forse aveva avuto l’ordine di non parlare con lei di Miss Miller? …
-Va bene … - rispose debolmente, contraendo la bocca in una smorfia di disapprovazione..

 

Seguì gli ordini del suo capo … per forza!!! … e si vestì in modo consono all’evento … Scelse uno degli abiti che aveva preso da Mrs. Delavine, optando per un abito molto semplice, ma elegante … un tubino classico in chiffon nero a mezze maniche, scollo alla coreana e vita leggermente alta, segnata da una cintura nera dello stesso materiale, impreziosito da dettagli in Swarovski … abbinato, ad un  paio di decolté nere a punta con tacco a spillo, dalla linea sobria, ma raffinata …
Si acconciò i capelli come le aveva insegnato Mrs. Delavine : raccolti morbidamente, tutti di lato e fermati da un prezioso fermaglio …
… elegante e chic!
Poi si truccò, usando i colori dell’argento e del nero, per ricreare un semplice, ma di effetto, smokey … un filo di blush sulle guance e … il tocco finale! … un velo leggero di lip tint rosso …
Prima di quella sera, non sapeva nemmeno l’esistenza delle tinte labbra … figurarsi se conosceva il modo di applicarle!
Eh, sì … perché aveva dovuto, addirittura, seguire una vera e propria lezione per metterlo!
Roba dell’altro mondo!
Fece mente locale … quale era l’ordine? …
Prima il balsamo labbra per idratare … poi il concealer per  uniformare e togliere il colore delle proprie labbra … poi … poi …
E poi?! …
Ah, sì … la lip tint!
Già, si stava dimenticando proprio la cosa fondamentale! … la materia prima!!!!
Però, non è che poteva applicarla così! … come un semplice rossetto!
Perché?!? … troppo semplice! … e a Satana le cose semplici … non piacciono proprio!!!
Andava messo prima nell’interno labbra … e poi, sfumato verso l’esterno, delicatamente … creando un effetto a gradazione … e infine andava applicato un lip gloss, preferibilmente idratante!
Le dodici fatiche di Ercole! …
Finito il suo capolavoro, si guardò allo specchio … per essere stata la prima volta ad usarlo, il risultato finale non era stato disastroso … anzi! … quasi quasi, le piaceva pure! … a parte, un piccolo dettaglio trascurabile … ovvero, che aveva messo più tempo ad applicare quella cosa infernale, che a truccarsi il resto del viso!
Finalmente sono pronta … ora devo solo incrociare le dita … e sperare di rientrare nei suoi canoni! … altrimenti, dovrò prepararmi all’ira funesta di Satana!
Dicendo così, prese un cappotto leggero in misto lana e scese da Rogers …
Ho cercato di fare il prima possibile per non farlo aspettare, ma .. ho la sensazione che non sia stato sufficiente!
Appena varcò il portone del suo palazzo, trovò Rogers in piedi, davanti all’auto ad aspettarla …
Oddio … non sarà stato tutto questo tempo ad aspettarmi in piedi? … fuori dall’auto ?…
-Scusami, Rogers! Ho cercato di sbrigarmi, ma ci ho messo tanto lo stesso!- disse con voce dispiaciuta e imbarazzata …
L’autista le diede una rapida occhiata, da testa a piedi … e poi le sorrise …
-Non si preoccupi, Miss … ne è valsa la pena … Mr. Shimamura sarà molto soddisfatto del suo aspetto … -

 

Scese dall’auto, augurandosi che Rogers avesse ragione …
Speriamo che non abbia nulla a ridire sul mio abbigliamento …
Chiuse gli occhi e li strinse nervosamente, stringendosi nelle braccia …
Forza Fran! … andrà tutto bene! … vedrai che lo stupirai! … speriamo in bene … e non in male!!!!
Entrò nel locale in cui era stata organizzata la serata e si guardò attorno con curiosità …
C’era molta gente, elegantemente vestita … probabilmente, tutti ricchi imprenditori come il suo capo  … anche perché, se era un evento di beneficienza, non poteva certo aver invitato gente come lei … che poteva al massimo fare una piccolissima offerta! …
-Miss Arnoul … stentavo a riconoscerla.- la sua voce la fece sobbalzare …
Si voltò subito verso di lui, con un groppo in gola …
Da dove diamine è spuntato?!? … fino ad un attimo fa, non c’era!
-Buonasera Mr. Shimamura … - la sua voce tremò palesemente … ma non sapeva se per l’ansia di leggergli in faccia il suo dissenso, per l’abbigliamento che aveva scelto, o per il suo arrivo inatteso …
Il giovane le lanciò un’occhiata rapida, da testa a piedi, scrutandola in modo enigmatico … senza dare segni di approvazione o disaccordo … Per questo, lei interpretò la cosa come se fosse un buon segno …
-Presidente, la volevo ringraziare per l’invito e … suppongo che debba prendere la sua affermazione come un complimento ! –
Shimamura alzò un sopracciglio contrariato …
-Pensi ciò che più le aggrada, Miss … non è una cosa che mi riguarda o mi interessi . E comunque, mi spiace deludere i suoi sogni, ma lei è in veste ufficiale. Non come invitata. -
Cioè? … sono a lavoro?! … devo fare anche i turni serali?! …  non ci posso credere … è proprio uno schiavista! …
-Ho capito … -
-Meglio.-
Sempre acido … eppure, non è neppure single! … dovrebbe rilassarsi a sufficienza con Miss Miller … per così dire!
-Mr. Shimamura … è sempre così galante con tutte le donne? … -
Dio … quanto è insopportabile!? … come fa quella povera donna a sopportarlo?! …
Il presidente aggrottò la fronte, stizzito … - Miss Arnoul … lei non è una donna come le altre … lei, è la mia assistente.-
Questa volta fu il suo turno … un sopracciglio le si piegò involontariamente per la disapprovazione … anche se tentò di nascondere il suo dissenso, le fu impossibile non rispondere …
Che vuol dire che non sono una donna come le altre?! … dovrei annullarmi come essere umano di genere femminile per essere adatta al suo stile di vita?!?
-Prego?... – gli chiese con voce leggermente incrinata dall’astio …
-Quello che ho detto, Miss Arnoul. Non ho altro da aggiungere … a parte una domanda.-
Ecco a voi … l’uomo più odioso e acido della Terra! … Mr. Shimamura! … un applauso per lui, per favore!
-Mi dica.-
-A che punto è la stesura del contratto di Mr. Chang Changku?-
Appunto … lei non mi stupisce mai ! … è a tal punto prevedibile che mi risulta noioso … Mr. Shimamura !
-Ho quasi finito di stilarlo e tradurlo … domani, entro l’ora di pranzo, lo avrà sulla sua scrivania … corretto e pronto per essere inviato a Mr. Chang Changku! –
-Fino a quando non lo vedrò, non ci crederò . -
Uhm?!?!? … per favore, qualcuno mi trattenga dal non ucciderlo! … o diventerà un aperitivo di beneficienza con morto annesso! 
-Come crede … ma domani, lo avrà.- rispose secca e infastidita …
-Me lo auguro. E adesso, mi voglia scusare, ma con il suo permesso, me ne andrei. I  miei ospiti mi aspettano … - Si voltò per andarsene, quando si fermò e si girò nuovamente verso di lei … -Mi raccomando, Miss … rimanga sempre disponibile per qualsiasi cosa … -
Qualsiasi cosa ?!? … tipo? ... aiutarla mentre va in bagno?!
-Sì, certo. –rispose acida, mentre gli mandava mille accidenti …
 Schiavista insoddisfatto, dall’ego spropositato!…

 

Erano già passate due ore abbondanti, quando Françoise scorse tra la gente Rogers …
Rogers! … finalmente … qualcuno con cui parlare! …
Da quando era arrivata, girava sola tra la gente … spiluzzicando qualcosa qua e là e bevendo ogni tanto un sorso del suo champagne, mentre teneva d’occhio il suo capo …
Doveva scattare al suo primo gesto, se fosse stato necessario! … questi erano i suoi ordini! … lo seguiva ovunque, discretamente e a debita distanza per non essergli d’intralcio, ma come un’ombra !…
Per questo, quando vide Rogers, il suo morale si sollevò … non ne poteva più di stare in silenzio a seguire, quasi fosse una stalker, il presidente!… aveva voglia di fare due chiacchiere e di distrarre la mente …
-Rogers!-
L’uomo le sorrise … -Miss Arnoul!-
-Che bello, vederla qui! … finalmente, una faccia amica!-
-Miss … -
Gli si avvicinò …
-Non ne potevo più di fare l’ombra di Mr. Shimamura senza parlare con nessuno! … senza contare che … eventi come questi, sono veramente noiosi … -
-Miss … le ci vuole solo un po’ di tempo … poi, vedrà che si abituerà … -
Abituarmi? … uhm … ma io non sono sicura di voler rimanere al fianco di Satana, ancora allungo! … Rogers … io credo che tu sia un po’ troppo ottimista … considerando inoltre, che chi rivestiva il mio ruolo in precedenza, resisteva solo perché … era l’amante del Presidente !
Tacque e non rispose alla sua affermazione …
Meglio cambiare argomento …          
-Rogers? … Miss Miller non veniva stasera? … -
-No, Miss … aveva una sfilata importante a Los Angeles … -
-Ah … capisco … e, capita spesso, che manchi a questi eventi? … o è sempre presente al fianco del capo? … -
L’uomo rimase in silenzio, guardando dritto davanti a sé … senza risponderle …
Di nuovo? … neanche questo mi è dato sapere? … uffa! …
Storse la bocca in una smorfia contrariata … quando la sua attenzione fu attirata dall’arrivo di due persone …
Un uomo e una donna … che con grandi sorrisi, si diressero dritti a salutare Mr. Shimamura …
Li aveva notati, perché, al contrario degli altri invitati, avevano un comportamento più normale e giovanile, in quanto avevano più o meno l’età del Presidente … e poi, perché si erano diretti, appena arrivati, subito da lui … abbracciandolo cordialmente! …
Oddio, chi stava commettendo un oltraggio simile?!?
-Rogers? … scusami, ma … chi sono quei due che sono appena arrivati e sono andati subito dal Presidente in modo così, informale? … -
L’autista si schiarì la voce … - La signorina, è Miss Mina Okubo … cugina del Presidente … mentre il signore, è un vecchio e caro amico d’infanzia di Mr. Shimamura … Mr. Link..-
-Interessante … -
Esiste qualcun altro della sua stirpe? … eppure … la ragazza sembra molto tranquilla, rispetto a lui … senza contare che … ha degli amici?! … Satana ha veramente qualcuno che lo sopporta da questo punto di vista?!? … beh … a pensarci bene … ha anche una fidanzata … e da quello che si racconta … ha avuto molte relazioni, in precedenza … forse, non è poi così scorbutico e asociale …

 

Sfortunatamente per lei, dovette riprendere presto il suo giro da ombra del suo capo, ma questa volta con una piccola variante sul tema … Miss Okubo e Mr. Link …
Da quando erano arrivati, non lo avevano mai abbandonato … e soprattutto, non avevano mai smesso di parlare … ridendo addirittura qualche volta!!!!
Uhm … quell’uomo se non è Satana … ci si avvicina molto … 
Proprio, mentre finiva di fare quella riflessione, si vide porgere un flute di champagne …
Alzò la testa per vedere chi glielo avesse offerto e rimase senza parole …
-Prego Miss … posso offrirle da bere? … -
Due occhi azzurri e vivi, come il cielo limpido d’estate, la stavano scrutando con curiosità e ammirazione …
-Sì, grazie … - disse flebilmente, accettando il bicchiere …
-Scusi la mia mancanza di educazione … non mi sono presentato … sono Jet Link … amministratore capo degli Affari Interni della Solid Dynamo … lei, invece … Miss? … -
Continuava a guardarla con una tale profondità e un tale interesse che lei stessa, smarrita, stentava a ricordarsi dove si trovasse o chi fosse …
-Ecco io … - stava cercando di mettere insieme due parole di senso compiuto, ma era come ipnotizzata da quello sguardo così seducente …
Affascinante … magnetico … non posso credere che sia amico di Satana …
-Link!-
Il tono altisonante di disapprovazione di Mr. Shimamura, li fece trasalire entrambi …
-Non importunare la mia assistente.- sottolineò quelle due ultime parole con una certa enfasi … e possesso? …
L’altro si irrigidì visibilmente … tanto che lei stessa se ne accorse ..
-Scusami … non lo sapevo … - disse mortificato … poi si rivolse a lei … -Mi scusi Miss … non volevo infastidirla … -
Ma una voce dal timbro, molto più gentile e leggero, intervenne a smorzare i toni …
-Cugino, non essere sempre così, irreprensibile! … soprattutto con Jet! … lo sai … è il suo carattere! … non vuole essere certo inopportuno! –
La ragazza apparse da dietro le spalle di Mr. Shimamura, sfoggiando un sorriso dolce e tranquillo …
-Piacere Miss … io sono Mina Okubo … cugina dell’irreprensibile e stacanovista … non che assolutamente noioso, frustrato e scontroso … Mr. Shimamura!- concluse lanciando un’occhiata ironica al cugino … che a sua volta la fulminò con lo sguardo! …
-Grazie Mina … mi fanno sempre piacere … i tuoi complimenti sentiti ! -
-Prego, cugino!- rise divertita … -Comunque, tornando a noi … lei invece, Miss è … ?-
Françoise si riscosse e si ricompose all’istante … -Mi scusi Miss … io sono Françoise Arnoul … assistente a tempo pieno di Mr. Shimamura .. –
-Assistente a tempo pieno? … - ripeté la ragazza, interdetta … mentre si voltava verso il cugino con aria di rimprovero … -Cugino? … cosa significa assistente a tempo pieno?.- chiese visibilmente irritata …
-Quello che ha detto Miss Arnoul. Niente di più e niente di meno.- concluse infastidito, probabilmente per aver dovuto dare spiegazione …
Lui che dà una spiegazione?!? Ma quando mai?!? … sono gli altri, semmai, a dover dare a lui, spiegazioni!
Miss Okubo gli lanciò un’occhiata di dissenso … -Cugino . -
-Cugina … sono cose che non ti riguardano. E poi, non mi pare il caso di discutere di fronte a Miss Arnoul, che era già a conoscenza dei miei standard di lavoro.-
Bugiardo … e falso come i soldi del Monopoli! Nessuno mi aveva avvisato che sarei stata schiavizzata così!
-Non ne sarei del tutto sicura … conoscendoti ! - aggiunse ancora più contrariata …
-Mina. Basta così. E’ buona regola non discutere di fronte ai propri dipendenti. Lo sai. -
Trattava così, anche la cugina? … e poi … si era appellato a lei … veramente come dipendente? …
Non che avesse la pretesa di essere trattata come un essere umano da lui, ma … un po’ lo sperava …
Offesa e dispiaciuta per il termine che le aveva rivolto e per come la stava trattando di fronte ai due, si contrasse fino a diventare un fascio di nervi tesi …
-Scusatemi … - intervenne con tono malfermo, destando l’attenzione dei tre … - … in particolare lei, Presidente … vorrei chiederle di poter lasciare la festa … -
L’uomo piegò un sopracciglio, visibilmente contrariato … -Perché?- le chiese aspramente..
-Mi scusi, ma … non mi sento bene … mi è salito un terribile mal di testa … e vorrei andare a casa a riposare … posso, Presidente? … -
Lui la squadrò nervosamente, stringendo, incoscientemente e con forza, il calice che teneva in mano … -Si faccia accompagnare da Rogers a casa .- tagliò corto e con tono secco il discorso, andandosene via infastidito … senza scusarsi e dare ulteriori spiegazioni né alla cugina né all’amico …
La ragazza, con incredibile forza d’animo, nascose il suo turbamento e non fece una piega … salutò cortesemente i due ospiti e se ne andò, lasciando, demoralizzata e triste, la festa…

 

Quando mise piede nel suo ufficio, lo fece con uno strano stato d’animo … si sentiva vuota e indifferente … era come se le scivolasse tutto via .. senza toccarla, ma contemporaneamente, sentiva un dolore sordo dentro al petto a cui non riusciva a dare spiegazione …
Quella notte aveva rifatto quell’incubo che l’aveva perseguitata nei mesi precedenti e che era tanto che non faceva … tanto che si era perfino illusa che ormai lo avesse superato! … ma purtroppo, sembrava che non fosse così …  e si chiedeva cosa avesse fatto scattare nuovamente quella molla …
Il suo psicanalista le aveva detto che in casi come quelli,  doveva riflettere attentamente sui fatti accaduti il giorno prima del sogno, per ritrovare le cause che lo avevano scaturito, ma onestamente, lei non riusciva a capirlo …
A parte quell’episodio con il Presidente  … non è accaduto nulla di significativo ieri …
Si mise a sedere alla sua scrivania … controllò l’agenda e verificò gli appuntamenti di Mr. Shimamura …
Nessun impegno … stamani …
Sospirò …
Meglio … almeno avrò il tempo di finire il contratto in largo anticipo … sicuramente, apprezzerà che glielo porti, addirittura, prima di pranzo …
Aprì il cassetto e …
Si irrigidì bruscamente …
Tastò spaventata e nervosa il fondo del cassetto e poi, lo spalancò allarmata …
Il contratto … non c’era più!

 

Cercò di prendere fiato e di pensare …
Lo aveva spostato? … no! … il giorno prima, quando Rogers era venuta a prenderla, lo aveva riposto lì! … ne era certa! …
Cominciò a camminare avanti e indietro per la stanza come un animale in gabbia … aveva setacciato ogni centimetro del suo ufficio e del contratto neanche l’ombra …
Non può essere sparito nel nulla! … non è possibile! …
Si portò le mani alle tempie … le pulsavano con violenza, tanto che le provocarono una terribile fitta alla testa  …
Françoise, calmati … e pensa a qualcosa …
Respirò a fondo e guardò l’orologio …
Poteva farcela da capo? …
Aveva meno di tre ore per tradurre quelle maledette venti pagine in cinese, apportando le modifiche richieste dal cliente …
Non è fattibile … come faccio? … ieri ci avevo lavorato più di metà giornata … e oggi mi mancava ancora una parte …
Sentì il panico assalirla …
Oddio … se non consegno al Presidente il contratto oggi … l’affare salterà e …
Si portò una mano alla bocca … trattenendo un grido di nervosismo …
Ci pensò per lunghi minuti …
Non aveva altra scelta … doveva andare a parlare immediatamente con il Presidente e sperare che non la linciasse viva …
Il licenziamento è il minore dei mali … è ciò che si trova in mezzo … quello che mi preoccupa ! … se salterà questo contratto multi milionario … il capo … mi ucciderà!… senza contare che una cosa simile … rischia di minare in modo significativo le azioni della ditta …        

 

Anche se sentiva il cuore in gola, il fiato corto e le gambe tremare terribilmente, non aveva altra scelta … doveva essere onesta e confessare cosa era accaduto al suo capo!
Cosa gli avrebbe raccontato? … che era sparito nel nulla, dal suo ufficio, un documento così importante?! …
Aprì la porta impaurita … e, con passo incerto, si avvicinò al tavolo del Presidente …
L’uomo stava parlando con il suo braccio destro …
-Buongiorno Presidente … -
-Miss. –
-Buongiorno Mr. Heinrich … -
-Buongiorno . -
-Mi scusi Presidente … ma avrei urgente bisogno di parlarle … -
-Adesso?-
-Sì … -
Inconsciamente, Shimamura contrasse la bocca e si scambiò uno sguardo preoccupato con l’altro …
-Mi dica.-
-Ecco … io … vorrei parlare da sola … se fosse possibile … - chiese, stringendosi le mani con nervosismo …
Il gesto non sfuggì al suo capo che si irrigidì impercettibilmente sulla poltrona …
-Parli pure, Miss  … Mr. Heinrich è il mio braccio destro … non c’è nulla che non possa ascoltare … -
-Come vuole … - disse chinando la testa verso il basso e continuando a stringersi le mani ansiosa … - … ecco … vede … è sorto un problema con il contratto di Mr. Chang Changku … -
Il Presidente la guardò per un attimo stupito e poi, come se si fosse ripreso da uno spavento, la invitò con la sua solita cortesia a continuare … -Miss … continui.-
-Vede … ieri … quando Rogers è venuto a prendermi, avevo lasciato il contratto, quasi completato, nel cassetto della mia scrivania … con l’idea di apportare le ultime modifiche, oggi, in mattinata … con mente fresca e … -
-E? – chiese incalzante …
-Stamani … quando sono andata a prenderlo … il contratto … -
-Il contratto … cosa? - la voce gli tremò palesemente, mentre stringeva con rabbia la penna in mano …
-Il contratto … non c’era più … - concluse, chiudendo gli occhi … e stringendoli forte, per trattenere le lacrime …
Cadde un silenzio di piombo … lei non aveva coraggio di guardarlo negli occhi … anzi, aveva il terrore di leggere che tipo di espressione potesse avere!
All’improvviso, però  …
-Heinrich … esci.-
-Ma Presidente … -
-Esci. Subito.  E lasciami solo con Miss Arnoul … -
-Va bene …  come desidera … - gli rispose con tono contrariato …
-Prima di andare, però … devi fare una cosa per me … devi far controllare alle guardie le riprese delle telecamere a circuito chiuso dell’ufficio di Miss Arnoul . –
-Certo … sarà fatto all’istante, Presidente … con permesso … -
Appena Françoise sentii la porta alle sue spalle richiudersi, alzò gli occhi pieni di lacrime e disperazione verso di lui, trattenendo il fiato …
Mr. Shimamura teneva gli occhi chiusi, mentre il suo volto si contraeva nervosamente e lasciava trasparire tutta la sua tensione e la sua ira soffocata …
Li riaprì di scatto e la guardò, fulminandola con lo sguardo …
-Miss … si rende conto della gravità dell’accaduto? … -
La ragazza annuì mestamente, incapace di dire una sola parola …
-Per quale motivo pensa che io abbia dotato l’ufficio dei miei responsabili di una piccola cassaforte? … per sport? … per tenerci dentro le caramelle o l’abbonamento di Cosmopolitan? … o addirittura quello di Playboy? … - si alzò dalla poltrona con aria minacciosa …
-Mi perdoni … io …  ero in buona fede … io non pensavo che …  qualcuno potesse entrare e … -
- … rubare un contratto multi milionario? … già … chi mai, potrebbe avere l’interesse di farlo … Miss? … - le disse schernendola …
- Io … sono mortificata … -
-E’ mortificata? … soltanto?! … - le urlò contro furioso … - … far saltare questo contratto, significa  mandare a casa metà dei dipendenti di questa ditta!-
La ragazza sentì un tuffo al cuore …
Mio Dio … cosa ho fatto …
-No … la prego … io … farò tutto quello che vuole,ma … -
-Farà tutto quello che voglio? … ah, sì? … -calcò tanto quelle parole, che assunsero la forma di macigni scaraventatele addosso … - Vuol dire che lei, ha modo di restituirmi l’ammontare della somma che ho perso, Miss? –
Trasalì … -Ecco io … -
-Miss. Non dica altre idiozie. Ha già gravemente minato la mia pazienza. Se continua … giuro … che la trascino io, fuori da qui … - concluse con tono a tal punto duro e incrinato dalla rabbia, che lei sentì il mondo frantumarsi intorno …
Era disperata … addolorata … distrutta in modo inconsolabile … e non sapeva come farglielo capire! … la stava trattando come se pensasse che a lei non importasse nulla … ma non era così! … se avesse potuto, per risolvere quel terribile fatto increscioso, si sarebbe venduta l’anima al diavolo … -Presidente … la prego … - balbettò tra le lacrime..
-Non dica una parola. Miss. – grugnì furibondo …
Ma proprio in quel momento, la porta dell’ufficio si aprì e, senza avvisare o chiedere permesso, entrò Mr. Heinrich … che si avvicinò al Presidente e gli bisbigliò qualcosa all’orecchio …
Mr. Shimamura ascoltò attentamente le sue parole e poi, annuì serio …
-Puoi andare Heinrich … e grazie del tuo tempestivo intervento … -
Il suo braccio destro annuì, ma prima di andarsene e lasciare la stanza, si scambiò, di sfuggita, uno sguardo di intesa con lui … stando attento a non farsi notare dalla ragazza ..
Infine, Françoise e il suo capo rimasero di nuovo da soli …
Lui si riaccomodò sulla poltrona, ostentando una calma che in realtà non aveva …
-Miss.-
-Sì … mi dica … -
-Vada a casa. E fino a domani, quando deciderò il provvedimento … non si faccia vedere davanti ai miei occhi.-concluse con asprezza, lasciandola smarrita e amareggiata … desiderosa soltanto di svanire per sempre …  

 

L’indomani, appena uscì per andare a lavoro, trovò la limousine della ditta parcheggiata proprio di fronte a casa …
Ci siamo …
Esitò sulle scale del palazzo, ma appena vide Rogers scendere dall’auto e aprirle la portiera si riscosse …
Vi entrò con molto timore … anche se sapeva cosa aspettarsi, non si sentiva pronta per affrontare lui e la sua condanna …
-Miss. – le disse con tono rigido, appena si accomodò  …
-Mr. Shimamura … - fu l’unica cosa che riuscì a pronunciare mentre si sedeva sul sedile davanti a lui …
Lui la guardava con una durezza inaudita …
-Mr. Shimamura … ecco … io … -
-Miss. Non parli, se non viene interpellata. –
-Sì … mi scusi … -
Si zittì e abbassò lo sguardo … pronta ad assumersi tutte le responsabilità di ciò che era accaduto …
Era tutta colpa sua … come aveva potuto essere così ingenua? … e così, stupida? …
Dio … se mi volesse strozzare con le sue mani … non gli potrei dare torto … avrebbe pienamente ragione …
Sentiva nuovamente le lacrime bagnarle gli occhi … aveva pianto per tutta la notte e solo pochi attimi prima di uscire, aveva trovato la forza di darsi un contegno … ma ora sentiva di stare per crollare del tutto …
-Miss Arnoul . La sua mancanza è stata … qualcosa di inaccettabile! … punibile solo in un modo … con il licenziamento .- fece una pausa, mentre lei tratteneva il respiro … non per la paura di ciò che le stava per dire, ma per il male che provava e che si stava riacutizzando …
Alla ragazza non importava niente di essere licenziata … l’unica cosa che la stava straziando, era la colpa di aver inferto un tal colpo alla ditta da far addirittura rischiare il proprio posto di lavoro a molte persone ... persone innocenti … che non avevano colpa di nulla …
-Miss. Lei si rende conto della gravità della sua incompetenza? –
-Sì … - sospirò affranta …
-E concorda con me, che il suo errore vale la sua testa?-
-Sì … -si strinse le mani forte …
-E’ affranta all’idea di essere cacciata dalla ditta in questo modo?-
La ragazza rimase un attimo in silenzio e, raccogliendo tutta la forza rimasta, aprì tremante bocca …
-No … Presidente … non me ne importa nulla … - l’uomo trattenne il fiato allibito e sconvolto, irrigidendosi visibilmente … sgranò gli occhi e, sconcertato, stava per replicare quando lei continuò … - … perché la mia colpa è così grave, che il mio licenziamento non sarà mai sufficiente a rimediare al danno apportato alla ditta e … soprattutto, a dei poveri innocenti che non sono responsabili di nulla e che stanno rischiando il posto di lavoro a causa di un mio vergognoso errore … - le ultime parole vibrarono di afflizione … - … la sola idea, che a causa mia, pagheranno altre persone … mi dilania l’animo … - alzò gli occhi pieni di lacrime verso di lui … e con voce balbettante e interrotta dai singhiozzi …     - … se solo potessi … io … venderei l’anima … per porre rimedio a quello che ho fatto … mi creda … io … darei la mia vita per non mandare in rovina non so quante centinaia di famiglie … io … -
Si portò le mani al voltò e scoppiò a piangere in modo inconsolabile …
Mr. Shimamura rimase fermo e immobile … agghiacciato dalle sue parole …
Smarrito, guardò verso il suo autista … che gli lanciò un rapido sguardo di sufficienza e rimprovero attraverso lo specchietto retrovisore, prima di alzare il vetro divisorio tra loro …
Ripreso possesso di lui, si ricompose …
-Adesso, la smetta di piangere. Miss. – la esortò bruscamente … - E mi guardi in faccia. Sostenendo il peso della sua colpa.-
La ragazza eseguì i suoi ordini … e con occhi rossi e gonfi, lo guardò dritto in volto …
-Sono pronta a qualsiasi sua decisione … -
-Ottimo.- si zittì e distolse lo sguardo, vigliaccamente … - Miss … lei non sarà licenziata, ma … d’ora in avanti … sulla sua testa, peserà una spada di Damocle … e al primo errore … lei, non solo volerà fuori dalla mia ditta, ma … le assicuro … che agirò in modo tale che non trovi mai più nessuno disposto ad assumerla … -
La ragazza sgranò incredula gli occhi …
-Come? … - non si capacitava di quello che aveva sentito … - … non mi licenzia? … ma … io … non posso continuare a lavorare lì, cosciente di … -
-La smetta di fare la melodrammatica! Non lo sopporto! E’ una cosa che mi urta i nervi! –
- Ma il contratto … è saltato … ho procurato un grave danno alla ditta e … -
-Il contratto non è saltato.- disse perentorio, lasciandola stupita … e continuando a non guardarla negli occhi …
-Ma … come è possibile? … Mr. Chan Changku era stato risoluto in merito … aveva precisato che non ci fossero ritardi … -
-Mr. Chang Changku … appena appreso che aveva avuto un malore e che non aveva potuto portare a termine il suo compito … ha deciso di concederle ancora alcuni giorni … affinché si riprendesse e potesse terminare la stesura del contratto … -
Rimase a bocca aperta … non ci poteva credere … un miracolo!
-Miss … la sua fortuna è stata che il nostro prestigioso cliente cinese stravedesse per lei … o a quest’ora, lei sarebbe licenziata in tronco e su un volo di ritorno a Houma … - si voltò verso di lei … e con sguardo furioso continuò … - .. d’ora in avanti … dovrà dimostrasi all’altezza del suo ruolo … non si dovrà mai più permettere una tale mancanza! … né una tale ingenuità! … - la guardò con aria di rimprovero … - … non dovrà mai più accadere qualcosa di simile! … ha capito?-
Sconvolta e ancora sotto shock, annuì debolmente …
-E ora … vada subito nel suo ufficio … e cominci a lavorare senza perdere altro tempo! -
Nel tempo in cui avevano discusso, senza che lei se ne potesse accorgere, erano giunti alla ditta …
Mr. Shimamura scese con fare nervoso e stizzito dall’auto e, raccomandandosi di non commettere altri errori, se ne andò, lasciandola ancora stordita e incapace di realizzare ciò che era accaduto, nella limousine ..

 

Alcuni giorni dopo che il contratto con il cliente cinese era stato chiuso e sigillato, Françoise era diventata obbediente e servile come non lo era mai stato nessuno con lui … e questo, gli procurava non pochi problemi …
-Non capisco cosa non ti vada bene?! … dovresti essere felice! … è diventata mansueta come un agnellino! … non si oppone più a ciò che dici! … fa quello che le ordini senza fiatare! … meglio di così?! … piuttosto, spera di avere un altro colpo di fortuna simile, anche con Miss Miller! … -  aggiunse divertito …
-Heinrich … non mi interessa avere una schiava personale … non so cosa farmene!  … volevo un’assistente che collaborasse … non che mi servisse!-concluse stizzito, bevendo il suo caffè …
-Ma non ti va mai bene niente?! .. – gli chiese sbadigliando …
Lui gli lanciò uno sguardo di rimprovero …
-Vorrei ricordati che sono sempre il tuo capo … e che dovresti parlarmi con un minimo di forma … -
-Sì, certo … Presidente … - disse scocciato, riassettandosi sulla sedia … -Ma perdonami … ma non capisco davvero, quale sia il problema?! … voglio dire … finalmente l’hai domata! -
A quell’ultima parola, i suoi occhi si incupirono e appoggiò in modo sgraziato e infastidito la tazzina sul tavolo …
-Domata?! .. –
-Sì … domata !… perché, non era quello che volevi fin dall’inizio? … dal primo giorno in cui era entrata qui e aveva subito dimostrato di non avere un carattere così accondiscendente e gestibile?! … -
Lui rimase un attimo in silenzio … e cominciò a riflettere … che cosa aveva voluto fin dall’inizio? …
Strinse gli occhi pensieroso …
-Heinrich … lasciami solo … -
L’uomo lo guardò interdetto …
-Voglio che fai disdire tutti i miei appuntamenti del giorno … -
-E con quale scusa? … -
-Non so, vedi tu … inventati qualcosa di plausibile … -
-Tipo che ti hanno rapito gli alieni? … o che ti hanno ricoverato in un manicomio?-
Shimamura lo guardò irritato  … -Una scusa … normale!Grazie!-
-E per quale motivo? … -
-Ho bisogno di andare in un posto … il prima possibile … -
Esitò un attimo, riflettendo sulle sue parole, ma poi annuì …  -Va bene …  devo chiamarti la tua assistente?-
-No . Pensaci tu e mi raccomando …  lei non dovrà sapere nulla. Trovale qualcosa da fare … che la tenga occupata … senza fare danni … -
-Ok … se è questo ciò che desideri … sarà fatto … - e senza aggiungere altro, si mise all’opera …

 

Françoise stava guardando il riepilogo delle sue spese mensili …
Questo mese, ho speso più di quanto ho guadagnato … e adesso?! … come farò? … se continuo così … dovrò trovarmi anche un altro lavoro!
Ci pensò un attimo …
Dovrò chiedere a Mrs. Delavine, se può farmi pagare a rate … uhm …
Si mise le mani nei capelli … e sospirò sconsolata …
Non c’è una cosa che mi vada per il verso giusto …
Proprio in quel momento, il telefono del suo ufficio cominciò a squillare …
-Pronto? … -
-Miss Arnoul, sono Mr. Heinrich.-
-Buongiorno Mr. Heinrich … - era un po’ stupita di sentirlo … anche se era il braccio destro del Presidente, lei non aveva mai a che fare con lui …
-Ho dei nuovi ordini da parte del Presidente … -
-Dei ordini nuovi? … - chiese sorpresa …
-Sì … -
Che Satana stesse male?!? … stacanovista come era, non cambiava mai i suoi ordini! … piuttosto, voleva che fossero svolti tutti e comunque … anche se c’era incompatibilità di tempo!
-Mi dica … -
-Cancelli tutti gli appuntamenti del giorno … fino a domani dopo pranzo … e lei, si reputi libera fino ad allora … -
Come?!? … Satana doveva stare decisamente male …
Si diede una piccola botta in testa e poi, la scosse, rimproverandosi …
Dopo quello che era successo con il contratto, si era ripromessa di non chiamarlo mai più in quel modo! … in fondo … l’aveva in qualche modo graziata … anche se, non ne capiva il perché! … chiunque, al posto suo, l’avrebbe cacciata e invece, lui aveva deciso di farla restare …
Inoltre, il loro tipo di rapporto lavorativo non era cambiato … era rimasto tale e quale a prima ! … tranne che ora, se lui le ordinava di fare qualcosa, in qualsiasi tono glielo dicesse  … lei lo eseguiva sempre accondiscendente e senza proferire parola …
-Ma … Mr. Heinrich … è sicuro di quello che mi sta dicendo? … -
-Sì. –
Si morse un labbro preoccupata …
-Il Presidente … sta bene? … - chiese esitante …
-Certo. –
Per fortuna …
-Va bene … farò come mi ha detto … appena avrò finito, lascerò l’ufficio e tornerò a casa … e fino a domani, dopo pranzo, non mi presenterò … -
-Perfetto … il Presidente ne sarà sicuramente soddisfatto … a presto, Miss Arnoul.-
L’uomo riagganciò … mentre lei rimase con la cornetta in mano, stordita … chiedendosi cosa fosse successo …  

 

Aveva fatto tutto quello che le aveva chiesto Mr. Heinrich e ora stava tornando a casa …
Era un po’ stanca … non sapeva perché, ma nelle ultime notti faceva fatica ad addormentarsi … continuava a rigirarsi nel letto fino a tarda notte e quando si addormentava, riposava male … svegliandosi agitata e nervosa …
Certo, il suo lavoro non l’aiutava … anzi, contribuiva a frastornarla e ad innervosirla, ma da qui a toglierle il sonno … le sembrava un po’ troppo … tuttavia …
Lei, caratterialmente, non era un tipo che si faceva comandare a bacchetta … anzi … tutto l’opposto … purtroppo però , dopo quello che era accaduto con il contratto di Mr. Chang Changku, a causa dei sensi di colpa che la tormentavano, si stava comportando come una schiava nelle mani di Satana … non sembrava più lei …
Anche se non le andava bene ciò che lui gli ordinava o il tono irrispettoso che usava per dirglielo, si accorgeva di non riuscire a replicare … e non perché avesse paura di essere buttata fuori, ma … era piuttosto un altro tipo di sentimento … un misto tra l’autopunirsi per la sua ingenuità e l’essere grata, in qualche modo, per la comprensione che lui le aveva dimostrato in quella situazione  … anche se, la vedeva ardua, che quell’uomo potesse avere comprensione per qualcuno!
Nonostante continuasse a sentire pareri discordanti su di lui, lei non riusciva a vedere un filo di umanità in Satana !
No, decisamente no! … è talmente indifferente a tutto e a tutti … che non sembra neanche reale! … uhm … se non mi sentissi così maledettamente obbligata verso di lui … mi sentirebbe! … ci penserei io, a rimetterlo al suo posto! … Ahhhhhhhhhhhhse mi vedesse in questo momento Catherine … non mi riconoscerebbe … mi darebbe di rammollita! …
Già … Catherine … erano passati giorni, dall’ultima volta in cui l’aveva sentita … chissà cosa stava facendo …
Guardò l’orologio …
Proverò a chiamarla … se la disturbo, mi riattaccherà …
Prese il cellulare e selezionò il suo numero dalla rubrica …
Il telefono iniziò a squillare …
Beep beep beep …
-Pronto!!!!!-
-Catherine!-
-Fran!Tesoro!Sei proprio tu! Che bello sentirti, finalmente! … mi sei mancata! -
-Anche tu … - era vero … spesso aveva sentito la sua mancanza …
Essere sola, in una città come quella, dove non conosceva nessuno, dove non aveva nessuno con cui parlare e sfogarsi e dove l’unica cosa che faceva era lavorare … era veramente avvilente! … tanto da farle mancare più del normale la sua vita a Houma …
-Allora? … che mi racconti? … come va il nuovo lavoro?-
… domanda di riserva? …
- … tutto bene … - mentì spudoratamente, ma mal celando il suo turbamento  …
… non l’aveva chiamata per sfogarsi : aveva semplicemente voglia di sentire la sua voce!
-Non mi sembri molto convinta … sicura che sia tutto a posto? – le chiese preoccupata …
-Sì, sì … è solo che sono molto stanca … il lavoro è molto impegnativo … mi porta via buona parte del giorno … e certe volte anche della sera … -
-Della sera?!? … Fran … ma che genere di lavoro fai?! … -
-Catherine! … dai, non pensare subito male! … -
-Mi stavo già preoccupando! … avevo paura che ti fossi messa a fare la escort! … -
Ma sei impazzita?!?! … ti sei bevuta il cervello?!? … mi conosci da quando siamo nate! … siamo cresciute assieme! … come ti salta in mente che possa mettermi a fare una cosa simile?! …
-Stai tranquilla … niente del genere … è solo che, essendo l’assistente personale del Presidente della ditta, devo accompagnarlo ovunque … -
-E cioè? … gli fai da cameriera? … -
Catherine … ti prego … non ti ci mettere anche te! … ho già il mio d’affare con lui!!!!
-No … da assistente … - … più o meno! … forse, sarebbe più corretto usare il termine schiava …
-Siamo sicuri che non gli devi riscaldare anche il letto? … - insinuò maliziosa …
Scosse la testa rassegnata … quando la sua amica partiva per la tangente … non la riprendeva più nessuno! … si faceva dei filmini assurdi !…
-Catherine!Ma cosa vai farneticando?!? Mi stai offendendo! … No! Assolutamente!-
-Uhm … peccato … - sbiascicò dispiaciuta …
Come?!? …
-Come, prego?!? –
-No … niente … è solo che … dai giornali … sembra un tipo così … sexy … carismatico … sensuale … affascinante … -
-Fermati subito con questo elenco! Quell’uomo è Satana fatto persona!Mr. Shimamura è l’uomo più odioso, stacanovista, sciovinista e schiavista della terra! … la sola idea di farmi toccare da lui, mi da il voltastomaco! Figurati andarci a letto!- fece quella affermazione con tanta di quella veemenza e enfasi, che senza accorgersene, aveva alzato pesantemente il tono della voce e la gente in torno a lei, si era voltata a guardarla scioccata …
Ops …
Piegò la bocca in una smorfia di disperazione assoluta … e si sentì avvampare, quando alcune persone scoppiarono a ridere alle sue parole …
Che diamine … quell’uomo mi fa uscire di senno!
-Però! … è un bel tipetto! … - rise debolmente … -Dai parlami di lui … sono curiosa! -
A quella domanda, rimase un attimo spiazzata … perché voleva che le parlasse di quell’uomo fastidioso e acido?
-Mi era sembrato di essere stata esauriente! … non ti è bastata la mia precedente descrizione?! … -
-A dire il vero … no! … mi hai solo parlato di lui come capo, ma … come uomo? –
Uomo? … lui è Satana! … non è un uomo!
-Cioè? … che vuoi sapere? … -
-Non so … qualche fatto piccante … tipo quante amanti ha? … le voci che girano su di lui! … insomma … i soliti discorsi che si fanno! –
Fece mente locale …
Fidanzata … una. Miss Miller! … e con questo aveva detto tutto! …  ah, già … stava dimenticando …  anche quella Yuri … la sua ex-amante!
-A dire  il vero … non so nulla … a parte che è fidanzato con … Caterina Miller … -
-Chi?!? – sentì un grido acuto …
-Cath! … mi hai quasi spaccato un timpano! –
-Scusa … ma … quella Caterina Miller? … -
-Sì … proprio lei … ex-miss Universo … modella affermatissima … prezzemolina del momento … fisico statuario … etc etc … -
-Ah, però … si tratta bene il ragazzo! … -
-Lui sì … è lei, che non capisco perché sta con lui!- disse ironica …
-Cioè? … che vuoi dire? … -
-E’ freddo … acido … antipatico … asociale … gelido e … se continuo, stiamo qui fino a domani mattina! … insomma … una donna perché ci dovrebbe stare insieme?! … -
-Io … una vaga idea … ce l’avrei!!!! … guardandolo bene!!!! –
-Cath! … basta!L’apparenza non è tutto! Ormai sei grande!Dovresti averlo capito!-
-Ma che centra?! … constato solo la verità! … ma l’hai visto bene?! … -
-Secondo te?! … ce l’ho davanti agli occhi tutti i santi benedetti giorni!- sbuffò ..
-Uhm … non sei obiettiva … -
-Sì, che lo sono! … ti assicuro che la sua freddezza ti gelerebbe il sangue! … non te lo accenderebbe mai! … -
-Ne sei proprio sicura? … -
-Sì!-
-Secondo me … tu sottovaluti una cosa … -
-Cosa? … sentiamo … - sbuffò nuovamente … quella telefonata la stava cominciando ad irritare!
-Le sue doti nascoste … moooolto nascoste!!! … Ci siamo intese, no? … insomma … le sue misure!-
Sgranò gli occhi sconcertata …
Oddio … mi viene da vomitare! … no, quello no!!!!
-Cath! … ma per favore! … cosa stai dicendo?! … da quando fai questo genere di discorsi?! … -
-Da sempre! … - disse perplessa …
-Ma non è vero! … non ti ho mai sentito parlare così,in questi termini!-
-Veramente … ne abbiamo sempre parlato! …  ti ho sempre raccontato tutto! … dandoti anche delucidazioni molto attente!-
-Ma era diverso! … in quel caso mi parlavi di … di … - si era così tanto imbarazzata e persa, che non sapeva più cosa volesse dire …
-Fran … dai! … non essere sciocca! … è un uomo! … ed è uguale a tutti gli altri! … anzi, no … mi correggo: è molto più fico degli altri! … ed ispira sesso sfrenato! –
Say what?!? …  sentì nuovamente assalirla un urto di vomito … sentir parlare così, di Satana, la traumatizzava!
-Ispirerà a te! … a me no! … anzi! … più mi sta alla larga e meglio  è! … -
-Sì, certo … e a lui, invece? … -
-E a lui … cosa?!? … - si irritò, alzando involontariamente la voce e sfuggendole il commento velato dell’amica …
-Non ti sei chiesta … se a lui potessi interessare? … -
Ma mi hai ascoltato fino ad ora?! … o stavi al telefono con qualcun’altro?!?! ... eppure, Miss Miller si capisce bene!!!
-Ascolta Cath … - inspirò profondamente, cercando di raccogliere tutta la sua pazienza … - … ora devo proprio andare … ma tu togliti dalla mente, queste stupide idee! Non esiste mai, che io diventi la sua amante … in nessuna ipotesi! -
-Se lo dici tu … -
-Ovvio! Ti viene anche il dubbio?!? –
-Un po’ … se è sensuale e affascinate anche solo la metà di quello che è in foto ! -
Per un attimo, era rimasta senza parole …
Ma che aveva Cath?!? … s’era fatta prendere dall’ormone libero?!? …
-Cath? … una domanda, ma … come vanno le cose con Philippe? … -
-Benissimo … perché?! … -
Uhm … non sembrava da come parlavi del mio capo …
-No … così … per chiedere! … dai … vado … però, smettila di farti i tuoi soliti filmini mentali! … e torna con i piedi per terra!-
Filmini … erotici-mentali! … per la precisione!
-Uhm … va bene … però … -
-Però ? … - chiese sul punto di una crisi di nervi … stava cominciando a pentirsi di averla chiamata!
-Però … se ti scopa, promettimi che me lo dici!-
Eh?!? … che hai detto?!? … 
-Cath … cosa … diavolo … stai … dicendo? … sei impazzitaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!-
Senza accorgersene, urlò furiosa …
Di nuovo, alcuni passanti scoppiarono a ridere nel vederla così agitata …
Uhm … uhm … se continuo di questo passo, finirà che mi arresteranno per disturbo della quiete pubblica …
-Perché?!? … che ho detto di male?! … non sei mica da buttare via! … -
E questo dovrebbe essere un complimento?!?!? … grazie Cath …
Si portò una mano alla fronte, esasperata …
-Ascolta Cath … non c’è rischio che accada … -
-Perché? … -
Come, perché?!? Ma mi ascolti?!? … Uhm … cosa le sta prendendo?!? … eppure, fino a qualche settimana fa, era una persona normale!
-Perché … no! E la questione è chiusa!-
-Uffa … sei noiosa! … invece, secondo me … dovresti! … tanto, prima o poi, dovrai farlo! … o vuoi morire vergine?! … per lo meno, scopati uno del suo calibro! …  mi correggo … fatti scopare da uno come lui! -
Ok … ho terminato la mia pazienza! … ora prendo un aereo … torno ad Houma … e l’ammazzo violentemente! … anzi, prima la torturo per ore e poi, l’ammazzo! …  infine, torno felice e tranquilla a Beaumont!
-Ascolta Cath … te lo ripeto un’ultima volta … e che sia l’ultima! - … quella espressione le ricordava qualcosa … - … qui, nessuno scopa nessuno! Ci siamo capite?!? Oh!-
Inconsciamente, alzò gli occhi davanti a sé e vide una coppia di vecchietti che la guardavano sconcertati …
Si portò una mano alla bocca …
Oh, Dio … cosa ho detto! … se mi sentisse mia madre, mi disconoscerebbe … maledetto uomo! … argh!!!!!
-Fran?! … ma da quando parli così esplicitamente?! … da quando ti conosco, non ti sei mai espressa in questo modo! … eri sempre stata quella più educata e fine, tra le due! … -
Ora l’ammazzo! … è lecito, vero? … in questi casi si è giustificati! … non ti possono incriminare! … no?
-Cath … devo andare … ciao!- riagganciò bruscamente, senza neanche aspettare che lei rispondesse …
Ma cosa diavolo le era preso ?!? …
Guardò il telefono sconvolta …
Mah! …
Spostò lo sguardo davanti a sé … e notò i due vecchietti di prima, scuotere la testa rassegati … e poi, blaterare qualcosa del tipo che i giovani di oggi sono tutti promiscui e senza ritegno ...
Ma io … ancora non ho fatto nulla! … Uffa! … sono sempre stata il prototipo della brava ragazza! … tutta scuola e casa! … non di quella che andava a giro a fare baldoria! … uffaaaaaaaaaaaaaa!!! … è tutta colpa di Satana! … gli metterò in conto anche questo: il giorno che gliela farò pagare per tutti i suoi soprusi! … 

 

Parte 3

Dopo l’accesa o quanto meno assurda e paradossale chiacchierata con Cath, era finalmente arrivata davanti al negozio di Mrs. Delavine …
Aveva deciso che si sarebbe approfittata di quel giorno di libertà inaspettato, per andarci a parlare riguardo a quel salatissimo conto …
Dovrò chiedere un mutuo in banca per risarcirla! …
Suonò il campanello … e venne ad aprirle proprio lei …
-Miss Arnoul! … lei qui? … Mr. Shimamura non mi aveva avvisato del suo arrivo … -
-Beh, ecco … sono venuta di mia iniziativa … -
-Ah … capisco, ma … adesso … io ho un appuntamento … non posso fermarmi con lei … mi spiace … -la donna sembrava visibilmente dispiaciuta e Françoise si sentì in colpa per averla messa in difficoltà …
-No, mi scusi lei … non volevo crearle problemi … la chiamerò nei prossimi giorni per prendere un appuntamento … -
All’improvviso, dalle spalle di Mrs. Delavine comparse una figura di donna … -Patricia … come mai hai nominato invano il nome di Mr.-Playboy-da-strapazzo-Shimamura?  -
-Oh … Miss Okubo … - la riconobbe subito … impossibile non farlo! … solo lei, dedicava tanti aggettivi simili e tutti assieme al Presidente della Solid Dynamo …
-Miss Arnoul! Che bello vederla! Ma come mai qui? … aveva un appuntamento anche lei con Patricia? … -
-No … ecco … io … ero passata da qui … perché volevo prendere accordi per saldare il conto … -
Mrs. Delavine si voltò a guardarla stupita … -Miss Arnoul … a che conto si sta riferendo?-
-A quello … dell’altro giorno … - concluse timidamente e leggermente imbarazzata …
-Ma … lei non deve saldare nessun conto … Mr. Shimamura ha già pagato tutto per lei !-
Cosa?!?... cosa ha fatto Satana?!?
Sgranò gli occhi … e, probabilmente, le scappò involontariamente detto qualcosa di poco fine, perché vide Miss Okubo ridere divertita mentre l’altra spalancava la bocca per lo stupore …
-Pat … facciamo entrare Miss Arnoul … e cerchiamo di darle qualche buon consiglio per salvarla dalle grinfie malefiche di Mr.Shimamura-il-terribile! –

 

Si misero a sedere intorno ad un bel tavolo imbandito su cui vi erano diverse teiere con diversi tipi di tè, un vassoio di pasticcini, uno di biscotti e un altro di piccoli sandwich misti, molto invitanti ...
Mrs. Delavine le versò del tè nero del Nilo e poi le diede un piattino, facendole segno di prendere ciò che più preferiva …
-Grazie … - mormorò appena, mentre le altre due la scrutavano curiose da testa a piedi …
-Quindi … - Miss Okubo interruppe quel imbarazzante silenzio … - … mio cugino … è Satana! … interessante! … non lo avevo mai visto  da questo punto di vista! … -
A quella affermazione, Françoise rischiò di soffocare con il tè … Coff … coff  … coff …
O mio Dio … cosa mi è scappato detto! … sono rovinata!
-Miss Arnoul! … per favore non soffochi! La prego!- disse preoccupata la cugina del suo capo … -Non si deve preoccupare … e non si imbarazzi !… io parlo di mio cugino in termini molto peggiori!Vero, Pat? … - chiese all’altra che cercava di darsi un contegno …
-Mina … - la riprese debolmente …
-Su, Pat! … mi sembra di capire che qui … tutte e tre, la vediamo allo stesso modo su di lui!- concluse divertita …
- Mina … su, non esagerare … e cerca di non mettere a disagio Miss Arnoul !  -
-Pat … ascolta … io ho visto come mio cugino-testa-di-rapa ha trattato Miss Arnoul … e ti giuro … l’avresti preso a manate nel viso perfino tu! … che eri stretta amica della zia Atsuko ! … -
Mrs. Delavine sospirò … -Mina … tu sei troppo prevenuta e rigida con tuo cugino … -
-No, no! E’ così … dovevi vederlo come la trattava all’evento della Solid Dynamo! Anche se è il suo capo, non può ostentare la sua autorità in quel modo così … meschino!-
-Mina!Ora basta!- la donna si irritò visibilmente, zittendo l’altra perentoria … rivolgendosi poi, a Françoise … -Miss Arnoul … non faccia caso a quello che dice Miss Okubo … ogni tanto si lascia prendere la mano … -
-Ah … sì … - balbettò imbarazzata, notando che proprio l’interessata aveva fatto una smorfia contrariata …
Sorseggiarono in silenzio il tè … a parte, ogni tanto, qualche strano borbottio di Miss Okubo, riguardo all’acidità del cugino …  che però, veniva messa subito a tacere da uno sguardo arrabbiato della loro ospite …
-Uhm … scusate se ve lo chiedo, ma … - la ragazza si fece coraggio e si rivolse ad entrambe … - … il vostro appuntamento era di natura puramente privata? … tra amiche, vero? … -
Le due donne la guardarono un po’ stupite, prima di sorriderle …
-Vede … Miss Arnoul – cominciò a parlare Mina … - … Mrs Delavine è una cara amica di famiglia … sia degli Shimamura che degli Okubo … una sorta di zia, sia per me che per mio cugino … -
-Ah … -
Anche quella notizia era una cosa che rientrava in quello che le aveva detto Rogers qualche giorno prima? … una delle cose che avrebbe lentamente imparato a conoscere e a capire? …
-Miss Arnoul … anche se Pat non è d’accordo sulla mia visione di Mr.- simpatia-Shimamura … lei non si deve sentire in imbarazzo! … può esprimere tranquillamente il suo parere!… siamo tra amiche … quello che viene detto qui … non verrà mai fuori! … non si preoccupi!- le sorrise …
-Beh, ecco io … - deglutì a fatica … - … non è che veda suo cugino come Satana … o meglio … in certi momenti sì … ma … - iniziò a balbettare … che diavolo stava dicendo!
Ma cosa le stava prendendo quel giorno? … stentava a riconoscersi …
Mina la guardò un attimo e poi spostò il suo sguardo sull’altra donna … -Vedi! … che ti avevo detto?! … se perfino, l’innocenza fatta persona, pensa questo di lui … eh!-
-Santa benedetta ragazza! … smettila di parlarne male! … è un bravo ragazzo! E lo sai anche tu! … lo dimostra in ogni occasione … -
-Parliamone … - rispose scettica Miss Okubo …
-Mina … ora basta … non voglio sentire un’altra parola di insulti su tuo cugino! … almeno non per oggi!-
-Ma me le tira fuori di bocca spontaneamente! – mugolò contrariata la ragazza …
Ehm … che sto facendo qui in mezzo … alla parentela di Satana?!? … si chiese turbata, mentre vedeva le due discutere animosamente …
All’improvviso però, fu riscossa dalla voce della loro ospite … -Miss Arnoul … ascolti una donna che ha un po’ più esperienza di voi due ragazze … non sempre è ciò che sembra … e il mio figlioccio … tende a nascondere la sua vera natura … -
Figlioccio?!? … pure! … altro? … no, dico … altro?!? … ci sono altre parentele misteriose! … non so … magari … Rogers è uno zio da parte del padre! … o peggio ancora … l’amante della defunta madre? …
Mentre le passava quel pensiero per la testa, si irrigidì …
Ora che ci penso … mai nessuno … parla del vecchio signor Shimamura …  neanche Rogers! … anche lui … mi ha sempre parlato solo della madre … come mai? …
-Scusate … - si rivolse a Mrs. Delavine … - … ma … il padre di Mr. Shimamura … - si zittì subito, appena vide il cambiamento di espressione delle due donne …
Mi sa di aver fatto una gaffe … era meglio se stavo zitta …
-Perdonatemi … - si affrettò subito a dire …
-No … non si preoccupi … Miss Arnoul .. lei, ovviamente non sa … non essendo di questi posti .. – disse tristemente Mina … - … mio zio … sparì … alcuni mesi prima della nascita di mio cugino … -
Si portò una mano alla bocca, sconvolta … - Mi spiace … io non sapevo che fosse venuto a mancare così giovane … -
-Ecco … - Patricia intervenne in aiuto della figlioccia … - … no Miss Arnoul … Mina intende che se ne è andato via … abbandonando Atsuko e suo figlio … -
Françoise sgranò gli occhi …
Era molto peggio di quanto avesse pensato …
Beh, ora almeno capiva perché avesse tutte quelle tare mentali! ..
-Volete dire che … non ha voluto riconoscerlo? … -
La due annuirono mestamente …

 

Quando uscì dal negozio di Mrs, Delavine si sentiva leggermente sottosopra .. le sembrava che le fosse passato sopra un carro armato … e che, siccome non era stato sufficiente, le fosse ripassato sopra un’altra volta in retromarcia !
Appena mise piede in casa, si gettò sul letto così come era, a pancia in su … ed iniziò a fissare pensierosa il soffitto …
In fondo, Mrs Delavine ha ragione … spesso … non è come sembra … sospirò … ognuno porta le sue croci … e a quanto pare, anche Satana …
A quel pensiero, trattenne il respiro dolorosamente … era come se qualcosa le impedisse di respirare … una sorta di mano invisibile che le stringeva la gola, non permettendole di espirare …
Ormai erano alcuni mesi che le capitava … così, di punto in bianco … senza un vero motivo …
Secondo il suo psicologo, si trattava solo di un semplice attacco di panico … ma questo, certo  non la rincuorava …
Appena cominciò a imporsi di calmarsi e di riprendere a inspirare e a espirare normalmente, il respiro tornò regolare …
Aveva bisogno di tranquillizzarsi … e, probabilmente, un bel bagno caldo avrebbe fatto al caso suo …
Avrebbe preso uno di quei meravigliosi e finti cupcake al profumo di cioccolato al latte, con burro di cacao, olio di jojoba e burro di karité e poi … l’avrebbe immerso nell’acqua calda della vasca  per alcuni minuti … permettendogli di rilasciare le sue proprietà benefiche e le sue essenze … poi, avrebbe acceso qualche candela … spento la luce … acceso l’aria calda … e lo stereo … e infine … si sarebbe immersa in quel dolce tepore, per un tempo indefinito ..
E proprio così, fece … si spogliò, felice di liberarsi dei suoi abiti da lavoro, e si immerse dentro quella marea di profumi e dolcezza …
Che meraviglia …
Si distese … allungò le gambe … appoggiò le braccia sul bordo della vasca e infine reclinò la testa all’indietro … chiuse gli occhi e si concentrò sulla musica …

 At the end of an exhausted spirit,
you said I'll be able to dream again
You said I'll be able to smile again
Towards the sad glitter in your eyes,
I gave a small answer,
but I can't hear it.
Within the long time I can live for myself,
I can't let you out from this heart.

Since I can't become you,
too many of our pains are similar,
For us, who are exhausted from loneliness ,
we have to cherish our precious selves now.
Even if a pain greater than death were to come to me,
I can only love you forever.
A fate-like coincidence doesn't await us.
Even if love is a grudge...

Please smile for me now.
When I become stronger for you,
be my tears then.
The fate-like glitter in your eyes that you sent to me in a dream once
I love it still...1

Alcune lacrime cominciarono a scendere lungo le sue guance …
Jiro … sospirò dolorosamente mentre le sue labbra tremavano sempre più … e il suo petto veniva percosso da forti singhiozzi convulsi dovuti al pianto …  

 

Quel giorno di libertà non le aveva giovato molto … era stata una vera disfatta per il suo umore … da ogni punto di vista! … purtroppo, le aveva dato il tempo di riflettere su sé stessa … e sulle cose della sua vita che non andavano bene … e questo, non era ciò di cui aveva bisogno in un simile momento così complicato … 
Aveva già tanti pensieri … non aveva bisogno di riportare a galla il proprio passato in quel momento …
Era appena riuscita ad andare avanti … un po’ più in là di quella linea a cui si era fermata … e aveva fatto dei piccoli passi verso una nuova vita, ma … quel dolore era ritornato a pulsare vivo in lei, così presto … così improvvisamente … così violentemente …
Quando aveva deciso di lasciare Houma, lo aveva fatto soprattutto per accelerare quel processo e poi, per sé stessa … ma si accorgeva che era stato inutile … forse, era proprio quello il problema … era partita per il motivo sbagliato … avrebbe dovuto partire solo esclusivamente per lei … ma ormai, era un po’ tardi per tornare indietro …
Ormai … sono qui … e posso solo andare avanti … è l’unica strada … 
Spinse la grande porta in acciaio e ebano ed entrò nell’ufficio di Mr. Shimamura … sapeva che ancora non era arrivato e così, se ne era approfittata per entrare a vedere se tutto fosse a posto …
Mr. Shimamura è molto pignolo su certe cose … non sopporta la scrivania in disordine …
Lentamente, percependone la superficie, passò le dita sul suo bordo … era fredda … molto fredda …
Proprio come lui … non mi stupisco che lo rappresenti così tanto …
A detta di tutti … quella scrivania era sacra! … una vera reliquia! … guai a toccarla! … guai a sfiorarla! … era intoccabile e irraggiungibile come colui a cui apparteneva  …
Già … sembra avvolta da quel suo stesso alone … o forse, sono solo condizionata da come lui la vuole far apparire …
Ritirò la mano … 
Uhm … la sacra scrivania del potere! … le venne da ridere … è meglio controllare se tutto a posto! … non ho voglia di sentirlo subito sbraitarmi contro! … oggi, non ne ho proprio la forza ! … rischio di rispondergli a tono! … e poi, chi lo sente? … o peggio ancora … chi gli asciuga le lacrime dopo che l’ho ridimensionato?!
Stava controllando attentamente che tutto fosse al posto suo … ogni penna … ogni foglio … ogni matita …
Niente deve essere spostato di un millimetro … altrimenti poi, chi lo sente Satana?!
Forse, perché era agitata per l’imminente ritorno del suo capo, o forse perché era inquieta di suo, si mise, inconsciamente, a giocare con dita nervose, con uno dei suoi orecchini … facendolo purtroppo cadere per terra …
Oh, no! … ci mancava solo questo! … maledizione!
Si chinò a fatica a cercarlo … non era facile, con quella gonna stretta e attillata, piegarsi  sulle ginocchia !
Che stress … accidenti a lui e al suo volere apparire in ogni forma! … anche attraverso i propri dipendenti! …
Il tailleur che aveva indosso, rientrava nei suoi ultimi acquisti … non lo aveva ancora mai messo … perché le risultava un po’ scomodo … ma aveva pensato bene di rinnovarlo proprio in quel giorno …
Che fosse la sfortuna che la perseguitava?!? …
Era molto bello ed elegante … ma quella gonna nera tubulare al ginocchio, con spacco anteriore, le impediva i movimenti … o forse era semplicemente lei che non la sapeva vestire! … come anche quei vertiginosi tacchi dodici, rossi a spillo  … e la camicia bianca avvitata con la giacca aperta dello stesso colore della gonna …
Ma perché mi sono lasciata convincere a comprare questo completo?! … sono l’assistente … e la traduttrice … non la visual della ditta! … o forse sì? …
All’improvviso le passò per la mente quel triste pensiero …
Non era per caso che, Mr. Shimamura, voleva l’assistente tutta rivestita solo per dare un ulteriore tipo di parvenza alla ditta? …
Uhm … se fosse stato così, allora non avrebbe scelto me! … avrebbe preso una come Miss Miller … pensò, mentre si tirava leggermente su la gonna, per infilarsi sotto la scrivania a cercare il suo orecchino … uhm … forse no … dalle velate battute di Rogers, si intuisce che di Miss Miller gliene basta e gliene avanza una! …  uhm … mugolò nervosa … Dove cavolo si è cacciato il mio orecchino?!? … ah, eccolo! … finalmente l’ho trovato! … trionfante, lo prese e se lo mise …
Ora si trattava solo di riuscire ad alzarsi da lì …
In qualche modo … come ci sono arrivata, così uscirò! … ma proprio mentre faceva quel pensiero, sentì la porta dell’ufficio aprirsi e alcune voci risuonare al suo interno … fece per alzarsi rapidamente ed uscire di lì, ma, impedita come era dal suo abbigliamento, sbatté la testa e ricadde per terra …
Ancora fortemente stordita per il colpo, tentò di riprendersi … si massaggiò la testa dove aveva battuto … contò fino a dieci, aprendo e chiudendo gli occhi più volte, per rimettere a fuoco … infine, tentò di rialzarsi …
Purtroppo però, la cosa le risultò più difficile del previsto e …
Cavolo se aveva battuto forte! … non avrebbe mai più messo quel maledetto abito finché fosse stata in vita! … sarebbe stata la prima e l’ultima volta! … se lo giurò a sé stessa, mentre improvvisamente, fu riscossa dal timbro di quelle voci … le bastarono solo pochi attimi per riconoscere a chi appartenevano …
Erano quelle  del suo capo e … di Miss Miller!
Oh, cavolo! … e adesso che faccio?! … non posso uscire da qui, in questo stato! … se lo facessi, Mr. Shimamura mi ucciderebbe … senza contare che non farei proprio una bella prima impressione alla sua fidanzata !…
Non l’aveva ancora conosciuta … l’aveva solo vista attraverso il finestrino della limousine, ma … nessuno si era preso la briga di fargliela conoscere! …
Per questo, pensò che fosse meglio restare lì … in silenzio … 
All’una e un quarto, il Presidente aveva una riunione con Mr. Heinrich e Mr. Link … e se avesse avuto fortuna … magari, dopo aver scambiato alcune parole tra loro … o comunque, qualsiasi cosa si volessero scambiare! …  avrebbe fatto il gentiluomo e l’avrebbe accompagnata fuori ..
Rifletté un attimo su quell’ultima possibilità … acido e senza premura come era, aveva la sensazione che Miss Miller se ne sarebbe andata via da sola …
Uhm … chissà se si avvale del famoso teorema …
Prendi una donna, trattala male, lascia che ti aspetti per ore, non farti vivo e quando la chiami, fallo come fosse un favore, fa sentire che è poco importante, dosa bene amore e crudeltà, cerca di essere un tenero amante, ma fuor dal letto nessuna pietà. 2
E in particolare … fuori dal letto … nessuna pietà! … oddio … considerando l’elemento … non farebbe una grinza … anche se … secondo me … anche dentro al letto … non cambia molto!
Si irrigidì … e ora perché aveva fatto quel tipo di riflessione?! …
Deve essere stata la botta … sì, decisamente … è stata quella!
Comunque, tralasciando i dettagli superflui, sarebbe stato meglio affrontare solo lui …  ed evitare la brutta figura con la top delle top! … la donna più bella dello stato! … non ché fidanzata di Satana! …
Sì, era il rischio minore … indubbiamente! … se poi, invece, l’avessero scoperta … si sarebbe inventata qualcosa …


No, perché?! … basterà dire la verità! … cosa vuoi che succeda?!
Purtroppo, Françoise era ancora nella fase che credeva che il mondo fosse semplice … e che bastasse dire la verità per risolvere tutto! … ma non aveva ancora capito che, sfortunatamente, alcune volte … farlo non era sempre la mossa migliore  …

 

Mr. Shimamura aveva la testa da altre parti, in quel preciso momento … e faceva fatica a stare dietro ai discorsi della sua fidanzata …
Era da quando erano montati in auto, che non faceva altro che parlare … di tutti i suoi impegni … di quelli a cui dovevano presenziare assieme … di tutte le sue mancanze da fidanzato perfetto … etc etc …
Lui però, era sempre stato chiaro su questo argomento … lui non era e non lo sarebbe mai stato, il fidanzato perfetto che intendeva lei … quello che soddisfa ogni suo capriccio … fuori e dentro il letto …
Infatti, si guardava bene di assecondarla in ogni sua folle idea! … volare da una parte all’altra del continente, per passare da un brunch con pinco pallino ad un aperitivo con tizio caio sempronio dall’altra parte del paese, solo perché era una cosa divertente e bisognava farsi vedere, non rientrava assolutamente nei suoi standard!
Sua madre, gli aveva dato un’educazione molto più … concreta … era così che preferiva definirla … gli aveva insegnato a dare delle priorità … tipo il lavoro … ma beninteso, non era davvero un santo! … e chi lo conosceva bene, lo sapeva!
Non era un mistero per nessuno infatti, che se poteva, preferiva stare in privato con la proprio donna, che fare vita mondana! … e questo, in genere, non rappresentava un grosso problema per la fortunata di turno, anzi! … ma per la sua attuale fidanzata, per cui apparire era tutto, sì !… e ogni occasione era buona per farglielo presente …
-Katy … ascolta … per quanto riguarda il party a Boston … non credo di poterci essere … proprio in quei giorni, devo concludere un affare importante con il ricco petroliero russo Mr. Kozlov … e, purtroppo, ho la sensazione che la cosa mi porterà via parecchio tempo … - concluse sufficientemente e con svogliatezza mentre apriva la porta del suo ufficio e la faceva accomodare …
Tuttavia, appena aprì … percepì qualcosa di strano … un profumo speziato e delicato allo stesso tempo … che non apparteneva alla sua stanza, ma che in qualche modo gli era noto … anche se non si ricordava perché e come …
-Sei il solito! … mi dai sempre buca nelle occasioni più importanti! - rispose stizzita la donna …
Lui, sospirò impercettibilmente …
Certe volte era decisamente pesante …
-Tesoro … non credo che un party a caso di Matt Demon sia così … importante!- si girò verso di lei … era in mezzo alla stanza … - … e poi, sai bene che il dovere arriva prima di tutto … -
-Anche prima della tua fidanzata? … - gli chiese a brucia pelo …
-Katy … ascolta … sai che non è un gran periodo … né per me né per la ditta … e sai che sono estremamente nervoso … e poco concentrato … -
La donna, inspirò profondamente … -Scusa … hai ragione … mi innervosisco troppo facilmente negli ultimi tempi … – gli si avvicinò e passandogli le braccia intorno al collo … lo baciò sulle labbra con passione …
-Uhm … - mugolò soddisfatta …  - … baci divinamente … amore mio … nessuno ha mai saputo risvegliare i miei sensi così, con un semplice bacio come ci riesci tu …  - rise, reclinando la testa all’indietro … e lasciando i suoi lunghi capelli castani, ricadere dolcemente sulla schiena, come una cascata morbida e profumata …
Sorrise … soddisfatto e compiaciuto per le sue parole …
-Katy … fra poco ho un’incontro con i miei dirigenti … - accennò, staccandosi dal loro abbraccio e avvicinandosi alla scrivania …
-Uhm … mi stai per caso mandando via? ! … - chiese stupita e contrariata allo stesso tempo …
-No … tesoro … volevo solo avvisarti di non sconvolgerti, se per caso vedessi entrare Heinrich e Link all’improvviso … -
-Oh … ho capito … hai paura che ci trovino in atteggiamenti … per così dire, poco opportuni … - concluse maliziosa e volutamente allusiva …
-Anche! E non sarebbe il caso, infatti! … lo sai tesoro, su queste cose non transigo … in ufficio non voglio . -
Lei rise, ironica … - Per davvero, Shimamura …  pensi che io sia nata ieri ? … se queste mura potessero parlare … chissà quante cose racconterebbero su di te … vero? … -
L’uomo aggrottò la fronte, assumendo un espressione cupa …
Oh, no! … di nuovo no! … oggi, non ce la posso proprio fare ad ascoltare i suoi soliti discorsi …
Perché doveva andare sempre così? … perché finivano a parlare sempre della solita cosa? … della sua passata vita privata?! … come se lei, non ne avesse avuta una! … come se non avesse avuto un numero di uomini spropositato, prima di conoscerlo! … perché, allora, dovevano finire sempre così? … litigando, per la sua assurda gelosia?!
-Katy … te l’ho già detto numerose volte … il piacere è sempre stato tenuto fuori da queste quattro mura! … io rispetto il posto in cui lavoro . - disse perentorio, esigendo di non essere contrariato, ma …
-Davvero? … questo valeva anche quando frequentavi quella puttanella di Miss Tanabe?-
Lui la squadrò …
Eccoci … ci risiamo! … uhm … maledetto Link e quando parla senza cognizione di causa, svelando i miei fatti privati!
Aveva rotto con la sua assistente, Miss Yuri Tanabe, mesi prima di conoscerla … ma a questo, la sua attuale fidanzata, non ci credeva! … continuava a dirgli che non era assolutamente convinta che fosse finita tra loro … ma che tra un affare e l’altro … si divertissero nel suo ufficio …
-Sì. Che tu mi creda o meno, te lo posso giurare. Su quello che vuoi. Anche sulla mia testa.-
-Uhm … mi basta molto meno … - sorrise ironica  … - … la tua LFA bianca … -
-Sulla mia auto?! … - chiese perplesso e scettico …
E ora cosa cavolo centra la mia auto?! …
-Sì … l’adori! … lo sanno tutti! … -
E questo cosa centra? … su una cosa a cui tieni così tanto, mi fai giurare su qualcosa di così materiale e inconsistente spiritualmente?! … hai uno strano concetto delle cose …
-Va bene … se questo, ti può servire a calmarti … lo farò … - sospirò …
Quando arrivavano quegli idioti dei suoi collaboratori, per liberarsi di lei?!  
Era palese che non era giornata … e che stava cercando un qualsiasi pretesto per discutere … e lui, ora come ora, non ne aveva né voglia né tempo …  -Giuro sulla mia LFA … contenta? … -
-Sì … meglio … anche se non ci credo comunque, che tu non ti sia mai scopato nessuna sulla tua preziosa scrivania! –
Ahhhhhhhhhhhhhhhh … ma in che lingua te lo devo dire che non è mai successo?!
Ora stava esagerando … decisamente! … forse era meglio se si fosse messo a sedere … stava rischiando di buttarla fuori … e non solo dal suo edificio!
Si passò una mano sulla fronte, nervoso ed esasperato …
Non capiva se aveva perso la sua tolleranza o … semplicemente, non la sopportava più, quando aveva quegli attacchi di gelosia folle e morbosa !
-Ascolta Katy … ora non è il momento per parlarne … - si avvicinò alla sua poltrona …      - ... ma dobbiamo chiarire questa situazione, una volta per tutte! - la spostò e fece per mettersi a sedere, quando si accorse di un gravissimo problema …
Oh, cazzo …
Si riscosse rapidamente, facendo finta di non aver visto niente …
Si mise a sedere, come se niente fosse … e avvicinò leggermente la poltrona alla scrivania …
Tentò di farsi vedere rilassato, ma … gli risultava molto difficile …
Si massaggiò le tempie con le mani, cercando di pensare a qualcosa …
-Tesoro, tutto bene?-
Lo fece trasalire …
-Sì … tutto bene! … stavo … solo … pensando all’argomento del giorno della riunione! -
-Ah! … come al solito pensi ad altro … e cambi discorso … -
Sì in questo caso .. sì! … e se solo potessi … cambierei anche assistente !… ma risolviamo un problema alla volta!
-Katy … ascolta … perché dobbiamo sempre litigare per questo discorso? … è una storia passata … di prima che ci conoscessimo! …  e ti assicuro che, qua dentro, non è mai accaduto niente … tra me e lei!Né prima … né dopo!-
Che meraviglia … sto spiattellando tutta la mia vita privata … così … come se niente fosse, alla mia assistente !
-A proposito … che fine ha fatto Miss Tanabe? … non l’ho più vista scodinzolarti attorno! … anzi,ora che ci penso … è un po’ che non la vedo proprio … -
Mr. Shimamura si irrigidì visibilmente …
No, questo … non deve proprio venire fuori …
-Katy … smettila con questa tua ossessione per lei. Basta. Per me non conta più nulla da molto tempo … altrimenti, non l’avrei lasciata … ti vorrei ricordare che ... –
-Sì, che l’hai lasciata tu! … me lo ripeti sempre! … in modo ossessivo! … -
Senti chi parla di ossessioni !
-Meglio precisare … non si sa mai .. e poi, repetita iuvant .. –
Lei lo squadrò ..
-Giuramelo … -
-Cosa … delle tante cose? .. – sospirò esausto …
-Che non te la scopi più … -
Appoggiò i gomiti stancamente sulla scrivania … non ne poteva più …
- No. E’ da molto che non lo faccio . Da prima che ci mettessimo insieme. –
-Uhm … e per davvero … non ti sei mai scopato nessuna, sulla tua preziosa scrivania? –
Ancora? … e l’ossessivo sarei io?! ..
Ma non glielo aveva già chiesto prima?! … era così imbarazzante e umiliante quella situazione! … non sapeva come concluderla al più presto! … se solo Link e Heinrich fossero arrivati !
-No . Altro? … domande nuove? … tipo: che giorno è domani? … - si stava snervando …
-Simpatico … - gli fece notare acida …
-Katy … basta … ti prego … la tua gelosia è infondata e non ha senso ! Non ti tradisco e non ti ho tradito! … e soprattutto, se volessi un’altra donna … ti lascerei e basta! -
-Uhm … le tue parole, mi dovrebbero tranquillizzare? … e io dovrei credere che, in mia assenza, nessuna puttanella si infili sotto la tua adorata e sacra scrivania a farti qualche servizietto? … -
Chiuse gli occhi , stringendoli forte, sull’orlo di una crisi di nervi … non si era mai sentito così impotente e con le mani legate, come in quella situazione! … lui che odiava parlare di certi dettagli … anche con gli amici più stretti … ora erano pubblicamente diffusi e … proprio a lei !
Giuro che l’ammazzo appena me la ritrovo fra le mani ! … e non mi riferisco a Caterina …
Cercò di riprendere subito il controllo, ma sentiva di essere pericolosamente sull’orlo del precipizio … ad un passo dalla sua disfatta! … ad un passo dall’umiliazione totale!
Caterina si avvicinò pericolosamente alla sua scrivania … e lui, ritornato bruscamente in sé, si sporse in avanti, con la speranza di fare scudo con sé stesso, per coprirla …
-Che hai? … -
-Niente … te l’ho già detto … sono solo preso dal lavoro e dall’imminente riunione!... siamo a fine anno e c’è la chiusura dei registri … è uno dei periodi peggiori per me . -
-Dici davvero? … eppure, hai fatto una strana espressione alla mia allusione … -
Aveva voglia di battere la testa contro il muro … mentre pensava nervosamente a chi, avrebbe voluto tirare il collo per prima! … se alla sua gelosissima fidanzata … o alla sua disgrazia più grande, Miss Arnoul !
Ok … giochiamo di astuzia … per concludere questo menage a trois indesiderato e fastidioso come un bruscolo nell’occhio!
-Sì … è vero … ed è perché mi sono sconvolto al pensiero che tu possa fare pensieri simili quando … meno di mezz’ora fa, abbiamo fatto l’amore . -
Quello era un colpo basso … ma non sapeva più a cosa pensare per venirne fuori ! … fare leva sulla loro sfera privata, era veramente vile, ma … doveva farlo … doveva mandarla via il prima possibile di lì …
Caterina però, si piazzò proprio davanti alla scrivania, con aria infuriata … disgraziatamente per lui, la donna aveva compreso chiaramente il suo intento di zittirla e di concludere la loro discussione, ricordandole i loro momenti intimi! … pensava di farla sentire in colpa e dispiaciuta, per aver fatto quelle insinuazioni … ma purtroppo per lui, ora l’aveva proprio fatta arrabbiare e aveva ottenuto il risultato opposto!
-Sbattermi violentemente sul tavolo di cucina … non lo definirei proprio … fare l’amore … Mr. Shimamura! … o per lei, invece sì? … -
E da quando invece, non lo è più per te? … comunque, vogliamo entrare nei dettagli? … ma no … dico … facciamo pure! … tanto … nessuno ci sta ascoltando!
Deglutì a fatica e contrasse le labbra, trattenendosi dall’urlare per la rabbia …
-Mr. Shimamura … è risaputo che lei ha una faccia d’angelo e voglie molte strane … e che adora sbattere e scopare le sue donne nei posti più insoliti! … ma non fare l’amore! … dal cui brutto vizio invece, ha sempre preso bene le distanze!…  e per cui, se devo essere sincera … mi sono messa con lei!  … quindi … non usi mai più dei trucchetti così subdoli per mettermi a tacere!-
Ottimo! … ne sono entusiasta! … se prima, avessi avuto anche solo un piccolissimo dubbio, sul motivo per cui ti eri messa con me … ora non ce l’ho più ! …  peccato, però … che ora lo sappia anche Miss Arnoul !
Non gli sarebbe mai capitata una situazione peggiore di quella, nella sua vita! … ne era convinto! … peggio di così, era difficile che andasse! … tutti i suoi fatti personali … tutta la sua vita privata … e tutta la sua relazione con Caterina … di cui non parlava neanche con i suoi amici più stretti, sbandierati così, leggermente, ai quattro venti!
… ma se avesse avuto fortuna … se ne fosse uscito vivo! … prima di sotterrarsi … avrebbe avuto la soddisfazione di uccidere, lui stesso, una persona con le sue stessi mani! … e quella persona, non era la sua adorata fidanzata! … lui, al contrario dei numerosi uomini che perdono la testa e uccidono in un momento di follia la propria donna, sarebbe passato alla storia, per aver strozzato la sua assistente! … probabilmente però, l’avrebbero anche graziato! … una volta che lui avesse raccontato le sue motivazioni!
Se le metto le mani addosso … Dio solo sa … cosa le faccio … Miss Arnoul!…
In quel momento, il suo unico chiodo fisso era quello di uccidere in qualche modo la sua simpatica assistente … anche se prima però, l’avrebbe torturata lentamente …
Sì … una tortura lenta … e atroce … come la mia in questo momento …
Mentre pensava a come vendicarsi, la sua fidanzata lo riscosse …
-Shimamura … ascoltami bene … non pensare di fregarmi e di trattarmi come una stupida! … non sono nata ieri! E … augurati, che io non scopra mai una qualche tua tresca con una delle tue assistenti … perché se la scopro … e soprattutto, se scovo la puttana … le strappo gli occhi con le mie stesse mani! … e poi, mi occupo di te … -
Sei monotona e ripetitiva nei tuoi discorsi … comunque, mi potresti tornare utile … forse, potrei lasciar Miss Arnoul direttamente nelle tue mani !… sì, potrebbe essere una buona idea! … se non fosse che, dopo che hai finito con lei, rivolgeresti le tue intenzioni omicide nei miei confronti … uhm … devo rifletterci bene su come agire …
Ora, era nello stato … infastidito e irritato … in cui, da preoccupato di salvare il salvabile, era passato a quello menefreghista e intollerante …
-Ottimo! … hai fatto bene ad avvisarmi! … come si dice … uomo avvisato … mezzo salvato! … ecco, un promemoria per la mia assistente … d’oggi in poi, dovrò evitare accuratamente  … le sveltine nel mio ufficio e di nascondere la mia amante sotto la scrivania! … perché quello sarebbe il primo posto in cui la mia fidanzata andrebbe a cercare! … - concluse ironico, sbeffeggiandola …
-Quando fai il simpatico, così … sei … disgustoso!- le disse con voce sprezzante …
-Mi spiace, ma anche questo, fa parte del mio carattere!… quindi, riflettici per il futuro, prima di concentrarti … su altre mie caratteristiche e doti. – sottolineò con tono duro …
-Ti prenderei a schiaffi , ma … ho la nausea, a guardarti ancora in faccia! - disse con le lacrime agli occhi, prima di andarsene e sbattere furiosamente la porta del suo ufficio …
Mr. Shimamura trasse un debole sospiro di sollievo … mentre un attimo dopo, veniva investito da quel sapore amaro, come fiele, della sua triste e deplorevole sconfitta come uomo …
Mi faccio schifo …
Chiuse gli occhi per un attimo e strinse le dita delle mani tra loro … tentando di non esplodere come un vulcano …
E ora … a noi due … Miss Arnoul …  dica addio a questo mondo …
A bassa voce, mormorò ringhiando furioso … -Rimanga ancora un minuto là sotto … -
Quando reputò che Caterina non sarebbe più tornata indietro, si spostò … e si piegò leggermente verso di lei …
-Miss.- ringhiò con occhi pieni di astio mal trattenuto …
-Le giuro che ho una buona spiegazione … - sgranò gli occhi a vedere il suo volto arrabbiato … non lo aveva visto così, neanche quando era sparito il contratto! … la collera gli aveva cambiato totalmente l’espressione …
-Esca. Subito. di. lì. -
-Sì .. se solo ci riuscissi! … - mugolò disperata … era tutta colpa di quel maledetto tailleur che le aveva fatto comprare indirettamente, per adattarsi al suo stile di vita, se era rimasta incastrata là sotto! … e aveva assistito a quella pietosa scena tra loro due …
-Esca. di. lì . Prima che intervenga io. – le disse minaccioso …
Stava disperatamente tentando di uscire da sotto la scrivania, senza strapparsi la gonna e senza dare spettacolo … ma non era proprio semplice con lui lì davanti, che la guardava con quell’aria assassina !
Alla fine, spazientito … l’afferrò per un polso in malo modo, facendole leggermente male, tanto da sentirla lamentarsi debolmente, e la tirò fuori …
Ma proprio in quel momento, la porta del suo ufficio si aprì … ed entrarono Heinrich e Link … che, con volto sconcertato, rimasero a bocca aperta ...
In quel preciso momento, avrebbero sfidato chiunque, a dare una versione diversa da quella che potevano aver ipotizzato  …
La situazione era questa : Miss Arnoul con i capelli completamente scompigliati … i vestiti stropicciati … e l’espressione  stravolta, usciva da sotto il tavolo del loro irreprensibile , solo all’apparenza, Presidente !
L’imbarazzo che ne derivò, aumentò solo il desiderio di Mr. Shimamura di ucciderla …
-Presidente … ehm … siamo arrivati in anticipo? … desidera che torniamo più tardi … per darvi il tempo di riassestarvi ?…  -chiese Link, portandosi una mano alla bocca per non ridergli in faccia …
Per rincarare la dose, data la comicità di quella scena, vista dal loro punto di vista ovviamente, Heinrich guardò l’orologio e poi si rivolse a Jet … -Non direi Link … siamo addirittura un minuto in ritardo, rispetto ai canoni del nostro irreprensibile Presidente! -
-Dici davvero? … un minuto! Addirittura! … e ora, come facciamo? … Presidente … sarà costretto a punirci … -
-Già, Presidente … sarà costretto ad esporci alla pubblica derisione … -
-Ovviamente però, dopo che avrà concluso questo piacevole intermezzo ! … sa, non la vorremmo disturbare proprio alla fine! … sappiamo tutti che il post … è importante quanto l’atto in sè!- aggiunse il suo amministratore capo per gli Affari Interni, tenendosi una mano sulla pancia dal ridere  …
-Voi due! smettetela immediatamente di fare gli idioti ! E non dite più una parola!-ringhiò aspramente verso i dirigenti, che non riuscivano più a trattenere le risate …
-Certo che … Presidente … proprio lei … così irreprensibile e rispettabile! - gli scappò da ridere, prima di concludere la frase, vedendo la sua espressione irata e imbarazzata - … a fare certe cose … ops … mi scusi … volevo dire … a farsi fare certe cose! … così piacevoli, per carità! … nel suo verginale ufficio! … sotto la sua sacra scrivania! … beh, come non invidiarla! -
Mentre i due ridevano a crepapelle, Françoise si sentì avvampare per la vergogna …
-Smettetela immediatamente. Non un’altra parola! O giuro che  … -
-Dovresti vederti in questo momento! … - disse ridendo il suo braccio destro, piegato in due ... – Saresti da foto in prima pagina! … ci pensi? … Il morigerato Presidente della S.D. trovato nel suo ufficio a … - si interruppe, appoggiandosi al muro a ridere come un disperato …
Sentì la rabbia scorrergli violentemente per le vene e forse, sarebbe esploso con la stessa potenza di un vulcano, se non si fosse accorto che il polso della ragazza che ancora stava tenendo stretto, tremava incredibilmente …
Inconsciamente, si voltò lentamente verso di lei e la vide con gli occhi rossi e pieni di lacrime … tremante come una foglia … e con il viso stravolto e disperato …
Quella immagine, gli gelò il sangue e gli resettò la mente … tanto da cancellare immediatamente tutto quello che era accaduto fino a quel momento  …
Françoise ritrasse il braccio con rabbia e in un moto di ira lo schiaffeggiò con forza, lasciandolo senza parole …
Immobile e fermo come una statua, in mezzo alla stanza, sotto gli occhi attoniti e non più divertiti dei suoi amici … che nel frattempo, avevano smesso di ridere e si erano pietrificati sul posto … la vide scappare come una furia … ed uscire da quella stanza con la stessa velocità di un fulmine che attraversa il cielo da una parte all’altra …
In quel momento, sentì il mondo intorno a sé sgretolarsi inesorabilmente in mille pezzi …

 

Continuava a passarsi nervoso una mano sulla guancia dove lei lo aveva schiaffeggiato … restando assente e in silenzio … incapace di realizzare ciò che era accaduto …
Era la prima volta nella sua vita che qualcosa gli sfuggiva di mano in quel modo così … vergognoso e deprecabile …
-Per quanto ancora hai intenzione di restare lì, come uno stoccafisso … Presidente?!-gli chiese Link, guardandolo con aria leggermente divertita …
Shimamura alzò lentamente, quasi fosse un robot, lo sguardo verso di lui e lo fissò nervoso …
-Presidente … ascolta … non è successo niente di grave! … non c’è motivo di essere entrati in modalità orso-delle-montagne-rocciose e mi-fustigo-per-i-miei-peccati! Lo sappiamo bene … che non hai fatto quello che … può sembrare! … mi correggo … che ti hanno fatto … quello che può sembrare !– scoppiò a ridere fragorosamente …
Lo fulminò sul posto …  -Vuoi che ti uccida? –
Jet si irrigidì leggermente, cercando allora di ridarsi un contegno mentre tratteneva una flebile risata …
-A parte gli scherzi … ha ragione Link! - intervenne Albert, ormai tornato serio come sempre … - … non è successo nulla! … è stato solo un equivoco! … ammetto che abbiamo esagerato a calcare la mano, ma … non era nostra intenzione ferire o offendere nessuno … meno che mai Miss Arnoul! -
Sembrava non ascoltarli … era troppo concentrato a ripercorrere con la mente l’intera situazione, da quando era arrivato con Caterina … alla discussione con quest’ultima  e alla scoperta della presenza di Miss Arnoul sotto il tavolo .. fino alla sua disfatta totale …
-Voi due  … non vi rendete conto della situazione …  - esordì all’improvviso con tono serio e cupo, facendoli trasalire sulla sedia …
-Che vuoi dire? … -
-Quello che ho detto.-
Si accomodò meglio sulla poltrona, cercando di rilassarsi un po’ … sentiva tutti i muscoli tesi fino al limite … la rabbia … il nervoso … la stanchezza e lo stress lo avevano messo ko … e lo stavano portando verso il punto di rottura ...
Chiuse nuovamente gli occhi e inspirò profondamente …
La discussione con Caterina lo aveva ferito profondamente … e quello che era successo con Miss Arnoul … lo aveva reso fragile e indifeso …
Odiava sentirsi così … lo aveva giurato a sé stesso … mai e mai più, si sarebbe fatto giocare e illudere da una donna, ma … gli ultimi avvenimenti con quelle due, gli avevano riportato alla mente la sua ex …
Riaprì gli occhi … e guardò nel vuoto …
-Fate annullare tutti i miei appuntamenti di questa sera … -
I due lo guardarono turpi e contrariati … erano due giorni che si dava alla macchia …
-Non credi che … il tuo motto … prima il lavoro e poi, tutto il resto … sia diventato obsoleto nella tua vita … ultimamente, Presidente? … - gli fece notare con rimprovero Jet …
-Annullate i miei impegni. E basta . – senza aggiungere altro, prese le chiavi della sua auto e uscì …
Heinrich e Link si guardarono demoralizzati …
-La sua folle idea gli si sta rivoltando contro  … -
-Beh … che ti potevi immaginare ?… solo un folle, poteva pensare di riuscire a gestire una situazione grottesca come questa! -
-Lo so, ma … che ci possiamo fare? … quando abbiamo provato a fargliela cambiare, ci ha rimproverato aspramente …  -
-Già …  -
-Quindi? … -
-Quindi … dobbiamo occuparci noi della ditta finché non torna in sé … -
-E … di Miss? … chi se ne occuperà? … -
-Bella domanda … - Albert si appoggiò allo schienale della poltrona, alzando gli occhi al soffitto … - … sì … proprio … bella domanda …

 

Parte 4

Quando rientrò in casa, si sentiva uno completo straccio …
Odiava follemente quell’uomo! … non le aveva dato neanche il tempo di spiegare! … l’aveva maltrattata e umiliata così … gratuitamente!
Non era colpa sua, se aveva una relazione misera e squallida con la sua perfetta, solo all’apparenza, fidanzata! … era ovvio che se sceglieva di stare con una donna che, per mestiere fa parlare di sé e che l’unica cosa che le importa è apparire,  non potesse essere un rapporto idilliaco! .. che colpa ne aveva lei, se Miss Miller gli aveva detto sul muso che l’unico motivo per cui stavano insieme erano le sue prestazioni sessuali?! … 
Beh … almeno, da quel lato, non si può lamentare! … in genere è il tasto dolente di ogni uomo!
Il giorno prima, quando era venuta a conoscenza della sua storia … per un attimo … gli era perfino dispiaciuto per lui! … ma adesso …
Si merita ogni cosa spregevole che gli ha detto la sua adorata fidanzata!
Aprì la porta, buttò la sua borsa per terra e si gettò sul divano …
Strinse con forza le ginocchia al petto … ricordandosi la vergogna che aveva provato quando aveva sentito le battute e le insinuazioni di quei due … e poi, le loro risate …
Che schifo !… la maggior parte degli uomini … sono … dei maiali … mi danno il voltastomaco! … come hanno potuto pensare qualcosa di così … volgare e disgustoso? … se solo ci penso … mi sale la nausea!
Alzò la testa e guardò il soffitto, con gli occhi lucidi …
Se solo tu fossi qui … ora sapresti cosa dirmi per farmi reagire …
Mentre tentava di calmarsi, sentì il suo cellulare cominciare a squillare …
Lo prese dalla borsa …
Cath? … e ora che cosa era successo? …
-Pronto … - tento di darsi un tono tranquillo …
-Fran! –
-Ciao … -
-Ciao! Come va? … -
-Tutto … bene … ma come mai mi hai chiamato? … -
-Così … avevo voglia di parlare con te … -
Percepì una strana sfumatura in quelle sue ultime parole e si preoccupò  immediatamente …
-Che è successo Cath? … -
-Niente … piuttosto … tu e il tuo bellissimo capo? … novità? … -
A quella affermazione, Françoise senti il cuore fermarsi …
-No … Cath … e poi, te l’ho già detto … tra me e lui non c’è niente … e non ci sarà mai niente.-
Soprattutto dopo quello che è successo oggi …
-Peccato … da quello che si legge nei giornali … e dalle dichiarazioni rubate alle sue ex … ha delle grandi doti nascoste … -rise maliziosa …
Ah, beh … dopo le ultime affermazioni di Miss Miller, non avevo dubbi!
-E quindi? … perché insisti? … - si stava innervosendo già …
-Così … lo dicevo solo per te! … per lo meno, la prima volta sarebbe stata piacevole … -
Sì … sul tavolo della cucina di Mr. Shimamura! … piacevolissima! … indubbiamente!… come no! … è il sogno di ogni donna, perdere la propria innocenza in questo modo così squallido!
-Ascolta Cath … sinceramente? … ma neanche se fosse l’ultimo uomo sulla terra, non mi farei toccare da lui! … no, no! … neanche morta! –
-Esagerata … ho capito che ha un carattere terribile, ma … -
-No … non ha un carattere terribile! … è Satana! … e se vuoi ti spiego il perché … - così, anche se all’inizio avrebbe voluto risparmiarsi quello spiacevole racconto, iniziò a parlarle del fatto accaduto quel pomeriggio, in ufficio, con il suo capo …

 

Quando Françoise terminò di spiegare, ci furono alcuni istanti di completo silenzio  … e poi … una risata fragorosa!
-Cath … ma cosa ridi?! … E’ terribile quello che è successo! -
-hihihihihi … scusa … non riesco a smettere!!! … perdonami, ma mi stavo immaginando la sua faccia mentre la iena della fidanzata lo elogiava, inconsapevolmente, di fronte a te! … e poi, gli diceva sul muso che l’unico motivo per cui stanno insieme è solo perché la scopa bene! … poverino!!!!-
-Cath! … smettila di parlare in questo modo volgare!- la riprese infastidita per il suo modo di esprimersi …
-Perché?! … siamo solo io e te! … oppure, c’è qualcuno lì, nascosto?!? – scoppiò nuovamente a ridere …
-Cath! … per favore! … è stata una cosa veramente … brutta e … -
-Esagerata come tuo solito! … e non fare la santarellina! … come se tu fossi pura e casta! … e non avessi mai fatto certe cose! –
-Cath! Ma cosa dici?! … -
-Fran! … per favore!! … dai!!! … ne abbiamo parlato tanto in passato! … mi hai chiesto consigli … e spiegazioni su certe cose! … e non mi dire che non le hai messe in pratica, perché non ci credo!-
-No!- le rispose risentita e imbarazzata …
-Sì, certo … come no?!? … vi guardavate negli occhi quando andavi a casa sua! … altre barzellette?! … -
-Cath!-
-Fran! … e basta! … è vero che non mi hai mai raccontato nulla in merito, a parte il fatto che sei ancora vergine, però … non è credibile!  … non pretendo che tu mi racconti cosa hai fatto … anche perché posso immaginarlo! … ma almeno non fare la bigotta! –
Si zittì, contrariata per quello che le stava dicendo l’amica …
-Fran! … dai, smettila! … era palese che quei due stessero scherzando e stessero sfottendo apertamente il loro capo! … avevano capito benissimo che non era successo nulla e che, soprattutto, tu non avevi fatto nulla! … ma prova ad immaginarti al loro posto! … se fossi entrata … e avessi visto una scena del genere … che avresti fatto? … gli avresti additati con epiteti poco carini e di rimprovero o, se avessi capito bene l’equivoco, avresti cercato di sdrammatizzare per non peggiorare la situazione?! … e poi, scusa se mi permetto di prendere le sue difese, ma … se fossi stato nel tuo capo … mi sarei arrabbiato moltissimo anche io, se ti avessi trovata là, sotto! … hai ascoltato i fatti privati della sua relazione! … cose di cui , in genere, uno si confida solo con gli amici più stretti e non con la sua assistente! … e poi, considerando i vostri pessimi rapporti e il fatto che non ti conosce bene, si sarà immaginato quanto te la stessi ridendo alle sue spalle! -
-Ma io non ridevo! … mi faceva solo una grandissima pena … -
-Peggio! … immagina se lo sapesse! … te ne rendi conto che umiliazione?! … guarda che non è bello per nessuno sentirsi dire … sto con te solo perché mi scopi bene! … perché, per il resto … me ne sceglierei un altro! … non so come la vedi tu, ma … se sei dotato di un cuore … di sentimenti … e di un po’ di amor proprio … è veramente una delle cose peggiori che ti possano dire come persona! … e neanche come uomo! … senza contare che glielo hanno detto con il pubblico annesso!Mah! .. non so proprio come abbia fatto a resistere in quella situazione sgradevole e … mortificante … -
-Io, un’idea ce l’avrei! … ti vorrei ricordare che è Satana! … e non ha sentimenti! … secondo me, non gliene fregava nulla di questo! … era solo arrabbiato perché ero sotto la sua sacra scrivania! E poi, mica glielo ha consigliato il medico di stare con una donna simile! -
-A parte che, non sai … come stanno veramente le cose tra quei due! … e poi, come puoi parlare così?! … di una persona che ti ha graziato da  un licenziamento più che meritato! … e che comunque, ha tentato di salvarti dall’ira funesta della divina Miss Miller?!-
Quelle ultime constatazioni, la colpirono come uno schiaffo in pieno volto … zittendola immediatamente …
-Fran … ho capito che non è il capo più gentile del mondo, ma fermati a riflettere … tu cosa avresti fatto, se ti fossi trovata a gestire da sola, un impero simile? … avendo sulle spalle il peso di non so quante persone e relative famiglie? … secondo te, può mostrarsi  gentile e simpatico … magari un burlone con i suoi dipendenti? … oppure, deve dimostrare di avere una corazza inattaccabile? … il polso fermo e i nervi d’acciaio? … di non essere influenzato, almeno alla facciata, dai sentimenti? … per non farsi vedere un inetto e debole da chi lo deve comunque rispettare? … -
Solo allora, trovò il coraggio di parlare … - Ma c’è modo e modo … c’è differenza tra l’autoritario e l’autorevole … -
-Già … non c’è dubbio! … ma si parla facilmente quando non ci si trova in certe situazioni … - fece una pausa … -Fran … tu hai sempre dato il beneficio del dubbio a tutti … e una seconda e poi anche una terza possibilità ad ogni persona che hai incontrato nella tua vita … perché, ora, con lui non lo puoi fare? … in fondo, è una persona con cui devi stare molto tempo insieme … non sarebbe meglio per entrambi, se trovaste un compromesso? … magari, lui non lo sa trovare … ma tu, forse sì! … sei sempre così brava a mettere pace tra le persone … provaci! … magari lo aiuti … -
No … con lui no …
-Cath … lascia stare … non ho più voglia di parlarne … anzi, non voglio più neanche pensarci!- concluse stanca e triste …
-Invece dovresti … -
No …
Non sentendo una sua risposta, l’amica sbuffò rassegnata e infastidita per il suo atteggiamento e poi, esordì secca … -Ho lasciato Phillipe .-
Françoise sgranò gli occhi … -Cosa? … - riacquistò all’istante voce …
Ci fu silenzio …
-Cath? … ma … -
-Fran … lascia stare … ti prego .. ora sono io che non ho voglia di parlarne. -
Cath … allora, era per questo che ti comportavi in modo così insolito …  
-Va bene … ok … allora, quando vorrai … sai che io ci sono … -
-Sì … lo so … ora vado … ci sentiamo nei prossimi giorni … ah, Fran … -
-Dimmi … -
-In realtà, ti avevo telefonato per dirti un’altra cosa … - prese fiato … - … sai, certe volte … nella vita … devi avere il coraggio di  prendere le cose in mano e di cambiare … ma sul serio … non per finta, scappando via, con l’illusione che possa risolversi tutto … hai capito? …  -
-Sì … -
-Bene … allora, ci sentiamo presto … notte … -
Riagganciò …
La notizia e poi il rimprovero della sua amica, l’avevano turbata … forse più di quello che era successo quel pomeriggio a lavoro …
In fondo, da quando era lì … lei, non aveva veramente fatto nulla per cambiare le cose …  aveva solo lavorato … anzi, per l’esattezza … aveva fatto solo la schiava personale del Presidente … ma per il resto … la sua vita personale … l’aveva messa in un cassetto e se l’era dimenticata …
Si portò le mani al volto e sospirò …
Ha ragione Cath .. devo prendere la mia vita in mano … e fare veramente qualcosa per me …

 

I don’t know what’s going on
I’m so lost.. Come back to me now
After you left, I became like this – I still can’t believe it
Your empty spot becomes bigger to me
After you left, I became like this – I still can’t believe it
I play all night but I can’t forget you like a fool
I don’t want to do anything
I guess I’m hurting because of you
Is love this easy to you?
I didn’t know, I am a fool now
What went wrong with me? I don’t even know why you left and a lot of time as passed now
But why am I being so stupid? I really don’t know
I’m still longing for the memories, the CDs and videos that we watched together
Each night without you is so long, please save me
I play every day, I play mindlessly
But I keep thinking of you, why do I keep thinking of you?
I play every day, I play like crazy
In the end, I became alone, making my heart hurt3

Era l’una passata quando entrò in quel locale … aveva bisogno di bere qualcosa … di forte … che lo stordisse fino al midollo … tanto da non riuscire neanche a  ricordare quelle ultime ore …
Quando era uscito dalla S.D. era andato diretto da Caterina e … aveva messo a posto le cose … nell’unico, nel peggiore e nel più bieco dei modi che conoscesse : aveva fatto sesso con lei … fino a lasciarla esausta e senza fiato … fino a rimanere lui stesso, senza un briciolo di forze … svuotato completamente … nella mente e nel cuore …
Si avvicinò al bancone del bar e ordinò da bere …
Mentre aspettava, si diede un occhio a giro …  un paio di ragazze gli avevano sorriso e lo fissavano languide … aspettando forse, che lui si avvicinasse, ma non solo quello era l’ultimo dei suoi pensieri! … era assolutamente il più remoto che potesse avere!
Ho, a tal punto ribrezzo di me, che vorrei risparmiare la mia presenza al mondo …
Non si ricordava quanto tempo fosse passato da quando era andato in un locale come quello a cercare compagnia … ma comunque, non ne aveva un buon ricordo …
Per quanto si sforzasse di essere freddo e insensibile, non ci riusciva …
Era finito spesso a letto con donne che aveva appena conosciuto … magari a qualche festa … o in qualche locale … così, per un gioco portato fin troppo in là … o perché aveva voglia di non pensare … ma ogni volta poi, si sentiva uno schifo … come in quel momento …
E con Caterina, in fondo … era uguale … anche se poi, ogni volta era la stessa ragazza e non una diversa … la sensazione era la medesima …
Purtroppo, la sua fidanzata aveva ragione … lui non ci riusciva più a fare l’amore con una donna …
Per lui, era diventato solo semplice soddisfazione dei propri sensi e delle proprie voglie … e alcune volte neanche quello …
Le sue fantasie … o meglio, quello che tutti credevano fossero solo la sua forte passionalità, non era altro che squallido rifiuto di sé stesso …
Fare l’amore, comporta usare il cuore … coinvolgere i propri sentimenti … il cervello … il proprio corpo in un’unica sinfonia …
Scopare … lo dice la parola … zero sentimenti … solo piacere fisico … annientamento della propria mente … e, soprattutto, del proprio cuore …
Non voleva altro … solo quello … annullarsi fino a sparire …
Prese il suo cocktail e iniziò a sorseggiarlo …
Se sono diventato quello che sono … in fondo,  è solo colpa mia … ma proprio per questo, dato che l’ho voluto … non dovrei sentirmi così … eppure,  in certi momenti … come questo pomeriggio … quando ero con lei … avrei desiderato ardentemente amarla … ma non ci sono riuscito … e alla fine … è stato solo sesso …
Finì il suo cocktail e ne ordinò un altro … specificando al barista di farglielo molto più forte …
Dio … quanto vorrei sparire dalla faccia della terra … sparire per sempre … e non esistere più …
All’improvviso, a quel pensiero, gli sfuggì una risata … ma amara come il veleno …
Se mi vedessi ora, così … come mi sono ridotto … forse … non mi rivolgeresti neanche più parola … mi rimprovereresti … e forse, mi biasimeresti … perché tu mettevi i sentimenti in tutto quello che facevi … e mi dicevi che quando ci si mette il cuore, tutto viene meglio …
Si appoggiò stancamente al bancone … e abbassò la testa …
La vita è stata ingiusta … proprio tu … che avevi trovato l’amore che tanto avevi cercato e che tanto avevi desiderato … quello a cui io ormai non credo più ...
Mandò giù, tutto d’un fiato, il suo cocktail … e poi, un po’ incerto sulle gambe, per via dell’alcol che aveva ingerito, si diresse verso l’uscita …
Non aveva più voglia di rimanere lì … non aveva più voglia di niente …
Mentre si faceva spazio tra la gente per arrivare alla porta, casualmente, andò a sbattere contro una persona … -Mi scusi … - disse distrattamente, con voce impastata da una forte stanchezza sia fisica che mentale … ma quando incrociò i suoi occhi, si riscosse violentemente e trattenne a stento un imprecazione …
-Miss. –
-Presidente … - fu l’unica cosa che riuscì a dire in quel momento … trovandoselo davanti, in quello stato confuso e, dall’odore che emanava, ubriaco ..
Shimamura sentì un’improvvisa scarica di nervosismo scorrergli nelle vene … e, ripresosi debolmente da quel torpore alcolico, l’apostrofò malamente …
-E’ una maledizione? … o lei mi perseguita?! … tra tutti i locali che esistono in città, proprio qui doveva venire? … - il tono era furioso … e il suo sguardo arrabbiato …
-Potrei dire la stessa cosa io, anzi … - disse freddamente, riscuotendosi anche lei …
Lui la squadrò … non si aspettava che gli rispondesse …
Rimasero in silenzio, a fissarsi con cipiglio, per alcuni lunghi istanti, quando…
-Stava andando via, Presidente? … -
-Sì. E ora a maggiore ragione. – concluse scuotendo la testa, scocciato …
Françoise inconsciamente, strinse i pugni nervosamente ...
-Presidente … prima che se ne vada … io … volevo porgerle le mie scuse per questo pomeriggio … e dirle anche … - il timbro della sua voce si incrinò bruscamente … - … che mi fa un’immensa pena! … non ho mai visto una persona così sola, come lei ... per proprio desiderio! –
Le parole che Miss Arnoul gli rivolse, lo ferirono con una tale forza che si sentì mancare la terra sotto i piedi … e diventare improvvisamente malfermo sulle gambe …
Tentando di non dare a vedere il suo turbamento e, soprattutto, di non dare a vedere quanto la ragazza avesse colpito a fondo, si costrinse a mascherare, nuovamente, quello che era, indossando ormai, le vesti di duro e insensibile presidente della S.D. ...
-Non sono cose che la riguardano … Miss. – concluse gelido, avviandosi verso la porta senza considerarla più …
Appena fu fuori dal locale e inspirò l’aria fredda della sera, gli sembrò di tornare a respirare … per un attimo infatti, a causa delle parole della ragazza, era rimasto in apnea … e si era sentito soffocare …
Non è possibile … che diavolo ci faceva qui? … quella donna è una vera persecuzione! … non riesco più a liberarmene! … la trovo ovunque! … in che razza di incubo mi trovo?!
Era furioso … con lei! … anomalo, vero?! … non capitava mai! … da quando la conosceva, non faceva altro che complicargli la vita … da ogni punto di vista!Senza contare che, probabilmente, sapeva cose di lui, che nessun altro sapeva! … e questo non lo accettava …
Finalmente, arrivò alla sua auto … ma vi si fermò davanti con aria vuota …
Quella donna gli procurava troppi sentimenti contrastanti … troppi …
Chiuse gli occhi … li sentiva bruciare …
Cosa diavolo ne sapeva lei di lui? … come si permetteva di fare certe affermazioni, senza conoscerlo? …
Aveva voglia di gridare forte, tanto da rimanere senza voce e senza fiato ..
-Presidente … -
Sentì il sangue gelare nelle vene … e si girò di scatto, sconcertato  e furioso…
Non è possibile! … ma non c’è modo di liberarsi di lei, Miss Arnoul?!
-Miss … cosa vuole? … continuare ad insultarmi? … -
La ragazza sospirò infastidita … -No … -
-E allora … cosa vuole? … -
-Che non salga su quell’auto … -
Lui la guardò incredulo e gli sfuggì una risata … -Mi sta prendendo in giro? –
-No … solo che sarebbe da folli, guidare nel suo stato … ha bevuto troppo per essere presente alla guida … -
-Miss … -
-Lei mi ha detto che devo essere la sua ombra … quindi … lei stasera non guiderà … -
-Credo che sia difficile che lei me lo impedisca … - disse dandole le spalle a aprendo lo sportello dell’auto …
-Presidente … è forse impazzito? … vuole morire? … -
-E a lei cosa importa? … ne dovrebbe essere felice! … almeno si libererebbe di me! - concluse con asprezza e amarezza allo stesso tempo …  
Lo schiaffo che gli arrivò in pieno volto, risuonò in tutto il parcheggio e fu a tal punto violento che gli fece perdere l’equilibrio, stordendolo completamente …
-Lei … lei … - la voce le tremava dalla collera … - … è solo uno sciocco bambino viziato! … che non ha rispetto, né della sua né della vita degli altri! … e per quanto a lei possa sembrare assurdo e paradossale … io … non le permetterò di uccidersi stasera! -
Gli prese bruscamente le chiavi dalle mani e richiuse l’auto con fastidio e irritazione … poi, frugò nella borsa e prese il cellulare …  e un attimo dopo, chiamò un taxi …
-Presidente … il suo taxi è in arrivo … qualche  minuto di attesa e sarà qui!-
Lui la guardava con occhi sgranati … non poteva credere a quello che era successo …
Era stato schiaffeggiato da lei, per la seconda volta, nel giro di poche ore … e poi, gli aveva preso con prepotenza le chiavi della sua auto, impedendogli di guidarla per tornare a casa …
-Lei è … -
-Domani … quando sarà sobrio … vedrà che mi ringrazierà! -
-Non penso proprio. – concluse secco.
Lei alzò un sopracciglio … -Le ho rovinato i suoi piani … di morire stasera in un incidente stradale? … -
-Miss … lei … - in realtà non sapeva cosa le volesse dire … era così furioso che non riusciva a mettere le parole assieme ..
-Presidente .. se vuole … domani … quando sarà sobrio … ne parleremo … ma ora mi rifiuto di farlo. –
Aggrottò la fronte …  come si permetteva di parlargli così? … lo stava trattando come se parlasse con un idiota !
-Non penso proprio che ne parleremo … come dice lei . - concluse guardandola negli occhi con durezza …
Lei fece spallucce e sorrise forzatamente … -Come vuole! … Pace! … non penso che la cosa mi toglierà il sonno! – infilò le mani nella giacca e si strinse al suo interno … faceva freddo quella sera …
Rimase un attimo in silenzio e poi lo salutò … -Io vado … il taxi arriverà a momenti … notte … -
-Io vado? …  - ripeté lentamente lui, sconcertato …
-Notte … -
-Aspetti un attimo! … non penserà di tornare a casa, a piedi … a quest’ora di notte ?... e pure sola! … -
-Sì … perché?... me lo vorrebbe impedire? … onestamente … non credo che ci riuscirebbe nel suo stato! -
Trattenne un imprecazione … -Miss … la sua idea … mi sembra folle! … soprattutto, dopo tutto quello che mi ha detto sul fatto di comportarsi assennatamente! … non crede? -
-No! … e perché? … casa mia … è qua dietro ! - sorrise divertita e ironica …
Quelle parole, ebbero su di lui l’effetto di una doccia gelida …
Si guardò attorno … e improvvisamente riconobbe il luogo …
Si irrigidì ...
Per questo lei era lì … non era stato un malaugurato incontro fortuito, ma solo colpa sua … aveva guidato inconsciamente, senza un perché, fino a casa di Miss Arnoul …
-Notte, Presidente … -
E dicendo così, se ne andò, lasciandolo solo, a riflettere su cosa aveva fatto il suo inconscio e fino a chi lo aveva portato …

 

Il giorno dopo, quando arrivò a lavoro, era di così pessimo umore che, entrando, non salutò nessuno! … lasciando tutti sorpresi e senza parole …
Entrò nel suo ufficio, sbattendo la porta, sotto gli occhi attoniti di Heinrich che cercò subito di calmarlo e di indagare su cosa fosse accaduto ...
-Mr. Shimamura … -
-Heinrich. –
-Posso fare qualcosa per lei? … -
-No. – rispose secco …
Albert alzò un sopracciglio … e ora cosa aveva? …
-Vuoi che ti faccia portare un caffè? … -
-No. – concluse mettendosi a sedere nella sua poltrona e dedicandosi a leggere dei documenti …
-Posso allora, chiederti dove sei andato ieri? … dopo che hai lasciato l’ufficio? -
-Da Caterina . –
-Ah … e … vi siete lasciati? … -
-No. –
Heinrich aggrottò la fronte … stava perdendo il filo del discorso …  aveva lasciato l’ufficio e i suoi impegni … per andare da Caterina e .. ? … poi, di grazia, cosa era successo per infuriarlo tanto?!?
-Avete litigato? –
-No. –
-Non vi siete lasciati … e non avete litigato … bene … quindi? … che avete fatto? – chiese esasperato …
-Secondo te? –
Scosse la testa, rassegnato … -Non saprei … -
-Abbiamo scopato.-
Albert lo guardò interdetto e sconcertato … non lo aveva mai sentito parlare così, con lui … tantomeno di lei …
Senza considerare che, in una logica comune, non doveva essere una cosa negativa … anzi! … invece lui, era di pessimo umore … avrebbe potuto dire tranquillamente astioso!
-Ottimo … sono felice per te! … ma … - provò a ribattere, facendogli presente che se doveva fargli quell’effetto, forse era meglio che si astenesse, ma proprio in quel mentre, bussarono alla porta …
-Avanti. –ringhiò infastidito …
Un attimo dopo, comparse Miss Arnoul … e lui si irrigidì visibilmente! …
Il fatto non passò inosservato al suo braccio destro, che a quel punto osservò con attenzione e curiosità la scena …  
-Buongiorno, Presidente … - si avvicinò a lui con aria seria e formale …
Lui non rispose … si limitò a guardarla gelidamente …
La ragazza gli fece un sorriso di cortesia … e poi posò sul tavolo qualcosa …
-Prego … queste sono sue … la sua auto è ancora parcheggiata sotto casa mia!Si ricordi di andarla a prendere! Mi raccomando!-
Dicendo così, si voltò poi, verso Heinrich e gli sorrise forzatamente  … infine, se ne andò senza dire niente altro …
Appena furono soli, Albert si girò verso di lui, sconcertato  … -Avevi detto … Caterina? … o Miss Arnoul? … perché forse non ho capito il nome giusto! … o forse erano entrambe?!- gli disse ironico …
Joe sgranò gli occhi, roteandoli all’in su, per il fastidio che gli aveva procurato quell’affermazione … -Ti va di scherzare?! … o sei impazzito? … io … con quella donna?! … mai e poi mai! … - sbuffò furioso …
Il suo braccio destro lo guardò scettico e incredulo, non sapendo se scoppiare a ridere o meno …
-Ovvio! … chissà, come mi è mai passata per la mente un’idea simile?! ... voglio dire … non c’è neanche un briciolo di tensione tra voi due … che non possa essere risolta in una camera da letto! … - gli lanciò un’occhiata beffarda … - … sai, una cosa? … mi sa che questa volta … hai trovato pane per i tuoi denti … mio caro Presidente! -
Shimamura lo fulminò sul posto!

 

Si dice che il tempo è il migliore dei dottori … e che aiuta a mitigare le cose, ma … non era proprio il caso loro!
Dall’episodio sgradevole, nell’ufficio del Presidente della S.D. , erano passati già un paio di giorni e tutto era tornato come in partenza … il breve periodo di pace che era trascorso dopo l’imprevisto con il contratto del cliente cinese, aveva avuto vita breve … forse fin troppo breve …
-Miss? –
-Mi dica. –
-Mi porterebbe, gentilmente, un caffè? …  appena ha finito di guardare l’agenda degli appuntamenti per l’ennesima volta?! –
-Assolutamente, no . Vorrei ricordarle che non sono la sua cameriera, ma la sua assistente!-
Shimamura la guardò con cipiglio … -Miss … forse, non ha capito bene, ma … voglio.un.caffè!Subito!-
-Certo che ho capito … per questo, se posso … le consiglierei una cosa: vada al bar e se lo prenda!- gli rispose acida e incurante del suo sguardo sconcertato …
-Miss … ogni tanto … ho come la sensazione che lei non si ricordi chi sono!-
-Difficile … Presidente! … me lo rammenta in continuazione!-
Nel frattempo, Heinrich e Link, che in quel momento erano in riunione con il loro capo, assistevano a quella scena con aria interdetta …
-Albert? … - bisbigliò l’amministratore capo degli Affari Interni …
-Dimmi … -
-Ma secondo te … quei due … andranno mai d’accordo? … -
-Non saprei … ma non me ne faccio un problema esistenziale. –
Intanto il battibecco tra i due, era continuato …
-Miss. Vada a farmi un caffè! –
-No! –
-Miss. Sto perdendo la pazienza! Guardi che la caccio fuori da qui! –
-Va bene! … poi però, se li faccia gestire dai suoi amici, gli appuntamenti della settimana!-
Shimamura si portò esausto una mano al volto … e sbuffò … quella donna era indomabile … una ribelle nata! …
-Ascolti Miss … fino a prova contraria … io sono il Presidente della S.D. … e  lei … è una mia dipendente! … per questo, se le ordino di fare una cosa … la deve fare! Ha capito?! –
-Anche Link e Heinrich sono suoi dipendenti!Perché non chiede a loro?-
I due dirigenti, chiamati in causa, si irrigidirono subito … immaginandosi, immediatamente, che le cose stessero per degenerare! … e infatti … 
-Uno di voi due … potrebbe farmi la cortesia di far presente a Miss Arnoul che se le dico di fare una cosa, la deve fare?!-
Albert  e Jet  lo guardarono scettici … senza rispondere … e la cosa lo irritò ulteriormente …
-Hey, voi due! … Mi avete sentito? –
-Sì, ma … - sinceramente non avevano voglia di mettersi in mezzo a quella ridicola e assurda discussione …
-Cosa? … -chiese nervoso …
-Ma se facessimo una pausa e andassimo a prendere un caffè al bar? … non sarebbe meglio? … almeno ci riposeremo un po’! – suggerì Link, tentando di calmare le acque …
Shimamura lo guardò incredulo … traditore!
-Sì … credo che Link abbia ragione … è meglio se facciamo una pausa!- Heinrich appoggiò il tentativo dell’altro di sedare gli animi … incrementando però, il disappunto del loro Presidente …
Traditori! … questa me la pagherete!
-Bene! … se è così, vado a fare una pausa anche io!- esordì all’improvviso la ragazza, alzandosi e andandosene via senza aspettare il permesso del suo capo..
Appena ebbe lasciato la stanza, il giovane si voltò irritato verso i due amici … -Sentite un po’ voi due … ma da che parte state?! … sentiamo … sono proprio curioso di sapere! –
- Presidente … dovresti saperlo … - rispose vago Jet, distogliendo lo sguardo da lui …
-No! Non lo so più!Dopo oggi!- era furioso!
A quel punto intervenne Albert … -Dai … lo sai, che siamo dalla tua parte! … ma si vedeva da un miglio che oggi era di pessimo umore! … e che in qualunque forma le chiedessi di fare una cosa, non l’avrebbe fatta! … ormai, dovresti aver imparato a conoscere le donne! … ci sono alcuni giorni al mese … che è bene non contraddirle! –
Shimamura lo fulminò … -Sono due le cose … o ha il ciclo perenne! … o quello è il suo carattere! … e io , sono più propenso per la seconda cosa!-
Link e Heinrich si scambiarono uno sguardo scettico …
-Presidente … non per mettere il dito nella piaga, ma …  non credi che ti stia sfuggendo la cosa di mano? … voglio dire … non pensi di esagerare a prendertela così con lei? … in fondo … il suo lavoro lo sa fare bene … magari, se la trattassi più umanamente … non ti risponderebbe così male!-
Il ragazzo li squadrò … - … se la trattassi più umanamente?! … Voi due … uscite di qui. Mi avete stancato!-
I due sospirarono … -Non pensi di essere diventato un po’ troppo permaloso negli ultimi tempi?!? … non ti si può dire nulla, che scatti subito! –
-Non direi!Questo è sempre stato il mio carattere!E se non vi va bene … quella è la porta!-
-Acido! … comincio a pensare che Miss Arnoul non abbia tutti i torti a trattarti così!- disse Jet  mettendosi a ridere …
Mr. Shimamura si voltò verso di lui …  -Link … sto cominciando a non sopportarti più … per questo,  potrei sempre decidere di rimuoverti dal tuo ruolo di amministratore capo degli Affari Interni e … chissà, trasferirti nella nostra succursale in Alaska!Che ne pensi? … ti piacerebbe?- insinuò pungente mentre lo guardava cupo  …
Il ragazzo si irrigidì, guardandolo allibito …
-Ora basta voi due! … Link smettila di prendere in giro il nostro Presidente … e tu Presidente … non credi di essere un po’ grande per fare le ripicche?!- Heinrich li squadrò entrambi, rimproverandoli aspramente …
Dopo lunghi attimi di silenzio, Jet si alzò nervosamente ed uscì dall’ufficio senza dire nulla …
Albert scosse la testa estremamente contrariato … -Continuate a comportarvi come due bambini! … ma questo non è né il momento né il luogo per farlo! … siamo a fine anno e dobbiamo fare la chiusura dei registri! … te ne sei per caso dimenticato?-
Shimamura lo guardò duramente … -No. Non me ne sono dimenticato. E anche se sei il mio braccio destro, non ho bisogno che mi ricordi i miei compiti. Li conosco benissimo. –
-Non sembrerebbe. Ultimamente, mi sembra che tu stia trascurando un po’ troppo la S.D. per i tuoi problemi personali!-
A quell’affermazione, il giovane Presidente si irrigidì … - La riunione … finisce qui, Heinrich. – concluse con durezza …
L’amico lo guardò con rimprovero … -Va bene … ma vedi di risolvere i tuoi problemi … al più presto. – disse prima di uscire, senza aggiungere altro …
Maledizione! …
Chiuse gli occhi con rabbia, inspirando profondamente …
Hanno ragione Jet e Albert … mi sto comportando come un’idiota! … devo fare qualcosa al più presto … non posso continuare così!

 

Erano passati diversi giorni da quella discussione e i rapporti tra Link, Heinrich e Shimamura si erano ristabiliti nuovamente …
Inoltre, il loro Presidente sembrava essere tornato ligio al dovere come sempre e questo, aveva permesso loro di iniziare la chiusura dei registri …
Vi stavano lavorando ormai da alcuni giorni , quando …
-Non riesco a concentrarmi, oggi  … - esordì all’improvviso, mentre stavano controllando gli ultimi libri contabili  ...
Con un gesto stizzito, lanciò per terra il blocco di carta che aveva sulla scrivania …
Link e Heinrich si guardarono rassegnati …
-Che hai? … -
-Niente. – rispose secco, sbuffando sonoramente …
-Non sembrerebbe … -
-Sarà la chiusura di fine anno. Mi mette sempre di pessimo umore … - provò a fornire una motivazione, senza sapere bene il perché …
-Ma mai come quest’anno … - gli fece presente il suo braccio destro …
Lui non lo considerò …
-Presidente … non per farci i fatti tuoi, ma … - Jet era un paio di giorni che voleva chiedergli una cosa, ma dopo la discussione che avevano avuto, non gli era sembrato il caso di mettere benzina sul fuoco, considerando la natura della domanda che gli voleva porre … tuttavia, forse, quello poteva essere proprio il momento giusto …  - … sono alcuni giorni che non nomini più Caterina … -
Il diretto interessato lo guardò, in malo modo … -Che intendi? –
Link si scambiò uno sguardo con Albert un po’ interdetto …
-Beh, ecco … non che ne parlassi mai con noi … o che la nominassi troppo spesso, ma … è come se fosse sparita dalla tua vita … non hai più ricevuto nessuna telefonata … nessun messaggio … non l’hai più citata nei tuoi discorsi o tra i tuoi impegni … - si interruppe, aspettando che lui dicesse qualcosa …
Dopo aver ascoltato il discorso dell’amico, Mr. Shimamura distolse bruscamente lo sguardo da loro, rivolgendolo verso la vetrata … e con aria assente, mormorò poche parole … - L’ho lasciata … -
I due dirigenti, increduli di aver sentito pronunciare quelle parole, si guardarono l’un  l’altro … come per aver conferma che entrambi avessero capito  bene …
-L’hai lasciata? … ma … - Jet iniziò a parlare, ma non sapeva bene cosa volesse dirgli …  - … mi dispiace … ecco, io non volevo … - cominciò a balbettare qualcosa imbarazzato …
Il giovane presidente si voltò, imperscrutabile, verso di loro … - Avrei dovuto farlo da tempo … lo avevo soltanto rimandato troppo allungo .. – concluse senza fare una piega..
Albert inspirò profondamente, osservando il volto del suo capo … era ammirabile la sua capacità di nascondere i propri sentimenti … e le proprie emozioni …
Se non lo avesse conosciuto da tempo, avrebbe creduto veramente che lo dicesse con indifferenza pura, constatando semplicemente i fatti, ma …
-Link … andiamo … - Albert si rivolse all’improvviso all’altro, facendogli segno di lasciare l’amico da solo …
Jet comprese al volo e annuì …
Tempo dopo, il Presidente della S.D. si riscosse e si rese conto che i due non erano più lì … non sapeva se fosse stato troppo preso da sé o se avessero volato, ma non li aveva neppure sentiti chiudere la porta … e non sapeva neanche da quanto tempo se ne fossero andati …

 

Una volta uscito da lavoro, senza dire niente a nessuno, a parte a Rogers per cui era sempre reperibile, aveva preso la sua auto e aveva guidato fino fuori città, in direzione ovest, verso Vidor …
Sentiva il bisogno di stare solo e in silenzio, senza nessuno che gli stesse tra i piedi … per questo, aveva deciso di imboccare la Old U.S. 90 e di andare a mangiare in un locale dove nessuno lo potesse conoscere e disturbare …
“La Sfera”, così si chiamava il posto, era un ristorante elegante e discreto, un po’ fuori mano, ma che serviva ottimi piatti della tradizione italiana e che, soprattutto, aveva una ricca lista di vini pregiati …
Si faceva sempre riservare il solito tavolo, nella sala privè … di modo che, non stesse neanche in mezzo alla gente, ma il più solo possibile …
In fondo, se ci andava … era perché aveva bisogno di riflettere … di fronte ad una bella bottiglia di vino rosso, dall’odore ricco e dal sapore pieno …
E in quel caso, ne aveva molto bisogno ...
Non si pentiva di aver lasciato Caterina … ma piuttosto di non averlo fatto prima …
L’aveva usata … e di questo ne era consapevole …
Quando l’aveva conosciuta, purtroppo, non era molto cosciente di sé … da nessun punto di vista …
Subito dopo ciò che era accaduto … per stordirsi da quel dolore sordo e persistente, aveva iniziato a frequentare vari locali e a partecipare a feste mondane di ogni genere … passando da una serata ad un’altra … da un drink ad un altro … e da una donna ad un’altra …
Non pensare e gettarsi nell’eccesso, in qualche modo, lo faceva vivere in un stato ovattato … lontano dalla realtà …
Di giorno si immergeva nel lavoro fino a tardi, senza dare spazio a niente altro … la notte poi, la passava girando da una parte all’altra della città e, certe volte, pure dello stato! … spesso, dormendo appena qualche ora, ma presentandosi sempre perfetto e in orario a lavoro! … quello infatti, rimaneva sempre e comunque il suo unico pilastro … il suo unico punto fermo nel caos che era diventata la sua vita …
E proprio durante una di quelle serate, incontrò Katy …
In quell’occasione, aveva bevuto più del solito … il dolore lo aveva completamente sopraffatto e non era riuscito a impedirselo … così, senza neanche ricordarsi la dinamica, per quanto fosse triste e pietosa la cosa, finì a letto con lei … e il giorno dopo, se la trovò fra le lenzuola …
Fu così, che iniziò a frequentarla …
Fin dall’inizio però, fu subito chiaro con lei : non voleva impegnarsi in una relazione stabile … e non voleva legami di alcun genere … insomma … le aveva detto chiaramente che l’unica cosa che poteva offrirle era solo semplice sesso … e siccome, avevano avuto da subito una buona intesa, lei non aveva rifiutato la sua proposta …
Il patto era quindi: ci frequentiamo e ci vediamo solo per scopare … nessun sentimento e nessun legame di altro genere!
Ed era stato così, per parecchie settimane, ma poi … ovviamente, la situazione aveva preso un’altra piega ed era sfuggita al suo controllo …
Caterina iniziò infatti a pretendere di essere presentata come sua fidanzata … e non più, solo, come l’amante di Mr. Shimamura! … e quindi, ad avvalersi anche di tutto ciò che comportava un’affermazione pubblica, simile!
Era proprio allora, che avrebbe dovuto lasciarla e invece … non lo fece …
Vigliaccamente e meschinamente, usò la sua presenza per imporsi di non fare altri tipi di pensieri  … e di non desiderare ciò che gli era proibito e non concesso …
Purtroppo però, come sempre accade in situazioni simili,  la cosa gli si era rivoltata contro … e, dopo quella bruttissima discussione con Katy, nel suo ufficio, tutto era precipitato vertiginosamente …
Bel modo, da vigliacco, di risolvere le cose …
Avevano scopato per ore, come diceva lei … e per quanto non gli piacesse quella parola, priva di alcun tipo di sentimento, era vero … perché tra loro, non c’era altro che sesso …
Come potevo pensare di portare avanti un rapporto così? … in cui non c’era altro che ipocrisia … e in cui, non avevamo niente da dirci? …
Mandò giù un bicchiere pieno di vino … e continuò nelle sue riflessioni …
Fu così, che ripensò a come si era sentito quando era uscito da casa di lei …  a quella sensazione di profonda amarezza e di vuoto incolmabile che aveva addosso … e per cui poi, era finito a bere in quel locale …
Quella sera, il mio inconscio mi ha tradito … come il peggiore e sleale dei nemici …
A quel pensiero, chiuse gli occhi … e sentì una fitta al cuore … inspirò profondamente, cercando di calmarsi e di razionalizzare, ma … come poteva? Era arrivato al punto in cui aveva trascurato perfino il proprio lavoro e aveva discusso pesantemente con i suoi amici, a causa della sua inettitudine e della sua debolezza ad affrontare le cose che dovevano essere fatte e che invece, rimandava o non voleva vedere …  
Tuttavia, tutto non era stato inutile e infruttuoso … la loro discussione gli era comunque servita a rendersi conto che non poteva più continuare così … e che, da qualche parte, doveva cominciare a mettere a posto le cose!
Così, finalmente, aveva preso coscienza di non poter più portare avanti la sua relazione con Miss Miller e di dover fare quello che avrebbe dovuto fare subito, appena si era accorto che il loro rapporto aveva imboccato una strada sbagliata …
Avrei dovuto lasciarla … molto tempo fa …
Prese la bottiglia del costosissimo vino rosso che aveva ordinato, un Bolgheri Sassicaia,  e si riempì nuovamente il calice … poi, lo prese in mano e cominciò ad osservarlo …
Rosso rubino intenso, tendente al granato … come il colore del sangue …
Mentre continuava a fissare con sguardo perso, il liquido fermo e immobile, sentì alcuni passi dirigersi verso di lui …
Alzò lo sguardo e, per sua grande sorpresa e fastidio, si trovò davanti Jet e Albert …
-Che ci fate qui … voi due? … e chi vi ha detto dove mi trovavo?– chiese con tono intransigente e arrabbiato …
-Potresti riceverci con un po’ più di garbo … non credi … amico? -
Gli rispose Jet , accomodandosi ed evitando accuratamente di rispondere alle sue domande …
Shimamura lo guardò storto … -Chi ti ha detto di metterti a sedere? –
Link scosse la testa … -Smettila di fare così … lo sai bene … ora, tu hai bisogno di noi … -
-Già … non fingere … ci conosciamo da troppo tempo, per farci credere che stai bene … - aggiunse Albert, mettendogli una mano sulla spalla e stringendogliela leggermente …
A quella affermazione, il ragazzo rimase in silenzio e non disse più nulla … lasciando a intendere che avesse accettato tacitamente la loro presenza, ma … all’improvviso, sentì altri passi avvicinarsi …
Si voltò con lentezza e nervosismo verso di loro, scrutandoli irritato …
-A chi altri … lo avete detto? … - chiese quasi ringhiando …
Jet e Albert si irrigidirono leggermente sulla sedia … guardando altrove …
-A chi diavolo lo avete detto?!- alzò furioso il tono, ma prima che loro potessero proferire parola, la voce vivace e fresca della cugina risuonò prorompente nel privè …
-Finalmente! Scusate il ritardo, ma abbiamo avuto qualche problema con le indicazioni di Rogers! … non mi aveva specificato che intendeva “La Sfera” ristorante! … e non la discoteca! - disse allegra, entrando con sicurezza … e mettendosi a sedere davanti a lui… - … anche se, effettivamente … mi sembrava un po’ strano, conoscendo la tua goffaggine nel ballo! –
Bene … ora so che non posso più fidarmi neanche di Rogers! …
-Cugina?! –
-Salve cugino … simpatico-quanto-un-pugno-in-un-occhio!- concluse sorridente, guardandolo e versandosi del vino anche lei …
Shimamura, incredulo, si lasciò andare indietro, contro lo schienale della sedia …
-Non ci posso credere … questo è un incubo!- si girò nuovamente verso Link e Heinrich … era esterrefatto e allibito …
I due evitarono scrupolosamente di guardarlo, distogliendo lo sguardo e bevendo un sorso dal loro bicchiere con nonchalance …
-Voi due … questa me la pagate … ve lo giuro! - li minacciò, mentre Mina se la rideva divertita …
-Su, cugino … in fondo … lo hanno fatto per te! … sapevano che solo io, trovo sempre una soluzione ai tuoi guai … -
-Come prego?! … cosa fai tu?! … -
-Risolvo i tuoi problemi! – rise, mentre lo vedeva piegare la bocca in una smorfia di dissenso … e scuotere la testa rassegnato …
-Non c’è verso di mandarvi via … vero? … - chiese esasperato …
I tre scossero la testa all’unisono …
-Va bene … allora, ordiniamo … così, almeno, questa tortura finirà rapidamente … - disse impaziente di concludere al più presto quella serata rovinosa …
-Ancora un attimo … - lo interruppe la cugina …
-Perché?! – chiese stizzito … -Stiamo per caso aspettando qualcun altro?!-
La donna piegò la bocca in quello che lui poté giurare essere un sorriso di completo trionfo … per lei! … e di totale sconfitta per lui! …
Chi diavolo ci deve ancora raggiungere?!
Si voltò di scatto verso gli altri due, fulminandoli  … -Voi due ne sapete qualcosa?- chiese in un sibilo di astio …
I due amici scossero la testa, leggermente intimoriti da lui … ma proprio in quel momento, fece il suo ingresso anche l’ultimo invitato …

 

-Buonasera … scusate il ritar - do … - si interruppe bruscamente, quando si accorse chi erano i commensali della cena a cui era stata invitata, all’ultimo minuto, da Mina …
Il suo capo la squadrò da testa a piedi …  lanciandole un’occhiata furiosa …
-Miss. – disse in un tono che sembrava fustigarla sul posto.
-Buonasera … Presidente .. –
Mina guardò prima lui … e poi lei … infine scosse la testa …
-Cugino, non terrorizzare Miss Arnoul con il tuo sguardo assassino!- lo rimproverò … - O la farai scappare a gambe levate! … -
Il ragazzo si girò con lentezza verso di lei … -Mina.
-Sì? … - chiese con aria innocente … -Che c’è che non va cugino? –
-Niente … a parte te e le tue idee … -
Nel mentre, Françoise era ancora in piedi, imbarazzata e a disagio per la situazione, all’entrata della stanza … indecisa sul da farsi … rimanere o …? … per questo, a quelle ultime parole del suo capo, stava per cogliere l’occasione di girare i tacchi e andarsene, ma l’amica, che aveva la vista lunga, se ne accorse … si alzò rapidamente in piedi e la prese per la mano …
-Su … Françoise … non rimanere lì in piedi! … vieni a sederti, tesoro! … - le disse con voce dolce e premurosa … tanto da lasciare a bocca aperta gli altri tre …
Se dovevano essere onesti, nessuno di loro l’aveva mai sentita rivolgersi a qualcuno con quella gentilezza … da quando la conoscevano, cioè da sempre, visto che erano cresciuti assieme, aveva sempre avuto una lingua tagliente con tutti, indipendentemente dal tipo di rapporto o parentela che avessero …
-Forse è meglio che me ne vada … non vorrei essere di troppo … questa, mi sembra più una cena di famiglia che tra amici … - concluse timidamente, rivolgendosi all’amica …
Shimamura alzò un sopracciglio, colpito dalla sua perspicacia … possibile che avesse intuito, con un solo sguardo, la natura del loro rapporto e di quella cena?
La voce della cugina, lo fece tornare in sé …
-Shimamura, intervieni! E chiedi a Miss Arnoul di sedersi con noi!-
Il giovane aggrottò la fronte, scettico e indispettito … - Non mi ascolta quando siamo a lavoro … figurati fuori ! - quella sua affermazione suscitò nei due suoi amici, una risatina divertita … che fu subito spenta, sul nascere, dallo sguardo astioso che lui lanciò loro …
Miss Okubo sbuffò in sua direzione …
-Uffa!Come sempre, cugino, sei utile come il sale nel budino! … Ho capito: dovrò fare da sola! … - si voltò verso l’altra, con aria sorridente … -Ma no Françoise … stai tranquilla … è solo una cena con amici! … non farti intimidire dalla presenza di tiranno-rex-Shimamura! … fai come noi … lascialo parlare e digli sì … vedrai che poi si calma e non rompe più!-
Mr. Shimamura guardò con occhi sgranati la cugina … incredulo di averle sentito dire ciò che aveva detto …
Jet e Albert, non trattenendosi questa volta, scoppiarono a ridergli in faccia mentre Miss Arnoul rimaneva a bocca aperta … allibita …
-Su!Ora basta con i convenevoli e ordiniamo!Ho un gran fame, stasera! – aggiunse subito dopo Mina, facendo mettere a sedere l’altra e accomodandosi anche lei …

 

Era rimasto zitto, per lo più, per tutta la serata, ascoltando la cugina intrattenere tutti con le sue uscite esilaranti! … e non solo quelle, per sua sfortuna! … infatti, appena ne aveva avuto modo, lo aveva messo subito in ridicolo con qualche battuta o con qualche strano epiteto dei suoi … e questo lo aveva irritato oltre ogni limite, facendolo dimenticare perfino i motivi per cui, quella sera, aveva tentato, con insuccesso, di restare solo …
Quando finalmente, ebbero servito il dolce e lo champagne, trasse un sospiro di sollievo … ancora pochi minuti e si sarebbe liberato dei suoi amici fastidiosi! ... e di lei …
-Bene … prima di concludere questa serata … vorrei fare un brindisi … - disse Mina, alzandosi in piedi, con grande disappunto del cugino …
-Cugina … non credi di aver bevuto troppo … per stasera? … - le fece notare pungente e leggermente imbarazzato per il suo comportamento, fin troppo informale, in presenza di Miss Arnoul …
-Tu taci! Non interrompermi Mr. Shimamura-dei-miei-stivali!- gli disse, guardandolo con cipiglio …
Il ragazzo si passò una mano sulla fronte, disperato e rassegnato per l’impertinenza della cugina … quando si faceva prendere la mano, si dimenticava il buonsenso e l’educazione!
Jet e Albert, nel frattempo, non facevano altro che ridere sotto i baffi … e lui si ripromise, che prima o poi, avrebbe reso loro il piacere di quella serata!
-Quindi .. dicevamo … - ci pensò un attimo … - Ah, giusto … il brindisi! Cugino, non mi distrarre!!! O mi fai perdere il filo! –
-Volesse Dio … - mormorò a bassa voce, guardandola di sbieco …
-Dicevamo … facciamo un bel brindisi! … Forza! Alzatevi tutti in piedi!- ordinò a tutti …
Shimamura la guardò storto …
Link e Heinrich invece, erano turbati … anche se non sapevano dove volesse andare a parare o che intenzioni avesse, si potevano immaginare che quella serata sarebbe finita con il botto … conoscendola!
-Forza! E’ un brindisi importante! – mugolò contrariata …
Ci fu un attimo di silenzio, pesante e denso,  il quale però, fu subito interrotto dal suono di una sedia che si spostava …
Istanti dopo, Françoise era in piedi, accanto a lei, con il calice alzato, sotto gli occhi interdetti dei tre uomini …
Mina la guardò e le sorrise … -E’ per questo che mi sei piaciuta da subito! … sai quando è il momento di mandare a quel paese le apparenze!-
La ragazza le sorrise, divertita ... aspettando curiosa di sentire che brindisi volesse fare!
A quel punto però, anche Jet e Albert si alzarono con i bicchieri in mano …
Solo lui, era rimasto ancora a sedere, osservando e riflettendo su quella scena che gli ricordava un vecchio episodio di alcuni anni prima ..
Casualmente, poi … il suo sguardo si posò di sfuggita proprio su di lei … e per un attimo, al suo posto, ci vide un’altra persona …
Sentì il cuore fermarsi mentre gli sembrava che gli mancasse l’aria …
Dio … come gli somigli di carattere …
-Cugino! Manchi solo tu! Alzati! – gli ordinò Mina, riscuotendolo dai suoi pensieri …
Lui scosse la testa … -Non contare su di me … sai che non fa parte del mio carattere.-
-Uhm … perché devi sempre fare il guastafeste?!? … - mugolò arrabbiata verso di lui …    - Va bene .. fai come ti pare! Faremo senza di te! – disse con tono risentito …
Infine alzò il bicchiere … -Alla Solid Dynamo e … a mio cugino! … che finalmente, è rinsavito … e ha lasciato quella zoccola di Miss Miller! –
Albert, Jet e Françoise rimasero a bocca aperta … ammutoliti e attoniti … mentre il giovane presidente la fulminava furioso sul posto, incenerendola con lo sguardo!
Lei rise soddisfatta … e fece risuonare il suo calice contro quelli degli altri, che erano rimasti immobili e gelati sul posto … e contro anche quello del cugino … concludendo …
-Altrimenti non è valido il brindisi! –

 

Say something, I'm giving up on you
I'll be the one, if you want me to
Anywhere, I would've followed you
Say something, I'm giving up on you

And I am feeling so small
It was over my head
I know nothing at all

And I will stumble and fall
I'm still learning to love
Just starting to crawl

Say something, I'm giving up on you
I'm sorry that I couldn't get to you
Anywhere, I would've followed you
Say something, I'm giving up on you

And I will swallow my pride
You're the one that I love
And I'm saying goodbye

Say something, I'm giving up on you
And I'm sorry that I couldn't get to you
And anywhere, I would have followed you
Oh-oh-oh-oh say something, I'm giving up on you

Say something, I'm giving up on you
Say something4

Odiava sua cugina … decisamente! … e appena ne avrebbe avuto l’occasione, le avrebbe detto il fatto suo …
Mentre montava in auto, nervoso e teso come una corda di violino, richiuse con forza lo sportello e imprecò qualcosa …
Negli ultimi periodi, stava facendo collezione di quelle esilaranti scene … e stava cominciando a non poterne più ..
Lui non era come loro … non lo era mai stato! … non riusciva a essere goliardico e a riderci sopra … o a fare il buffone …
Da sempre, aveva dimostrato di essere molto riservato e asociale … preferiva la compagnia di pochi amici, ma buoni … e quando si trattava di fare confusione, lo lasciava fare agli altri, mentre lui stava semplicemente a guardare … come uno spettatore …
Lui … lo aveva sempre spronato a lasciarsi andare di più … almeno quando erano tra di loro … tra amici di vecchia data che si conoscevano meglio delle loro tasche … ma non ci era mai riuscito …
Shimamura era cupo … silenzioso … e introverso … lui … l’opposto … forse, era per quello che erano tanto legati …
Gli tornarono in mente le parole che gli disse una volta, quando si era fatto sopraffare dal senso di inutilità …
E’ impossibile immaginare un mondo senza il giorno o senza la notte ... perché sono entrambi necessari … e io e te, siamo proprio così … come giorno e notte … entrambi necessari …   
Gli si strinse il cuore …
Reclinò la testa all’indietro … sentiva gli occhi bruciare …
Riuscivi a trovare sempre la parole giuste … anche quando io vedevo tutto perduto …
Chiuse gli occhi … e ricordò come aveva fatto a ridursi così … arido di sentimenti e solo … e come aveva cominciato a scegliere donne di cui sapeva benissimo che non avrebbe mai potuto innamorarsi …
Come un fermo immagine, davanti ai suoi occhi, vide il volto di quella donna che lo aveva cambiato così profondamente … quella donna che aveva amato così tanto intensamente che quando lo lasciò, ebbe come la sensazione che gli avessero strappato il cuore dal petto …
 Mayumi …
Il suo viso era stato allungo nei suoi sogni … rendendoli veri e propri incubi …
Per un lungo periodo, durante l’ultimo anno del college, gli era capitato di svegliarsi violentemente, in piena notte, senza respirare … come se stesse soffocando … e ogni volta … lui … gli era stato accanto … pronto a scuoterlo dalla sua malinconia e dalla sua depressione …
Non sapeva come facesse, ma ogni volta lo riscuoteva … e lo faceva reagire … e in fondo, se poi, era riuscito a prendere le redini della Solid Dynamo, era stato grazie a lui … che lo aveva aiutato a credere in sé stesso in ogni frangente …
Se era quel tipo di uomo d’affari … leale … corretto … e sicuro … lo doveva solo a lui
Gli sarebbe sempre stato debitore … aveva fatto tanto per lui … e per questo, ora, stava a lui fare qualcosa per lui … anche se …
Non sono più sicuro di riuscirci …
Riaprì gli occhi e guardò fuori dal vetro anteriore …
Basta perdersi nei ricordi …
Mise in moto …
Sono solo ricordi …
Sgommò e partì … ma appena fece l’angolo per uscire dal parcheggio, qualcosa attrasse subito la sua attenzione …

 

Françoise stava stretta nella sua giacca, infreddolita e rannicchiata sulla panchina della fermata dell’autobus, aspettando il suo taxi … che prima o poi, sarebbe arrivato … o almeno, era ciò che sperava!
Quando aveva chiamato il radio taxi, le avevano detto che erano tutti fuori e che c’era da aspettare almeno mezz’ora … per questo, si era messa sotto la pensilina della corriera, seduta sulla panchina … sperando così, di non attirare troppo l’occhio di qualche malintenzionato …
Non era un luogo mal frequentato, ma era molto isolato … e questo, non era ideale per una ragazza sola … di notte …
Di tanto in tanto, guardava l’orologio, osservando le lancette scorrere lente ... e si augurava che quell’attesa durasse il meno possibile … soprattutto, quando vedeva passare qualche auto che non fosse un taxi …
Mentre era intenta a ripetersi di restare calma, un auto bianca, sportiva e lussuosa, inchiodò proprio davanti alla fermata … e lei, si pietrificò per il terrore …
All’inizio non la riconobbe, poi …
Il finestrino venne giù e due occhi scuri e intensi, la fissarono contrariato …
-Miss. Che diavolo sta facendo qui? - esordì irritato …
Se per un attimo, quando aveva capito di chi fosse l’auto, si era sentita risollevata, appena l’uomo aveva aperto bocca, quella sensazione si era subito dissolta …
-Presidente … è sempre un piacere vederla … e sentirla ... – concluse stizzita, sbuffando, inconsciamente …
Quel suo comportamento però, lo fece indisporre ulteriormente nei suoi confronti …
-Miss. Anche la sua cortesia … non è tra le migliori.- gli fece notare lui, arrabbiato …
Lei non rispose … e distolse lo sguardo … puntandolo sulla strada e sperando di vedere presto spuntare il suo taxi …
Nervosamente, il ragazzo scese dall’auto e le si parò di fronte …
-Miss. Mi risponda. Cosa diavolo sta facendo qui?-
-Secondo lei … Presidente?- il tono con cui gli rispose, fu veramente acido … più di quanto avesse voluto nelle sue intenzioni !
Non sapeva perché le fosse venuto così e anche se, se ne era subito pentita, ormai era troppo tardi per ritirarlo … perché, ovviamente, al suo capo non era sfuggito … e si era irritato profondamente … tanto da risponderle ancora peggio …    
-Credevo di pagarla a sufficienza … non pensavo che avesse bisogno di arrotondare ! - disse senza fare una piega e con una tale freddezza, che lui stesso si stupì di sé …
La ragazza si girò verso di lui e lo guardò sconcertata …
Come aveva potuto dire … quello che aveva detto? …
Era incredula …
Mr. Shimamura si irrigidì … sentendosi subito assalire da un forte rimorso per quello che le aveva detto  … l’aveva voluta insultare e ferire gratuitamente … senza ragione e senza pietà … con il solo scopo di farle male … di punirla per quel suo carattere così risoluto e indisponente …
Miss Arnoul si alzò in piedi … e lo guardò negli occhi …
-Lei ... è una persona spregevole … Mr. Shimamura!- disse con voce tremante mentre alcune lacrime si affacciavano ai suoi occhi … -Lei .. lei … - si morse un labbro per non scoppiare a piangere … - … è senza cuore! … è la persona più arida di sentimenti che abbia mai incontrato! Né i suoi soldi né le sue doti nascoste, saranno mai sufficienti affinché qualcuno … riesca a starle accanto e a sopportarla per più di una frazione irrisoria di tempo! … meno che mai che riesca a provare anche un solo briciolo d’affetto reale nei suoi confronti!– gli urlò contro con rabbia e disprezzo … lasciandolo annichilito dove era … non una parola … non un respiro … non un movimento … in quell’istante, per lui, il tempo si era fermato, rendendo tutto così senza senso e privo di qualsiasi significato … e frantumando la sua anima in mille piccoli e fragili pezzi … calpestabili …
Pochi minuti dopo, il taxi che Françoise stava aspettando, arrivò  … e, senza aggiungere altro, la ragazza vi salì sopra in lacrime e si allontanò da lui … che invece, rimase fermo e immobile dove lo aveva lasciato, per un tempo imprecisato …

 

Parte 5

Il giorno dopo, per sua fortuna, Mr. Shimamura era fuori per alcuni affari per cui, stranamente o casualmente, non era richiesta la presenza di Miss Arnoul … e questo, era un grosso sollievo per lui …  
La brutta discussione che avevano avuto la sera prima, lo aveva totalmente frastornato … più di quanto non gli fosse capitato in passato … con chiunque altro …
Non sapeva perché, ma ogni volta che aveva a che fare con lei … le cose andavano a finire sempre nello stesso modo: discutevano! … ma non piccoli screzi, che si dimenticavano un istante dopo! … bensì vere e proprie ferite sul cuore, che lo destabilizzavano nel profondo e lo facevano dubitare di sé e delle sue scelte …
Era alla guida della sua LFA, in direzione Lumberton, sulla statale 96, quando il suo cellulare iniziò a squillare …
Accese il vivavoce …
-Pronto … -
-Ciao cugino-sveglio-come-una-lince!- la voce allegra e spensierata della cugina risuonò nella sua testa come un boato, risultandogli sgradevole come una doccia fredda in pieno inverno e rendendolo all’istante furibondo e ostile …
-Mina, volevo proprio parlare con te … ora tu mi spieghi che cazzo ti è saltato in mente, ieri sera?! Sei impazzita?! Quale razza di irresponsabile sei diventata?!- gridò furioso, senza potersi controllare e senza neanche salutarla!
Come se la ragazza non ne fosse toccata, gli rispose con la sua solita leggerezza …         -Cugino, vai piano con i complimenti! .. potrei anche emozionarmi!-
Shimamura era arrabbiato come non mai con lei … ed era così completamente preso dalla sua rabbia che riusciva a percepire a malapena, solo alcune, delle parole che pronunciava Miss Okubo, continuando per il filo dei propri pensieri …
-Il tuo comportamento di ieri sera è stato vergognoso!Assolutamente indegno, cugina! -
-Uhm … a cosa ti riferisci di preciso? … - chiese ridendo …
Mina non stava comprendendo la gravità della cosa … e in particolare l’ira del cugino! … pensava infatti che, come al solito, lui si fosse scaldato per niente … invece, questa volta, era diverso … il ragazzo era completamente sopraffatto dai suoi sentimenti … per un ben preciso motivo …
-Mina!C’è poco da ridere!Sono così furioso con te, che non puoi neanche immaginare … -
-Uhm … non ti scaldare troppo tuono-tonante-Shimamura!-
-Mina!-   cacciò fuori un urlo, a tal punto acuto, che ci fu un attimo di silenzio completo …    -Come ti è saltato in mente di lasciare sola, di notte, in un posto sperduto e buio come quello, una ragazza indifesa?Che diavolo ti è passato per la testa?... eppure, dovresti conoscere le possibili situazioni di pericolo per una giovane donna!Era alla mercé del primo figlio di puttana che passava!Poteva succederle di tutto!E l’unica responsabile … saresti stata tu! … e io … -  prese fiato … - … non te l’avrei mai perdonato, se le fosse successo qualcosa  … - concluse con tono così duro e deciso che la donna non fiatò …
Anche lui, rimase in silenzio e senza fiato, ma cercando di far sbollire la propria rabbia mentre aspettava una  sua risposta … o comunque, un valido motivo per cui si fosse comportata così …
Mina restò allungo senza replicare, ma quando lo fece, lui si pietrificò davanti alla sua spiegazione …  
-Come al solito … tu non capisci … non l’avevo lasciata sola e non era sola! … c’eri tu! … idiota che non sei altro … -
Rimase attonito …
-Sapevo benissimo che tu saresti passato da lì, davanti … e che l’avresti vista … come sapevo che ti saresti fermato per darle un passaggio … -
-Che diavolo stai dicendo? – chiese agitato e nervoso …
-Cugino … è stata da sempre una tua prerogativa essere un’idiota completo, ma … credevo almeno che fino a qui … ci potessi arrivare … -
-Mina … non sono così stupido e non sono neanche nato ieri! … ho capito benissimo quello che volevi dire e quali fossero le tue intenzioni … e proprio per questo, mi chiedo come ti sia passato per la mente un’idiozia simile?! … tu sai che … -
-Sì … lo so … e ciò non toglie che sia sempre una donna … una bellissima e intelligentissima donna … che, in qualche modo, è riuscita a far breccia nella tua anima ferita … -
-No! Non è così! Ti sbagli! –
-E’ così, anche se tu non lo vuoi ammettere!- abbassò il tono della voce … - … perché non puoi semplicemente accettarlo? … -
-Semplicemente?  … Niente di ciò che riguarda lei … è semplice! … E non lo può essere! ... te ne rendi conto, vero? … o hai del tutto perso la testa? -
-No … su questo ti sbagli … e l’unico che ha perso la testa sei tu! … sette mesi fa! … - … non ce la faceva più a tenersi dentro cosa pensava di tutta quella storia … - …  da allora … non hai fatto altro che comportarti da imbecille! … sei passato da uno stato catatonico ad uno di follia estrema! … prima, ti sei messo con quella donna, Miss Miller! … con l’illusione  folle di riuscire a non sentire e a non vedere!E poi … siccome il male non passava, ma anzi … aveva assunto una nuova forma, ben più dolorosa e lacerante, hai subito pensato bene di mascherare i tuoi sentimenti … e le tue azioni … e ora? … ti vedi come ti sei ridotto? … quando parli … non ti si riconosce più! … sei astioso … autoritario … freddo e scostante! … non è rimasto più nulla di te … hai rinnegato tutto! … lasciando solo quel vuoto sordo che ti strazia il cuore … … -
Rimase zitto … ascoltando lo sfogo della cugina …
-Ritorna in te … la vita, per amara che sia, continua! ... non puoi pretendere di fermarla! … come non puoi continuare ad autopunirti per sempre! … non è stata colpa tua! … mettitelo in testa! … purtroppo … ci sono momenti, in cui ci troviamo davanti a qualcosa di più grande di noi, in cui siamo semplicemente impotenti … e non possiamo fare niente se non andare avanti! … e tu cugino … lo devi fare … è giunto il momento in cui devi dimenticare e non vivere più nel passato … i ricordi … non sono il tuo presente … sono  solo il passato! … ti prego! … io … io … non riesco più a stare in disparte e vederti farti del male da solo … così … senza tregua e con tanta crudeltà nei tuoi stessi confronti … per favore … vivi la tua vita … non il tuo passato … -
Aveva accostato l’auto e come se fosse stato ipnotizzato, rimase fermo e immobile ad ascoltare ogni parola … ma l’unica cosa che seppe dire fu …
-Anche se volessi … non posso farlo … non posso … non posso … -

 

Erano passati alcuni giorni da quell’episodio e i contrasti tra lei e il suo capo, non accennavano a diminuire … anzi … aumentavano esponenzialmente! … tanto che erano arrivati a scontrarsi su qualsiasi cosa … anche la più piccola e apparentemente insignificante …
Per questo, le capitava sempre più spesso, come anche quel giorno, di telefonare alla sua migliore amica, per ragguagliarla sull’ultimo episodio del giorno …
-E quindi? … poi, come è finita? …  -
-Come al solito … mi ha rimproverato che non eseguo mai i suoi ordini … e che per questo, siamo arrivati in ritardo di cinque … dico … cinque! … minuti a pranzo! Veramente: cose folli! … sta dando di matto! … da quando si è lasciato da Miss Miller è diventato ancora più intrattabile e acido!-
-E beh … non si sfoga più! - … rise maliziosa …
-Cath!Dai! … - la rimproverò debolmente … ma a dire il vero, senza neanche pensarlo o importargliene veramente … in quel preciso momento, aveva la mente da un’altra parte … e quello era l’ultimo dei suoi pensieri …
- Comunque … a parte tutto Fran … forse, dovresti vagliare l’idea di essere un po’ più accondiscendente con lui … è comunque il tuo capo … -
-Mai e poi mai! … è uno schiavista e un ottuso!Non esiste che gliela dia vinta!- a quel commento, ritornò presente e sbuffò sonoramente …
Stava guardando con occhi tristi le vetrine di alcuni negozi del centro, addobbati a festa … fra poco sarebbe stato Natale … e lei non sapeva neanche se sarebbe riuscita a tornare a casa per festeggiare con i suoi …
Quando aveva tentato di chiedere un permesso per il ponte di Natale, per tornare a Houma dai suoi, era stata fulminata e mangiata viva da tutti …
-Che farai per Natale? … -
-Non lo so ancora … e tu? … pensi di riuscire a tornare a casa? … -
-Non credo … quando ho provato a chiederlo … mi hanno quasi linciato viva!-
-Prova a chiedere al tuo capo … -
-Ma sei matta?!? … pensa te, se Satana fa caso a certe cose! … se fosse per lui, si lavorerebbe anche di Natale! … -
-Stacanovista … è pure peggio di te!!! –
Eh?!? …
-Che vorresti dire? … -
-Che tu hai sempre passato le feste a studiare … -
-Che centra! … è diverso! … -
-Sarà … comunque … io proverei a chiedere a lui … magari … ti potrebbe stupire piacevolmente … -
-Certo … come no!Mr. Shimamura alias Satana … stupirmi piacevolmente … forse … quando voleranno gli asini! … -
Dopo quello che mi ha detto quella sera all’uscita del ristorante? … ne dubito vivamente …
Nonostante Cath fosse la sua migliore amica e le avesse sempre raccontato tutto … a parte i dettagli più intimi … non era riuscita a raccontarle di quell’episodio …
Ferita nell’orgoglio, le faceva troppo male anche il solo ricordo, figurarsi il raccontarlo …
Quel mostro del suo capo, l’aveva umiliata gratuitamente … e questo, non riusciva proprio a perdonarglielo! …
-Occhio … un giorno potresti pentirti di questa tua affermazione … -
-Cath!? … ma da che parte stai? … dalla mia? O da quella di Satana? … -
-Ovviamente dalla tua … però … ricordati che c’è sempre un po’ di buono in tutti!-
-Non in lui … te lo assicuro! … - rispose scettica, fermandosi davanti ad un negozio di libri usati …
-Posso essere sincera? … -
-Forza! … parla … - mentre continuava a chiacchierare con la sua amica, entrò nel negozio e si mise a dare un occhio attorno …
-Secondo me … è una persona molto sola … ed esprime questo disagio trasformandosi in un bisbetico autoritario e schiavista … -
Stava sfogliando dei vecchi libri … alla ricerca di un ben preciso volume …
-Che sia una persona sola … non avevo dubbi! … ma cosa ti aspetti da un uomo che si sceglie i propri rapporti personali … su certe basi?! … vorrei ricordarti che chi semina vento, raccoglie tempesta! -
-Uhm … ti riferisci alla sua ex-fidanzata? … -
-Sì … voglio dire … se ti metti con una persona solo per … attrazione fisica, diciamo così! … senza neanche un briciolo di sentimento … beh, certo non ti puoi aspettare poi, che sia un rapporto idilliaco! -
-L’intesa sessuale è molto importante in un rapporto di coppia … anche se non è tutto, sono d’accordo con te … però, devi tenere conto anche di un’altra cosa … non tutti sono così fortunati da incontrare la persona giusta così facilmente … -
A quella affermazione, Françoise  sentì una  fitta al cuore … e inconsciamente abbassò gli occhi mestamente …  
-Fran … perché non gli vuoi dare una possibilità? … -
-Perché no … e comunque, io non capisco perché continui a voler trovare del buono in lui?! … neanche lo conosci! … e con tutto quello che ti racconto … dovresti capire che non è un granché come persona! … -
Finalmente, riuscì a trovare il libro che cercava … tra l’altro, proprio in quella stessa edizione …
-Vuoi sapere perché? … perché i suoi occhi dicono altro … -
I suoi occhi ? …
-Cath … non ricominciare con le tue percezioni extra sensoriali! … per favore … non ne sono in vena! … -
-Eppure, lo sai che non mi sbaglio mai … -
Sospirò … -Va bene … ma ora devo andare … mi si sta scaricando  il cellulare .. ci sentiamo nei prossimi giorni … ciao … -
Spense il cellulare e si mise a sfogliare con attenzione il volume …
Era proprio lui … e quella, era l’edizione che le aveva prestato quando si erano conosciuti… 
Il cuore le si strinse … e alcune lacrime si affacciarono ai suoi occhi …
Anche se non era il suo … glielo avrebbe ricordato …
Scorse con l’indice la trama del libro … 
Il giorno dopo in cui Cha Dae Woong era scappato dalla casa di suo nonno, accidentalmente, liberò una volpe a nove code che era stata sigillata in un dipinto, per circa 500 anni. Il ragazzo non si era reso subito conto di quello che aveva fatto, fino a quando il Gumiho (volpe a nove code), prese la forma di una bella donna e gli apparve di fronte . Dae Woong spaventato per l’apparizione della creatura, iniziò a correre per allontanarsi da lei, ma cadde dalla riva di un fiume, ferendosi gravemente. Gumiho, in segno di gratitudine per averla liberata, andò a salvarlo e condivise con lui la sua perla più preziosa, per farlo usufruire  della forza della volpe mistica. Col passare del tempo, il loro rapporto divenne sempre più profondo e l’uno si innamorò dell’altro …


Sorrise … My girlfriend is a Gumiho …

 

Mr. Shimamura era particolarmente nervoso per quell’incontro … e anche se lei non ne capiva il vero motivo, sembrava temere le trattative con Mr.Kozlov …
Prima di presentarsi in sala riunioni, Françoise si era messa a studiare il fascicolo del cliente, nell’ufficio del suo capo, senza però trovare niente di particolarmente allarmante per cui il Presidente fosse così agitato …
Mah! … chissà cosa lo preoccuperà tanto?!
-Miss Arnoul. – la sua voce severa e rigida la fece sobbalzare …
Il giovane entrò nella stanza con espressione cupa e accigliata … si vedeva da lontano che era teso come una corda di violino mentre si avvicinava alla sua scrivania …
-Presidente … -
-Per questo incontro, non ho bisogno della sua presenza. Può andare.– la liquidò rapidamente con indifferenza …
-Ma Presidente … -
Senza neanche guardarla, mentre raccoglieva alcuni fascicoli dalla sua scrivania, le intimò perentoriamente di non replicare … -Miss. Questo è tutto.  – e senza dire altro, se ne andò, lasciandola sola e contrariata …

 

Non sopportava quell’uomo … e la sola idea di avere a che fare con lui, lo mandava su tutti i nervi … tentava disperatamente di non darlo a vedere, ma si rendeva conto che probabilmente doveva trasparire da ogni poro …
Mentre i suoi avvocati, contrattavano con quelli di Mr. Kozlov, rigirava nervosamente la penna tra le dita e teneva lo sguardo perso nel vuoto … evitava scrupolosamente di guardarlo in faccia … la sua sola vista, gli dava fastidio … per non parlare della sua voce … una vera tortura per le sue orecchie …
Heinrich sapeva della sua avversione per quel tizio … e sapeva che avrebbe preferito mille volte essere costretto ad andare a qualche noiosissimo party che stare lì … per questo, ogni tanto lo guardava e richiamava la sua attenzione …
Ad un certo punto però, quando Mr.Shimamura, si era completamente estraniato dalle trattative, Albert gli si avvicinò, sussurrando … -Mr. Kozlov ti sta osservando … se continui così … si accorgerà della tua antipatia per lui, quindi … ricomponiti .-
Sospirò nervoso … e annuì …
Facendo violenza su sé stesso, si impose di seguire attentamente ogni passaggio … ma dopo parecchie ore di discussioni, non ne poteva più … per questo, propose una piccola pausa …
Fece preparare del caffè e un piccolo rinfresco per il cliente e i suoi tirapiedi, facendoselo poi servire in sala riunioni …
Purtroppo, con suo grande disappunto, a gestire il catering vi era la sua assistente, Miss Arnoul …
Quando la vide, le andò subito incontro con aria funesta … e prendendola per un braccio, la allontanò bruscamente dagli altri presenti …
-Miss. Cosa diavolo sta facendo qui? Non le avevo detto di astenersi da questa trattativa?– la rimproverò arrabbiato …
-Sì, Presidente … ma non mi aveva detto che non potevo mettere piede in sala riunioni! – gli sorrise compiaciuta, sbeffeggiandolo …
-Miss. Cosa non afferra dei miei ordini? –le ringhiò, strattonandola in malo modo per il braccio e facendola mugolare …
-Mi sta facendo male Presidente … mi lasci immediatamente … -
L’uomo si irrigidì e nervosamente glielo mollò  …
-Se ne vada subito. E non rimetta piede qua dentro.–le ordinò in modo categorico, guardandola furioso negli occhi  …
Mentre si massaggiava il braccio dolorante, la ragazza lo guardò offesa e indispettita … avrebbe voluto dirgli qualcosa, ma quello non era né il luogo né il momento giusto per farlo … così, anche se era in collera con lui, cercò di comportarsi superiormente, decidendo di andarsene, ma appena fece un passo in direzione dell’uscita, si ritrovò davanti, con aria divertita e occhi indagatori, Mr. Kozlov …
-Buongiorno, Miss … con chi ho l’onore di parlare? … -
Françoise, non aspettandosi di trovarselo davanti così, si irrigidì e rimase inconsciamente in silenzio …
-Mr. Kozlov, Miss Arnoul è la mia assistente. – intervene all’improvviso Mr. Shimamura … affiancandola e lasciandola stupita per quel suo gesto …
Stranamente … per una volta, quelle parole … la mia assistente non sembravano avere un accezione così negativa sulle sue labbra, anzi …
Senza accorgersene, la ragazza rivolse il suo sguardo verso di lui, restando sorpresa … non solo il tono della sua voce era quasi protettivo, anche la sua espressione sembrava diversa …
-Ah … ora ho capito … - sghignazzò il russo, divertito ... - … come Miss Tanabe … -
Infastidito dalla sua bassa insinuazione e dalla mancanza di rispetto per la ragazza, Mr. Shimamura alzò un sopracciglio per il nervoso … -Miss Arnoul … non ha niente a che spartire con Miss Tanabe … -
Kozlov lo guardò stupito piacevolmente … -Davvero? … allora … - spostò il suo sguardo su di lei  - … posso chiedere a Miss Arnoul se vuole raggiungermi stasera in albergo … per un drink … -
La ragazza sgranò gli occhi, sconcertata …
Il russo continuò, incurante dell’altro … - … così, da approfondire e facilitare le trattative … e far felice sia me … che il suo capo … - concluse, guardandola da testa a piedi e lanciandole uno sguardo lascivo e impudente …  
Françoise era ammutolita … non credeva possibile di aver sentito veramente, cosa quell’uomo le stava proponendo così, semplicemente … davanti al suo capo … senza alcun ritegno e pudore …  
Sentì la terra mancarle sotto i piedi e senza rendersene conto, si appoggiò al Presidente … aggrappandosi al suo braccio, sconvolta ..
Ma proprio la voce di lui, la riportò in sé …
-Da quello che ho sentito … mi pare di capire, che siamo giunti alla conclusione di queste trattative … - … la sua voce era fredda e priva di sfumature … quasi fosse quella di un automa …
La ragazza tremò …
Un attimo dopo però, Mr. Shimamura alzò tonante il tono della voce, di modo che lo sentissero tutti …
-Heinrich … accompagna Mr. Kozlov … fuori dalla nostra ditta. La Solid Dynamo, non ha più alcun interesse a stipulare ulteriori contratti con lui.-
Tutti i presenti, increduli, sgranarono gli occhi allibiti …
Il giovane presidente, senza scomporsi, si girò verso il suo braccio destro e, con tono e sguardo gelido, aggiunse  …  - E fallo immediatamente. –
Albert lo guardò sconvolto … non poteva credere a quello che gli stava sentendo dire … né a che cosa gli aveva detto di fare …
Quello era un affare molto importante per la ditta … e lui, lo stava buttando ai rovi … così, come se niente fosse … per chissà quale assurdo motivo a lui sconosciuto …
-Heinrich? Mi hai sentito? Ti ho detto di accompagnare subito, fuori di qui, Mr. Kozlov. – gli ordinò perentorio … sotto lo sguardo attonito dello stesso cliente …
L’altro, ripresosi, annuì … ed eseguì immediatamente i suoi ordini …

 

Françoise stentava ancora a credere a cosa fosse successo …
Doveva essere un sogno … o un incubo … non sapeva …
Ogni tanto, alzava lo sguardo verso di lui e lo osservava incredula … fermo e immobile, seduto di rimpetto a lei, con lo sguardo perso fuori dal finestrino e rinchiuso in quel silenzio pesante in cui si era barricato, da dopo lo scontro con Kozlov, non sembrava neanche lui … stentava a riconoscerlo e ai suoi stessi occhi, sembrava così diverso … era come se lo vedesse per la prima volta …
Si chiese che cosa stesse pensando …
Forse che, a causa mia, ha perso un contratto d’oro …
-Presidente … - sussurrò timidamente …
Lui non rispose …
-Presidente … - insistette lei …
A quel punto, lui si riscosse … tornando in sé …
-Mi dica Miss Arnoul. – le disse atono, senza guardarla …
-Presidente … io … la vorrei ringraziare … per quello che ha fatto in mia difesa … -
Lui annuì, senza dire nulla.
-Grazie … per non aver voluto scendere a compromessi con quell’uomo … -
-Perché avrei dovuto farlo? – si voltò lentamente verso di lei con sguardo freddo … -Che razza di uomo mi crede, Miss? … uno di quelli che vende la pelle dei propri dipendenti? … che per firmare un contratto, è disposto a vendere i piaceri della propria assistente ad uno sporco e lurido bastardo?-
Questa volta fu lei a rimanere in silenzio con occhi sgranati …
-Miss … non so che idea si sia fatta di me … ma se pensa che abbia fatto chissà cosa di speciale, tanto da lasciarla stupita, significa … che mi reputa alla stregua di Kozlov … -
-No … io … non potrei mai farlo … -gli rispose intimorita dal suo sguardo cupo e intenso … ma subito dopo, lui si voltò nuovamente verso il finestrino … guardando fuori e ritornando in quello stato catatonico …
Mentre la limousine del Mr. Shimamura attraversava la città, da una parte all’altra, in direzione Madison Avenue, le tornarono in mente le parole di Catherine … ti potrebbe stupire piacevolmente … dagli una possibilità …
Possibile che la sua amica non si sbagliasse veramente? … che forse, in lui, c’era veramente qualcosa di buono e, soprattutto, di umano ? …

 

Stava guardando il calendario, contando i giorni che mancavano a Natale …
Meno di due settimane e io … non so ancora se riuscirò a tornare a casa …
Sconsolata, reclinò la testa all’indietro … appoggiandola sulla poltrona …
Proverò a chiederglielo … questo weekend, durante la trasferta ad Aspen …
Sospirò …
Già … la trasferta ad Aspen … mugolò contrariata … e subito dopo, come se volesse allontanare il pensiero da ciò, guardò annoiata l’orologio …
Uhm … è ora di tornare a casa … e prepararsi …
Prese la sua roba ed uscì dal suo ufficio con aria demoralizzata …
Non aveva decisamente voglia di partire per quel weekend di lavoro ad Aspen … sola con lui
Non sapeva bene il perché, ma dal giorno in cui c’era stato quello spiacevole episodio con Kozlov, era cambiato qualcosa … e aveva cominciato ad avere difficoltà a stare in presenza sua … in particolare quando si trovavano soli …
Non sapeva bene come etichettare quelle sensazioni … ma sentiva di essere a disagio con lui … e si agitava così tanto che percepiva il sangue pulsare nervosamente nelle vene mentre le mani cominciavano a sudare e il cuore batteva in modo irregolare …
Senza contare che, a peggiorare il suo stato emotivo, vi erano anche i discorsi fatti con Cath … che le rimbombavano in testa dalla mattina alla sera come una maledizione …
C’erano cose di lui, che non quadravano … e che la incuriosivano oltremodo … quel suo misterioso dualismo, per esempio … con lei si comportava come uno schiavista autoritario mentre per il resto del mondo … era quasi un santo … e poi, quel suo passato così travagliato … il padre che non l’aveva voluto riconoscere … la madre venuta a mancare precocemente … le sue numerose amanti … e ancora quel suo carattere così chiuso e scontroso … ma solo apparentemente, perché aveva imparato che insieme ai suoi amici più stretti, si rilassava quel poco da riuscire perfino a sorridere e poi …
Sospirò … fermandosi a riflettere anche su un’altra cosa …
… possibile che non riesca ad amare? …

 

Tempo dopo, quando arrivò a casa, finì di preparare la sua valigia : mise dentro i suoi ultimi effetti personali e la portò vicino alla porta di casa …
E anche questa è fatta …
Inconsciamente, guardandola, piegò la bocca in una smorfia contrariata  …
Tra poche ore … voleremo ad Aspen … da soli …
Inspirò profondamente … rimanendo assente ad osservare imbambolata il bagaglio …
In qualche modo, ma ce la devo fare …
Chiuse gli occhi e reclinò la testa all’indietro …
Devo combattere, assolutamente, questa assurda inquietudine che mi prende in sua presenza …

 

Quella notte non chiuse quasi occhio per il nervosismo … e quando, quella mattina, Rogers e Mr. Shimamura vennero a prenderla a casa per andare all’aeroporto, li salutò a malapena, senza considerarli e dar loro troppa relazione … dando l’impressione di essere quasi infastidita dalla loro presenza …
La situazione non migliorò neanche all’aeroporto dove, mentre finivano di concludere le ultime cose prima di partire, continuò ad essere assente e a evitare qualsiasi tipo di contatto con il suo capo …
Una volta salita sull’aereo poi, Françoise si mise a sedere al suo posto, in completo silenzio, e con la scusa di voler studiare bene il fascicolo del loro cliente, si chiuse totalmente in sé … tanto da non sembrare presente …
Per questo ed altro, il viaggio fu infatti estremamente silenzioso e snervante …
Dal canto suo, infatti, il giovane presidente non era meno teso e irrequieto di lei … e non solo per via dell’impegno di lavoro che li aspettava …
Per quelle trattative, avrebbe preferito avere con sé Albert invece di lei … o almeno, era quello che si ostinava a sostenere con tutti! … e non tanto per via dei rapporti tesi che c’erano tra loro, ma perché ad Aspen lo aspettava anche un altro incontro, che gli risultava estremamente duro da sostenere ed affrontare senza l’appoggio di qualcuno con cui poterne parlare … tuttavia, nonostante ciò, per tutta una serie di problematiche e imprevisti, più o meno  reali, aveva dovuto andarci proprio con lei …
Aveva dovuto? … o ci era voluto andare con lei? …
… secondo Heinrich, che non si era fatto problemi a dirgli in faccia cosa pensava e che conosceva la natura e lo stress emotivo dell’altro impegno, il presidente aveva fatto di tutto, anche truccare un po’ le carte, affinché le cose andassero in quel modo e fosse proprio Miss Arnoul ad accompagnarlo ad Aspen … sostenendo inoltre che, anche se inconsciamente, la presenza della ragazza non fosse solo un ottimo diversivo ai suoi pensieri, ma ben altro …  


Così, con queste premesse, decisamente non buone, i due erano partiti …

 

Quando scesero dal jet personale della ditta, Françoise si sentì riavere …
Tutte quelle ore, in completo silenzio e in quell’esiguo spazio con il Presidente, le avevano messo a dura prova i nervi … fino al punto da sentire addirittura le gambe tremare per la tensione!
Infatti, appena mise piede sulla terra ferma, ebbe il forte desiderio di mettersi ad urlare … sperando di liberarsi di quella insopportabile oppressione alla bocca dello stomaco che aveva da quando era partita quella mattina e che, in alcuni momenti della traversata, le aveva dato perfino urti di vomito! …  ma ovviamente, non lo fece e si tenne tutto dentro …
Anche se era incomprensibile per lei, quella, era la prima volta che si sentiva così a disagio con qualcuno! … era scioccata e non capiva cosa le prendesse! … come mai, ora, la presenza di Mr. Shimamura le stava provocando tutto quel turbamento emotivo e fisico? … che cosa era cambiato in quel tormentato e improbabile rapporto tra loro?
In realtà nulla … lui si comportava come sempre … era irriverente … autoritario … acido … scostante … freddo e antipatico … e le faceva ribollire il sangue dalla rabbia, ma …
Ecco, c’era appunto un ma … che a lei sfuggiva … e che la agitava emotivamente … qualcosa a cui non riusciva a rispondersi … o a cui, forse, non voleva farlo …
Alla fine infatti, vagliò anche quell’ultima ipotesi … visto che non trovava neanche uno straccio di risposta e, dal suo punto di vista, non era possibile, alla fine, le sorse anche il dubbio che fosse qualcosa che lei non voleva sapere …

 

Il primo giorno di trattative, con il cliente coreano, andò molto bene … più di quanto avesse mai sperato! … e a fine giornata, avevano già steso metà del contratto con le sue richieste e specifiche !
Mr. Park Kwang, sembrava infatti, molto ben disposto a trovare un compromesso rapidamente e a concludere al più presto il loro incontro di lavoro …
Se avessero continuato così, sperò lei, forse, sarebbero tornati a casa addirittura prima del previsto ...
Quando si era seduta al tavolo con il coreano e il suo capo, era molto scettica che le cose sarebbero andate così lisce e questo, a causa delle premesse per cui lei, in quel momento, era lì ad assistere Mr. Shimamura …
L’uomo infatti, aveva fatto una richiesta molto strana per definire l’accordo … ovvero, aveva espressamente chiesto solo la presenza del Presidente e quella di un traduttore di fiducia, ai loro incontri … tuttavia, a parte quella insolita esigenza, si era mostrato poi, molto ragionevole …

 

Appena Mr. Shimamura l’aveva lasciata libera, Françoise era tornata in camera sua e si era subito infilata in bagno per riposarsi un po’ prima della cena …
Quando ne uscì, le sembrava di essere rinata … aveva scoperto le proprietà rigeneranti e rilassanti di una enorme vasca idromassaggio!
Mi sento in paradiso … anche se …
Con ancora solo l’accappatoio addosso, si distese sul letto … e, guardando il soffitto, sospirò fievolmente …
Si sentiva così rilassata, da essere totalmente debole ed inerme … e la sola idea di doversi preparare per la cena, la demoralizzava completamente …
Stancamente, prese uno dei cuscini da sotto la sua testa e se lo mise sul volto … aveva di nuovo voglia di gridare per la disperazione …
Qualcuno mi aiuti … sono esausta … non ce la faccio ad andare a cena con lui!
Per davvero, non ce la poteva fare … la mancanza di sonno e tutta la tensione accumulata durante quelle ultime ore, l’avevano stesa … da ogni aspetto!
Ma proprio in quel momento, il suo cellulare cominciò a squillare … così, scostò il cuscino, allungò svogliatamente una mano verso il comodino per prenderlo e guardò l’id del numero ..
Avevo detto qualcuno che mi aiuti … non che mi faccia agitare ancora di più !
Fece una smorfia … non sapeva se aveva voglia di risponderle … perché, in quel momento, aveva decisamente il timore di parlare con lei …  aveva come la sensazione che quella telefonata, come tutte quelle sue, degli ultimi tempi, l’avrebbe soltanto confusa di più …  tuttavia, alla fine, rispose …
-Pronto … -
-Pronto Fran! Allora dove sei? Sei già arrivata? –
-Sì … sono già ad Aspen … in albergo … -
-Ottimo!E come è l’albergo? … -
-Bello … molto lussuoso … -
-E c’è la neve? –
-Siamo ad Aspen! … ed è dicembre! - … secondo te?!?
-C’è la neve? - … sembrava che non l’avesse neanche sentita …
Staccò il telefono da sé e lo guardò interdetta … perché continuava a farle quella domanda?! …
-Sì … -
-Bene! No? … e senti … c’è una bella visuale dalle vostre camere? … -
Continuava?! … cosa diavolo aveva?  
-Sì … -
-Cosa si vede dalla tua? … -
Se continuava, la strozzava …
-Cath? … perché mi stai facendo queste domande inutili?! –
-Che cosa si vede dalla tua? … -
Ma le doveva rispondere veramente?!
-Uhm … -
-Rispondi per bene … sii precisa!-
Pure! … e poi? …
-Vuoi che ti mandi una foto?! –
-Volendo … sì! … falla subito e inviamela!-
L’amica riagganciò all’istante … e Françoise rimase sconvolta …
Era impazzita?! … mugolò qualcosa tra sé e sé e poi, rassegnata, si alzò e andò a scattare una foto di ciò che si vedeva dalla sua vetrata …
Gliela inviò … e istanti dopo, il telefono riprese a suonare …
-Pronto! –
-Ok … -
-Ok, cosa?!? … -
-Niente … -
-Niente, cosa?! … Cath! … parla! … non farmi innervosire! – le intimò minacciosa … come se potesse raggiungerla in pochi minuti e strozzarla!
-Ma niente … non ti preoccupare … -
-Cath! … - sospirò nervosa …
Se non parla … giuro che non le rispondo più al telefono!
Ci fu un attimo di silenzio …  
-Beh, ecco … ho fatto un sogno stanotte … -
Oh, signore! … e tutta questa scena per un sogno?!?
-Bene! … sono contenta per te, ma … tutto qui? … sai, non vorrei deluderti, ma tutti sognano!! –
… probabilmente anche Satana! … pensò, senza sapere perché le fosse venuto in mente proprio lui …
-Beh, sì … questo non lo metto in dubbio … anche se … lo sai … i miei sogni non sono proprio convenzionali … -
Cath! …
-Cath … ti prego! … non ricomincerai con le tue visioni?! … vero? … perché, guarda: ora non sono proprio dell’umore giusto per ascoltare i tuoi sproloqui! -
-Fran … non sono sproloqui! … so che tu non ci credi, ma … è difficile che mi sbagli! -
-Cath!Basta! … non ho voglia di sentire discorsi simili! Hai capito?!-
-Come vuoi … ma forse, sarebbe meglio se mi ascoltassi prima di andare in camera di Mr.Shimamura … -
In camera di chi?! … ma stiamo scherzando?!?
-Chi dovrebbe andare in camera di chi?!? –
-Tu … nella sua … - mugolò timidamente …
-Cath! – cacciò un urlo che risuonò in tutta la stanza … - Ora, basta!! … sono stufa di  questa tua fissazione! … ne ho le tasche piene! – disse categorica, mentre prendeva fiato per continuare! - … vuoi mettertelo in testa, una volta per tutte, che non ci andrò mai a letto con quel mostro?! … neanche se fosse l’ultimo uomo su questa terra e la razza umana si dovesse estinguere?! … o devo ripetertelo?! … Mr. Shimamura, con tutte le doti nascoste e non, ti assicuro, che non infuoca né la mia anima né il mio corpo! … semmai li gela, per la sua insensibilità!  – le rispose furiosa e stizzita …
Senza poi, voler considerare la cosa più importante … ovvero che non credo proprio di rientrare nei suoi gusti!Neanche in quelli più segreti!
-Sai, vero? … come si dice? … le ultime parole famose … -
-Cath! .. basta! … non ho intenzione di continuare oltre questo stupido dialogo! –
-Sì, va bene … ho capito l’antifona … qui, nessuno scopa nessuno … -
-Ecco, brava! Vedo che mi hai capito!Quindi : non continuare oltre!-
-Ma … -
-Ma, niente!- la rimproverò sull’orlo di una crisi di nervi …
-Fran … tu sai come la vedo io … - le disse in un sospiro fievole e delicato, senza voler offendere il suo cuore ferito …
-Cath … questo … - … il tono della sua voce, mutò improvvisamente … diventando serio e triste … - … non accadrà mai … mai … io … io … - scosse la testa e alcune lacrime cominciarono a scendere lungo  il suo viso … - … io non potrei mai … -
-Fran … mai dire mai … soprattutto quando si ha a che fare con il proprio cuore … -
-Cath … - non riusciva a parlare … il pianto che cominciò a scendere giù, copioso e incontrollabile, glielo impedì …
-Fran … so che stai ancora male … ma la vita continua purtroppo … e questo lo sai anche tu … non puoi fermare la tua vita così … non è giusto per nessuno … -
Incapace di parlare, rimase in silenzio … mentre l’amica concludeva la telefonata salutandola debolmente …

 

Non aveva grande appetito … e a tavola, spiluzzicò appena qualcosa …
-Miss.-
-Sì … -
-Sta bene?-
-Sì … -
Rispondeva alle sue domande a monosillabi, tenendo la testa e lo sguardo bassi, sul piatto … mentre con la forchetta, svogliatamente e totalmente assente, giocava con il cibo..
-Il cibo non è di suo gradimento?-
-No … tutto molto buono … -
-Miss. Una statua sarebbe più di compagnia di lei.- le fece presente infastidito dal suo atteggiamento …
-Sì … mi scusi, Presidente … ha ragione … -
Mr.Shimamura la guardò contrariato … continuava a non capire cosa le stesse prendendo … quell’atteggiamento fin troppo docile … non era da lei ..
-Miss. Se non fossimo nel bel mezzo di un importante affare, forse … non mi preoccuperei neanche … ma visto che non è così … se sta male, è bene che mi avvisi. Mr. Park Kwang è una persona molto insolita … che non mi pare gradire variazioni sul tema … perciò, non vorrei correre il rischio di doverla far sostituire all’improvviso … -
-Stia tranquillo Presidente … porterò a fine, egregiamente , il lavoro … senza nessun intoppo … glielo prometto … - posò la forchetta e il tovagliolo e poi, si alzò … -Mi perdoni, ma … sono molto stanca … ho bisogno di andare a riposare … domani mattina, mi farò trovare in perfetta forma … notte … - e senza neanche aspettare una sua risposta, se ne andò sotto il suo sguardo torvo e contrariato …

 

Il giorno dopo, prima di andare a fare colazione, fece una bella doccia lunga e poi, si vestì per il secondo giorno di trattative con il cliente coreano …
Il giorno prima, il suo capo aveva storto il naso per il suo abbigliamento … reputandolo fin troppo semplice per le specifiche circostanze … per questo, quel giorno, aveva deciso di sfoggiare un altro abito che aveva preso da Mrs. Delavine … un vestito a tubino fino al ginocchio, con le maniche lunghe, in morbida  lana marrone … abbinato ad un paio di stivaletti alla caviglia con plateu e tacco alto, nere …
Si era poi, sistemata i capelli tutti da un lato, lasciando che ricadessero sulla sua spalla destra … morbidi e mossi …
Infine, si era truccata gli occhi con un filo di eyeliner in gel , allungandone semplicemente la forma, e un po’ di mascara … un po’ di blush sulle guance e, per ultimo, il famoso lip tint rosso, di cui non conosceva l’esistenza fino a qualche settimana prima …
Questa volta non dovrebbe trovarmi difetti … o almeno spero …

 
Erano appena le otto, quando arrivò al loro tavolo riservato … e a parte altri due ospiti dell’albergo, era praticamente sola in sala …
Dato che Aspen era più che altro conosciuto come nota meta turistica per le sue innevate montagne, le persone che erano lì, a parte loro, erano ovviamente in vacanza … quindi, era normale che gli altri ospiti fossero ancora tutti a letto …
Appoggiò il mento sul palmo della mano e poi, guardando fuori dalle immense vetrate, che davano sulla vallata, si mise ad ascoltare quel placido silenzio …
Era tutto così bianco e candido …  
Le risultava difficile spiegarlo, ma era convinta che quel paesaggio, così puro e genuino, fosse in grado di portare la pace in ogni cuore, anche in quello più turbato e agitato … come era esattamente il suo in quel momento …
Sospirò …
-Miss. Non siamo qui ad ammirare il panorama.- la voce del suo capo la riscosse bruscamente … facendola trasalire sul posto ..
-Mi scusi Presidente … non l’avevo sentita arrivare … -
-Ho notato.- disse il giovane con voce secca, accomodandosi a sedere e prendendo il menù in mano … senza considerarla ulteriormente …
Sembra di pessimo umore oggi …
-Presidente? … -
-Mi dica. –
-Ho già corretto e messo a posto il contratto che abbiamo steso ieri … -
L’uomo alzò lo sguardo verso di lei … con aria cupa …
-E quando l’avrebbe fatto? –
-Stamani … mi sono svegliata presto e … -
-Presto? … è sicura di aver chiuso occhio, stanotte, Miss?- le chiese severo ..
-Ecco io … - abbassò lo sguardo … - … sì … più o meno … comunque, è tutto a posto … oggi, partiremo da un buon punto  e così … -
-E così? – gli chiese lui, cercando di capire dove volesse andare a parare …
-Ecco … io pensavo che … - iniziò a balbettare senza sapere il perché …
-Miss. Non si illuda. Finire prima, non vuol dire … avere poi, il tempo di andare a divertirsi.– la riprese malamente …
-No … ecco … non era quello che intendevo … - si giustificò subito … continuando a tenere gli occhi bassi …
-E allora, cosa intendeva? … Miss … credevo che avevamo superato questo punto, il primo giorno di lavoro, quando le dissi che non tollero, insicurezza nel porsi.-
-Sì … ha ragione … pensavo che, se avessimo finito prima … saremmo potuti tornare indietro, già stasera … -
A quelle parole, lui si irrigidì …
-Capisco. – concluse ritornando a guardare il menù e non continuando il discorso …
Lei alzò di scatto la testa … preoccupata …
Cosa aveva capito? …

 

Fu un giorno molto fruttuoso, il loro cliente coreano fu molto chiaro nelle sue ultime richieste … e Mr. Shimamura fu molto accondiscendente con lui … forse troppo …
Françoise era rimasta stupita da alcune richieste a cui il suo capo non aveva mosso obiezione … nonostante, conoscendolo, lo avesse dovuto fare! … sembrava quasi che volesse facilitare, il più possibile, la conclusione di quelle trattative … però, poteva essere solo una sua impressione! … in fondo, non aveva motivo per farlo! … anzi, era tutto suo interesse, concludere un buon affare per la Solid Dynamo e non solo per l’altra parte! … eppure, lei avrebbe potuto giurare che stesse facendo proprio l’opposto, per qualche strano motivo che lei non capiva …
Purtroppo, nonostante le cose fossero state facilitate al massimo dallo stesso Presidente, l’idea di poter concludere entro giornata e tornare la sera stessa, restò tale … solo un’idea!
Stavano finendo di cenare e Mr. Shimamura si mostrava più chiuso e silenzioso del solito.. 
-Presidente? … -
-Mi dica. –
-E’ soddisfatto delle trattative? … -
Lui la guardò perplesso … -Perché mi sta facendo questa domanda, Miss?-
-Così … è solo che … mi è sembrato che fosse fin troppo flessibile con alcune richieste … e non mi pareva di capire che assecondassero i suoi gusti … almeno in generale … -
-Miss. Certe volte è necessario scendere a compromessi. –
-Sì … ovvio, ma … -
Lui le lanciò un’occhiata irritata, zittendola …
-Miss. Lei è solo la mia assistente. Non uno dei miei avvocati o Mr. Heinrich. Per questo, non credo che sia nella posizione di giudicare le mie scelte.-
-Sì, mi scusi . Era solo per parlare … -
-Parlare? … non siamo qui a fare conversazione. Anzi, a proposito di questo … vorrei finire di cenare al più presto e poi, se lei non è troppo stanca, vorrei che venisse nella mia suite, per riguardare alcune cose del contratto prima di domani.-
Le parole di Cath, le risuonarono subito in mente come se non aspettassero altro … e alla sua richiesta, senza poterselo impedire, la ragazza sentì il sangue gelare nelle vene …
Cercò di non far trasparire il suo turbamento , ma lui fu più rapido di lei a coglierlo ...
-Miss. Non la sto invitando a passare la notte con me. E’ solo esclusivamente lavoro. Per questo, vorrei che si togliesse dalla testa eventuali idee sbagliate.-
Lei si irrigidì … e lui, calcando volontariamente la mano, aggiunse con sorriso ironico …
-Miss … non solo, ho già imparato una volta la lezione con Miss Tanabe, ma lei … non rientra assolutamente nei miei sogni erotici. Neanche in quelli più improbabili. E ora … se mi vuole scusare .. – si alzò nervosamente dal tavolo … - … vado a prendere il caffè nella mia stanza … - le lanciò un’occhiata intransigente e cupa … - Appena ha terminato qui, venga da me. Non voglio passare la notte sopra il contratto.- e dicendo così, l’abbandonò da sola al tavolo …

 
Mentre si dirigeva verso la sua stanza, si sentiva particolarmente nervosa …
Basta, Fran! … smettila di pensare alle parole di Cath! … sono solo sciocchezze!
Si infuriò con sé stessa, rimproverandosi per quel suo turbamento interiore che si era accentuato ancora di più dopo i discorsi dell’amica …
Possibile che mi faccia influenzare così facilmente?
Scosse la testa …
Basta! … ora vado e … dimostrerò a Cath che si sbaglia!

 

Non era proprio del tutto convinta … sinceramente, non se la sentiva di andare in camera del suo capo e di restare sola con lui … ma non per il sogno di Cath, di cui in realtà si era solo potuta immaginare il contenuto, visto che l’amica non glielo aveva raccontato … ma per lei stessa …
Non si sentiva completamente in sé … aveva la testa stranamente lontana … e poi, c’era quell’inspiegabile inquietudine che le prendeva quando era con lui …  e che non riusciva a controllare … una sensazione a tal punto forte che sentiva il corpo tremare violentemente … e bruciare in modo inspiegabile …
Più volte, aveva dovuto purtroppo constatare che si sentiva mancare l’aria … e che aveva la pelle molto calda quando lui le era troppo vicino … ma anche se aveva provato a razionalizzare, continuava a non capirne il motivo …
Quando, finalmente, arrivò davanti alla sua porta, vi rimase, per alcuni istanti, davanti, senza bussare e riflettendo se ci potesse essere veramente qualcosa che la dovesse fermare … così, magari, da inventare una qualsiasi banale scusa per non andarci! … ma proprio in quel mentre, gli tornarono in mente le parole del Presidente … lei non rientra assolutamente nei miei sogni erotici. Neanche in quelli più improbabili e fu così, che trovò il coraggio di bussare …

 

Parte 6

Mr. Shimamura era veramente un’instancabile e pignolo stacanovista … e nonostante fossero ormai da due ore su quell’insopportabile contratto, non accennava a volersene staccare …
Oh mio Dio … non lo sopporto più … va bene buttarsi sul lavoro per sopperire a certe mancanze, ma … darsi un limite prima di cadere nel patologico, no?!?
Si versò l’ennesima tazza di tè nella tazza … e cominciò a sorseggiarla, mentre lui rileggeva per la centesima volta il contratto!
Basta … abbia pietà di me … voglio andare a dormire … sono due notti che non dormo …
-Presidente? … -
-Mi dica. – gli rispose con tono assente mentre leggeva ..
-E’ quasi l’una … -
-E quindi?-
-Ehm .. io comincerei ad avere sonno … -
-E quindi? – continuò con tono totalmente indifferente …
E quindi … il turbamento che sentivo quando mi era accanto si è trasformato nuovamente in assoluto fastidio e astio! … schiavista!
Stizzita e stanca fino all’esaurimento, le sfuggì una smorfia infastidita  …
-Miss. Guardi che mi accorgo benissimo delle sue smorfie e delle sue espressioni contrariate.- aggiunse finendo di guardare il contratto e posandolo sul tavolo …
Si irrigidì … colta sul fatto …
Ops …
-Miss. Le hanno mai detto che il lavoro è una delle cose più importanti nella vita? – la riprese con tono di rimprovero …
-Sì … ma è appunto, una … delle cose più importanti! … non tutto!-ribadì lei, leggermente indispettita …
Perché doveva sempre trattarla in quel modo? … come se fosse solo una stupida oca giuliva? …
-Ah … quindi … sentiamo … lei che precedenze ha, Miss? … - le chiese lasciandola allibita … non si aspettava assolutamente che lui le facesse una domanda simile …
-Beh … la famiglia … gli amici … la salute … e poi …  non saprei … ecco … - disse debolmente e timidamente , presa alla sprovvista …
-Ora si capiscono molte cose. – concluse versandosi anche lui una tazza di tè..
E cioè? …
-Prego? … cosa vorrebbe dire con la sua conclusione? – chiese interdetta, osservandolo mentre inspirava dalla tazza il profumo del tè …
Che strano … Satana che fa una cosa simile? … riesce veramente a godere di una cosa così piccola, come il profumo del tè?
-Quello che ho detto. – sorseggiò lentamente il suo tè, voltandosi a guardare il panorama dalla sua vetrata …
Improvvisamente , come se si fosse ricordata qualcosa di importante e avesse rimosso all’istante la discussione con il suo capo, si alzò e si avvicinò a lui …
Guardò fuori … Mr. Shimamura aveva una visuale diversa da quella della sua stanza … mentre lei, vedeva il profilo della montagna con le piste da sci, lui invece aveva quella della vallata che si distendeva maestosa di fronte a loro … alla cui destra, vi era un piccolo lago ghiacciato con una pista di pattinaggio e un piccolo bosco …
Rimase turbata … e si chiese se Cath potesse avere ragione … in realtà, non sapendo cosa avesse sognato e cosa avesse visto, non era sicura di non essersi fatta lei, questa volta, un vero e proprio filmino … erotico-mentale! … come rimproverava all’amica negli ultimi tempi! .. tuttavia, era abbastanza sicura di aver capito bene le allusioni velate, e proprio per questo, si chiedeva  … se potesse essere vero …
A dire la verità, era capitato spesso, in passato, che Cath le avesse predetto qualcosa con i suoi sogni, ma …  come e cosa, poteva accadere di così considerevole che potesse cambiare la situazione tra loro? … lei e Satana non si sopportavano reciprocamente … e lui, lo aveva ribadito chiaramente … non rientrava assolutamente nei suoi gusti! … e su questo, non  aveva dubbi! … soprattutto, dopo aver visto Miss Miller! … ma anche qualche altra ragazza, con cui era comparso su qualche giornale di gossip! … erano tutte ben lontane da lei! … sia esteticamente che caratterialmente! … così, anche dando un impressione superficiale, senza conoscerle! … quindi? … non vedeva proprio nessuna possibilità, tranne …
Aspetta un attimo … fermati con questi pensieri! … non essere assurda! … Mr. Shimamura non è certo il tipo da saltare addosso ad una donna … per quanto abbia un brutto carattere … non è certo un violento …
Inspirò profondamente e poi, come se niente fosse accaduto, si rivolse a lui …
-Presidente … io vado a dormire. Lei faccia quello che le pare. Non mi interessa. Sono troppo stanca anche solo per versarmi del tè! … e non ho assoluta intenzione di fare un errore stupido che comprometterebbe il mio operato e la mia figura lavorativa, solo per accontentare la sua smania di perfezione e la sua ossessione per lavoro!Quindi … notte!-
E senza neanche aspettare che lui potesse rispondere, lei prese la sua roba ed uscì dalla sua stanza … sbattendo la porta nervosamente …

 

Non cambierà mai!E’assolutamente uno schiavista!
Finì di indossare  il pigiama e si infilò nel letto .. per strano che sembrasse … aveva sonno .. e, nonostante il suo capo l’avesse nuovamente fatta arrabbiare, questa volta, era pronta a cadere, finalmente, in un buon sonno ristoratore!
Sbadigliò … e poi, impostò l’ora della sveglia …
Fra poche ore .. di nuovo in piedi … che noia … ma quell’uomo, a parte lavorare, non fa altro nella vita? … ah, sì … schiavizzare … maltrattare … ordinare e …
Senza un perché, le tornarono in mente le parole di Miss Miller, durante la loro discussione in ufficio … Mr. Shimamura … è risaputo che lei ha una faccia d’angelo e voglie molte strane … e che adora sbattere e scopare le sue donne nei posti più insoliti! …
Uhm … arrossì violentemente … aveva sempre evitato di ripensare a quell’affermazione della ex-fidanzata del suo capo, ma … per un qualche assurdo motivo, le era venuta in mente proprio in quel momento ..
Era già stato molto imbarazzante, dover assistere a quella deprecabile discussione, sotto la sacra scrivania, senza poi ripensare ai dettagli scabrosi!
I gusti sessuali del suo capo, non erano una cosa che la dovevano riguardare … anche se … avrebbe voluto capire perché, poi … Miss Miller aveva specificato un’altra cosa … che lui non faceva l’amore … e questo, l’aveva colpita profondamente … sì, perché ci aveva ripensato spesso … forse, più di quanto avesse dovuto fare … o interessare …
Si alzò a sedere nel letto … guardando la stanza intorno a sé e riflettendo …
Forse, voleva dire che lui … si limita solo al piacere fisico e che non ci mette il cuore …
Allungò una mano verso l’interruttore della luce e la spense … tornò a sdraiarsi e si infilò, tutta sotto le coperte, comprendosi anche la testa … aveva freddo … ma non nel senso letterale …
Era qualcosa di più profondo … riferito al calore che ti può dare un abbraccio … una carezza … o il calore del corpo dell’uomo che ami accanto a te …
Inconsciamente, strinse il cuscino a sé, abbracciandolo forte … mentre la mente volava via  lontana … ad una sera d’inverno, di molto tempo fa, a Baton Rouge … quando, timida e impacciata, lo aveva tenuto stretto, al suo corpo innocente, di giovane donna …

Erano usciti a fare un giro dopo cena, ma erano stati costretti a tornare subito a casa, perché Françoise si era dimenticata il cellulare … e se sua madre l’avesse chiamata e lei non avesse risposto all’istante, conoscendola, avrebbe allertato la guardia nazionale! … ed era meglio che ciò, non accadesse!
A quel punto però, visto anche che Jiro, quel giorno, era particolarmente stanco, perché aveva avuto una giornata pesante a lavoro, a causa di alcuni problemi su un progetto di cui si occupava : un laser di nuova generazione a ioni di argon per la fototerapia retinica in campo medico … decisero, di comune accordo, di non uscire più e di rimanere a casa ..
Accusando sensibilmente la stanchezza accumulata a lavoro, si sdraiò un attimo sul letto, mentre lei girava per la sua stanza, guardando i suoi libri …
-Quanti libri … e quanti generi diversi … -
-Lo sai … mi piace leggere … - sorrise debolmente … era proprio stanco per essere di così poche parole …
-Sì, lo so! … è stato grazie a questa passione, che ci siamo conosciuti  … -
Lui rise … con quella sua risata argentina … che l’aveva colpita fin dall’inizio..
-Perché ridi?! Cosa ho detto di tanto buffo?! – gli chiese leggermente risentita …
-Rido perché … se mi avessero detto, che avrei incontrato la donna della mia vita, in una libreria … mettendomi a discutere, per un libro, proprio con lei … non ci avrei mai creduto!–
-Ma a me, serviva quel libro! L’avevo cercato ovunque! Ed era l’unico che, sicuramente , non sarebbe stato portato all’esame di “Cultura e Tradizioni Coreane” dagli altri del corso!-
-Ma io l’avevo già preso e lo stavo pagando, mia cara secchiona! ... quando tu ti sei fiondata su di me, supplicandomi,  in modo molesto,  di lasciartelo, perché ti serviva per un esame all’università!-
-Molesto! … esagerato! … Ti ho solo implorato in tutti i modi di cedermelo! Ti avevo anche detto che te lo avrei pagato di più! … sei stato veramente cattivo in quella occasione!-
Si passò una mano sul viso e rise nuovamente … - No, ti sbagli … ero disposto a cedertelo, ma … se l’avessi fatto … non ti avrei più rivisto … per questo, ti ho proposto di prestartelo ! –
La guardò intensamente e lei arrossì …
-Vieni qui … - le chiese con voce suadente …
Timidamente, si mise a sedere accanto a lui …
-Vieni qui … non vuol dire rimanere a distanza di sicurezza! … - le fece notare, attirandola a sé …
Lei fece finta di protestare, mentre lui l’abbracciava e le faceva poggiare la testa sulla spalla ...
-Abbracciami … non essere sempre così timida … in fondo … ormai sono mesi che stiamo assieme … -
Con imbarazzo, allungò le braccia e lo abbracciò a sua volta … stringendo il suo corpo al suo …
Le piaceva stare così con lui … soli … distesi sul suo letto, nella sua camera … con la luce fioca di una piccola abatjour e stretti l’uno all’altro mentre fuori faceva freddo …
Dalla prima volta che si erano trovati così, era già passato del tempo, ma proprio in quell’occasione, si era accorta, da subito, che il suo corpo emanava un calore intenso e dolce … che le scaldava l’anima …
Quella sera d’inverno, faceva particolarmente freddo e così, lui tirò sopra di loro una coperta, per stare al caldo, staccati da tutto e tutti …
Continuando a tenerla abbracciata, Jiro cominciò a darle tanti piccoli baci leggeri sulle labbra … che ebbero il potere di farla subito sciogliere e rilassare … così, attirandola ancora più a sé, approfondì i loro baci … fino a farli diventare sempre più impetuosi ed esigenti …
La testa volò lontana … appena lo sentì mettersi sopra di lei e le sue mani iniziarono ad accarezzarla sempre più intensamente, insinuandosi sotto il maglione e giungendo fino ai suoi seni …
Il suo tocco la elettrizzò violentemente,  fino a farla sussultare di piacere … e, a non opporre resistenza, mentre lui le toglieva l’indumento di dosso e baciava e mordeva teneramente, la pelle morbida sul bordo del reggiseno …
Senza accorgersene, iniziò ad ansimare e a gemere sempre più forte, quando Jiro iniziò a sbottonarle i jeans e poi, a tirarli giù, lentamente, in una carezza, lunga e sensuale, prima lungo i fianchi e poi lungo le gambe … fino a toglierli e a gettarli per terra, insieme ai loro maglioni …  
La guardò con desiderio e adorazione, prima di distendersi nuovamente sopra di lei e farle mettere le gambe intorno alla sua vita per poi, ricominciare a baciarla languidamente …
-Fran … - aveva la voce roca, mentre percorreva con la bocca il suo collo pulsante di passione … -Fran … se vuoi che mi fermi … basta che tu me lo dica … - le disse guardandola negli occhi agognante il suo permesso a continuare quelle carezze …
Lei, di tutta risposta, guidata dalla sua inesperienza e dal fuoco che le era divampato nelle vene, lo baciò con foga, accendendolo oltre ogni limite …
Un attimo dopo, anche la biancheria di lei volò via, lasciandola dolcemente nuda di fronte a lui che la guardò con ardore e finì rapidamente di spogliarsi …
I loro corpi caldi iniziarono a cercarsi disperatamente … mentre i suoi morbidi e deliziosi seni, contro la sua pelle, lo facevano gemere di desiderio … la voleva alla follia e lei voleva lui … ogni fibra del suo corpo glielo dimostrava sfacciatamente … così, quando lui la sentì pronta ad accoglierlo, provò ad entrare in lei, ma … Françoise si irrigidì bruscamente e mugolò per il dolore …
-… fa male … ti prego … aspetta … non ce la faccio … -  senza accorgersene, cominciò ad agitarsi … e, premendo con i palmi contro il suo torace, tentò di spingerlo via da sé mentre continuava a lamentarsi …
 Jiro si fermò subito, riscosso dalle sue parole … non voleva assolutamente farle male e provò a tranquillizzarla …
-Fran … calmati … -
-No … ti prego … fa troppo male … - alcune lacrime si affacciarono ai suoi occhi mentre il suo corpo ormai, lo stava già respingendo con forza … -Jiro … ti prego … -
Preoccupato e stravolto, uscì da lei … lasciandola libera dal suo abbraccio …
Tempo dopo, stavano ancora nudi nel suo letto … l’uno accanto all’altro …
-Perdonami … - disse mestamente …
-Per cosa? … - le chiese interdetto …
-Per non esserci riuscita … - sussurrò con voce incrinata dal pianto …
-Fran, non essere sciocca … non importa !… lo faremo quando ti sentirai pronta … non c’è fretta … - percependo il suo profondo turbamento, la strinse dolcemente a sé … cullandola con amore …
Lei si rannicchiò ancora di più a lui … -Mi aspetterai … veramente? … -
-Certo! Che domande mi fai?- rise bonariamente … - … ti aspetterò … per tutto il tempo che sarà necessario ! … abbiamo una vita, davanti, amore mio! .. e sarò sempre  lì! … accanto a te! … per sempre … -
-Dici davvero? … per sempre? … -
-Sì, per sempre …  amore mio … -

Con l’ultimo barlume di coscienza, pronunciò quelle parole …
Per sempre …
… e alcune lacrime le bagnarono le guance, prima di cadere in un sonno privo di sogni …


Quando scese a colazione trovò, già seduto al tavolo, bevendo il proprio caffè e leggendo il giornale, il suo capo … Mr. Shimamura …
-Buongiorno, Presidente … -
Lui alzò per un attimo gli occhi dal quotidiano, la guardò cupo e poi tornò a leggere, incurante della sua presenza …
Se il buongiorno si vede dal mattino …
Si accomodò e guardò il menù velocemente … non c’era niente che la ispirasse … forse, perché non aveva per niente fame … e come poteva averla? … quell’uomo la irritava così tanto, da farle passare addirittura l’appetito!
Sbuffò nervosa …
-Miss. Non si sbuffa a tavola … né tantomeno in pubblico.- la riprese lui, riponendo da una parte il giornale e finendo di bere il proprio caffè …
La ragazza aggrottò la fronte, contrariata …
Che diavolo aveva quell’uomo?! … perché doveva essere così irritante?!
Cominciava a non tollerare più quella convivenza forzata … 
-Miss, si sbrighi. Il nostro cliente ci sta aspettando in sala riunioni.- le disse improvvisamente, alzandosi e poi, allontanandosi senza considerarla …
Lei lo guardò perplessa … che diavolo gli era preso ora?!
E per fortuna non avevo fame … altrimenti sarei morta di stenti!
Senza neanche mettere qualcosa nello stomaco, dovette obbligatoriamente alzarsi e seguirlo …
L’unica cosa che mi consola, è che finite le trattative … non dovrò più starci 24h/24h insieme!

 

Nel primo pomeriggio, avevano finalmente concluso l’affare:firmato e controfirmato! Erano rimasti solo alcuni dettagli da aggiungere al contratto, ma piccole cose, che Françoise avrebbe fatto appena tornata a Beaumont, prima della stesura finale!Per questo, una volta che ebbero lasciato la sala riunioni e salutato il loro cliente … si sentì invadere da un’immensa gioia! … finalmente, potevano tornare a casa! … finalmente, poteva liberarsi del suo capo!
Abbiamo finito!!!! Si torna a casa!!!!! Che gioia!La tortura è finita!!!
Si stava già pregustando il ritorno a casa, quando …
-Miss. Resteremo qui anche stanotte. Ripartiremo domani.- le disse mentre stavano attraversando la hall dell’albergo  …
Lei si pietrificò sul posto, irrigidendosi come una statua …
Come?! … nooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!
-Domani? … - chiese incredula e sull’orlo di una crisi di pianto …
-Sì. Domani. E ora mi scusi, ma ho da fare. Ci vediamo stasera a cena. – liquidò la ragazza con una tale rapidità e semplicità, che lei stessa rimase senza parole … ferma e immobile dove era …  

 

-Te l’avevo detto! E’ Satana! – sbuffò demoralizzata …
-Uhm … e come mai è voluto restare? – il tono dell’amica era indagatore e curioso … come se stesse insinuando qualcosa … ma Françoise, troppo assorta dal proprio malumore, non ci fece caso …
-Non lo so! Se né andato senza darmi spiegazioni! … lasciandomi, come una perfetta imbecille, in mezzo alla hall dell’albergo! – la voce le si incrinò per la rabbia … non ne poteva più, di stare ancora un minuto ad Aspen … con lui!
-Strano … molto strano … - Cath insistette … sperando di smuovere qualcosa in lei … di farle suonare un campanellino dentro, ma …
-Che intendi? … - le chiese lei, senza capire cosa volesse dire …
-Quello che ho detto … non ti sembra strano che sia voluto rimanere ancora una notte? … voglio dire … perché non tornare subito a Beaumont? … il contratto è stato concluso … e sia l’albergo che il jet privato della ditta hanno un costo … e siccome, da quello che ho capito, lui non è proprio il tipo che si diverte sulle spalle della sua ditta … beh … perché non andarsene? … forse … ha qualche motivo, ben preciso, per non averlo fatto … non credi? … - tentò di suggerirle, ma senza che l’altra capisse cosa volesse dire … anzi, suscitando in Françoise molto disappunto …
-Cath! Per favore! … non continuare con le tue idee! … senza contare che mi hai già fatto preoccupare, inutilmente, una volta! E hai visto? … non è successo niente di grave!- … ovviamente, lei seguì il filo del suo pensiero e non quello di Cath …
Ci mancava solo l’amica veggente!!! … una normale , no? …
-Dovete rimanere ancora una notte … quindi … non dire gatto se non ce l’hai nel sacco!- le rispose piccata l’altra …
Cath!! … sembra quasi che tu faccia il tifo perché accada veramente! … e conoscendoti … è così!
-Cath! Basta! … torniamo serie … non è certo voluto rimanere un’altra notte, solo, per sedurmi! … per favore! … se l’avesse voluto fare, ci avrebbe già provato! E, soprattutto, non si sarebbe comportato così! –
-Non era ciò che intendevo … questo lo hai pensato tu! … comunque, non lo puoi certo dire! … non sei nella sua testa, per sapere cosa gli passa per il cervello! … e poi, da come ne parli … sembra quasi che ti dispiaccia!-
-Come, scusa?!? … cosa stai insinuando? … - spalancò la bocca allibita e sconcertata …
-Niente … niente! … continua a vivere nel limbo ancora per qualche ora … poi, se ne riparla! … a proposito … mi hai detto che sei stata in camera sua? … vero? –
Perché cambi discorso?!? … e soprattutto cosa intendi continua a vivere nel limbo per qualche ora e poi se ne riparla?!!?!?
-Sì! E non è successo niente!- disse trionfante!
Ah! … almeno questo … uffa … mi ha fregato! … mi ha fatto cambiare discorso!
-Ok … ma hai guardato dalla sua vetrata? … -
Ancora con questa storia?!?!
-Uhm … certo che sei noiosa! … -
-Hai guardato? … Rispondi!-la rimproverò divertita … conoscendo già la risposta …
-Sì! Sei contenta?-
-Sì … bene .. ora ti dico cosa ho visto io … una vallata ricoperta di neve … alla cui destra si trova un bosco e un piccolo lago ghiacciato su cui vi è una pista di pattinaggio … -
Françoise rimase ammutolita … o forse, il termine più giusto, sarebbe stato annichilita …  era la stessa cosa che aveva visto lei … come era possibile? …  
Non può essere … no …
-Fran? .. Fran? … - l’amica la chiamava preoccupata, non sentendo più segni di vita da lei … -Fran? .. ci sei ancora? … -
-Sì … -ma non riusciva a parlare … e neanche a respirare …
Ad un tratto ebbe come l’impressione che i suoi polmoni si fossero fermati …
-Fran … -
Non può essere … ti prego … no … Cath non può avere ragione …
-Cath … - si riscosse … e, mestamente, le chiese delucidazioni sul suo sogno  - … dimmi cosa accade nel sogno … -
-E’ meglio di no … -
-Cath!Dimmi cosa accade! – la esortò, alzando improvvisamente la voce …
-Fran … lascia stare … sicuramente, è solo una coincidenza … non ci pensare più … dai, ho solo esagerato …  -
-Cath!Dimmi.immediatamente.cosa.accade.nel.sogno.- scandì ogni parola con una tale enfasi che rimase nuovamente senza fiato …
- … ti sento troppo agitata … forse, sarebbe meglio che tu vivessi quello che accadrà non sapendo …   -
-Cath … parla. Non esitare oltre. – le intimò decisa a sapere …
-Se ne sei proprio sicura, allora … va bene … ecco … tu e lui … facevate l’amore … -
Sgranò gli occhi e si portò di scatto una mano alla bocca, sussultando sonoramente …
-Fran … - mormorò l’amica preoccupata …
Ci fu di nuovo silenzio per alcuni istanti … tale, da far credere all’amica che, stavolta, fosse veramente caduta la linea … ma poi, con voce molto instabile, Françoise concluse categorica … –E’ solo un sogno. Non accadrà mai. –

 

Why are you like this?
Is it too dazzling? Even if you see it from far away
The voice that revives my heart just for a moment
It makes go back in time If I can’t never see you again

Tell me how can I forget you
Also… If today I can see your smile
My eyes were deprived and my heart taken away
So I’m crying because I can’t let you go

It’s true love, the only one
For this wish I can swear to you
I’ll always love you, with all of my heart
I embrace those feelings so they won’t disappear
Until now you’re my shining star

“Someday this pain
Will become part of my memories for sure”
My friends kindness embraces me
It melts the frozen time I tightly hold your hand
I try to walk so with my heart I can face
The tomorrow5

Era già tardo pomeriggio quando, girando confusa e assente per le strade di Aspen, tentando di tornare padrona di sé, si imbatté casualmente, proprio nel suo capo ...
All’inizio, ebbe qualche dubbio che fosse lui, ma poi, avvicinandosi al locale e osservandolo più da vicino, senza farsi notare, lo riconobbe subito … era seduto ad un tavolo, dentro un locale del centro … davanti ad una tazza fumante di qualche bevanda calda ed era, insieme ad una donna … giovane e mora … con i capelli molto corti … vestita abbastanza semplicemente, senza alcun particolare che facesse pensare che fosse ad un incontro galante …
All’improvviso, senza sapere il perché, si sentì spinta da una strana curiosità … quella di veder meglio la donna in volto e di capire il tipo di rapporto che li univa … per questo, si avvicinò ancora …
Forse … è una nuova amante …
Sospirò sollevata … sentendo però, il cuore battere in modo irregolare …
Almeno così, la faccenda è da considerarsi conclusa! … e io sono salva!
Dal punto in cui si era messa, riusciva a vederla bene in volto … e così, iniziò ad osservarla attentamente … aveva un viso pulito … semplice … con grandi occhi scuri … un naso così fine da sembrare disegnato … una bella bocca sensuale … e quando sorrideva, trasmetteva serenità e dolcezza …
Chissà chi sarà? … non sembra però, una delle solite …
A quel pensiero, sentì una fitta al cuore e senza sapere coscientemente il perché, spostò la sua attenzione sul suo capo … e rimase stupita …
Aveva un aspetto diverso … molto diverso, rispetto a quello a cui era abituata … la postura non era più quella impostata e rigida del Presidente della Solid Dynamo … e gli stessi lineamenti del viso erano più rilassati e … dolci …
Possibile? …
Lo guardò meglio e notò qualcosa, in particolare, che la turbò …
i suoi occhi
… erano così profondamente tristi e malinconici, che era rimasta sconvolta …
… non mostravano più, quella durezza e quella intransigenza che aveva di solito, ma altro … qualcosa di dolce e amaro allo stesso tempo …
Quella donna … deve essere molto importante per lui …
Concluse, sentendo un’altra stretta al cuore … ma questa volta di gelosia …
…  si sorprese di sé …
E ora perché questa sensazione? …
Inconsciamente, con dita nervose strinse forte la giacca sul petto …
Perché questa agitazione? … perché all’improvviso … sento che  … vorrei portarlo via, lontano da lei? … cosa mi sta prendendo? …
Incapace di andarsene da lì, restò ad osservare la scena come ipnotizzata …
Continuavano a parlare tranquillamente … e lei, ogni tanto, sorrideva mentre lui annuiva debolmente …
Parlavano come due vecchi amici …
Forse sono due vecchi amici …  sentì, inspiegabilmente, la necessità di darsi una spiegazione per ciò che stava vedendo …
All’improvviso però, al loro tavolo, li raggiunse anche un’altra persona … un uomo … molto più grande sia della donna che del suo Presidente … e Françoise si irrigidì bruscamente …
Appena arrivato, lo sconosciuto, sorridente e con nonchalance, prese la donna per la mano, stringendogliela con forza e complicità, sotto gli occhi di Mr. Shimamura …
Françoise, inconsciamente, spostò subito la sua attenzione verso il viso del suo capo … e notò che, a quel gesto, lui aveva sorriso tristemente … e il suo sguardo si era velato di malinconia …
Automaticamente,  in conseguenza a ciò che stava vedendo, le tornarono in mente le parole di Cath, sul fatto che secondo lei, i suoi occhi dicevano altro …
Forse … Cath … non si è sbagliata … quegli occhi, non sono di una persona insensibile e incapace di amare … forse …
Dopo ciò a cui aveva assistito, ancora profondamente turbata, si incamminò triste e demoralizzata verso l’albergo, lasciando i tre ancora nel locale a parlare … e augurandosi che arrivasse presto l’indomani …

 

Appena fu in camera, si buttò sotto la doccia … illudendosi di riuscire e togliersi quelle stupide e incoerenti sensazioni di dosso … ma purtroppo per lei, non ottenne grossi risultati …
Così, imponendosi di riscuotersi, iniziò a prepararsi …  e accese perfino lo stereo … sperando che la musica la distraesse da quei pensieri che agitavano tanto la sua anima …

Red and thick so you won’t recognize me ever again
I only gave love, I only gave love
And I lost my heart
I put on thick red lipstick and cut my hair
I like myself reflected in the mirror
I have erased you now
Only love, only love, only love, only love
I hate myself for believing in only love
Actually Love is over
Actually Love is over
Now I hate you for knowing me6

Finì di applicare il lip tint rosso sulle labbra … e si guardò allo specchio …
I put on thick red lipstick and cut my hair … I like myself reflected in the mirror … I have …
Chiuse e stinse gli occhi … e inspirò profondamente …
E ora di andare …

 

Mentre, sola al tavolo, stava aspettando che lui la raggiungesse per la cena, si chiese perché, quella sera, avesse indossato proprio quell’abito …
Non era particolarmente elegante, ma piuttosto, lo avrebbe definito romantico … forse, più adatto ad un altro tipo di cena … e di incontro …
Il vestito di cashmere, a maniche lunghe, era molto particolare e saltava abbastanza all’occhio a causa di un profondo scollo a vu, che lasciava intravedere forse, fin troppa pelle nuda, secondo i suoi canoni, e a causa della presenza di due motivi che lo componevano … la parte di sopra infatti, era a tinta unita nera, mentre da sotto il seno in giù, il materiale assumeva una stampa floreale, dai colori del rosa e del verde su sfondo nero … l’abito era inoltre impreziosito e messo in risalto da una cintura alta, in raso nero, che le evidenziava il punto vita sinuoso e morbido … e da un paio di decolleté classiche, nere e lucide, con tacco alto e plateu …
Inconsciamente, si passò nervosamente, una mano sulla gonna, risistemandola e percependo, sotto le dita, la piacevole morbidezza, setosa e vellutata, della stoffa … che le procurò dolci brividi in tutto il suo corpo, teso e agitato per l’attesa …
Sospirò …
Perché mi sono vestita così? … che diavolo mi è passato per la testa? … uhm …
Fortemente agitata, alternava la sua attenzione tra la gente che arrivava per la cena o che, invece, lasciava la sala … e l’orologio …
Mr. Shimamura è sempre molto puntuale … strano che non sia ancora arrivato …
Allora, si chiese se per caso non fosse ancora tornato …
Forse … pensò … era ancora insieme a quella donna … ma a quel pensiero, una sensazione di amarezza la colpì al petto … turbandola profondamente …
Cominciò a picchiettare, nervosamente, con l’indice della mano destra sul tavolo … se fosse stato ancora con lei … e con l’altro uomo … perché non l’aveva avvisata di non aspettarlo? …
E’ solo un egoista e un maleducato … avrebbe potuto avvisare …  pensò, alzandosi furiosa e lasciando la sala amareggiata …

 

Stava aspettando l’ascensore per tornare in camera, quando si sentì chiamare …
-Miss Arnoul! –
Si voltò e vide il concierge dell’albergo, venirle incontro, di passo svelto ..
-Mi scusi, Miss!… ho un messaggio da riferirle … da parte di Mr. Shimamura.-
Lei lo guardò stupita, mentre l’ascensore si apriva e si richiudeva subito dopo, alle sue spalle …
-Prego … mi dica … -
-Mi ha detto di dirle, che è appena rientrato e che non ha potuto avvisarla prima del suo ritardo, a causa di un problema … per questo, si scusava con lei per la mancanza … inoltre, mi ha detto di riferirle che era molto stanco, per cui avrebbe mangiato qualcosa in camera sua … -
Non ha potuto avvisarmi … interessante … era troppo indaffarato a fare l’autolesionista?... o a divertirsi? …
Si morse un labbro per il nervoso, trattenendo a stento un commento sarcastico, e limitandosi a ringraziare  l’uomo, che tornò subito al suo posto …
Richiamò l’ascensore … e mentre vi saliva sopra, pensò a cosa fare ..
Già il fatto che sto pensando a cosa fare … non va bene ..
Arrivò al suo piano e vi scese, con passo incerto e cuore tormentato … indecisa su come comportarsi …

 

Rimase allungo, davanti a quella porta … fissandola imbambolata mentre, ogni tanto, degli ospiti dell’hotel passavano e la guardavano incuriositi  …
Che ci faccio qui? … perché non torno in camera mia? … cosa mi importa di sapere come sta? … voglio dire … è acido … scontroso e …
Sbuffò sonoramente … e di impulso bussò alla porta …
Restò in attesa, con il fiato in gola, aspettando un suo segno … e, quando ormai pensava che non le rispondesse più, la porta si aprì … mostrandole un Mr. Shimamura inaspettato e diverso …
Doveva essere appena uscito dalla doccia … perché aveva ancora i capelli umidi e quel profumo buono e fresco di sapone sulla pelle, che le solleticava deliziosamente le narici …
Indossava dei semplici jeans scuri e una maglia beige, di lana leggera e dal taglio morbido … ed era a piedi nudi …
Alzò un sopracciglio, interdetta e sorpresa …
Ma era lui? … era lo stesso che si presentava sempre in giacca e cravatta? E pretendeva che i suoi collaboratori andassero vestiti di tutto punto?! …
-Mr. Shimamura?! … - chiese incredula …
Il ragazzo la guardò con disapprovazione … -Miss. Che piacere vederla. Che cosa l’ha portata fino a qui?- chiese con tono stizzito …
-Beh, ecco … - lo guardò da testa a piedi e aggrottò la fronte … scettica … il suo capo era per caso dotato di una doppia personalità?! …
Notando il suo stupore nel vederlo in quelle vesti informali, si spazientì …
-Ascolti … entri e basta. Non ho voglia di fare conversazione sulla porta.-
-Ehm … sì … grazie … -
Ecco che spuntano i suoi soliti modi garbati! … abiti diversi … ma stesso carattere del cavolo!
Ma appena la porta si richiuse alle sue spalle, fu attraversata, da testa a piedi, da una sensazione strana e inquietante … era come se, ormai, avesse imboccato una strada senza uscita e non ci fosse più possibilità di tornare indietro …
-Miss. Mi dica .Sono tutte orecchie. –
-Ecco … niente di particolare … volevo solo sapere se … sta bene … -gli chiese esitante e leggermente imbarazzata …
-Come, prego? – … era stupito di quella sua domanda …
-Beh, sì … non si era più fatto sentire da questo pomeriggio, sparendo nel nulla! … e poi, mentre l’aspettavo per la cena, mi ha fatto recapitare quel messaggio … molto formale e di circostanza … - … fece una pausa … - …  voglio dire … chiunque, si sarebbe preoccupato! … e io, in qualità di sua assistente, a maggiore ragione …  - concluse debolmente … distogliendo lo sguardo da lui e mordendosi il labbro per la tensione …
Credibile, no? … uhm … ma se non ci credo nemmeno io?!? … uhm … devo smettere di dire bugie! … non fa per me! …
Appoggiandosi alla parete, Mr. Shimamura incrociò le gambe e le braccia e, osservandola perplesso, le domandò …  -Si è preoccupata per me?-
La ragazza aggrottò la fronte … innervosita da quella sua precisazione …
-Beh, sì! … è normale! – rispose esageratamente agitata …
Lui annuì, ostentando una certa indifferenza … -E’vero, me l’aveva già detto ieri sera … lei ha altri tipi di priorità.- ma il modo con cui pronunciò quelle parole, la spiazzò … anche se non era riuscita a leggere tra le righe, aveva intuito il suo tono di scherno e rimprovero … 
-Che … intende? … - chiese titubante …
-La stessa e precisa cosa di ieri sera. – disse tagliente e secco …
-E cioè? – … sentì la sua voce incrinarsi già dal disappunto …
-Che non mi stupisco che sia così disobbediente … per lei, il lavoro arriva in fondo a tutto il resto.-
Rimase male a quelle sue parole, tanto da percepirle come uno schiaffo in pieno volto e rimanere, ferma e immobile, come una statua … senza neanche respirare …
All’improvviso però, si sentì percuotere con forza da un prepotente moto di rabbia  … che la riportò in sé …  
-Ha ragione … - disse decisa e inamovibile  … - … ha perfettamente ragionePresidente … il lavoro, per me, arriva dopo i miei affetti … e di questo, ne vado fiera.- gli lanciò un’occhiata di biasimo … -Per lo meno … la mia  vita non è vuota come la sua!-
A quell’ultima affermazione, lui si irrigidì, cercando di non darlo a vedere … e rimase in silenzio, senza ribattere …
Françoise deglutì a fatica, sentiva la rabbia bloccarle la respirazione e renderla ceca … tanto era in collera con quel mostro senza anima …
E io, che mi era perfino preoccupata per lei … che stupida … che sono stata! … lei, Mr.Shimamura, non potrà altro che deludermi … sempre …  pensò amaramente … mentre tentava di tenere i nervi saldi e dirgli, una volta per tutte, tutto quello che pensava di lui e del suo comportamento spregevole …
-Sa … non mi stupisco che sia sempre così solo … e che … - gli si avvicinò con sicurezza, fronteggiandolo duramente … - … nessuna donna riesca ad amarla, vista la sua incapacità a provare sentimenti! -
Il giovane la guardò impassibile, dritta negli occhi, e con tono freddo … -Ha finito Miss? –
Il fatto che le sue parole non lo avessero neppure scalfito, le diede conferma della sua totale assenza di sentimenti e non fece altro che accrescere la sua voglia di sfogarsi …
-Se devo essere sincera … no! … ho appena cominciato … mio caro, Presidente!- … ora, era proprio un fiume in piena … difficile da evitare e scansare …
-Ottimo! … non vedo l’ora di sentire quali parole gentili ha riservato per me!-esordì ironico lasciando trasparire un velo di amarezza che lei, ovviamente, non colse …
-Ma come fa a essere così? … è possibile che in quelle maledette vene, non scorrano un po’ di sentimenti? … di emozioni? … ha veramente ragione Miss Miller?-
-Cosa intende?- le chiese secco cercando di non lasciar intravedere i suoi veri sentimenti..
-Che sia così insensibile da non provare nulla! … neanche, quando … fa l’amore … - distolse bruscamente lo sguardo da lui, imbarazzata …  non sapeva perché, ma di tutta quella discussione con Miss Miller, a cui aveva assistito disgraziatamente, la cosa che l’aveva colpita di più e l’aveva profondamente turbata … era stata proprio quella affermazione …
Non è che avesse mai avuto una grande opinione di lui, ma … le risultava impossibile credere che, in un momento di totale complicità e intimità come quello, per lui non ci fosse altro che sesso … possibile che non provasse nessun sentimento per la donna con cui stava?
Senza scomporsi, Mr. Shimamura continuò a fissarla …
-Miss Arnoul … Quello che Miss Miller ha detto … è la verità. Né più né meno. E non me ne vergogno. Non è un mio problema, se lei non accetta che possa esistere solo sesso tra due persone. Evidentemente ... o ha vissuto finora nel mondo delle favole … o è stata molto fortunata. –
-Lei … è veramente così? … - gli chiese, rialzando lo sguardo verso di lui …
-Così, come? … insensibile? … arido di sentimenti? … incapace di amare e di farsi amare? … beh … sì. Ed è proprio quello che sta sostenendo lei … e che , a quanto pare, ha sempre pensato di me. -
-Sembra quasi … che ne vada fiero .. – mormorò fievolmente …
-Magari, è così. - rispose con sufficienza …
-Per davvero .. non ha mai amato? … non ha mai provato niente, per nessuna donna?-
- ... mi sembrava di aver capito che lei avesse già la risposta, a queste domande. -
Un brivido gelido le percorse le vene … possibile che fosse, veramente, quel mostro che aveva ipotizzato? … eppure … in alcuni momenti … aveva creduto di essersi sbagliata … ma  adesso …
-Capisco … allora … la donna che era con lei questo pomeriggio … non rappresenta nulla per lei … -
Mr. Shimamura sgranò gli occhi, colpito e preso alla sprovvista da quella sua affermazione … -Come fa … a sapere che … - la voce gli tremò profondamente …
-L’ho vista per caso … mentre passeggiavo per la città … - disse flebilmente … tenendo gli occhi  bassi …
Lui rimase in silenzio, soppesando probabilmente la propria risposta, per un tempo così lungo che la ragazza pensò fosse passata un’eternità ..
-Quella donna … che ha visto con me … era la mia fidanzata, ai tempi del college e … avremmo dovuto sposarci … - disse, apparentemente atono …
- … avreste dovuto sposarvi? … - chiese allibita …
-Sorpresa, Miss? –
-No … cioè … sì … ma … -
Lui sospirò infastidito … -E’ una cosa semplice, Miss. Eravamo fidanzati e ci dovevamo sposare. E basta. Niente di complicato o così … fantascientifico!-
-Sì, ma … cosa è successo poi? … -
Il giovane le lanciò un’occhiata di rimprovero … e lei, inconsciamente, si strinse nelle braccia, intimorita dal suo sguardo …
-Vuole sapere cosa è successo? … strano!- disse ironico … - … credevo che avesse già la risposta! Visto quello che ha detto prima!-
Françoise abbassò lo sguardo imbarazzata … e rimase in silenzio …
-Comunque … è semplicemente accaduto quello che lei ha detto … sono un tale mostro che nessunoè in grado di amarmi … - il tono fu talmente sofferente e carico di dolore che Françoise sentì una fitta al cuore … e indietreggiò, assalita dalla colpa, andando a sbattere contro la parete … 
-Mi dispiace … io … non volevo dire … -
-Non è vero.- la interruppe in modo brusco … - Lei voleva dire proprio quello che ha detto.- sottolineò aspramente …
Alzò lo sguardo, mortificata, verso il suo capo … -Mi spiace … -
-La smetta. Non so che farmene delle sue scuse … e della sua compassione.-
-No, io … non la compatisco … glielo giuro!- disse avvicinandosi a lui, con occhi addolorati..
L’uomo scosse la testa … -Ora se ne vada … voglio rimanere solo … - sussurrò debolmente …
Dio … cosa ho fatto? … io non volevo … io …
Sentì le lacrime affacciarsi agli occhi … -Mi perdoni … la prego … mi creda … io non volevo ferirla … -
-Miss … se ne vada … subito … non ho più intenzione di ascoltare un’altra sua parola … - le diede le spalle, guardando fuori con sguardo vuoto e perso ...
Dal riflesso sul vetro, vide il suo volto affranto e i suoi occhi amareggiati …
-Mr. Shimamura … - cominciò a dire con voce tremante … - … ero arrabbiata con lei e ho parlato a sproposito! … ma non è vero che nessuno … non sia in grado di amarla! … Miss Miller … l’amava … e sicuramente … anche Miss Tanabe … - prese fiato … - … è solo che, purtroppo, certe volte … nella vita … le cose finiscono … indipendentemente da quello che noi vorremo … ma questo non vuol dire che sia tutto perso … - si avvicinò ancora di più a lui … - … mi ascolti … se è andata male una volta … non necessariamente dovrà andare male sempre … vuol dire solo, che  bisogna essere forti e affrontare il domani! E prima o poi … le cose cambieranno!-
Ora, gli era così vicina che poteva percepire distintamente il suo profumo … -Mi ascolti … non è mai tutto perso … si dia un’altra possibilità … -
Lo vide contrarre la bocca nervosamente … e poi, voltar la testa verso di lei, guardandola così intensamente da lasciarla senza fiato e da farla indietreggiare, nuovamente, di qualche passo …
Il suo sguardo, la scosse fino nella parte più oscura e profonda della sua anima, innescando dentro, tutta una serie di sensazioni contrastanti … paura … agitazione … ansia … bisogno … desiderio … mentre, contemporaneamente, il corpo cominciava a bruciarle in quel modo così doloroso e incontrollabile … di cui lei non comprendeva le cause, ma solo la necessità di dargli sfogo …
Doveva andarsene … al più presto …
Abbassò bruscamente lo sguardo, stringendosi con forza tra le braccia … -E’ meglio che me ne vada, adesso … o … - tremante e instabile, si diresse verso la porta, ma lui la trattenne per un polso, fermandola …
-O … ?-
Si sentì definitivamente persa … mentre si voltava, sconvolta e con occhi smarriti, verso di lui …

Shhh……..
Shhh…
If it feels like a waste, when it feels like it does with someone else, Oh baby
Let’s make love like others don’t
If you’re bored of lovers that come and go, Oh baby
Let’s make love in secret, and not tell anyone
Even if you lay me out atop the desk
I’m overwhelmingly charmed
With my heartbeats that throb violently
My actions quicken
With that dangerous “Line” of his…
He violates me
And I find a new me, that I’ve never met before
shh shh shh shh shh shh shh SECRET LOVE
shh shh shh shh shh It’s getting too loud
shh shh shh shh shh shh shh SECRET LOVE
shh shh shh shh shh listening burning heart
Get a hold of your wings, you are a Butterfly
Our secrets, our lips, their scents are stronger than a rainbow Oohh
If you wanna make love, come to me BUTTERFLY
Let’s keep this beautiful flower hidden
Get a hold of your wings, my Butterfly
Everytime you flap them, your breathing heats up
If you want some love, come to me Butterfly
Let’s see the rest of this wonderful dream
If that hot romance goes on for too long, Oh baby
Let’s do it differently this time, and make a cool kind of love
If this person of your destiny is awaiting, Oh baby,
Grab on to this hand I hold out to you, and let’s make love
When our eyes meet
If whatever happens after that
Is some boring haggling
It’ll be a waste of time you know
These dangerous impulses of ours
If we gave ourselves up to them
Let’s naturally look into each others eyes
That’s simply what, we call, Love.
shh shh shh shh shh shh shh SECRET LOVE
shh shh shh shh shh It’s getting too loud
shh shh shh shh shh shh shh SECRET LOVE
shh shh shh shh listening, burning
Get a hold of your wings, you are a Butterfly
Our secrets, our lips, their scents are stronger than a rainbow Oohh
If you wanna make love, come to me BUTTERFLY
Let’s keep this beautiful flower hidden
Get a hold of your wings, my Butterfly
Everytime you flap them, your breathing heats up
If you want some love, come to me Butterfly
Let’s see the rest of this wonderful dream
As if we’ve already stepped forward
Our future (OH) Awakens, and shines upon us
Get a hold of your wings, you are a Butterfly
Our secrets, our lips, their scents are stronger than a rainbow Oohh
If you wanna make love, come to me BUTTERFLY
Let’s keep this beautiful flower hidden7

- … o non me lo potrò mai più perdonare … - …  lui le si avvicinò, guardandola dritta negli occhi …
Il suo sguardo era così penetrante che dovette abbassare nuovamente il suo..
Era a pochi centimetri da lei … così vicino che sarebbe bastato così poco per liberare quel fuoco che la stava consumando dentro …
-Di cosa … potresti non perdonarti più? … - le disse con voce fievole e vibrante, appena percepibile nel completo silenzio della sua stanza …
-Di questo … - concluse, chiudendo gli occhi e stringendoli forte … prima di riaprirli e avvicinare le sue labbra alle sue …
Tremava così tanto, che fu costretta ad aggrapparsi con forza alle maniche della sua maglia, per sostenersi … e appena le loro bocche si sfiorarono, una scossa violenta li percorse da testa a piedi …
Smarrita per quella strana e intensa sensazione, tentò di allontanarsi, ma lui la cinse con le braccia, trattenendola e impadronendosi della sua bocca, in un bacio così tanto desiderato e ardente, da far divampare immediatamente le fiamme della passione nei corpi di entrambi …
Françoise, ormai senza più remore, gli passò le braccia intorno al collo, insinuando le dita nei suoi capelli e attirandolo ancora più a sé …
Sentì il suo sangue pulsare violento nelle vene e le sue membra bruciare di bisogno …
Si staccò dalle sue labbra e con impazienza, dettata dal bisogno di lui, iniziò a togliergli la maglia … ma anche le mani di lui fremevano per accarezzare la sua pelle morbida e così, senza esitare oltre, scostò le spalline del suo abito, facendole scendere lungo le sue esili spalle e poi ancora più giù … fino a quando il vestito cadde ai loro piedi e lei rimase solo con la biancheria e le calze …
Françoise stentava a riconoscersi, mentre lo lasciava spogliarla senza opporre resistenza e accarezzarla con sempre maggiore impudenza e intimità, lei lo mordeva sul collo e con le unghie scorreva lungo la pelle della sua schiena, facendolo impazzire per lei …
La stanza era piena dei loro gemiti e dei loro sospiri .. del suono degli abiti che cadevano per terra … e dal calore che sprigionavano l’uno per l’altra …
Le bocche diventarono sempre più avide e sfrontate, baciando e disegnando con la lingua percorsi proibiti lungo la loro pelle sempre più sensibile e vibrante …
Quando il desiderio divenne irrefrenabile e insostenibile, le dita di lei scesero audaci e sinuose lungo il suo torace … fino al bottone dei suoi jeans e impazientemente glielo sganciò …
L’unica cosa di cui era cosciente era la necessità di liberare quell’inquietudine che la stava divorando … e ardere senza controllo e senza limiti tra le sue braccia … non le importava nulla del resto … né delle conseguenze né del domani … voleva solo bruciare, fino a quando di lei non fosse rimasto più nulla, se non un corpo esausto e completamente svuotato da ogni forma di costrizione e catene …
Quando fu completamente nudo davanti a lei, Françoise sentì il respiro morirle in gola … era perfetto e bellissimo … e non desiderava altro di sentirlo suo …
Con una sicurezza che non aveva mai avuto, o forse solo semplice follia … abbassò le spalline del reggiseno, si portò le mani alla schiena e lo aprì, lasciandolo cadere a terra … si lasciò guardare senza vergogna e senza aspettare ancora, con le mani scese lungo i fianchi e con movimento lento, ma nervoso, si abbassò gli slip … facendoli scendere lungo le gambe fino a terra … rimanendo solo con le autoreggenti ... 
Era strano … non si era mai sentita così in tutta la sua vita … sentiva la mente così tanto leggera da essere vuota … il cuore palpitare in modo inaudito, tanto da non aver fiato …  e il corpo irrequieto e impulsivo tanto da risultare insaziabile alle sue carezze e alla sua pelle…
Si avvicinò a lui e lo abbracciò, stringendo il suo corpo nudo al suo … appena la loro pelle si sfiorò, una violenta scarica elettrica li attraversò nuovamente, facendoli gemere sonoramente …
Mentre con le mani esplorava deliziosamente le sue morbide curve, il ragazzo scese con la bocca sulla sua gola, percorrendola con labbra tremanti, fino all’incavo con la spalla, dove iniziò a morderla dolcemente, con desiderio, facendola ansimare senza ritegno …
I suoi gemiti, erano per lui pura tentazione … puri afrodisiaci … con cui doveva combattere in modo estenuante per resistere, il più allungo possibile, alla sua voglia di farla sua all’istante … presto però, si accorse di non avere più forza e con ansia, la prese in braccio e la portò sul letto, deponendovela sopra …
La vista del giovane era offuscata e la testa confusa oltre ogni limite … la sentiva girare così violentemente da non avere più percezione della realtà e quando con le mani tentò di toglierle le calze, gliele strappò infastidito e bramoso … perché ormai, gli era insopportabile qualsiasi tipo di impedimento alla sua pelle … era decisamente fuori controllo … come non lo era mai stato in vita sua …
Gli era impossibile comprendere quella sensazione che lo stava sopraffacendo e che lo faceva essere senza freni … ma sinceramente non lo voleva neanche fare … voleva solo sentirla sua come non lo era mai stato nessun altro …
Quando lui la coprì con il suo corpo, Françoise chiuse gli occhi e sospirò … concentrandosi sulla sua bocca che percorreva ogni centimetro di pelle che le sue dita avevano esplorato prima con sapienza, strappandole profondi gemiti di piacere … e preparando il suo corpo a riceverlo …
All’improvviso, percepì la sua mente staccarsi da lei e volare via … lasciandola, completamente e totalmente, in balia delle sue emozioni e del suo desiderio, che stava diventando sempre più prepotente e doloroso … anche a causa di lui che lo accresceva, torturandole dolcemente i seni con la lingua e accarezzandola sempre più intimamente , fino a farla inarcare la schiena e a offrirsi sempre di più … verso l’appagamento totale dei sensi più peccaminosi …
Alla fine, anche il ragazzo perse l’ultimo barlume di coscienza che aveva e, teso e tormentato dal suo stesso bisogno, si adagiò tra le sue gambe …
Ponendole le mani sui fianchi, glieli afferrò con eccitazione e, attirandola a sé, la fece sua con decisione e impazienza …
Ogni muscolo di lei si contrasse in un unico e doloroso spasmo violento, che la percorse dalla punta dei piedi fino alla testa, facendole sgranare gli occhi e gridare forte tutto quello che aveva soppresso fino a quel momento … tutta la sofferenza e la rabbia … la solitudine e la paura … tutto il desiderio e la passione e la voglia di vita che stavano straripando impetuosamente da quel calderone che era il suo cuore …
Furono solo alcuni attimi … alcuni secondi di malessere … alcuni momenti in cui tutto si fermò, compreso il suo fiato e il suo cuore … e in cui lei rimase sospesa nel vuoto, aggrappata a lui … un piccolo istante di infinito, prima di tornare prepotente alla realtà e di concedersi, senza limiti e senza indugio, a quella danza languida e sensuale …
Ogni fibra del suo corpo si tese al limite, per riceverlo profondamente in lei e donargli tutto il suo piacere … mentre si inebriava sempre più dei suoi movimenti forti e sicuri, che avevano ormai assunto la forma di una droga di cui non era mai sazia  … e di cui lui non si risparmiava a donarle … ma che aumentavano sempre più di intensità e vigore, fino a portarli all’estasi suprema …
Infine, i loro corpi si appartennero, violentemente e sfacciatamente, in un amplesso lungo e travolgente, che culminò in un orgasmo così forte che quasi li percosse, fino a lasciarli senza fiato, l’uno tra le braccia dell’altro …

 

Parte 7

Quando si svegliò, era già giorno … sentiva il corpo molle e stanco … come se non avesse più un briciolo di forza che le scorresse dentro … ed era completamente vuota … ma non in senso negativo … piuttosto, come se si fosse liberata da un immenso peso che le premeva dentro …
Aveva la testa ancora confusa e completamente offuscata dalla notte precedente mentre, a sprazzi, le tornavano in mente qualche fermo immagine di quello che era successo … 
La cosa però, non la stava aiutando a tornare in sé, anzi … le sembrava di diventare ancora più stordita! … e, mano a mano, che cominciava a ricordare tutto, rimaneva sempre più scioccata di sé … per quello che aveva fatto e per come l’aveva fatto …
Non è possibile che fossi io quella di stanotte …
Si tirò su, a sedere sul letto,  e sentì una fitta al basso ventre …
Ahia … che male …
Si guardò attorno vagamente smarrita … sapeva benissimo dove si trovava … e con chi aveva passato la notte … e proprio questo, la lasciava senza parole …
Come aveva potuto farlo? … perché? … che diavolo le era successo? … cosa le aveva fatto, per renderla così folle?
Inspirò profondamente … e sentì il cuore accelerare … aveva il terrore di voltarsi verso di lui e di guardarlo … di capire cosa avrebbe potuto provare, d’ora in avanti, per quell’uomo…
No … io non posso provare nulla … né per lui né per nessun altro …
Così, evitando di guardare dall’altro lato del letto, scostò le lenzuola, con lo stesso gesto con cui  si volta una pagina bianca di un libro non scritto e, cercando di non fare rumore, scese …
Doveva trovare tutti i suoi vestiti e andarsene da lì, il prima possibile! Anche se … dove cavolo sarebbe andata? … che avrebbe fatto? … sarebbe scappata? … e dove? … e poi?
Scosse la testa, con gli occhi che le bruciavano maledettamente …
Ora, non è il momento di pensare a questo … devo sbrigarmi …
Radunò i suoi indumenti ed iniziò, in modo impacciato, a vestirsi rapidamente e con ansia..
Devo fare veloce e uscire da qui, al più presto! …  non sono pronta per affrontarlo …
Stava per uscire dalla porta … e aveva già messo la mano sulla maniglia quando, qualcosa la fermò …
… il suo senso di colpa …
Era la prima volta che  si comportava così … e non si riferiva al fatto che avesse seguito semplicemente quel puro istinto atavico …  ma al fatto che, era la prima volta che si comportava come una vigliacca egoista …
Non aveva neanche il coraggio di guardarlo …
Che razza di persona era? …
Una donna squallida e .. bugiarda … che non ha coraggio di guardare la verità in faccia …
Rivestendosi, non solo si era riportata via i suoi abiti, ma il suo cuore … i suoi sentimenti … le emozioni vissute quella notte … tutto …
Chiuse gli occhi, stringendoli forte mentre sentiva le lacrime scendere senza controllo …
Non posso … mi dispiace … io … non posso …
Aprì la porta ed uscì …

 

Bad, love is so bad
It became the reason to breathe
But now you block my breath
Love is so bad bad bad bad bad
I guess the more you get to know about love, you only become worse
Love is so bad bad bad bad bad
When you get to know love, your heartaches
You become worse as much as you know.8

Quando si svegliò, il sole era alto … e il letto ormai freddo ..
Aprì lentamente gli occhi e mise a fuoco la stanza …
Era completamente frastornato … come se una tempesta l’avesse travolto e l’avesse lasciato indifeso e debole di fronte alla forza della natura …
Si passò una mano sugli occhi … e scosse la testa, alzandosi a sedere sul materasso …
… era solo …
All’improvviso però, come violenti scatti di un film già vissuto, alcune immagini si affacciarono  nella sua mente … 
… mani audaci che accarezzavano senza esitazione … bocche avide di esplorare ogni centimetro di pelle e di conoscerne il sapore reciproco … e poi ancora corpi assetati d’amore che si cercavano e si muovevano languidamente … donandosi senza limiti, l’uno all’altro …
Gli ci volle un attimo per prendere coscienza del fatto che quella non era solo la sua immaginazione, ma realtà … e quindi, di cosa era accaduto quella notte … con lei …
… sentì il cuore e il respiro fermarsi … e per un attimo gli sembrò che il tempo si fosse fermato …
Ma si riscosse subito e, inconsciamente, si portò una mano alla fronte …
Dio … cosa ho fatto …

 

When you pass by my finger tips
Warmth spreads throughout my cold heart
I want to softly go to you and lean on you
But the distance between us is not narrowing
It’s okay even if I can’t touch you
It’s okay even if I can’t hug you
Lonely love
Yes I love you, like my destiny
I can feel you
Lalala lala lala
Lalala lala lala
Lalala lala lala lala
My heart can reach you9

Erano stati entrambi molto bravi : erano riusciti ad evitarsi … e a ritardare, il più possibile, il difficile e fatale confronto visuale … questo almeno, fino all’imbarco … quando  fu inevitabile trovarsi l’uno di fronte all’altra …
L’impatto fu inauditamente violento, molto più di quanto potessero pensare mai … e lo compresero sulla propria pelle e sul proprio cuore quando si videro …
I due sentirono infatti,  la terra aprirsi sotto i piedi e il mondo intorno sparire per alcuni istanti … gettandoli nel vuoto assoluto … e obbligandoli a riflettere … se fosse peggio far finta di nulla o … quello che era successo quella notte tra loro … purtroppo però, non ne avevano idea  e neanche le facoltà per comprenderlo in quel momento … per questo, seguirono, semplicemente, l’istinto …
-Buongiorno … Presidente … - sussurrò con un filo di voce atona … distogliendo subito lo sguardo da lui …
-Buongiorno … - rispose Mr. Shimamura debolmente, dirigendosi subito verso il jet privato della ditta e salendovi senza neanche aspettarla o considerarla oltre …

 

Il volo si svolse nel completo silenzio di entrambi … non si rivolsero parola ed evitarono accuratamente di guardarsi … e quando arrivarono a Beaumont, e Rogers, li venne a prendere, si comportarono come due sconosciuti … tanto che lo stesso autista rimase perplesso …
-Rogers? … -
-Mi dica signore … - l’uomo mise in moto e guardò il giovane dallo specchietto retrovisore..
-Accompagni Miss Arnoul a casa . - disse con tono indifferente …
Françoise alzò di scatto lo sguardo verso di lui, guardandolo stupita …
-Miss Arnoul … oggi è libera. Tornerà domani a lavoro.- pronunciò quelle parole freddamente, evitando di proposito di incrociare il suo sguardo …
Lei non poté far altro che annuire mestamente e in silenzio … e in cuor suo, ringraziarlo segretamente per averle dato tempo … senza sapere che, anche lui, aveva bisogno di stare solo … e di non averla a pochi metri di distanza, ma molto più lontana … tanto che, se solo avesse potuto … avrebbe messo tra loro un intero oceano …

 

Appena lasciato la ragazza davanti alla sua abitazione, senza neanche battere ciglio, chiamò in ufficio Heinrich, per avvisarlo che era tornato e che gli avrebbe mandato tramite Rogers il contratto con il coreano … e che, né lui e né Miss Arnoul sarebbero venuti a lavoro quel giorno, ma sarebbero rientrati direttamente l’indomani …
Il suo braccio destro accettò di buon grado la sua comunicazione, ma … qualcosa nella sua voce, non lo convinse … e appena riattaccò, pensò immediatamente che fosse successo qualcosa …
Il Presidente purtroppo, senza saperlo, non era stato molto bravo a mascherare il suo turbamento … e questo, prima o poi, l’avrebbe scontato … anche se, in quel momento, sarebbe stato comunque, l’ultimo dei suoi pensieri …
Quando Mr. Shimamura  arrivò a casa, non vi entrò nemmeno … fece portare la sua roba dentro e si diresse subito alla sua auto …
Vi montò e partì … per dove non lo sapeva, ma aveva assolutamente bisogno di rimanere solo … di non sentire nessuno … e di pensare …
Spense perfino il cellulare, per non essere rintracciato … non voleva sentire nessuno … sarebbe tornato e si sarebbe fatto vivo lui, solo quando avrebbe fatto il punto o avrebbe deciso qualcosa …

 

Because I can breathe for at least a day
The sadness that I must take on fills my two eyes
My memories spread over me in a moment
like a hot fever
But never again, never again
I won’t look back
The exhausted scars
that have been cut and cut again
They don’t heal, they can’t be forgotten
They remain in my sad heart -
The words that I can’t tell you – those words
This night, I can’t openly call out to you
This thick, settling silence tightens my heart
If I become a world-traveling wind some day,
Then I will call you, then I will call you
I will call out your name10

Passò in auto, a guidare, un tempo indeterminato … percorrendo km e km di strada … e fermandosi solo a tarda sera … quando ormai, la luna era già alta ed osservava tutto e le stelle avevano ricoperto la volta celeste con la loro presenza …
Spense il motore e inspirò profondamente … poi, alzò gli occhi e guardò di fronte a sé, preoccupato e intimorito della propria scelta …
Senza però, voler pensare oltre, cosciente che stava rischiando di peggiorare solo le cose, scese … e con passo incerto si incamminò … verso il suo destino …
Arrivò di fronte alla porta … e si fermò per un attimo … il cuore gli mancò un colpo, procurandogli un forte dolore al petto e facendogli trattenere il respiro per un attimo … ma  la cosa non lo fermò … ormai era deciso … ormai, aveva deciso … e con mano tremante bussò …
Sentì alcuni passi avvicinarsi …
-Chi è? … -
La sua voce esitante lo riscosse e lui comprese che non c’era più modo di tornare indietro … ma poteva solo andare avanti …  -Sono io … - disse a bassa voce … tanto che, per un attimo, pensò che non lo avesse neppure sentito e invece … dopo qualche istante, sentì il rumore della serratura e la porta aprirsi lentamente … svelando la sua figura …
La guardò … -Posso entrare ? … -
La ragazza, abbassando lo sguardo, annuì … e lui, facendosi coraggio, varcò l’entrata, oltrepassando quella che il giovane vedeva come una linea di non ritorno …
… ma purtroppo, non nel modo in cui pensava e aveva deciso …
Camminò fino al centro della stanza e vi si fermo … si guardò attorno … era la prima volta che metteva piede in quell’appartamento … non era molto grande  … una sala grande divisa tra salotto e cucina … con una portafinestra nel primo e una finestra piccola nella seconda, davanti al lavello … e una camera da letto con il bagno annesso … tutto sui toni del bianco e del verde acqua marina …
Anche se era da poco che vi abitava, l’aveva reso personale, femminile e luminoso … con alcuni vasi di piante, qualche suppellettile strano e originale  … la libreria piena di volumi e un bello stereo in vista … con una collezione di CD accanto …
Senza pensarci, si avvicinò ai CD ed iniziò a guardarli … incurante di lei e del suo sguardo confuso per la sua presenza …
Quando aveva imboccato la strada di ritorno verso Beaumont, aveva già deciso cosa le avrebbe detto, ma … non come … perché sapeva che sarebbe stato inutile pensarci prima … e, per questo, aveva bisogno di trovare un punto … da dove poter cominciare …
Peccato che, i CD non fossero una mossa vincente …
Rimase stupito della varietà di musica e di gruppi che ascoltava … pop … rock … classica … metal ...
… e in ognuno di quelle raccolte vi era un po’ di lei … e in lei un po’ di quelle note … di quel ritmo … e di quelle emozioni …
All’improvviso, il suo sguardo si soffermò su una copertina in particolare … 
-Aerosmith … - mormorò appena, mentre prendeva l’album e l’apriva … tirandone fuori il disco …
Sovrappensiero, accese lo stereo e lo inserì … infine, selezionò una ben determinata traccia … e istanti dopo, l’intro di chitarra in stile blues rock di Cryin risuonò nel salotto della ragazza …
Incoscientemente, cominciò a canticchiare, appena accennando, il testo della canzone …

There was a time
When I was brokenhearted
Love wasn't much of a friend of mine
The tables have turned - yeah
'Cause me and them ways have parted
That kinda love was the killin' kind
All I want is someone I can't resist
I know - all I - need to know
By the way I got kissed
I was cryin' when I met you
Now I'm tryin' to forget you
Your love is sweet misery11

Lei gli si avvicinò e, tesa e leggermente interdetta, trovò il coraggio di chiedergli perché si trovasse lì  …
-Non vorrei rovinarti il momento, ma … sei venuto fino a casa mia solo per ascoltarti gli Aerosmith? … No, perché … se è per quello, ti presto l’album! – concluse con tono vibrante,  tra l’ironico e l’infastidito …
Mentre ancora fissava lo stereo senza guardarla in volto, il ragazzo piegò la bocca in un sorriso, come se si fosse improvvisamente reso conto della follia della vita … della sua inconsistenza … e della sua fugacità …
-No … - disse flebilmente … quasi rispondesse a sé stesso …
-E quindi? … perché sei qui? … - si stava innervosendo e la voce aveva cominciato a tremare palesemente, lasciando trasparire tutto il suo disagio …
-Quindi … -
Si voltò verso di lei … allungò un braccio, le passò la mano dietro la nuca, e l’attirò a sé, baciandola intensamente … senza neanche darle il tempo di rendersi conto di quello che stava accadendo …
Preso dall’ impeto e dal desiderio di averla, mentre continuava a possedere avidamente la sua bocca , la spinse verso la camera da letto ... tenendola possessivamente stretta a sé, di modo che non si liberasse dal suo abbraccio …
Quando le loro labbra si staccarono, avevano entrambi il fiato corto e la testa ebbra di follia e desiderio …
-Aspetta … aspetta … non possiamo … - disse con voce roca … mentre sentiva le sue mani toglierle ansiosamente il maximaglione e si ricordava in un barlume di lucidità che, sotto, aveva indosso solo della semplice biancheria bianca in cotone con disegnate della ciliegie! … e ai piedi un paio di calzettoni in misto lana e cotone beige!
… e ora cosa centra questo pensiero?! …  si rimproverò mentre l’indumento volava per terra e, un attimo dopo, lo raggiungeva anche la giacca e la maglia di lui … che lei stessa, inconsciamente, gli aveva tolto in un momento di totale offuscamento …
Appena la loro pelle si sfiorò, sentirono nuovamente quella scossa violenta di passione che nasceva nella parte più profonda e segreta di loro …
-No … fermo … non possiamo … - insistette quando lo sentì sganciarle il reggiseno e le sue mani si richiusero con possessività sui suoi seni … stringendoli e facendola gemere senza ritegno …
-Shh … - le sussurrò con labbra calde e pulsanti sul suo collo, sfiorandolo impercettibilmente per accrescere la sua eccitazione e risalendo poi su, verso la sua bocca …  -Voglio sentire solo il tuo piacere … e neanche una parola … -
La baciò nuovamente, ma questa volta lasciandola senza fiato … e disarmata …
Incapace di reagire a quella sensuale e languida aggressione, gli circondò il collo con le braccia, aggrappandosi a lui … che la tirò subito su, facendole mettere le gambe attorno alla sua vita, e poi, appoggiandola con la schiena contro il muro … continuò a baciarla freneticamente …
Era come se non ne avesse mai abbastanza di lei … tanta era la foga di strapparle ogni respiro e ogni piccolo sussulto di beatitudine …
Presa dalla sua stessa necessità, lei sciolse le sue gambe da lui, scivolando lungo le sue e rimettendo i piedi per terra … tenendogli le mani contro il torace, lo allontanò leggermente da sé, con grande disapprovazione del ragazzo che lo manifestò con un lamento … ma il suo intento era solo quello di spingerlo indietro sul letto e obbligarlo a sdraiarsi … così, senza togliere gli occhi dai suoi, si tolse gli slip … e poi si avvicinò … posò le mani sul suo addome e scese fino ai suoi pantaloni … sganciandoli con un’audacia e una sfrontatezza di cui sorprese sé stessa … e ormai, senza più inibizioni, si mise sopra di lui e si piegò per baciarlo, sfiorando, intenzionalmente, con i seni turgidi il suo torace, per farlo tremare violentemente di piacere …
Di tutta risposta, lui l’afferrò per i fianchi e la spinse contro il suo desiderio … a quel gesto, Françoise trattenne il fiato e soffocò un grido … mentre lui, attimi dopo, invertiva le posizioni, ma solo per alzarsi e finire di spogliarsi … infatti, appena fu nudo, tornò sul letto e, senza alcun indugio, la prese per la vita e se la mise nuovamente addosso, come se non avesse peso …
La facilità con cui il ragazzo la prese e la spostò e la tirò su, la intimorì e la eccitò da impazzire allo stesso tempo … e l’idea di essere in totale balia sua, la incendiò con una forza tale da sentirsi percorrere violentemente dal desiderio di averlo dentro di sé …
Così, incontrollatamente e inaspettatamente, le sue mani si fecero ardite e lo spinsero a prenderla … ma l’intensità con cui entrò profondamente in lei, le strappò un grido acuto di soddisfazione … spedendola dritta in un’altra dimensione …
Inconsciamente, iniziò a muoversi su di lui … prima lentamente e poi con sempre maggiore intensità, guidata dalle sue mani che la stringevano quasi dolorosamente sui  fianchi e le insegnavano il ritmo che lo faceva impazzire …
Dopo molto tempo, di intense sensazioni e piacere reciproco, arrivarono all’estasi … toccando l’apice con la stessa violenza con cui il mare in tempesta si abbatte sulla terra ferma e spazza via qualsiasi cosa incontri … lasciandoli, sfiniti e ansimanti … l’uno nelle braccia dell’altro …

 

Quando la mattina dopo, lui si alzò un po’ prima, per tornare a casa a cambiarsi per il lavoro, e la lasciò sola … lei fu subito assalita dai sensi di colpa …
Cosa sto facendo? … devo essere impazzita …
Si passò nervosamente le mani sul volto …
Non posso diventare schiava dei miei istinti e dei miei desideri … no …
Si alzò bruscamente dal letto, buttando giù, irritata con sé stessa,  le coperte … mentre ancora nuda si dirigeva in bagno …
Devo … riflettere su cosa fare …

 
-Gran bel lavoro! Avete concluso un affare ottimo! – disse entusiasta Heinrich, porgendogli una tazza di caffè … 
Con aria assente e pensierosa, il giovane presidente prese la tazza in maniera molto meccanica e la pose sul tavolo senza neanche berlo …
A quel suo gesto, Albert alzò un sopracciglio interdetto … da quando lavoravano assieme, non l’aveva mai visto astenersi dal bere un caffè! … quindi, questo poteva essere solo indice di una cosa :  c’era qualcosa che non andava …
Così, dopo esser stato ad osservarlo comportarsi come un automa per alcuni minuti, spazientito, decise di chiederglielo direttamente …
-Senti … che è successo durante il viaggio? … -
La sua domanda a bruciapelo lo lasciò spaesato …
-Nulla … perché mi fai questa domanda? … - rispose con ansia malcelata …
-Perché sei strano … già da ieri … quando mi hai chiamato … avevi qualcosa che non andava … -
Entrò sulle difensive … -No, assolutamente. Non c’è niente che non vada.-
L’amico, che ormai lo conosceva bene, ne ebbe la conferma dopo quella sua risposta …
-Presidente … una volta eri più bravo a mentire … -
Shimamura di irrigidì … - Ma cosa stai dicendo? Non è accaduto nulla.– la voce gli vibrò palesemente, facendo intuire all’altro che non si sbagliava …
-Uhm … ritenta … sarai più fortunato … - lo sbeffeggiò, guardandolo con cipiglio …
Si sentì alle strette e, siccome non voleva e non poteva parlarne, glissò palesemente sulla cosa, chiedendogli di lasciarlo solo, perché aveva bisogno di finire alcune pratiche …
-Come vuole … Presidente … ma se rinsavisci … fai un fischio … - e senza insistere oltre se ne andò …
Ma appena chiuse la porta alle sue spalle, nervosamente si diresse dritto verso l’ufficio di Link, entrando senza neanche bussare …
Jet era al telefono, impegnato e assorto in una telefonata di lavoro, e quando se lo vide piombare all’improvviso, con tanta furia, nella stanza, trasalì e mancò poco che gli venisse un infarto …
-Link! Dobbiamo parlare.- batté i pugni sul tavolo facendo tremare tutta la roba sulla scrivania …
-Ehm … - mise una mano sulla cornetta, stizzito … - … sarei al telefono … con un cliente! Grazie!-
-Attacca.- rispose categorico, lanciandogli una delle occhiate più turpi che gli avesse mai mandato da quando si conoscevano …
L’amico, capì al volo che c’era qualcosa di grosso che bolliva in pentola … e, trovando una scusa plausibile, riagganciò, guardandolo …
-Sentiamo … che è successo, di tanto grave, per interrompere una telefonata di lavoro?! … considerando che, qua dentro, vige la regola che il lavoro … arriva prima di tutto!-sbuffò, contrariato e infastidito per il suo atteggiamento..
-Abbiamo un grosso problema . –
-Solo uno?!Oh! … allora siamo fortunati!- rise ironico …
-Smettila di fare l’idiota! … è una cosa seria! … molto seria …  -
-Uhm … se è seria … anzi, molto seria … allora si tratta del nostro caro e tanto amato Presidente!-
Albert annuì …
-Cosa ha combinato … questa volta? – disse esasperato …
-Cosa vuoi sapere per prima? …  l’ipotesi migliore o quella peggiore? … -
Jet ci pensò un attimo … -La peggiore.- concluse stancamente … immaginandosi già la risposta …

E infatti …
-Se l’è scopata.- disse senza mezzi termini e giri di parole, suscitando nell’altro però, un certo dissenso … ma più per il termine che per la cosa in sé! … anche perché, la cosa se la poteva già immaginare dallo sguardo turpe di Albert! … il suo disappunto nasceva infatti da altro … ovvero che, il loro capo, era stato ferreo e categorico, per non dire minaccioso, su certe cose : dentro alla Ditta, si doveva sempre mantenere un atteggiamento consono e parlare di conseguenza! … ovviamente, era solo una regola … e come tale poteva essere infranta, ma all’interno di una compagnia non era mai bene infrangerne una … per ovvi motivi! … e ultimamente , nella Solid Dynamo, sembrava che tutto ciò, fosse diventato una routine …
Alzò un sopracciglio … -Chi?-
-Link … non fare l’idiota! … me ne basta uno! … -
-Suppongo che … quell’uno, sia sempre il nostro amato Presidente!-
Heinrich scosse la testa … -Di due non se ne fa uno! … possibile?! … puoi essere serio?!E’ una cosa grave!-
-Ma lo sono! … comunque … la migliore delle ipotesi quale è? –
L’altro lo guardò incredulo … glielo stava chiedendo veramente?!
Alla fine, visto che Link continuava a guardarlo, aspettando una sua risposta, glielo disse…
-Se l’è scopata!-
-Uhm! … e questa sarebbe l’ipotesi migliore?! … quale è la differenza con quella peggiore?! -
-Il punto esclamativo!Idiota!- gli ringhiò contro, alzandosi in piedi … -Jet! Smettila di scherzare! Non capisci che abbiamo un grosso problema? Anzi … siamo di fronte ad una catastrofe!–
-Hai le prove che sia così? … -chiese con una certa calma …
-La sua faccia da colpevole, divorato dai sensi di colpa … è sufficiente? -
-Sì … più o meno … comunque … a parte questo … cosa ti aspettavi?! … voglio dire … Aspen … da soli ... un week end intero … lui e lei … lei e lui! … ma soprattutto, dove è il  problema? E’ maggiorenne e vaccinata! … o per caso l’ha costretta?!–
-Idiota! Smettila di fare il buffone! ... è ovvio, che non l’ha costretta!E’ matto! … non uno stupratore! … e comunque, il problema … è che il nostro piano iniziale non era questo!Non c’era scritto da nessuna parte che se la dovesse portare a letto!- disse in quello che sembrava un grugnito …
-Se è per questo …  neanche che la assumesse … - concluse sbadigliando ..
-Perché la stai prendendo così tranquillamente? … - era incredulo, nel vederlo così rilassato, di fronte a quella che si prospettava essere una rovina …
-Perché mi stupisco solo che non l’abbia fatto prima! … considerando che, era chiaro, che provasse qualcosa per quella ragazza! … fin dall’inizio!–
-Già … e allora, perché noi non abbiamo fatto nulla per fermarlo? … -
-Tipo? … trovare il modo di dimetterlo dalla sua carica per infermità mentale?! … -
-Jet … - lo riprese nervosamente …
-Per davvero? … cosa avremmo potuto fare fin dall’inizio?! … non l’avevo mai visto così sicuro e irremovibile su qualcosa, quanto in questa situazione! … non eravamo nella posizione di fare nulla … solo Mina … avrebbe potuto intervenire, ma … lei l’ha appoggiato! … quindi … non potevamo altro che accettare questa follia … -
-E questo … mi è del tutto incomprensibile! … perché Mina l’ha appoggiato?! … era chiaro che fosse follia! … -
-Lei … lo aveva appoggiato solo in una cosa … non nel resto … -
-Ma anche in quello … era assurdo appoggiarlo! … o vuoi dire di no?! … -
-Mah! … su questo non sarei d’accordo … i meccanismi umani sono complessi … i sensi di colpa … e quelli di debito … certe volte, sono solo difficili da comprendere … -
Albert lo guardava scettico … mentre camminava irrequieto per l’ufficio …
-Secondo te … è innamorato di lei? … -gli chiese esitante, a bruciapelo …
-Probabilmente … - disse come se dicesse la cosa più normale di questo mondo …
-Se è così, è un guaio … lo sai, vero? … -
Annuì, guardando fuori dalla finestra … - Ma che ci possiamo fare? … ormai non glielo possiamo più impedire … se è veramente così … se sono stati insieme, non puoi certo mettere il rewind … e tornare indietro … -
-Quindi … cosa suggerisci di fare? … -
-Aspettare … e vedere cosa accade … -
Albert lo guardò contrariato …
-Heinrich … sai come la penso … ognuno è fautore del proprio destino … e se lui ha deciso di intraprendere questa strada … sarà pronto anche a pagarne le conseguenze … -
-Sei ottimista … io non credo che lui si sia reso conto di quello che ha fatto ..-
-Dagli almeno il beneficio del dubbio! … non è idiota! … - si fermò un attimo a riflettere su quella sua affermazione … - …  o forse sì! … comunque … se sono stati assieme … devi considerare anche lei! … voglio dire … salvo che non le abbia usato violenza … lei era cosciente! -
-No! … non lo era come doveva esserlo! … non come lo era lui! … ed è questo il problema maggiore! … E’ per questo che sono così furioso! … se fosse stato sincero … sarebbe stato diverso! … invece così … se lei viene a scoprire tutta questa storia … puoi immaginare cosa succederà! -
-Sì … -
-E ti va bene? … -
-No , ma … te l’ho già detto … ognuno è fautore del proprio destino … -
Albert si buttò nervosamente a sedere sulla poltrona, appoggiandosi demoralizzato allo schienale e guardando pensieroso Link … -Rischiamo di perdere anche lui … -
Jet sospirò … -Mi auguro di no … -

 

I get angry easily when I used to not
I’m not myself
But I say, ‘what is like me?’ while I know it so well
I don’t see myself clearly
I get embraced in the dark
Even with my eyes closed, I can’t sleep comfortably
I wander all night, even one shot
I couldn’t drink but now I crave alcohol.
Anxiously as I stumble on the rainy streets, I pick fights
My lips that used to whisper only good words
Now only swears whenever I breathe
I don’t pass by before the ember becomes a fire
I habitually lie and
I harass love with the name of love
Bad, people are so bad
You became the reason why I open my eyes
But now you block my sight.12

Era tardo pomeriggio ed era ancora chiuso in ufficio … non era uscito da lì, da quando quella mattina ci aveva messo piede e si era reso conto di quello che aveva fatto … di nuovo … soprattutto, dopo che aveva deciso di dirle una ben precisa cosa …
Così, per evitare di impazzire per i rimorsi e i pensieri, si era buttato nel lavoro, dando ordine di non essere disturbato da nessuno … in particolare da Heinrich, Link e Miss Arnoul … con l’idea di cercare, in qualche modo, di alleggerire la mente … per poi, riflettere con più lucidità , ma … gli era stato totalmente impossibile …
Sbuffò nervosamente e si portò le mani al volto …
Mi sembra di impazzire … cosa mi prende ? … perché non riesco a dominarmi? … ogni volta che me la trovo davanti, ogni mia difesa viene giù così miseramente … e non riesco a impedirmelo …  
Si lasciò andare contro la poltrona e chiuse gli occhi …
Si sentiva stanco … i nervi erano così tesi che gli urtava anche una matita fuoriposto …
Riaprì gli occhi e si guardò attorno … niente gli sembrava più come prima … tutto gli sembrava così senza senso … così vuoto … così inutile … così effimero …
Casualmente … o, semplicemente, era inevitabile …  gli cadde l’occhio su uno dei suoi cassetti …
… quello in cui teneva il libro …
Inconsciamente, lo aprì e lo tirò fuori … appoggiandolo sul tavolo e osservandolo con aria ipnotizzata …
La copertina era tutta piegata e sciupata … alcuni fogli erano accartocciati, altri arricciati e sporchi di fuliggine e grasso … e, in alcuni punti, guardando bene, era possibile vedere delle macchie di sangue secco …
Rimase a fissarlo allungo e, in un momento di completo offuscamento, con il braccio tirò giù tutta la roba che aveva sulla scrivania … rovesciando con violenza e rabbia tutto per terra … e ferendosi leggermente con il tagliacarte … senza però, neanche sentirlo … da quanto era completamente fuori di sé …
Era così furioso con sé stesso … come aveva potuto fare una cosa simile? Come? …
Sono solo un bastardo … un disgustoso bastardo … traditore …
Scosse la testa … gli faceva così male che se la sarebbe strappata rabbiosamente … con la stessa brutalità con cui si sarebbe strappato il suo maledetto cuore dal petto …
… non ce la faceva più …
Si alzò stancamente in piedi per recuperare il libro … che aveva gettato per terra, insieme a tutto il resto … lo prese con mani tremanti e una volta che lo ebbe raccolto, lo guardò nuovamente, come se fosse totalmente in suo potere … questa volta però, gli occhi gli si riempirono di lacrime … e crollò giù, in ginocchio, per terra, lasciando che quelle lacrime di dolore e colpa, che aveva tanto trattenuto, fluissero in silenzio lungo le sue guance …

 

Bad ,so bad, it hurts, it hurts so much
What we call love
Love is a sickness
Can I get a witness
Love is a sickness
Can I get a witness
ad , so bad, it hurts, it hurts so much
What we call love
Love is a sickness
Can I get a witness
Love is a sickness Love13

Era tarda sera … e lei era ancora nel suo ufficio … doveva finire delle cose che le erano rimaste in arretrato e poi … e poi, sapeva che lui non era ancora andato a casa … che, anche lui, era chiuso in ufficio da quella mattina per finire del lavoro … era stato così impegnato che aveva esplicitamente chiesto di non essere disturbato da nessuno … neanche da Mr.Heinrich e Mr. Link … o almeno, era quello che lui aveva lasciato detto …
Per tutto il giorno, aveva riflettuto su tutta quella situazione folle … e si era posta delle limitazioni e dei propositi … tipo di stargli sempre a distanza di sicurezza … di non trovarsi sola con lui … e di cominciare a comportarsi in modo meno ribelle … e poi, aveva pensato a mille cose … da andarsene dalla S.D. a chiedere di essere rimossa dal suo lavoro ed essere spostata altrove …  ma tutto era durato solo pochi istanti … perché, più il tempo passava e non lo vedeva … e più tutto le sembrava stupido e insensato …
Guardò l’orologio …
Le nove …
Sospirò …
Andrò da lui …
Non resisteva più … voleva vederlo … aveva bisogno di vederlo … e di capire … cosa le prendesse ogni volta che era con lui …
Che cosa era quella strana sensazione che le impediva di respirare? … e che le procurava la necessità di lui? …

 

Arrivò davanti al suo ufficio … e inspirò profondamente per darsi coraggio … infine, aprì la porta …
Era seduto alla sua scrivania con aria seria e imperscrutabile, intento a leggere dei documenti … ma all’improvviso lo vide alzare lo sguardo e fissarla … sembrava stupito di vederla … o almeno, fu così che interpretò la sua espressione …
-Disturbo? … - chiese esitante …
-No … vieni pure … - la sua voce sembrava un sussurro debole e atono … mentre riabbassava gli occhi sui suoi fogli, per non guardarla …
Françoise gli si avvicinò … e subito notò che la mano destra era fasciata ..
-Che hai fatto? … - chiese preoccupata …
-Ah … questo? … niente di grave … - sdrammatizzò, evitando di guardarla e di dirle come si era fatto male, in quel momento di rabbia in cui aveva gettato tutto per terra …
-Sicuro? … - gliela prese fra le sue come per assicurarsi che stesse veramente bene … e lui sentì il respiro fermarsi … la mente andare in tilt e il cuore … smettere di battere …
Ogni volta che lei lo sfiorava, lui perdeva il controllo .. era automatico …

I can’t wait, my heart is already in danger
The moment I saw you again, I’m automatic
This kind of feeling is still on and on and on again
In just one moment, I get a flashback to that time again
My love is automatic, slowly systematic,
The answer comes out right away tonight
I go back to that time, go back just as it was
That image is all coming back to me
It’s so tiring that I’m going crazy, you don’t know my heart
Because my heart was hurt, I closed my heart
Turn everything back, baby14

Lui ritirò la mano, cercando di interrompere quel fluire brusco di emozioni e di controllarsi … ma il suo gesto, ferì profondamente la ragazza …
-Scusami, ma … ho ancora delle cose da fare … prima di tornare a casa … - disse, ostentando un’indifferenza che in realtà non aveva …
Era un modo velato per dirle di andarsene? … dalla sua vita? …
-Vuoi … che me ne vada? … - gli chiese con un filo di voce sofferente …
La sua domanda lo spiazzò e lo fece sentire un viscido verme …
-Ho … solo molto da fare … perdonami … - concluse senza distogliere lo sguardo dai suoi fogli …
-Va bene … - sussurrò mestamente, con il cuore ferito … ma mentre se ne andava, inevitabilmente …  le cadde l’occhio su uno dei cassetti di lui … era semiaperto … e da esso spuntava un libro … che a prima vista sembrava molto malridotto …
Non sapeva dire perché le avesse attirato tanto l’attenzione,  ma allungò una mano e lo prese incurante di lui … e prima che il ragazzo se ne potesse accorgere lei lo stava guardando sorpresa …
Shimamura impallidì … sentì il sangue gelare ed iniziò a sudare freddo, quando glielo vide in mano …
-Come mai questo libro è così malridotto? … che gli è successo? … e , soprattutto, anche tu … hai questo libro? … - chiese lei con voce sorpresa …  mentre lui, repentino, glielo prendeva di mano bruscamente  e lo rinfilava nel cassetto, chiudendolo e lasciandola turbata per il suo gesto …
-E’ un vecchio libro … niente di importante.- concluse secco … senza, palesemente, voler approfondire il discorso …
Annuì, senza riflettere ulteriormente sulla cosa … sopraffatta, nuovamente, dal dispiacere per come la stava allontanando da lui ..  - Capisco … è solo che … non ti facevo il tipo da leggere quel genere di libri … “My girlfriend is Gumiho” è un romanzo che si basa sulla cultura, le tradizioni e le credenza coreane, conciliando romanzo storico con narrativa … e quindi, è una lettura molto particolare … che può risultare difficile e noiosa se non si conosce la Corea, ma … probabilmente … per le tue origini orientali … non lo è …  - suggerì lei, ripensando che in fondo … anche se i suoi lineamenti lo nascondevano bene, lui aveva quella discendenza …
-Lo conosci molto bene … a quanto pare … - disse facendo finta di niente, sorvolando sui suoi discorsi mentre, nervosamente, metteva a posto dei fogli …
-Che hai? … - gli chiese a quel punto diretta, osservando la sua espressione estremamente tesa … - … ti sei già pentito? … di tutto quello che è successo? … -
Lui trasalì … e si voltò a guardarla, atterrito e sconvolto …
Françoise aveva gli occhi tristi e amareggiati … impauriti e preoccupati …  e lui, non riusciva a parlare … non riusciva a dirle nulla che potesse  rassicurarla …
… era immobile e incapace di proferire parola … come un perfetto idiota …
Perché … doveva essere così? … perché non poteva essere diverso tra loro? … perché la vita … era stata così ingiusta? … eppure … in realtà, non aveva letto da nessuna parte che l’amore fosse semplice … o che non facesse male … anzi, lo doveva sapere bene … visto che sua madre, dopo aver amato tanto quell’uomo che era suo padre, l’aveva abbandonata a sé stessa con un figlio … bastardo …
Ripose da un lato le pratiche che stava riguardando e si mise a sedere sulla poltrona con espressione assente e vuota …
Lei gli si avvicinò, mettendosi davanti a lui … appoggiata alla sua scrivania …
-Perché non mi rispondi? … ti sei già stancato? ... – insistette con le lacrime agli occhi … voleva che lui gli rispondesse … aveva bisogno di sapere … - … ti prego … dimmi la verità … lo preferisco all’indifferenza … e alle bugie … - prese fiato … - … se è così … lo accetterò … te lo prometto … mi metterò da parte … o me ne andrò, se preferisci! … ma non mi tenere in sospeso … non ce la faccio … - concluse con voce spezzata da un pianto che tratteneva a stento …
Lui alzò lo sguardo verso di lei … e ogni briciolo di controllo che tentava disperatamente di mantenere, si frantumò … all’istante …

Forgive me my weakness, but I don't know why
Without you it's hard to survive.

'Cause everytime we touch, I get this feeling.
And everytime we kiss, I swear I could fly.
Can't you feel my heart beat fast, I want this to last.
Need you by my side.
'Cause everytime we touch, I feel the static.
And everytime we kiss, I reach for the sky.
Can't you hear my heart beat so...
I can't let you go.
Want you in my life.15

Si alzò dalla sua poltrona e con sguardo profondo, le si avvicinò … e con il dorso della mano le sfiorò delicatamente una guancia …
La ragazza chiuse gli occhi,respingendo le lacrime indietro e abbandonandosi a quella tenerezza nei suoi confronti …
Il ragazzo avvicinò lentamente le labbra alle sue e gliele accarezzò dolcemente con le sue … poi però, cominciò a morderle debolmente e a succhiarle …
Attimi dopo, la sentì gemere … e, senza più trattenersi, la baciò intensamente …
Le loro lingue si cercarono e si intrecciarono in una dolce danza … accendendo ogni fibra del loro corpo …
Si staccò un attimo da lei … guardandola ardentemente negli occhi … non più lucidi per le lacrime, ma per il desiderio … le pupille erano infatti dilatate … le guance rosse … e le labbra pulsanti di piacere trattenuto …
Con la punta delle dita della  mano destra scese lungo il suo collo, soffermandosi estasiato, un attimo, a percepire il suo sangue scorrere veloce … per poi proseguire ancora più giù … lungo il bordo della scollatura della camicia … dove si fermò, di nuovo, notando il suo respiro accelerato …
L’effetto che gli provocò vederla così scombussolata dopo un suo semplice bacio, gli fece perdere il controllo … e così, senza più pensare ad altro che al suo crescente bisogno di lei, con gesto quasi violento e brutale, afferrò i lembi della camicetta e l’aprì  … strappandole alcuni bottoni … e lasciandola indifesa alla sua vista, con solo il reggiseno in pizzo bianco …
Il suo gesto la lasciò senza parole e incapace di reagire … era incredula che stesse reagendo così … che avesse perso ogni freno inibitore … e fosse totalmente accecato dal suo desiderio di lei …
Ma era così … e presto se ne rese conto … quando, impudentemente, la spinse a sdraiarsi sulla scrivania e con mani audaci e sicure le alzò la gonna fino ai fianchi …
Non riusciva a muoversi o a proferire parola : i suoi occhi così intensi e ardenti l’avevano ipnotizzata … rendendola accondiscendente e docile di fronte alla violenza di quelle emozioni così dense …
E così, senza neanche protestare o opporsi, si fece sfilare gli slip e un istante dopo, diede la resa incondizionata …
Il ragazzo entrò in lei impetuosamente … strappandole un grido di piacere e dolore al contempo … e facendole inarcare violentemente la schiena …
Appena iniziò a muoversi dentro di lei, si accorse che Françoise aveva completamente e totalmente perso lucidità … che la sua mente era ormai lontana … ed era solo schiava dei suoi sensi …
Quella sua capacità di abbandonarsi in modo così disarmante a lui … e i suoi gemiti incontrollati e carichi di appagamento e beatitudine, lo facevano impazzire … erano così eccitanti e afrodisiaci, che in un crescendo di languore e confusione lo portavano ogni volta alla perdita totale di sé …
Le teneva i polsi fermi contro il tavolo e la guardava avidamente … osservando stregato il suo volto contrarsi ad ogni suo movimento, sempre più profondo e intimo … sempre più veloce e deciso … e come si mordeva, irruente e sensuale, le labbra per impedirsi di gridare …
Mr. Shimamura non aveva più freni … e non aveva più limiti … si era lasciato sopraffare e avvolgere anche lui, solo dai sensi … così, senza riuscire a resistere oltre … diede sfogo al suo bisogno di lei … e il suo ritmo e le sue spinte diventarono sempre più rapide, procurandole una serie di piccoli, ma continui spasmi che le tolsero il fiato ... tanto la stavano portando in alto …
La ragazza sentì arrivare la prima scossa e ogni suo muscolo si tese … pronto ad accogliere, deliziosamente, le successive … che furono una più forte dell’altra e la fecero esplodere in un orgasmo potente e languido …  lasciandola tremante e incosciente, sotto il suo sguardo ormai perso e lontano mentre anche lui raggiungeva l’appagamento totale del proprio cuore … della propria mente … e del proprio corpo …
Esausto e sciolto da ogni vincolo con quel mondo così ingiusto con lui,  si piegò su di lei e posò la testa sul suo seno, abbracciandola e stringendola a sé … con tutto l’amore che sentiva fluire libero e incondizionato da sé …

 

Parte 8

Non riusciva a non pensare a quello che era accaduto la sera prima … e poi ancora, alla notte trascorsa assieme dopo che erano usciti dalla Ditta …
Avevano passato ore ad amarsi … lentamente … languidamente … senza fretta … senza rincorrere l’estasi, ma solo assaporando ogni istante della loro intimità … guardandosi negli occhi … baciandosi … accarezzandosi …
Nonostante tentasse di concentrarsi sul lavoro, la sua mente ripercorreva ripetutamente e instancabilmente, immagine dopo immagine, quella notte … soffermandosi però, spesso, su un momento ben preciso : lui era sopra di lei e si stava muovendo con lentezza, assaporando ogni suo piccolo spasmo e strappandole, felice e deliziato, piccoli gemiti di appagamento … guardandola con adorazione … e osservando ogni contrazione di beatitudine del suo meraviglioso viso … Françoise invece, teneva gli occhi chiusi e la testa reclinata di lato, respirando, tremante, in modo irregolare … ogni tanto, la vedeva trattenere il fiato e poi, mordersi le labbra quando una sua spinta era più intima e la faceva vibrare di piacere … ad un certo punto però, durante quegli attimi di totale unione e complicità, la vide aprire gli occhi e girare la testa verso di lui … fissarlo dritto nelle pupille e poi, allungare una mano verso la sua guancia e accarezzarlo … dolcemente … come se fosse stato la cosa più importante della sua vita … come se non ci fosse stato altro che lui … rimanendo così, occhi negli occhi, allungo … fino a quando poi, non la vide avvicinare le labbra alle sue e sfiorargliele con delicatezza … per poi baciarlo intensamente …
Faceva fatica a spiegarlo e forse, anche il solo pensiero, era assurdo, ma … il modo in cui lei lo aveva fatto, per un attimo, gli aveva fatto pensare che lo avesse guardato con gli occhi di una donna innamorata, che si rifletteva negli occhi dell’unico uomo della sua vita...
Devo essere impazzito … come posso illudermi di questo? … la sola idea è folle e … impossibile …
E anche se tentava di tenere i piedi per terra, sentiva già qualcosa di molto profondo e dolce sciogliersi dentro … e impossessarsi lentamente e incontrollatamente di lui …
Françoise ormai, era come l’aria nei polmoni … come la luce per gli occhi … come l’acqua per le labbra … era vita … e lui non riusciva più a farne a meno! … sentiva continuamente il bisogno di lei, senza saziarsene mai … 
Trattenne il fiato e sentì il cuore tremare … quella constatazione lo lasciava indifeso e intimorito …
Come posso fare a meno di lei? … come? … eppure … è tutto sbagliato … e io … non dovrei più vederla … non dovrei più tenerla tra le braccia … sentire il suo profumo … e vedere il suo sorriso … non dovrei … ma non ci riesco …
Chiuse gli occhi, stringendoli forte mentre sentiva le lacrime bruciare per il desiderio di scendere copiose lungo il suo viso …
I sensi di colpa e la disperazione, per quella situazione, lo stavano scavando dentro, inesorabilmente … proprio come l’acqua scava la terra, polverizzandola e portandosela via lontano …
Stancamente, riaprì e alzò gli occhi verso la scrivania, rimanendo a fissare con sguardo vuoto il libro …
… non credo di esserne degno o di meritarmelo … 
… e altre immagini della sera prima apparvero, nuovamente e con violenza, nella sua mente come fossero mille flash puntati su di lui … lasciandolo per un attimo senza fiato …
… ho infranto anche la mia regola ferrea per lei …
Inconsciamente, allungò una mano e sfiorò la scrivania … dopo Mayumi, lo aveva giurato a sé stesso, l’amore non avrebbe mai più avuto la precedenza su nulla … e il lavoro sarebbe venuto prima di tutto e sarebbe stato sopra a tutto …


Sapeva bene che quella però, era solo una stupida autoconvinzione per difendersi dal male che aveva sofferto … era perfettamente cosciente di usarlo solo come rifugio dai suoi guai e dai suoi problemi, ma … tuttavia, concentrarsi anima e corpo solo su questo, in qualche modo, lo preservava dal dolore che lo affliggeva … ora però … tutto era cambiato .. con il suo arrivo, Françoise gli aveva stravolto la vita, abbattendo ogni sua barriera e difesa … e gettandolo completamente disarmato in balia di quella storia che non poteva essere … ma di cui non riusciva più a farne a meno …

 

I spend the day sighing sins of loving you
Even when I have my mouth shut and eyes closed...
I still search for you

I spend the day siging sins of loving you
Even when I have my mouth shut and eyes closed...
I still search for you

I try to swallow the memories...
But you are left in my heart again
I keep saying your name which makes me miss you
Because I love you and you're my everything
I want to use my life for you
Even if I smile ten times and cry a thousand times
I want to love only you
I want to scream loudly in front of the world
I love you, I love you
I live on today because I love you16

Di nuovo, come il giorno prima, aveva chiesto di non essere disturbato da nessuno … e si era rinchiuso nel suo ufficio, meditando su ciò che stava vivendo … pensando alle più assurde possibilità per risolvere quella situazione, ma … era inutile! … perché la sostanza era sempre quella … non poteva esistere un loro due assieme … per tanti motivi … e il primo era che lei, non lo amava … e probabilmente non ci sarebbe mai riuscita …
Eppure … per un istante … questa notte … ho creduto veramente che potesse provare qualcosa per me …
Era ossessionato da quella strana sensazione che aveva percepito attraverso il suo sguardo e i suoi gesti …
Se solo potesse essere vero … forse …
Scosse con veemenza la testa …
Come posso illudermi? … è ridicolo … perché dovrebbe riuscire ad amarmi? … io … non sono così speciale quanto …
A quel pensiero si fermò … senza concluderlo … continuarlo, avrebbe significato soffrire troppo …
Abbassò mestamente la testa …
… il mio comportamento è indegno e vergognoso e … prima o poi, tutto intorno a me crollerà e …  lei se ne andrà … per sempre …
In qualche modo, doveva accettarlo … doveva farsi una ragione di quello che sarebbe accaduto … un giorno o l’altro … 
Avrebbe dovuto imparare, di nuovo, a dimenticare quelle emozioni … e a rinnegare la sua anima … a tornare ad essere il freddo e distaccato uomo d’affari che era sempre stato … prima di incontrarla …
Incontrollatamente però, gli sfuggì un sorriso … ripensando a come gli si era rivoluzionata la vita da quando lei aveva cominciato a farvene parte … ai loro continui battibecchi e agli scambi di frecciatine reciproche … che suscitavano spesso risate da parte di chi li vedeva … e ai loro litigi tumultuosi e irruenti  … che per quanto facessero male … erano sempre una forma di contatto …
Si fermò poi, a pensare a quanto la mente umana potesse esser assurda in certi momenti … e pur di non far a meno della persona amata … finisce per usare ogni pretesto, anche uno stupido litigio, come mezzo per tenerla vicina! … oppure, tenta di allontanarla, in ogni modo, anche nel peggiore, quando invece la vorrebbe disperatamente …
In fondo, avrebbe dovuto saperlo che lei non sarebbe mai stata sua … non poteva esserlo … non l’avrebbe mai potuto essere! … e lui, non l’avrebbe mai dovuto neanche sperare! … eppure, non aveva resistito … e, soggiogato dai suoi stessi sentimenti, quella sera ad Aspen, per un breve istante, lo aveva dimenticato … e aveva perso definitivamente sé stesso …
Riflettendo su come le cose erano evolute, gli fu impossibile poi, impedirsi di non pensare a cosa sarebbe potuto succedere se le cose fossero andate diversamente … se le cose fossero andate come dovevano andare … e a quel pensiero, tremò sconvolto e inorridito di sé …
Che razza di uomo sono? …
Era perfettamente cosciente che quello che stava provando per lei era indipendente da tutto … e da tutti … e che comunque fossero state le cose, lui se ne sarebbe innamorato follemente …
E questo, era il problema …
Lui se ne sarebbe innamorato perdutamente … comunque! … destinandosi alla stessa vita d’inferno che aveva in quel momento … con l’unica differenza che, in un’altra situazione, non avrebbe mai conosciuto il sapore delle sue labbra e della sua pelle … e sarebbe diventato folle per il desiderio impossibile di saperlo …
Ma onestamente, se doveva considerare come gli era entrata nelle vene, il modo in cui lo aveva preso e gli aveva rubato l’anima e la mente, non era poi così sicuro che, in un momento di confusione e delirio, non avrebbe perso la testa e … non si sarebbe macchiato, lo stesso, di quella gravissima colpa …
Ora basta! … devo smetterla di tormentarmi anche con le ipotesi di ciò che non è accaduto e mai accadrà … o impazzirò!
Si mise a sedere sulla sua poltrona, tenendosi la testa tra le mani …
Continuo a perdere il controllo e a dare di matto … maledizione! … devo fare assolutamente qualcosa per tornare ad essere padrone di me …
Effettivamente, era arrivato anche a riflettere su cosa sarebbe potuto accadere … se la realtà fosse stata diversa da quella che era … e quello, in genere, è sinonimo di essere arrivati al capolinea …

 

Senza farsi vedere da nessuno ed eludendo anche i suoi amici … uscì prima da lavoro e prese l’auto … lasciando detto solo che era dovuto uscire per un impegno importante …
Si mise alla guida della sua LFA e partì senza una meta … vagando allungo e arrivando perfino fuori città, per impedirsi di andare da lei, ma … non ce la fece … e a tarda notte, dopo diverse ore di guida e km divorati, aveva bussato sconfitto e rassegnato alla sua porta … rinunciando a combattere … e accettando arrendevole il proprio destino …
Erano le tre passate … ed era convinto che ormai fosse già a letto da tempo e che l’avrebbe sicuramente svegliata … e invece, pochi istanti dopo, la sentì aprire frettolosamente la porta …
Françoise uscì impaziente sul pianerottolo, così come era, in pigiama, e gli si gettò  accoratamente al collo, stringendolo forte a sé ..
-Avevo paura che ti fosse successo qualcosa … - gli disse con voce sollevata, ma ancora tremante di paura …
Il ragazzo non si aspettava quella sua reazione e … involontariamente, senza poterselo impedire, il suo cuore mancò un battito, aumentando le sue fragili e segrete speranze … 
La ragazza si allontanò un istante per guardarlo in volto, accarezzandogli una guancia teneramente …
-Vieni … -
Lo prese per una mano e lo trascinò dentro senza che lui si opponesse … era come se fosse caduto in trans, tanto il suo comportamento lo aveva turbato e destabilizzato …  
Lo portò fino in camera da letto e lo guardò nuovamente in volto … -Sei stanco … hai bisogno di dormire … - gli sorrise dolcemente … - Andrò a prepararti un tè caldo … così ti riscalderai un po’dopo il freddo che hai preso … tu intanto svestiti e infilati a letto … - gli diede un piccolo bacio sulle labbra e andò in cucina, lasciandolo solo … e completamente annichilito …  senza sapere che i suoi gesti lo avevano definitivamente reso indifeso e disarmato …

 

Quando Françoise tornò in camera con la bevanda calda, lo trovò immobile nello stesso punto in cui lo aveva lasciato … e le sue paure si materializzarono …
Sospirò, sentendo un magone al petto … e andando esitante da lui …
-Ti do una mano a spogliarti … - gli disse, appoggiando la tazza sul comò e cominciando poi, a togliergli lentamente gli indumenti di dosso …
Era rigido e assente come una statua : praticamente un corpo privo di vita! … e questo la fece tremare di paura … era infatti cosciente che per ridursi così, ci doveva essere qualcosa di molto grave che lo turbava … e di cui non voleva … o non poteva parlarne con lei …
Quella constatazione  la spaventò mortalmente … tanto che non era sicura che, se lui ne avesse voluto parlare, lei lo avrebbe voluto ascoltare …
Forse era follia e paranoia pura, ma … temeva che quel qualcosa riguardasse lei … e lui … e non era pronta a quella eventualità … non ancora …
Sapeva che quello che stava vivendo … era qualcosa di molto effimero … per cui era meglio non porsi domande, ma viverla così … giorno per giorno … cosciente che sarebbe potuta finire in ogni momento … senza neanche una spiegazione … perché in fondo … non si erano mai detti nulla … e probabilmente, non c’era neanche niente da dire … ma solo da vivere …
Lui era così … lo sapeva … e non si aspettava che potesse essere diverso … sarebbe stata una delle tante avventure … una delle tante donne … niente di speciale … niente di diverso … e così, sarebbe finita proprio come loro … sarebbe stata solo un nome scritto a matita .. da poter cancellare quando non ne aveva più voglia e … considerando la sua costanza nei rapporti … questo, probabilmente, sarebbe accaduto molto presto …  
Farò la fine di Miss Tanabe … e un giorno mi trasferirà in chissà quale distaccamento della ditta per non avere più niente a che fare con me …
Anche se, se lo ripeteva ogni giorno, che quella sarebbe stata la sua fine … non riusciva a farsene una ragione concreta … e finiva per non volerci pensare e ripetersi che comunque fosse andata, ora voleva viversi solo quell’emozione …
-Andiamo a letto … vedrai che domani tutto avrà un’altra luce … - gli sussurrò debolmente avvicinandosi con le labbra al suo orecchio mentre lo abbracciava e poi, faceva scorrere le sue mani lungo le sue braccia fino ad intrecciare le sue dita a quelle di lui …
Tempo dopo, si erano sdraiati sul letto insieme e lei si era addormentata placidamente tra le sue braccia, tenendolo stretto a sé per scaldarlo e fargli sentire la sua presenza …

 

Non era riuscito a chiudere occhio … aveva passato parecchio tempo a fissare imbambolato il soffitto e poi, quando lei si era addormentata, aveva iniziato ad osservarla in silenzio … chiedendosi quanto tempo avessero ancora per stare assieme,  prima che tutto gli si ritorcesse contro …
L’unica cosa che fu in grado di rispondersi fu che probabilmente non sarebbe stato comunque molto … considerando il suo bisogno costante di lei … e per questo, tentò di imprimersi nella propria mente ogni dettaglio del suo volto e il calore del suo abbraccio …

 

Arrivò l’alba e la sveglia suonò …
Françoise, ancora assonnata, fece finta di non sentirla, per restare ancora un po’ stretta a lui, rannicchiandosi ancora di più nel suo abbraccio …
Lui, sentendola muoversi e spingere il corpo contro il suo, la strinse forte e lei mugolò, aprendo gli occhi …
-Mi stritoli … - disse, fintamente contrariata, con voce impastata dal sonno …
-Scusami … - rispose debolmente …
Françoise si stropicciò gli occhi e lo guardò … -Come stai oggi? … -
-Meglio … - sorrise falsamente, cercando di nascondere il suo vero stato d’animo …
-Bene … allora … vado a preparare una bella colazione … così, mangiamo qualcosa assieme, prima di andare a lavoro! … nel frattempo, se vuoi farti una doccia per rilassarti, fai pure … io userò dopo il bagno … - concluse dandogli un bacio sulla guancia e slacciandosi dal loro abbraccio …
A quel suo gesto, lui si sentì per un attimo perso … come se si fosse improvvisamente trovato in bilico sul ciglio di un burrone  e non avesse avuto niente a cui potersi aggrappare …
Era già arrivato a quel punto? … in così poco tempo? …
Dio … cosa resterà di me?
Nelle migliori delle ipotesi, sapeva già che lei non avrebbe più voluto aver niente a che fare con lui  … e nel peggiore delle ipotesi … che se ne sarebbe andata definitivamente via … e non l’avrebbe più vista …
Atterrito da quei pensieri, la guardò attentamente alzarsi e stirarsi dolcemente, mentre si infilava la veste da camera sopra la camicia da notte e poi, andare in cucina … cercò di imprimersi dentro quegli insoliti e mai provati e forse, unici, momenti di quotidianità con lei … e desiderò disperatamente di trattenerla lì … per sempre … tra le sue braccia …
Dopo che Françoise lo ebbe lasciato solo, rimase ancora qualche istante a letto … sospeso, con la mente, su quel filo sottile che separa follia e lucidità … pericolosamente in bilico nel cadere definitivamente nel peggiore dei due lati …
Tuttavia, alla fine, ripreso coscienza di sé e della sua impotenza davanti al destino, si alzò e si infilò stancamente in doccia …
Ma appena si ritrovò sotto il getto dell’acqua, spoglio non solo degli abiti, ma di tutto, le lacrime cominciarono inesorabili a scendere copiose … e la disperazione finì di aggredirlo brutalmente …
Non posso continuare così … non posso! … ma non so che fare! … perché … io non la voglio perdere …

 

Françoise stava preparando tranquillamente la colazione, quando all’improvviso sentì una fitta al cuore e il suo sorriso si spense nel nulla …
Ma cosa sto facendo? …
Guardò turbata e spaesata le pentole e la roba che aveva tirato fuori per preparare la colazione e si fermò tristemente …
Per un attimo … avevo dimenticato … per un attimo … ho pensato veramente che … potesse essere …
Chiuse gli occhi e li strinse forte per cacciare indietro le lacrime …
Cosa diavolo mi illudo di fare? … dove diavolo penso di portare questa storia? … dove? … io non posso … e lui … non vuole … inspirò profondamente … ma allora perché  sono qui … come una stupida a far finta di nulla? … come se fosse possibile? …
Strinse i pugni rabbiosamente … perché non poteva essere … perché non c’era futuro per quel rapporto …
Assalita da quella sensazione devastante di piena coscienza e totale impotenza, fu investita  dall’impellente e assurdo bisogno di abbracciarlo … di sentirlo tra le sue braccia … ancora un istante … ancora … e ancora … almeno fino a quando poteva farlo …
Così, senza ulteriore indugio, mollò tutto quello che stava facendo e corse in camera dal ragazzo! … incurante di tutto! … anche di quello che avrebbe potuto pensare lui di fronte al suo comportamento irrazionale e folle! … aveva troppa urgenza di tenerlo fra le braccia e di stringerlo forte a sé!
Non me ne importa! … anche se mi prende per pazza, ho bisogno di lui!Ora!
Entrando di corsa nella stanza, diede per sbaglio una botta alla sedia su cui, la sera prima,  aveva ripiegato la sua roba, facendo cadere rovinosamente tutto per terra …
Nel vedere cosa aveva combinato, sospirò nervosa …
Cavolo! … 
Avrebbe potuto pensarci dopo, a mettere a posto le cose, ma … senza sapere bene il motivo, decise di farlo subito … così, con impazienza e irritazione, tirò su gli abiti … ma nel farlo, il portafoglio di lui cadde sul pavimento, aprendosi in due …
Si piegò stizzita a raccoglierlo …
Ma tutto adesso?! … uffa!
Quando però, lo prese in mano e fece per richiuderlo … rimase annichilita … sgranò gli occhi sconvolta … e, inconsciamente, si portò una mano alla bocca, trattenendo un grido di costernazione …
Le lacrime cominciarono incontrollate a scendere copiose mentre le gambe le cedevano e finiva giù per terra, vinta e finita, sulle ginocchia … singhiozzando convulsivamente per il male che le trafiggeva, crudele ed inesorabile, l’anima …

 

You don’t love me
Today, I’m ready
(you don’t love me)
It’s time to say everything
(you don’t love me)
In the end, it’s a simple story
(you don’t love me)
You don’t love me
(you don’t love me)17

Quando il ragazzo rientrò in camera e la vide in lacrime, sul pavimento, con il volto sconvolto,  impallidì e corse da lei …
-Françoise … cosa succede? … che hai? … - provò a prenderla tra le braccia, ma lei lo respinse in malo modo … scacciandolo bruscamente da sé … e facendogli gelare il sangue …
Teneva gli occhi bassi … mentre il suo sguardo esprimeva disperazione e incredulità …  
-Françoise …. – sussurrò terrorizzato …
La ragazza, riuscendo a cacciare indietro, in qualche modo, quel pianto irrefrenabile e violento, alzò gli occhi pieni di lacrime e amarezza verso di lui … e gli lanciò contro, con rabbia, il suo portafoglio …
Lui lo prese e comprese subito cosa era accaduto … il cuore gli si fermò e, per un momento, pensò realmente che sarebbe morto, ma …
-Françoise … - sussurrò fievole, con voce tremante …
-Perché hai quella foto di Jiro nel tuo portafoglio? - gli gridò sconvolta con la poca lucidità che le era rimasta … - Che significa? Parla!– era furiosa mentre sentiva la sua vita sgretolarsi in mille piccoli pezzi  …
Lui rimase in silenzio … abbassando gli occhi …
Con una forza inaspettata, di cui lei stessa si stupì, si alzò barcollante in piedi e gli ripose, insistente e furiosa, la domanda …
-Parla! Bastardo! Cosa maledizione significa?- urlò così forte che la voce le tremò intensamente …
-Io … io … - sentì la voce morirgli in gola mentre avvertiva il mondo crollargli addosso …  avrebbe preferito mille volte contorcersi nelle fiamme dell’inferno che doverle confessare la verità, però … ormai, non poteva far altro e quindi … - … ero il suo migliore amico … - concluse fragile e pieno di vergogna …
A quelle parole, la ragazza si sentì trascinare con violenza estrema nelle tenebre più oscure … cadendo in uno stato di completo shock  … era totalmente incapace di reagire e di ragionare … perché se il suo cervello avesse ancora funzionato, si sarebbe dovuta accorgere di un particolare ancora più agghiacciante! … invece, era rimasta inerme di fronte a quella terribile verità! … che neanche nei peggiori dei suoi incubi, avrebbe potuto immaginare! ... dopo quello che era successo … questa grottesca e inaspettata rivelazione poteva essere veramente la goccia che faceva traboccare il vaso e che, la poteva portare ad un passo dalla follia assoluta …
Sentì la testa girarle vorticosamente … tanto che le sembrò che le mancasse la terra sotto i piedi … così, incapace di sostenersi, finì di nuovo per terra … con gli occhi rossi che le bruciavano per le lacrime trattenute …
-No … no …  tu … non puoi … non puoi essere … - balbettò confusamente … singhiozzando senza fiato …
-Io … sono … Joe … - le disse alzando afflitto, lo sguardo verso di lei …
Françoise sgranò gli occhi sconvolta  … mentre sentiva una forte fitta al cuore, tale da sembrarle che l’avessero pugnalata a morte … e forse … non era una sensazione così lontana e impossibile da credere …
Il suo mondo … o meglio, ciò che era rimasto ancora su, dopo quello che le era capitato, ovvero poche macerie, erano definitivamente e rovinosamente crollate giù, in una frazione di secondo … rendendola terribilmente cosciente di quanto fosse effimera la vita degli esseri viventi …
Sfortunatamente, quel nome … Joe … le era noto … Jiro gli aveva parlato di lui … molto spesso … troppo spesso … per non sapere di chi si trattasse …
-No … non può essere vero … dimmi che è una bugia! … dimmelo per favore! … dimmi che ti sei inventato tutto! … che non sei il suo migliore amico! … e che io … non l’ho tradito … proprio con te … - lo guardò supplichevole … -Ti prego … non puoi essere tu … non puoi essere quel Joe … - lui rimase mestamente in silenzio … e lei d’impulso, chiuse gli occhi e li strinse forte …
Voleva morire … e non esistere più! … sparire per sempre dalla faccia della terra! … e questo, mentre un misto di sensazioni ed emozioni la travolgevano impetuose, lasciandola debole e vinta  …
Con la mente, viaggiò indietro nel tempo … a quando  Jiro le aveva parlato, per la prima volta, di lui … e del caso fortuito per cui si erano incontrati al college ed erano diventati da subito grandi amici … anzi … migliori amici! … tanto da considerarsi come fratelli …
Il suo ragazzo era di Baton Rouge … nato e cresciuto lì … mentre del suo migliore amico, che non aveva mai visto e conosciuto, sapeva solo il nome e che viveva in un altro stato … e che era venuto a studiare lì, perché gli interessava una specializzazione in Economia e Commercio che proponevano solo tra le lauree sperimentali della LSU …
Il destino li aveva fatti incontrare per puro caso … quando, ad anno accademico già iniziato, il compagno di stanza di Jiro si era dovuto ritirare per motivi personali ed era rimasto solo …
Dall’amministrazione del Campus fu presa poi, la decisione di assegnare quel letto, nonostante appartenesse ad un altro corso di laurea, ad uno studente che si era iscritto in ritardo ed era rimasto senza stanza e senza compagno …
… e proprio in quelle precise circostanze, si conobbero ..   
Jiro lo prese subito in simpatia, appena conosciuto! … perché lui era così! … credeva profondamente al destino e alla prima impressione che gli suscitava dentro una persona … e di quel ragazzo aveva avuto immediatamente una bella e buona sensazione! … per questo, in brevissimo tempo, erano diventati inseparabili! … tanto da studiare sempre assieme! … e di darsi addirittura una mano negli esami, nonostante l’uno non capisse niente della materia dell’altro!
Ma la loro amicizia non si limitava solo all’interno del Campus e del College! … infatti, andavano molto d’accordo anche fuori!… uscivano con lo stesso gruppo di amici … frequentavano gli stessi ambienti e gli stessi posti … andavano alle stesse feste e si invitavano, reciprocamente, per le vacanze, l’uno a casa dell’altro …
Di quel periodo, Françoise sapeva però, solo quel poco che il suo fidanzato le aveva raccontato … perché, quando si erano conosciuti in quella libreria, lui e Joe avevano entrambi terminato l’Università da qualche tempo e quest’ultimo, una volta conclusa, se ne era tornato nella propria città di origine …
Tuttavia, la loro amicizia era nata su delle basi così solide che, nonostante la distanza, avevano continuato a sentirsi periodicamente … e a tenere vivo quel rapporto così forte e sincero …
Paradossalmente, a lei non era mai interessato avere, di sua spontanea volontà, delucidazioni più approfondite su quel ragazzo, anzi … meno ne sentiva parlare e meglio era! … infatti, non si era mai posta neanche il problema di sapere di dove fosse o che volto avesse il suo migliore amico! … e tutto perché, Jiro non faceva altro che ripeterle che Joe era l’unico a sapere tutto di lui e che lo conosceva meglio di chiunque altro! … e questo, la ingelosiva e la infastidiva profondamente! … le era inconcepibile riconoscere che, al mondo, ci fosse qualcuno che lo conoscesse meglio di lei e a cui lui fosse altrettanto legato! … per questo, Françoise sentiva una sorta di competizione e di rivalità con quella persona così onnipresente e importante, anche se fisicamente non presente …
Egoisticamente e un po’ infantilmente, non accettava l’idea di dividerlo con nessuno … neanche con il suo migliore amico! … così, ciò che sapeva in merito a Joe era solo quel poco che gli aveva concesso di raccontarle …
Infatti, a causa di quella sua assurda gelosia, nei confronti di quel perfetto sconosciuto, non solo si era rifiutata di ascoltarlo parlare di lui, ma si era addirittura rifiutata di vedere le loro foto al college! … trovando sempre una scusa stupida per evitarlo! … scusa che Jiro aveva sempre intuito, ma che non le aveva mai fatto pesare perché era nel suo carattere essere paziente! … visto che credeva fermamente che ci fosse un momento adatto per tutto e che bastava solo aspettare!
Ogni tanto, forse per farla abituare, gradualmente, alla sua esistenza e alla sua importanza nella propria vita, lui accennava a Joe e al fatto che un giorno glielo avrebbe fatto conoscere di persona … ma ogni volta che tirava in ballo quella proposta, lei storceva il naso, suscitando alla fine una velata disapprovazione da parte di Jiro … che finiva, a quel punto, per riprenderla debolmente, dicendole che non doveva essere così gelosa del suo migliore amico perché Joe era come un fratello e come gli voleva bene lui, anche lei, un giorno, gliene avrebbe voluto …
Il suo ragazzo era estremamente convinto di un concetto … ovvero che, avendo un denominatore comune, cioè lui, per forza sarebbero andati d’accordo …
E disgraziatamente per loro … niente era più vero di così …
-Non può essere … ti prego … dimmi che è solo un incubo … che non sei quello stesso Joe di cui mi parlava con tanto entusiasmo … ti prego … - gli disse piangendo disperatamente tra i singhiozzi …
Lui continuò nel suo stato di silenzio … incapace di proferire parola …
La ragazza si portò le mani alla bocca, parlando con voce affranta e tremante …
-Dio … cosa ho fatto … -
Joe si passò nervosamente le mani sul volto … ed esordì al limite del suo controllo …
-No … tu non centri nulla … è stata solo colpa mia … -
A quelle parole, lei alzò gli occhi verso di lui … turbata e perplessa per quella sua affermazione … fino a quel momento, il suo cervello si era fermato e aveva smesso di ragionare, ma ora qualcosa di strano le era risuonato in testa  …
-Che vuoi dire ? … - chiese esitante …
-Io … ho sempre saputo chi eri … fin dall’inizio … -
-Cosa? … -
-Sì … lo sapevo … non è stato un caso che ti avessi assunto … -
Come se si fosse appena svegliata da un sonno profondo e tormentato, fece mente locale … e si riscosse bruscamente …
Solo in quel momento, si rese conto di un particolare terrificante … ovvero che lui, in effetti, aveva intuito da subito la causa della sua reazione e perché fosse emotivamente sconvolta …
A quella constatazione, sentì l’aria mancarle … e la testa pulsare con forza …
Come aveva fatto a non capire? … eppure, se ci pensava bene, era tutto molto semplice e chiaro … ma evidentemente, presa dallo shock, aveva smesso di ragionare lucidamente … e non aveva compreso una situazione invece così ovvia …
-Vuoi dire che … anche la prima volta ad Aspen … tu sapevi!… e ogni volta che siamo stati assieme … tu eri cosciente che … - non riuscì neanche a finire la frase …
E come avrebbe potuto? … chi, al suo posto, non si sarebbe fatta prendere dallo smarrimento totale?
La ragazza non riusciva a capacitarsene … era tutto così folle e assurdo e ... allucinante che anche volendo cercare di mettere insieme i pezzi di quel puzzle, le risultava impossibile … non avrebbe saputo da che parte cominciare …
-Tu sapevi tutto … anche di me! … allora, perché? … perché me lo hai tenuto nascosto? … perché hai fatto una cosa simile? … -
Lui scosse la testa tristemente … -Non lo so perché l’ho fatto … - mentì spudoratamente … ma non aveva il coraggio di dirglielo … - Jiro … mi parlava sempre di te … e a grandi linee, anche se non ti avevo mai visto, sapevo tutto … anche, della tua avversione nei miei confronti … - la ragazza sgranò gli occhi … - … inoltre, mi teneva costantemente informato .. sui tuoi studi … sulla vostra vita insieme … sui vostri progetti e … -
Si fermò un attimo … come se dovesse prendere coraggio per parlare … - … sui vostri propositi di sposarvi una volta che ti fossi laureata ...  e sapevo anche, che da lì a poco, avreste scelto la data delle nozze …  -
Françoise sentì il suo cuore frantumarsi in mille pezzi … e lei dissolversi come polvere nel nulla …
Non riusciva a parlare mentre restava ferma e immobile come una statua e lui continuava nel suo racconto …
-Il giorno … dell’incidente … stava venendo da me … - disse in un sospiro pieno di sofferenza  … - … quando mi annunciò la lieta notizia … io gli proposi di raggiungermi per festeggiare … e lui accettò … e mi disse che sarebbe venuto volentieri … perché  doveva chiedermi una cosa importante … - si fermò …
- … di essere il suo testimone … - concluse lei, con voce affranta e assente … come se non fosse lì e non stesse parlando di una cosa che la riguardasse … tanto era fuori di sé ..
-Sì … me lo aveva accennato per telefono … e io … ero entusiasta … avevo già accettato, ma lui mi disse di aspettare a dargli la conferma perché ci teneva a chiedermelo di persona … e così, mi disse che sarebbe partito il giorno stesso e si sarebbe fermato a dormire da me … avremmo avuto il tempo di festeggiare tutti assieme e di rivangare i giorni del college … - si fermò nuovamente … non era facile … anzi, era molto peggio di quanto non avesse potuto immaginare … si portò le mani alle tempie … gli pulsavano violentemente  … - … ma mentre era sulla strada per Beaumont … ebbe quel terribile incidente e … -
Lei strinse dolorosamente gli occhi … mentre le lacrime scendevano incontrollate lungo le sue guance …
-Non ero a conoscenza del fatto che stesse venendo da te, per chiedertelo di persona … sapevo solo che, prima o poi, in qualche circostanza, te lo avrebbe chiesto, ma … fino ad ora, non avevo neanche idea del perché stesse viaggiando per quella strada … - … a quella riflessione, seguì bruscamente un forte senso di colpa … si era infatti resa conto che, probabilmente, Jiro non le aveva detto nulla per non farla irritare ulteriormente … visto che era già nervosa a causa di quell’ultima sessione d’esame e conosceva la sua avversione nei confronti dell’amico …   
- … fui io … il primo a vederlo, dopo l’impatto … quando la polizia mi avvisò, presi subito l’aereo della ditta e mi precipitai all’ospedale … ma quando arrivai … era già troppo tardi … aveva smesso di respirare e il suo cuore di battere … i medici mi dissero che avevano tentato allungo di rianimarlo, ma che, alla fine, non avevano potuto far altro che dichiarare la sua morte …  -
Françoise si strinse forte tra le braccia come a farsi coraggio … -Quindi … non c’eri neanche tu … quando … è successo … - deglutì a fatica … - … è morto da solo … in quel freddo ospedale …  senza nessuno … senza chi … - non riusciva a parlare … il pianto glielo impediva …
-Mi dispiace … non sono riuscito ad arrivare prima … nonostante fossi partito subito, appena comunicato … è stato inutile … lo scontro era stato troppo violento … aveva perso molto sangue e da subito … aveva perso conoscenza … e non si era più ripreso …  -
Straziata dal dolore e completamente incosciente di tutto, cominciò a singhiozzare alcune parole … -Jiro … mio … amato …  Jiro … -
Disgraziatamente, per quanto Joe fosse sconvolto, la sentì distintamente pronunciare quelle parole e sentì una fitta tremenda al petto … tanto da avvertire un urto di vomito per il male accusato … in quel momento, pensò che, l’unica cosa che voleva, era solo morire … e smettere di sentire quelle sensazioni di totale e assoluta impotenza e frustrazione …
Rimasero in silenzio … per un tempo indeterminato … ognuno avvolto dalla propria sofferenza …
-Finisci di raccontare … - esordì inaspettatamente, la ragazza …  rompendo la stasi dolorosa di quel momento e lasciandolo perplesso …
Il ragazzo raccolse fiato … e continuò … - Il giorno del funerale … -
-Tu non c’eri … - replicò lei, con una certa irritazione e una certa rabbia … purtroppo, si ricordava bene quel giorno e anche cosa avesse pensato di lui … e cioè, che non si era neanche degnato di presentarsi al funerale della persona di cui si professava il miglior amico …
-C’ero … ma non mi feci vedere … restai in auto e assistetti da lì alla funzione … Rogers e … Mina mi avevano accompagnato per … -
-Cosa? … vuoi dire che loro … sapevano? … - gli domandò sconcertata …
-Sì … Jet e Albert … e Mina … conoscevano bene Jiro … durante il college erano venuti spesso a trovarmi … e in quelle occasioni … eravamo anche usciti tutti assieme … -
-Non ci posso credere … tutti sapevano …  tutti erano a conoscenza della cosa … - era ancora più sconvolta … - … tranne me … -
-E’ vero … tutti sapevano chi fossi … e perché ti avevo cercata e assunta … - disse sospirando … - … la prima volta che ti vidi, il giorno del funerale, decisi che, anche se non ti avevo mai conosciuta di persona e non ci eravamo mai parlati, ti avrei aiutato in qualche modo … non avevo potuto … e  non avrei più potuto fare niente per Jiro … ma per te, sì … e nel viaggio di ritorno verso Beaumont, parlando con Mina, giunsi alla conclusione che, assumendoti, avrei potuto darti una mano nel crearti una buona posizione economica e lavorativa … lei appoggiò la mia idea … e così, appena tornato, chiesi ad Albert di fare alcune ricerche … di informarsi sui tuoi studi … sulla data della tua tesi e così via … e poi, affinché tu accettassi la nostra offerta, ti proponemmo un contratto al pari di un dirigente … con appartamento pagato per il primo anno, per darti il tempo di adattarti con il trasferimento e … -
- … e? … - chiese lei … con voce stizzita …
-E niente … poi, tutto mi è sfuggito di mano … -concluse mestamente …
-Fammi capire … - disse nervosamente … - … hai … inventato tutta questa storia … solo perché … - prese fiato … - … solo perché ti sentivi, in qualche modo, responsabile per quello che gli era successo? -
- … se non gli avessi detto di venire … lui sarebbe ancora qui … e voi due … -
A quelle ultime parole, Françoise non ci vide più e, con passo deciso, si diresse furiosa verso di lui …
-Guardami .- gli intimò aspra, mettendosi di fronte a lui …
Joe alzò la testa e la guardò affranto …
Lo schiaffo che gli tirò, risuonò in tutta la casa …
-Tu non centri nulla con la sua morte. E’ stato solo un caso malaugurato … che l’incidente sia accaduto mentre veniva da te! Non prenderti colpe che non hai, perché non l’accetto. E neanche Jiro lo accetterebbe mai! Quindi smettila con questi stupidi sensi di colpa!– la sua voce era stranamente dura … -Se ti devi sentire responsabile per qualcosa … è invece per la deprecabile messa in scena che hai tirato su! … trascinandoti dietro chi doveva rimanerne fuori! … per l’inganno a cui hai dato origine e …  - la voce le si affievolì mentre distoglieva lo sguardo da lui …
- … se mi fossi presentato come … Joe, il suo migliore amico, e non avessi sfruttato il fatto che tu non avevi mai voluto neanche sapere il mio cognome o vedere il mio volto … perché, per non so quale assurdo motivo, tu non volevi avere niente a che fare con me, tu non avresti mai accettato il mio aiuto! … e io non potevo lasciarti sola! … sono stato costretto a farlo! .. solo che … poi … ho perso il controllo … -
Françoise scosse la testa allibita … non poteva e non riusciva a credere alle sue orecchie … era grottesco tutto ciò … paradossale ... e tremendamente crudele …
Stava per dirgli di andarsene quando, all’improvviso, come se le fosse tornato in mente qualcosa, alzò nuovamente lo sguardo verso di lui … -Aspetta un momento … il libro … - sussurrò attonita … - … il libro che hai nel cassetto della scrivania … è quello di Jiro! … - si passò una mano sulle labbra … - … come fai ad averlo tu? … dopo l’incidente … l’avevo cercato, ma … non ve ne era più traccia … era sparito! … ed era l’unica cosa che invece desideravo avere tra le sue cose e … non avevo potuto averlo!- 
Inspirò profondamente … -Jiro … lo aveva portato con sé mentre veniva a Beaumont … -
-Perché? … non aveva senso portarselo dietro … -
-Perché … aveva deciso di regalarmelo … - sospirò fievolmente …
Lei scosse la testa … -Non può essere … non avrebbe mai potuto farlo … era un nostro ricordo … -
-Lo so … so bene come vi siete conosciuti … a suo tempo, mi raccontò anche quello … e proprio per questo, quando mi disse che me lo voleva donare in occasione del matrimonio, io gli dissi che non potevo accettarlo … ma lui insistette … dicendomi che quel libro era molto speciale e che mi avrebbe portato la sua stessa fortuna … facendomi incontrare la donna che avrei amato per il resto della mia vita … proprio come era successo a lui … -la voce gli vibrò mentre finiva di parlare e guardava il suo volto costernato …
Françoise abbassò la testa, prendendo atto, remissiva, delle sue parole …
Nel silenzio più completo della stanza …  - … vattene … - concluse perentoria … senza volerlo guardare in volto …
-Aspetta Françoise … devi ascoltarmi … io … -
-Ascoltarti? … - alzò di scatto la testa, incredula e irritata … - .. non ti sembra che l’abbia fatto finora? … non è stato sufficiente tutto quello che mi hai raccontato? … c’è altro? … no, perché … se non ti è sembrato sufficiente portarmi con l’inganno fino a Beaumont, facendomi credere di essere stata assunta per le mie doti … e poi … avermi portato a letto … tradendo il tuo migliore amico … beh … allora … la tua follia non ha limite!  - concluse irata e sprezzante nei suoi confronti …
Quell’ultima affermazione lo colpì come una lama affilata in pieno petto … -Non è quello che intendevo … - aveva le idee confuse … ed era smarrito come non gli era mai successo … avrebbe voluto spiegarle che …
Che cosa? … che si era innamorato follemente di lei e che … non era riuscito a controllare i suoi sentimenti? … che nonostante la piena coscienza di aver tradito Jiro, non era riuscito a starle lontana … ed ad innamorarsi sempre di più? … che la sola idea di non averla accanto, lo uccideva?
E’ vero  … era colpevole … indubbiamente, ma … per quel poco che contava … lui l’amava … anche se era cosciente che lei, invece, non lo avrebbe mai fatto … soprattutto dopo aver saputo la verità …
Sapeva che non poteva essere una giustificazione …  che quell’amore così forte e incontrollato, tanto da farlo agire in modo così sconsiderato, non lo avrebbe potuto assolvere dai suoi errori, ma …
Niente … non aveva il coraggio di dirglielo … e di sentirsi dire che i suoi sentimenti erano vergognosi e inappropriati  … e che era assurdo e inverosimile potersi illudere di paragonarsi a Jiro … 
E in realtà, era stato proprio questo il suo grande errore … fin dall’inizio! … tutto quello che era successo, era derivato dal fatto che non si sentiva all’altezza del suo migliore amico … solo perché, più sicuro e cosciente di sé … e non fragile e bisognoso di affetto e calore come lui …
L’assenza del padre che lo aveva rifiutato … la prematura morte della madre e infine, l’abbandono della donna che amava e con cui pensava di passare il resto della propria vita, lo avevano reso estremamente debole nei rapporti con gli altri … e aveva veramente cominciato a pensare che nessuno fosse in grado di amarlo … che per lui, non ci fosse altra strada che quella della solitudine … senza contare che aveva sempre avuto un carattere molto cupo e introverso …
Jiro invece, era l’opposto  … era solare e ottimista … vedeva sempre il lato positivo delle cose che gli capitavano … grazie al suo modo di fare, molto lineare e semplice, non si arrovellava mai di fronte agli imprevisti o ai problemi … li viveva come dovevano essere vissuti … semplicemente, affrontandoli nel miglior modo possibile! … e, anche se non lo era, lui ci aveva provato con tutto sé stesso e quindi, non aveva niente di cui biasimarsi o recriminarsi! … e poi, ripeteva sempre che, finché le cose erano fatte con il cuore, non potevano essere sbagliate … ma solo che, evidentemente, dovevano andare così …
La sua filosofia di vita, non era errata … e forse, era il miglior modo di vivere la propria esistenza, ma … Joe non era così … e non lo sarebbe mai stato … lui era passionale, tormentato e profondo come il mare in tempesta e disperatamente bisognoso di dare e ricevere amore incondizionatamente … e per questo, era destinato a soffrire …
Improvvisamente però, la voce della ragazza, lo riscosse dai suoi pensieri … - Entro giornata ti invierò le mie dimissioni …  e ora … vattene da qui!- 
-Ti prego … non agire avventatamente …. -
-Vattene!- gridò come se non lo stesse ascoltando … e probabilmente era così … il suo sguardo era assente … vuoto … triste … sembrava lontana anni luce da lì … così, lui non poté far altro che rivestirsi e prepararsi per andarsene …

 

Mentre poneva mestamente la mano  sulla maniglia della porta, sentì di avere il cuore a pezzi … non riusciva a varcare quella porta … perché era cosciente che se lo avesse fatto, probabilmente, non l’avrebbe più rivista … e lui non voleva e non poteva fare a meno di lei! … anche se, era cosciente che non c’erano speranze per loro! … eppure, non riusciva a lasciarla andare e così, preso dalla rabbia e dal dolore per quella situazione … esordì bruscamente … -Non posso e non voglio … accettare le tue dimissioni … e questo è tutto .- la voce gli si era incrinata  e aveva assunto nuovamente quel suo tono autoritario e intransigente di sempre … tipica del presidente della S.D.
Era come se, per difesa personale, avesse inconsciamente rialzato quella barriera di freddo e calcolatore uomo d’affari … e infatti, come se quello che le aveva appena detto fosse stata una direttiva di lavoro, non aspettò neanche un suo segno, ma se ne andò, sbattendo la porta dietro di sé, e prendendo le proprie parole come un ordine irrevocabile a cui lei doveva necessariamente obbedire …

 

Era cosciente che il suo atteggiamento, prima di andarsene, fosse stato dispotico e autoritario … ma non era riuscito a reagire in un altro modo …
Era un suo limite … davanti alla sofferenza, perdeva il buon senso e il controllo e finiva per comportarsi in modo insensato e irrazionale …
Proprio come quando Mayumi lo lasciò … e si chiuse completamente in sé stesso … oppure quando seppe della morte di Jiro … ed entrò in un vortice di confusione totale, che si concluse, architettando tutto quel assurdo e folle teatrino per placare la sua sofferenza  … illudendosi di trovare, in qualche modo, la pace che cercava per quell’immenso rimorso che aveva! … e che poi, gli si era ritorto contro nel peggior modo possibile! … facendolo innamorare, perdutamente, dell’unica donna che non poteva amare … la donna del suo migliore amico … e che, in un certo senso, lo aveva sempre disprezzato … anche prima di conoscersi …
Se solo, quel maledetto giorno, non gli avessi detto di raggiungermi … lui sarebbe stato qui … e tutto, probabilmente, sarebbe stato diverso …
A quel pensiero però, sentì una stretta al cuore …
… per lei, non sarei mai esistito …  
Aveva bisogno di pensare … e di rimettere a posto le idee … perché, in fondo, se ne rendeva perfettamente conto che aveva dei momenti di completo offuscamento … e che non ragionava coscientemente … così, appena arrivò in Ditta, si chiuse nel suo ufficio, dando l’ordine, ormai rituale, di non disturbarlo per alcun motivo al mondo …
Tuttavia, verso il primo pomeriggio, Albert e Jet, fregandosene altamente del suo divieto,  entrarono nel suo ufficio senza mezzo indugio …
-Che ci fate voi due qui? – chiese evidentemente contrariato, trovandoseli all’improvviso di fronte …
Senza considerare le sue parole, Albert gli lanciò sul tavolo, in malo modo, alcuni fogli …
Joe lo guardò turpe … e poi, spostò la sua attenzione su quelle carte … osservandole con distacco e indifferenza …
-Sono le sue dimissioni.- gli disse con tono aspro il suo braccio destro.
Lui le guardò un attimo e poi, accartocciandole incurante di tutto, le gettò nel cestino della spazzatura … ritornando a guardarli torvo per la loro disubbidienza …
Link gli si avvicinò con sguardo minaccioso … -Quindi? … come la mettiamo? … il tuo piano è andato a puttane?-
-Non sono cose che vi riguardano . – era tornato sulle difensive …
-Ah, no? … e allora, perché ci hai obbligato a partecipare a questa ridicola e pietosa farsa, quando sapevi che tutti noi eravamo contrari?  … quando Mina ti aveva detto anche che, tenerla all’oscuro della verità, sarebbe stato solo un grosso errore?–
Sospirò irritato … facendo finta di non sentirli …
-Vuoi ascoltarci per una volta?!- gli gridò furioso Jet … -Da quando è iniziata tutta questa storia, hai fatto solo di testa tua … e guarda come è andata a finire!-
-Restatevene fuori. E basta.- tagliò corto lui, nervoso …
-No. Non ne restiamo fuori. Ora basta. Siamo stanchi di vederti fare errori dopo errori. Di rovinarti la vita con le tue stesse mani!-
-Non sono cose che vi riguardano!- alzò la voce anche lui, irritato per il loro intervento non richiesto … –Io faccio quello che mi pare della mia vita!E voi, non avete il diritto di metterci bocca!-
-No! Non lo puoi fare questa volta! … perché hai messo in mezzo anche una persona che non si meritava di essere ferita così, dopo quello che aveva vissuto!-
Inspirò profondamente … cercando di mantenere saldi i nervi, già provati profondamente da quello che era successo solo poche ore prima …
Albert gli si avvicinò, tanto da poterlo guardare dritto negli occhi … -Per una volta … nella tua vita da ricco signorino incompreso e abbandonato … prima da suo padre … e poi dalla sua adorata fidanzata … puoi evitare di nasconderti dietro alle tue ridicole insicurezze e alle tue stupide paure?! … e ammettere la cruda verità, invece di tenerti tutto dentro? … - sbatté con rabbia un pugno sulla scrivania, facendo vibrare tutto quello che vi era sopra … - Cazzo! … tenta per una volta! Prova a tirare fuori quello che senti! ... e, soprattutto, non credere di fare come al solito! … nascondendoti dietro il lavoro! … perché, questa volta, non te lo permetteremo mai! … e se solo ci provi … per quanto è vero che sei il nostro capo … io e Link ti riempiamo di botte fino a rifarti i connotati!-
Joe lo guardò adirato a sua volta … -Restatevene fuori. –
-No! Maledizione! Finché non te lo sentiamo dire,no!-
-Cosa? … cosa volete che vi dica?! Sentiamo?! – gridò al punto tale che si sentì fino all’esterno del suo ufficio …
-Che la ami! Razza di idiota!- puntualizzò Heinrich …
Rimase pietrificato, senza rispondere, mentre sentiva il sangue fermarsi … la testa pulsare e il cuore mancare un battito …
… sentirlo dire da loro, a voce alta, era completamente diverso che pensarlo nella sua mente …
… era così reale …
In seguito a quell’affermazione, cadde un profondo silenzio … in cui lui si perse completamente …
Jet e Albert erano entrambi in piedi davanti a lui, fronteggiandolo e aspettando che lui parlasse …
Il ragazzo, riscuotendosi all’improvviso, si passò tremante una mano sul volto … -Non posso … -
-Sì … che puoi … ormai non puoi più tornare indietro … - concluse il suo braccio destro, continuando a fissarlo …
-Ha ragione Albert … non puoi rinnegare quello che è successo! … puoi soltanto andare avanti … - lo appoggiò pienamente concorde l’altro …
-No … voi non capite … non potete capire … - disse con occhi tristi e stanchi …
-Noi capiamo benissimo, invece … e, proprio per questo, ti stiamo dicendo che non devi e non puoi tirarti indietro ora … -
-No … -  lui scosse la testa … - Io … non posso dirglielo … non avrebbe senso … -
-Ascolta … basta con queste cazzate! … e con questi mezzi discorsi, senza senso! … ci sei andato a letto! … te la sei fatta! … cosciente di tutto! … di chi era! … e delle conseguenze rovinose sulla tua anima! … per fare cosa? … tirarti indietro adesso?! … dopo che ti sei auto lesionato coscientemente?! … e aver spezzato il cuore ad un innocente?! … eh, no! … ora, vai avanti! … fino in fondo! … e se lei ti sbatte la porta in faccia e ti manda a quel paese, devi essere pronto ad affrontarlo!-Jet si era innervosito e aveva preso la parola al posto di Albert …
-Non posso! Perché non lo volete capire?! … Lo so! Non dovevo farci l’amore, ma … -
-Ma, cosa?! … non sei riuscito a controllare i tuoi istinti? … avevi troppa voglia di scopare? … o semplicemente … la ami … e non riesci a controllare i tuoi sentimenti con lei ? … perché, se è questo il motivo … sappi che non puoi andare avanti così! … devi parlare assolutamente con Françoise … e chiarirti!-
-Jet, maledizione! … perché non capisci che non posso farlo! –
-Perché? … perché era la sua donna? … e perché, ti sei sempre sentito inferiore a lui? … perché pensi di averlo tradito? … cosa, di tutto questo, mio caro Presidente?! –
-Perché … non ci sarei mai dovuto andare a letto! … e non avrei mai dovuto … - si trattenne … non riusciva proprio a dirlo ad alta voce … - … ho sbagliato … prima nei confronti di Jiro, che ho tradito vigliaccamente … e poi, nei confronti di lei … -
-Ti sei dimenticato della cosa più importante … - gli fece notare sarcastico Link … - … il tuo senso di inferiorità nei confronti di Jiro! … lui era superiore a te! … per questo, meritava sempre il meglio! … ricordi? … ce lo dicevi sempre! … quanto fosse in gamba! … quanto non sbagliava mai niente! … quanto riuscisse sempre a trovare le parole giuste per risolvere tutto! … era il tuo mito personale! … e figurati … se potevi mai illuderti di avvicinarti a ciò che era suo! … impossibile! – concluse ironico …
-Jet … datti una calmata … non parlare così di Jiro … - lo riprese nervosamente Albert …
-No … non mi calmo! … e le mie intenzioni non sono quelle di offendere lui … ma il nostro amato Presidente! …  che lo ha innalzato inappropriatamente  su un piedistallo e si è sempre sentito in debito e in difetto … con lui! … e ovviamente … dopo quello che è successo, più che mai! –
-Jet … basta! – l’amico lo richiamò perentorio, mentre Joe continuava a tacere …
-Perché dovrei? … non credi che sia l’ora di sbattere in faccia la verità al nostro signorino viziato? … non credi che sia il caso e il momento che si stacchi dall’immagine immacolata e perfetta di chi, invece, era una semplice persona come tutti noi? … è vero … gli è stato accanto quando Mayumi l’ha mollato per quell’altro, facendogli capire quante fosse inutile perdersi dietro a qualcuno che non ti ama … e poi, l’ha convinto a prendere le redini della Solid Dynamo, quando Joe non ne aveva le palle, perché si credeva un totale incapace!  … però … - si rivolse a Joe … - … è stato solo merito tuo, e di nessun altro, se ci sei riuscito! … eri tu a farlo! … non lui! … sei tu che sei andato avanti dopo che Miss-ti-uso-e-poi-ti-getto-quando-ho-fatto se ne è andata ad un passo dalle nozze! … ed eri sempre tu, quando hai preso in mano la S.D. e l’hai ritirata su da una quasi bancarotta! … non lui! … ma questo, tu non lo vuoi capire! … perché … non ti sei mai sentito e non ti senti, al suo pari! … perché non sei mai riuscito a rendergli il favore! … perché ti è sembrato di non aver mai fatto nulla per lui! … e per questo, ti sei sempre considerato un fallimento! … una completa nullità! … e come tale, hai continuato a trattarti! … e questa è la verità! … ed è ora che tu ne prenda coscienza! -
Scosse sconsolato la testa … -No … tu non capisci … lei … non mi ama … e non può amarmi! … perché, lei ama lui! … e io … non conto e non conterò mai nulla … anzi, lo sapete … non ha mai voluto sapere niente di me ! … odiava perfino sentirlo parlare di me!-
-Allora … sei proprio idiota! … non capisci un cazzo!- sbuffò infastidito … - La smetti con questo senso di inferiorità e con queste tue sciocche insicurezze?! E soprattutto … la smetti di rimanere legato al passato?! … fattene una ragione!… in primo luogo, lui non c’è più … e salvo che lei non si voti alla castità … avrà il diritto di rifarsi una vita! … e perché non con te? … in secondo luogo, è vero … eri il suo migliore amico e lei, per un motivo sconosciuto, ha sempre rifiutato di avere un contatto con te, ma se il destino ha cambiato le carte in tavola e vi ha avvicinato … perché far finta di niente e voltarsi dall’altra parte quando tu l’ami? -
-Forse ti sfugge la cosa più importante … -
-Quale? … sentiamo … Mr. so tutto io! –
-Che, anche se hai ragione … sul fatto che lei abbia il diritto di rifarsi una vita … non se la rifarebbe certo con me … perché non mi ama! –
Jet guardò contrariato Albert e poi tornò a guardare lui … - Cioè? … te lo ha detto lei? … tipo … Genio del male … io non ti amo … e non ci sarà mai la speranza che ciò accada! Neanche se mi facessero il lavaggio del cervello e poi, mi obbligassero a farlo?!?
-No, ma … - abbassò gli occhi … - … stamani quando ha scoperto tutto, le ho sentito dire … distintamente … mio … amato … Jiro … -
-E quindi? – concluse Jet con sufficienza … quasi infastidito … -Hai la faccia di uno che si vuole tagliare le vene solo per questo?! - si rivolse ad Albert … - Secondo te, perché è così idiota?! … un amico più intelligente … non potevamo trovarcelo?!? –
-A quanto pare … no. Ognuno ha gli amici che merita … - concluse Albert mettendosi a sedere tranquillamente e sospirando sconsolato per quella discussione, palesemente assurda … dovuta solo alla confusione e alle paure di Joe …
-No, dico … ti sei scoraggiato veramente per queste parole? … ma che hai nel cervello?! … un criceto a manovella?!? … - gli chiese Link esasperato …
Heinrich lo guardò turbato  … -Un criceto a manovella?! … ma che ti sei fumato?!-
-Uhm … taci anche tu! … e fammi finire il discorso con la nostra lince!- si voltò nuovamente verso Joe … -Dicevamo … ti sei veramente scoraggiato per questo?! –
Il presidente della S.D. scosse incredulo la testa … pensava veramente di aver toccato il fondo con quella discussione … tuttavia …
-Sì! … e non capisco perché ti sembra così strano!? … chiunque, al posto mio … avrebbe capito che … lei lo ama ancora … –concluse tristemente …
-Appunto! … chiunque, al posto tuo avrebbe capito cosa dire e cosa fare! … Ma tu, no! …- sbuffò … -Albert … getto la spugna … continua tu … o lo piglio a pugni! –
Heinrich scosse la testa rassegnato … era sempre più allibito che quei due, nonostante la loro età, continuassero a comportarsi ancora come due adolescenti immaturi, incapaci di affrontare un problema! …  uno si perdeva nelle sue mille riflessioni … e l’altro si infuriava con l’amico perché non capiva i suoi discorsi pragmatici! … insomma : erano un’accoppiata vincente … per far venire un’emicrania ad Albert! … - Anche se … non ve lo meritereste entrambi … - fece come premessa, guardando prima l’uno e poi l’altro con disappunto … - … ciò che Link pretenderebbe di farti notare, nostro caro Presidente … è che si possono dire tante cose … ma i fatti, restano indipendentemente da tutto .-
Joe lo guardò confuso, senza capire cosa volesse dire … aveva la mente così stanca che stentava a ricordarsi il suo nome, figurarsi a ragionare su qualcosa di così importante che lo riguardava direttamente! … e poi, era stufo di quella inutile e inconcludente discussione con loro due, che non lo avrebbe portato da nessuna parte, se non a deprimersi ancora di più …
Jet , non sentendolo dare segni di vita, si spazientì … -Sveglia! Quello che ti vuole dire Albert … è che se è venuta a letto con te … forse … dico, forse … ci sarà un motivo?!? … sai come è … non mi sembra proprio il tipo che si butta nel letto del primo che passa! Poi, vedi tu … naturalmente! … non sono io quello che se l’è ripassata!–
Il ragazzo si irrigidì debolmente … inizialmente, per l’espressione usata dall’amico … e poi, invece, per qualcos’altro … per una possibilità che gli stava balenando nella mente dopo quella sensazione percepita l’ultima volta che erano stati assieme …
Inconsciamente, si portò le mani alle tempie ed iniziò a massaggiarle lentamente, come se quel gesto lo potesse far ragionare …
Link guardò Heinrich e sospirò frustrato, buttandosi stancamente a sedere sul divano …    -Non c’è speranza … non ci arriva proprio! … io … alzo bandiera bianca … -
Proprio in quel momento però, si aprì improvvisamente la porta dell’ufficio e vi entrò, senza alcun indugio, Rogers …
Shimamura alzò un sopracciglio contrariato per il comportamento del suo autista … -Ma è un vizio o cosa? … non avevo detto che non volevo vedere nessuno e che non volevo essere disturbato per nessun motivo al mondo?! … da quando, i miei ordini, non contano più nulla?!- 
Senza fare una piega, Rogers si fermò davanti alla sua scrivania … in silenzio … guardandolo freddamente … e quasi, con rimprovero …
Il presidente della S.D. sospirò nervosamente … -Dimmi, Rogers … - proferì con tono stizzito … - …  suppongo che tu abbia un buon motivo per essere qui … visto che … ti avevo dato altri ordini … - marcò apposta quelle ultime parole, per far notare al suo dipendente che non stava compiendo il suo dovere …
-Sono qui proprio per questo, Signore.- gli rispose seccamente …
-E cioè? … - si irrigidì di nuovo, ma questa volta perché aveva una brutta sensazione..
-Ho fatto quello che mi aveva detto … mi sono appostato sotto casa di Miss Arnoul e l’ho controllata, come  mi aveva ordinato … -
Il volto del ragazzo si contrasse per il dissenso … era visibilmente irritato per quella mancanza di tatto dell’uomo …  
… non era necessario farlo sapere al mondo intero! …
E infatti …
-Cosa?!? .. che hai fatto? … - gridò incredulo Jet … - L’hai fatta anche pedinare?! … -
-Non è come pensi tu, Link! … e ora taci! – gli intimò l’amico sull’orlo di una crisi di nervi!
-Ah, no?! … e come è?!? … no, perché  a casa mia si chiama fare lo stalker! ... e se non conosci il termine, ti invito a cercarlo su internet!-
Joe lo fulminò … -So cosa è uno stalker! … e io non lo sono! … te lo assicuro! … ero solo … preoccupato … avevo paura che … dopo aver scoperto la verità .. potesse fare qualcosa di avventato … - abbassò afflitto, lo sguardo …
-E come darle torto?!? … con un’idiota come te! … che non capisce niente ed è bravo solo a piangersi addosso, invece di agire!–
-Jet! – lo riprese bruscamente Albert … -Falla finita! … e lascia parlare Rogers! .. che ho la sensazione che sia qui per un buon motivo … -
A quel punto, tutti e tre si zittirono e guardarono l’autista in attesa di una spiegazione …
-Come dicevo … mi sono appostato sotto casa di Miss Arnoul e l’ho tenuta d’occhio … fino a quando non è uscita di casa con le valige … -
-Come? … con le valige? - Shimamura impallidì … 
-Miss Arnoul … si è imbarcata con il primo volo per Houma … circa mezz’ora fa … -
-No … non può essere .. – balbettò smarrito …
-Mi spiace signore … - … concluse in modo molto distaccato …
Joe chiuse gli occhi e strinse forte i pugni …
In fondo, lo sapeva che sarebbe andata così, ma … aveva sperato fino all’ultimo che accadesse un miracolo …
Si lasciò andare inerme contro lo schienale della sua poltrona … e inspirò dolorosamente … dando la sua resa, ma  …
-Allora?! … che cazzo stai facendo ancora a sedere lì? – la voce irritata di Jet lo riscosse bruscamente … e, senza pensarci, riaprì gli occhi e lo guardò interrogativo …
-Oh?! … ti vuoi svegliare una volta per tutte? … o hai intenzione di fare il bello addormentato per l’eternità?! - continuò l’altro irritato - … prendi quella cazzo di auto, che hai pagato un visibilio, e vai da lei, razza di idiota che non sei altro! Dai un senso a quella spesa superflua e materialista da principino viziato! … - gli urlò contro, esasperato … - E datti una smossa! … cosa stai ancora aspettando?!? … Babbo Natale?! … un miracolo dell’angelo salvatore?!? … il genio della lampada?!?  … non so! … scegli tu chi ti sta più simpatico!Però, fai qualcosa!-
-Andare … da lei? –gli chiese perplesso …
-Sì! Cosa c’è di tanto strano?!? … voglio dire … dopo tutto quello che hai combinato … questa, dovrebbe essere la cosa meno assurda! –
-Non posso … io …  -
A quel punto, Albert intervenne stizzito a sua volta … -Ma non sai dire altro? … da quando siamo qua dentro … non fai che ripetere che non puoi! … Possibile? … possibile che non puoi veramente tutto?! … sei diventato un totale inetto? … un uomo senza spina dorsale, dall’oggi al domani? … eppure, l’altra sera … non mi sembrava che non potevi … quando te la sei scopata sulla scrivania!-
Joe impallidì, trattenendo sconvolto il respiro … mentre Jet e Rogers sgranavano gli occhi e la bocca sconvolti per lo stupore …
-Ah, già … dimenticavo … la prossima volta … ricordati di chiudere la porta … se non vuoi essere scoperto miseramente … - concluse il suo braccio destro, senza scomporsi … augurandosi che ciò che gli aveva appena detto, lo scuotesse a sufficienza per farlo riflettere sul fatto che per lei, avesse addirittura infranto i suoi principi e le sue regole … e che, per questo, poteva valer la pena rischiare il tutto per tutto … anche sentirsi dire di no..
Cadde un silenzio pesante e imbarazzante, che durò un tempo non ben definito, ma che fu interrotto all’improvviso dallo stesso Shimamura …
-Va bene … andrò da lei e … le parlerò … -

 

Parte 9

-Pronto? … Cath? … -
-Fran … finalmente! … che bello risentire la tua voce … ero così preoccupata …  -
-Scusami Cath … lo so … non mi ero più fatta sentire … -
-Non ti preoccupare … è tutto a posto … piuttosto … tu come stai? – la sua voce era esitante e Françoise si chiese se quella domanda si riferisse a una cosa ben precisa …
Ormai erano passati diversi giorni, dall’ultima volta che si erano sentite … ovvero da quell’ultimo giorno ad Aspen …
-Senti Cath … dove sei ora? … - eluse la sua domanda … non perché non volesse risponderle, ma perché non era il momento …
-Beh … sono a casa … sto finendo di impacchettare i regali … perché? … -
-Perché … volevo chiederti se potevi venire all’aeroporto a prendermi … -
Ci fu un attimo di silenzio …
-Sei … tornata a Houma? … - chiese con un filo di preoccupazione …
-Sì … -
-Capisco … arrivo subito … -

 

Non molto tempo dopo, l’amica la raggiunse …
Montarono le valige in auto e poi, si diressero verso un bar che usavano frequentare insieme fin da ragazzine …  
-Lo sanno i tuoi? … voglio dire … li hai avvisati che saresti tornata? –
-No … sei la prima che ho chiamato … -
Cath annuì, mescolando lo zucchero nel caffè, con espressione assente … -Giusto … hai fatto bene … se gli avessi avvisati … ti avrebbero fatto un sacco di domande … così, invece … saranno troppo presi e felici per il tuo arrivo … inaspettato … - sorseggiò lentamente la sua bevanda, mentre l’altra continuava a stare di fronte a lei, ferma e immobile  come una statua … come se fosse in attesa di qualcosa … forse di una domanda …  -Beh … vediamo il lato positivo delle cose … sei tornata a casa … - concluse sovrappensiero e con tono mesto …
-Cath? … -
-Uhm? … - alzò timidamente gli occhi verso di lei …
Il viso di Françoise esprimeva tristezza  … amarezza … e stanchezza … ma di quella stanchezza emotiva, di chi non ce la fa più e si rassegna alla sconfitta … senza più fiato e senza più forze …
-Perché … non me lo chiedi? … - era inutile girarci intorno o rimandare … tanto valeva togliersi subito quel peso di dosso …  
Cath, inspirò profondamente, e poi, scosse la testa a disagio … -Meglio di no … -
-Cath … non sentirti in colpa! … evidentemente, doveva accadere e basta … Tu non hai fatto niente! … hai solo tentato di farmelo capire! … mentre io mi rifiutavo ad accettarlo! ... ecco tutto … -
La ragazza, tenendo lo sguardo basso, si accomodò meglio sulla sedia, come se si volesse dare un tono … -Beh, ecco … non è proprio stato così … comunque … la conclusione è quella … - posò nervosamente la tazza di caffè sul tavolo, evitando accuratamente di guardarla …
Françoise se ne accorse …
-Perché eviti di guardarmi? … che hai? … sei imbarazzata o … non ti sembro più la stessa? –
L’altra si irrigidì visibilmente … -No … non è niente di tutto ciò … è che … se sei qui … le cose non sono andate bene … -
-Purtroppo … no … e non sarebbero mai potute andare bene … - abbassò lo sguardo …   -Ho bisogno di parlarti e raccontarti anche di questo … di tutto quello che è successo dopo Aspen! … E ho bisogno che tu mi ascolti … perché sei l’unica che mi può capire e con cui posso confidarmi! … - prese fiato … - … se non lo facessi … penso, seriamente, che questa volta potrei impazzire! -
-Va bene … ti ascolterò  … -

 

“Love is like a lie” was what my sister told me
But the words vanish tonight
Disappear just like that, vanish like it’s the first time
Lies, even the deep scars
Because my heart was hurt, I closed my heart
Turn everything back, baby18


Con molta calma … tanto coraggio e forza d’animo, la ragazza cominciò a raccontarle tutto quello che era accaduto da quella sera in poi, in cui si erano sentite per l’ultima volta … senza tralasciare nulla e fermandosi, ogni tanto, per ricacciare indietro le lacrime e i singhiozzi di dolore …
Era riuscita inoltre, ad essere molto onesta e … a parlarle senza grande imbarazzo di tutto ... anche dei particolari più difficili e tristi e delle emozioni più intime che aveva vissuto … tutto questo, mentre l’altra l’ascoltava imperscrutabile, senza proferire parola …
-Ecco … ora sai tutto quello che è successo da quella sera ad Aspen … -
Cath annuì in modo molto distaccato … e, mandando giù l’ennesima tazza di caffè, prese finalmente fiato e parlò …
-Credo che con tutto il caffè che ho ingerito … sarà la prima vigilia di Natale che farò senza addormentarmi in piedi! –
Françoise la guardò perplessa … quella sua affermazione, non pertinente, l’aveva spiazzata … lasciandola a bocca aperta  …
L’amica resasi conto del suo stupore, abbozzò un sorriso e continuò …
-Lo sai vero? … finivo sempre per addormentarmi sul divano di casa, durante i festeggiamenti del 24! … Mentre i miei, con i nonni, gli zii e i cugini continuavano a parlare indisturbati, fino a tarda mattina, io crollavo miseramente! … ma quest’anno credo che sarà diverso! … stanotte … non riuscirò a chiudere occhio! … con tutta la caffeina che ho assunto ! – rise leggermente nervosa …
-Cath … ma … - continuava a non capire … perché, le stava dicendo quelle cose insensate? … perché, si stava comportando in quel modo così strano? … e perché, non le diceva nulla a proposito di quello che le aveva raccontato? … era vero : era qualcosa che riguardava solo lei, ma … possibile che, sapere ciò che Joe aveva fatto, non l’avesse turbata neanche un po’? … come anche il fatto, che era stata a letto proprio con lui ?
-Beh, ora … è meglio se andiamo … si sta facendo tardi per entrambe … e i tuoi … devono ancora sapere che sei tornata … - si alzò, prendendo il cappotto sotto gli occhi sgomenti dell’altra e si vestì con nonchalance …  
-Va bene, ma …  - … mormorò debolmente sconfortata … -  … mi spiegherai perché … stai facendo così? … -
Cath la guardò negli occhi per un attimo e poi, abbassando lo sguardo, sospirò fievolmente ... -Sarà una notte molto lunga, Fran … -

 

Non riusciva proprio a togliersi di mente quelle ultime parole di Cath!
L’amica non le aveva voluto assolutamente spiegare cosa avesse voluto dire con quella frase mentre lei era rimasta turbata profondamente! … tanto, da dimenticarsi quasi, cosa era successo quella mattina stessa! … e anche se poteva sembrare insensato e paradossale, era così! … era comunque cosciente che non poteva esserlo veramente perché, la verità rivelatale era così terribile ed allucinante, che non sarebbe certo bastato, fare i bagagli e venire via da Beaumont, per dimenticare cosa lui le aveva fatto! … ma quel pensiero era così grave e cupo  … che, per un momento, si era distratta, per davvero, da tutto il resto …
Sarà una notte molto lunga, Fran …

 

Mentre finiva di prepararsi per la cena, continuava a pensarci incessantemente  … anche perché, Cath si era comportata in modo molto anomalo, rispetto al suo solito …
Le due ragazze si conoscevano fin da piccole, dai tempi dall’asilo … e proprio da allora, non si erano più staccate! … tanto che, a causa di questo loro rapporto così stretto, avevano passato frequentemente lunghi periodi di tempo, l’una a casa dell’altra!  … obbligando i rispettivi genitori ad accollarsi, spesso e volentieri, una figlia acquisita! … per nessuna delle due famiglie, infatti, non era una novità, se al mattino, al momento della colazione, se le vedevano spuntare entrambe a tavola! … o se, quando andavano a svegliarle, ne ritrovavano due nel letto! … ormai si erano abituati … e se ne erano fatti una ragione di vita! … tanto che le madri, addirittura, si sentivano normalmente, per rassicurarsi a vicenda, di dove si trovasse, in quel momento, la rispettiva figlia! … e poi, comunque, erano sempre state due ragazze coscienziose e quindi, si fidavano di loro … e di cosa facevano!
Ovviamente, quel tipo di rapporto era andato un po’ a sfumare quando entrambe erano andate all’università e si erano allontanate … ma non il loro legame che invece, era rimasto immutato! … e per questo, poteva affermare, tranquillamente, di conoscere molto bene Cath, in tutti i frangenti! … e sempre per lo stesso motivo, era abbastanza sicura, che non fosse mai capitata una cosa simile! … ovvero, che non avesse espresso il proprio parere su qualcosa che aveva sentito! … sia che l’avessero interpellata direttamente .. sia che non lo avessero fatto!  
… come le diceva sempre lei … era una vera e propria opinionista … non richiesta dagli altri!
Beh … volendo essere razionali, non che fosse obbligata a dire, per forza, qualcosa, ma … conoscendola caratterialmente … possibile che le vicende che le aveva raccontato, l’avessero lasciata così indifferente?
Ripensandoci bene però … Cath aveva sdegnato totalmente anche i suoi argomenti preferiti … quelli piccanti! … per cui comunque, questa volta, Françoise si era rassegnata a non potersi sottrarre, nonostante il grottesco retroscena! … e invece, scena muta! … senza battere ciglio! … anzi, a dire la verità … aveva cominciato a parlare di caffeina! … e poi, aveva concluso il loro incontro con una delle peggiori e più inquietanti frasi sibilline, che le avesse mai sentito dire!  
Sospirò stancamente …
Ci mancavano solo le frasi criptiche di Cath! … non era già, tutto abbastanza complicato?!?
Finì di sistemarsi i capelli in un morbido chignon, fermato con un bel fermaglio, con due farfalle in Swarovski rosa chiaro, e si guardò allo specchio …
Era strano … ma specchiarsi lì … in quel momento, dopo tutti quei mesi e dopo tutto quello che era successo, le procurava una certa agitazione … era come se, all’improvviso, tutto avesse un altro aspetto … compresa lei …
Scosse la testa con veemenza …
Ora basta con questi pensieri e, soprattutto, con le frasi oscure di Cath! … non ci devo più pensare! … almeno, non oggi! … ne avrò di tempo per farlo, ma ora … ho veramente bisogno di staccare la mente e metabolizzare l’accaduto! … beninteso, se mai, riuscirò a farlo …
Stava già considerando concretamente la possibilità di richiamare, ovviamente dopo le feste,  lo psicologo che l’aveva avuta in cura dopo la morte di Jiro, quando la voce di sua madre, dalla sala del piano inferiore, la riscosse  …
-Fran! Tesoro! … è pronto!Scendi!-
Trasalì debolmente … era così assorta dai suoi pensieri che si era dimentica, per un attimo, di dove fosse …
Si morse nervosamente un labbro …
Mamma … chissà, se un giorno … riuscirò mai a raccontarti quello che è successo … e chissà, se un giorno … riuscirò a parlare di questo momento della mia vita con … tranquillità …
Sospirò … e, passandosi le mani sull’abito, per dargli un’ultima sistemata, si fece coraggio e scese …


Almeno per stasera … non voglio pensarci … poi, domani … magari, prenderò coscienza di tutto e … scoppierò a piangere nuovamente, in modo irrefrenabile, ma ora … ho solo bisogno di far finta che non sia successo nulla … e che lui … non esista …  

 

Mentre scendeva le scale di casa, con la testa stranamente vuota o, semplicemente, che si rifiutava di pensare a Joe, pensò che era andata meglio del previsto con i suoi …
Avevano creduto subito alla bugia suggeritale da Cath … per giustificare così, all’improvviso, il suo arrivo!
Quando l’amica gliela aveva suggerita, non ne era rimasta convinta! … anzi, era stata molto scettica sul fatto che funzionasse!  E per questo, si era preparata mentalmente e psicologicamente a dover raccontare una parte della storia, ma … i suoi genitori e suo fratello non avevano battuto ciglio e avevano creduto alla scusa della sorpresa, che voleva fare loro, non dicendo a nessuno del suo arrivo!
Mah! … ci hanno creduto! … e io che mi ero ormai arresa ad affrontare il terzo grado! … per fortuna! … perché , non so quanto avrei resistito prima di scoppiare a piangere, come un’esaurita mentale!  
Quando mise piede in sala da pranzo, sua madre, suo padre e suo fratello erano già lì … e appena la videro, vestita con quel tubino corto e rosa di raso, ricoperto con del morbido voile nero, impreziosito da fiori ricamati e un cinturino nero e sottile in vita e un paio di decolté a tacco alto nere a completare la mise … il trucco e i capelli sistemati, rimasero senza parole! … tanto che stentarono a riconoscerla!  
-Sorellina … ma sei proprio tu?! … sei irriconoscibile, da quanto sei bella e … cresciuta!- esordì il fratello a bocca aperta … -Sembri un’altra persona! … rispetto a qualche mese fa quando te ne sei andata … -
La ragazza abbassò imbarazzata lo sguardo …
-Beh, è normale! - intervenne subito, la madre … come per toglierla da un impiccio …  - E’ maturata! … cambiare città ed iniziare a lavorare, l’ha fatta crescere! – ma a dire il vero … non era proprio ciò che pensava la donna! … e quello non era né il momento né il luogo giusto per parlarne! … forse, in un secondo momento, sola con la propria figlia … sì …
-Giusto, Jean! … tua madre, Isabeau, ha ragione! … la nostra piccola Françoise è diventata una donna in carriera! – rise bonariamente suo padre, andandole in contro e offrendole il braccio per accompagnarla alla tavola imbandita a festa ..
-Grazie papa … - sorrise debolmente mentre si appoggiava a lui e si dirigevano al tavolo ..
Con grande spensieratezza di più o meno tutti, si accomodarono a sedere, come facevano e avevano fatto per tanto tempo in passato, dando finalmente inizio alla cena di quella Vigilia …

 

Era mezzanotte passata, quando Françoise e Jean si misero a scartare i propri regali ai piedi dell’albero di Natale, sotto gli occhi divertiti dei loro genitori …
Per Isabeau e suo marito, Maxence, vederli così, era tornare un po’ indietro nel tempo … a quando erano piccoli e non avevano nessuna preoccupazione! … tuttavia, dopo i momenti difficili che avevano affrontato nell’ultimo anno, erano più che consci che ormai, il tempo della spensieratezza e dell’incoscienza era, purtroppo, solo un ricordo, per i loro adorati figli …
Come per la maggior parte dei genitori, anche per loro, il desiderio più grande sarebbe stato quello, di preservare i propri figli dal dolore e dalla crudeltà della vita, ma … avevano dovuto rassegnarsi presto davanti all’evidenza e farsi una ragione che fosse impossibile sottrarli al proprio destino …
E così, purtroppo, come poco tempo prima era già successo, quella sera … i coniugi Arnoul non poterono far altro che constatare la loro impotenza …
All’improvviso, di sottofondo alle loro chiacchiere e alle loro risate, il telefono di casa iniziò a suonare …
Il signor Maxence, convinto che fosse una chiamata rivolta a lui, per qualche urgenza particolare, dal Central Hospital di Houma, in cui lavorava come medico chirurgo, si alzò per andare a rispondere …
-Pronto … -
Scambiò alcune parole con l’interlocutore e poi …
-Françoise … - l’uomo si voltò serio verso la figlia … -E’ per te … -
La ragazza lo guardò stupita …
Chi poteva voler mai parlare con lei, a quell’ora della notte? …
Si alzò e si diresse verso suo padre, prendendo la cornetta del telefono che lui le passò con espressione indecifrabile …
-Sì, pronto … -
L’uomo si allontanò, avvicinandosi lentamente e in silenzio, verso la moglie … che lo guardò sorpresa …
Se Isabeau conosceva bene suo marito … il suo volto non prometteva bene e indicava che c’era qualcosa che non andava per il verso giusto … e infatti …
-Pronto? … parlo con Miss Françoise Arnoul? … -
-Sì … sono io … chi è lei? – chiese diffidente …
… non riconosceva la voce dell’uomo …
-Sono il Dottor Mike Campbell e la chiamo dall’ Emergency Medical di Lafayette … alcune ore fa, abbiamo ricoverato, in seguito ad un incidente stradale, un uomo … di nome … Joe Shimamura … -
Françoise sgranò gli occhi atterrita, trattenendo il fiato  … e percependo il suo sangue gelare nelle vene …
-… quando è stato soccorso, balbettava confuso il suo nome e la sua città … per questo, vorrei sapere se si tratta di lei o meno … -
Non riusciva a parlare … e neanche a respirare … e come se l’avessero afferrata e trascinata con rabbia di nuovo all’inferno, si sentì mancare la terra sotto i piedi … provando quella terribile sensazione di smarrimento e di nausea che, purtroppo, le era nota e ancora molto viva ...
Avrebbe tanto desiderato urlare, con la speranza di riuscire a tornare a respirare, ma non riusciva a fare neanche quello …
-Pronto? … mi sente signorina? … può rispondermi per favore? … -
Finalmente, dopo alcuni istanti di shock, si riscosse .. –Sì … la sento … -
-Per favore signorina … può rispondermi?  … è una cosa importante … -
-Sì … sono io … -
-Allora  … la pregherei di venire qui al più presto … -
A quelle parole, pensò di morire ... e le lacrime cominciarono a scendere lungo le sue guance … –Per favore … mi dica qualcosa … -
-Mi spiace signorina … per telefono non è possibile farlo … e ora mi scusi … devo andare.-
La voce sconosciuta riagganciò crudelmente … lasciandola in sospeso tra vita e morte …
Senza accorgersene, le scivolò dalla mano la cornetta del telefono … che cadde sul tappeto con un suono sordo …
-Françoise? … tutto bene? … - le chiese preoccupata sua madre, temendo il peggio …
Rimase un attimo in silenzio, con la testa reclinata in basso e gli occhi chiusi … e poi, mormorò tra il pianto …
-No … non c’è niente che vada bene … -
Le sue parole gelarono il sangue di tutti … buttandoli in un stato di inquietudine assoluta … anche se non sapevano cosa era accaduto, si potevano immaginare, dalla sua reazione, che fosse qualcosa di estremamente grave …
-Sorellina … che è successo? … - sussurrò fievolmente Jean, avvicinandosi e posandole  una mano sul braccio …
-Devo … raggiungere il prima possibile … l’Emergency Medical di Lafayette … - disse con un fil di voce tremante … trattenendosi dal mettersi a gridare … come una pazza …
-Va bene … ti accompagnerò io … non ti preoccupare … - le disse il fratello, stringendo la presa sul suo braccio.. - … c’è molta strada fino a Lafayette … è meglio partire subito … - e dicendo così, senza battere ciglio e senza dare segni di smarrimento, andò verso l’attaccapanni e prese il suo cappotto e quello della sorella …
L’aiutò a metterselo, sotto gli occhi preoccupati dei loro genitori, che osservavano in silenzio la scena  …
-Papa … noi andiamo … quando saremo lì … ti chiamerò e … ti farò sapere cosa fare … e se fosse il caso o meno … che tu ci raggiunga … -
L’uomo annuì silenzioso e imperscrutabile , mentre Isabeau si stringeva preoccupata a lui, con il terrore di sapere cosa stava accadendo …

 

Jean aveva imboccato la U.S. Highway 90 in direzione Lafayette … e stava guidando in completo silenzio, osservando con attenzione la strada e, di tanto in tanto, la sorella …
Da quando erano partiti, Françoise non aveva più aperto bocca … restando, ferma e immobile, senza dare segni di vita, sul sedile dell’auto …
-Sorellina … hai voglia di parlarne? … -  il ragazzo era preoccupato … la vedeva totalmente assente … in uno stato di semincoscienza! … al punto che aveva smesso perfino di piangere …
La ragazza però, non rispose alla sua domanda … non tanto perché non volesse, ma perché era lontana mille miglia da lì, con la testa e il cuore! … in quell’auto, infatti, vi era solo il suo corpo, svuotato da ogni cosa …
-Fran? … per favore … torna in te! … e spiegami perché stiamo andando al Medical Emergency di Lafayette! … ho bisogno di sapere cosa aspettarmi … - insistette debolmente … ma senza ottenere nessuna risposta …
Così, rassegnato al suo silenzio, continuò a guidare impassibile fino alla loro meta … e, finalmente, dopo quasi due ore di viaggio, arrivarono …
-Françoise … siamo arrivati … - le disse, spengendo l’auto … - … però, prima di scendere … mi devi dire che cosa è accaduto … -
Come se, improvvisamente, fosse tornata in lei, la ragazza sussurrò fievolmente …
-… un incidente stradale … come è successo a Jiro … -
Jean si irrigidì visibilmente … e trattenne il fiato, sconvolto …

Pochi attimi dopo, con le stesse movenze di un automa, Françoise aprì la portiera e scese … e, senza neanche aspettare il fratello, si diresse in direzione dell’ospedale con passo malfermo e incerto …
Aprì con fatica, probabilmente per il suo stato emotivo, la pesante porta in vetro infrangibile dell’entrata e vi entrò barcollante …
Si diresse verso l’accettazione … e con voce tremante chiese informazioni …
-Salve … sono Françoise Arnoul … di Houma … il Dottor Mike Campbell mi ha contatto per via di un vostro paziente … un uomo … sui trent’anni … di nome Joe Shimamura … -
L’infermiera la guardò con diffidenza e perplessità …
… aveva il viso stravolto … tutto sporco di trucco che era colato giù per il pianto … e l’espressione assente e vuota …
-Un attimo … - disse la giovane donna … controllando sullo schermo del computer, dopo aver digitato qualcosa di indefinito … -Ah, ecco … sì … Joe Shimamura … il Dottor Mike Campbell ha ricoverato il paziente al primo piano, nel reparto Ortopedia e Traumatologia … glielo chiamo subito … -
Nel frattempo, Jean l’aveva raggiunta … e si era avvicinato con discrezione a lei … -Fran? … ti hanno dato qualche notizia? … -
La ragazza scosse la testa, senza parlare … e lui non aggiunse altro, rimanendo in silenzio, mentre osservava l’infermiera dell’accettazione, in attesa, al telefono …
-Pronto? … Dottor Campbell? … sono Annie dall’accettazione … c’è qui una ragazza … Miss Françoise Arnoul che la sta cercando … - ci fu un attimo di silenzio … -Ok … le dico di aspettarla qui .. –
La donna riagganciò e si rivolse a lei … - Miss Arnoul, il Dottor Campbell sta scendendo a prenderla … fra un attimo sarà qui, se vuole intanto aspettarlo a sedere … - le suggerì, notando il suo volto diventare sempre più pallido, di secondo in secondo, davanti a quell’attesa …
Françoise annuì debolmente … -Grazie … - e con passo barcollante, si diresse verso alcune sedie, poste accanto ad una vetrata, dove vi si lasciò cadere stancamente …
Anche Jean la seguì e si mise a sedere accanto a lei …
-Chi è? … - le chiese all’improvviso, dopo alcuni istanti di silenzio …
Lei si morse nervosamente un labbro … non sapeva cosa rispondere … perché …
Come avrebbe dovuto definirlo? … il suo ex-Capo? … il suo ex-amante? … l’ex-migliore amico di Jiro? … come? …
Sospirò e alla fine giunse ad una conclusione … -Joe Shimamura … Presidente della Solid Dynamo di Beaumont, in Texas … -
Il ragazzo la guardò leggermente interdetto, scrutandola con attenzione per alcuni istanti e cercando di capire cosa volesse dire con quell’affermazione …
… ma poi, riflettendoci sopra, comprese che, in quel momento, effettivamente, non era certo la cosa più importante …
Un po’ di tempo dopo, le porte dell’ascensore si aprirono e un uomo, sui cinquant’anni, con i capelli brizzolati, occhi azzurri, alto e magro, che indossava un camice bianco ne uscì, venendole in contro …
-Miss Arnoul? –
Incoscientemente, sentendo il suo nome, si alzò di scatto in piedi … -Sì … sono io …  e questo, è mio fratello Jean … - disse concitata, indicando il ragazzo accanto a sé …   
-Salve … sono il Dottor Mike Campbell … se vuole seguirmi … la porto da Mr.Shimamura… -
Annuì ansiosa, seguendolo senza esitare e con una certa fretta … quella di sapere al più presto …
Istintivamente infatti, avrebbe voluto chiedergli subito come stava, ma era terrorizzata da quello che le avrebbe potuto rispondere! … purtroppo, aveva già vissuto una scena simile e … non era sicura che, questa volta, sarebbe riuscita a venirne fuori … o almeno, non mentalmente lucida e ancora capace di intendere e volere …

 

Quando arrivarono di fronte all’entrata del reparto, Françoise si bloccò … improvvisamente, non riusciva più a fare neanche un passo in avanti ..
Il Dottore, intuendo il suo stato d’animo, la guardò con sguardo paterno …
-Miss Arnoul … non abbia paura … mi segua … -
La ragazza esitò ancora un attimo … non era molto sicura di come dover interpretare le parole del medico, ma alla fine, facendosi una certa violenza, lo seguì …
Un attimo dopo, si fermarono di fronte ad una vetrata enorme che dava su una stanza di monitoraggio …
Sul lettino dell’ospedale, attaccato a vari macchinari che controllavano le sue funzioni vitali, con alcune fasciature all’addome  e delle abrasioni un po’ ovunque, vi era Mr.Shimamura … cosciente e vigile … che sbuffava con una certa frequenza e guardava di sbieco l’infermiera che finiva di medicarlo …
Appena lo vide così, sentì finalmente l’aria attraversarle, di nuovo, normalmente i propri polmoni … e il cuore ricominciare a battere con frequenza e intensità più regolare …
Era incredula … stava bene …
Si portò una mano alla fronte, chiudendo gli occhi … e lasciandosi sfuggire una piccola risata, lasciò trasparire tutta la sua tensione e il suo nervosismo …
-Vede? … non aveva niente di cui preoccuparsi! … è solo un po’ frastornato per via dello shock dell’incidente … - … improvvisamente, sentirono arrivare dalla stanza una concitata imprecazione di dolore … - … e direi anche un po’ dal dolore! … vista l’esclamazione fervida! – concluse Campbell divertito …
-Quindi … è tutto a posto? … niente di grave? … -
Il medico si voltò verso di lei … e la guardò … -Dobbiamo tenerlo sotto osservazione per tutta la notte : per escludere completamente la presenza di un trauma cranico … visto l’entità dell’incidente, è meglio essere sicuri … Le lastre poi, hanno segnalato solo tre coste fratturate, risolubili con prognosi di un mese … per il resto, niente di particolare … solo qualche ferita, qua e là, ma niente che non possa guarire nel giro di breve tempo! … - sorrise … per poi continuare con espressione seria …  - … è stato molto fortunato … ho visto tante persone, morire in incidenti simili … invece, lui se l’è cavata praticamente con niente … -
Françoise trattenne il respiro … e poi annuì …
-Bene Miss Arnoul … se vuole vederlo … fra poco posso farla entrare … -
La ragazza ci pensò un attimo sopra … -No … preferisco non agitarlo … è meglio che non sappia che sono qui … -
-D’accordo … come desidera … anche se … onestamente, credo che gli avrebbe fatto bene saperla qua ... -
-Lo so … ma ora non ce la faccio … ho bisogno di riflettere … mi scusi … so che può sembrare egoista e menefreghista il mio comportamento, ma … -
-No … non si preoccupi … non ha bisogno di darmi spiegazioni … immagino che abbia le sue buone ragioni … ecco tutto …  - all’improvviso, l’uomo si guardò un attimo attorno … come se fosse in cerca di qualcosa o di qualcuno e infatti … -Megan! … -
Una donna mora, più o meno dell’età del dottore, si avvicinò a lui …
-Sì, Dottore … mi dica … -
-Ci sono ancora dei posti letto, disponibili, per i parenti dei degenti? –
-Sì, Dottore … -
-Bene!- si rivolse nuovamente a Françoise … -Miss Arnoul … vi metterò a disposizione una delle stanze per i famigliari  … non è molto grande … ma almeno c’è un letto su cui poter riposare un po’ … o comunque … riflettere … -
Françoise gli sorrise grata … - Grazie Dottore … lei è molto gentile … -
-No … non mi deve ringraziare … ho anche io una figlia della sua età … e non vorrei mai che si trovasse in una situazione simile, senza un aiuto … - l’uomo poi, si congedò e li lasciò insieme all’infermiera che li accompagnò fino alla stanza …

 

-Ora va meglio sorellina? – le chiese Jean mentre si toglieva il cappotto e la giacca e li agganciava all’attaccapanni a muro  …
Ora, che erano lì, soli … e che il peggio sembrava scongiurato … forse, sua sorella gli avrebbe fornito qualche spiegazione in più! … soprattutto, dopo averla sentita rifiutarsi di parlare subito con quell’uomo, per cui era corsa fino a lì, disperata e in lacrime …
Intanto, Françoise si era messa a sedere sul bordo del letto, tenendo le mani riunite sul grembo e la testa reclinata in basso, con i capelli che le ricadevano sul volto, nascondendo i suoi lineamenti …
Non sentendola rispondere, si avvicinò piano a lei … e si accorse che sulle sue mani vi erano tante piccole gocce … che cadevano una ad una dal suo volto …
-Sorellina … - sospirò, piegandosi in ginocchio verso di lei e prendendole le mani tra le sue … -Calmati … è tutto a posto! … l’hai visto anche tu! … è vivo e vegeto! … e direi anche molto irritato! – concluse sdrammatizzando …
La sentì ridere impercettibilmente ... e poi, la vide alzare la testa verso di lui … aveva gli occhi gonfi e rossi … e pieni di lacrime …
-Jean … -
-Dimmi … -
-E’ salvo … - disse tra i singhiozzi …
Il ragazzo annuì sorridente …
-E’ un miracolo … - abbassò stancamente le palpebre … -Oh, Signore … grazie … grazie … per averlo salvato … -
Suo fratello, guardandola, sospirò preoccupato … chiedendosi che genere di legame ci fosse tra lei e quell’uomo, anche se … un’idea, in realtà, gli era già passata per la testa …

 

L’indomani, appena il sole spuntò, Françoise e Jean si presentarono nell’ufficio del dottor Campbell per avere notizie … e considerando che, avevano trascorso la notte senza essere chiamati, avevano delle buone ragioni per essere ottimisti  …
-Buongiorno, Dottore … -
-Buongiorno Miss Arnoul! – l’uomo stava finendo di controllare alcune cartelle cliniche …   -Suppongo che sia venuta da me, per esser ragguagliata sulle condizioni di salute di Mr.Shimamura … -
-Sì … Dottore … -
-Beh … stavo finendo, proprio ora, di controllare gli ultimi esami che gli abbiamo fatto poco fa e … i valori sono nella norma … per questo … penso di dimetterlo stamani stesso! … appena avrò finito di compilare tutte le carte! –
La ragazza sorrise sollevata … -Grazie, Dottore … -

 

Look at me now
Come to me now
(Come back to me, how am I supposed to live?)
Look at me now
Come to me now
(How am I supposed to live without you every day?)
I didn’t know you would really leave me
You were like an angel
Why am I such a good-for-nothing?
Oh no, you have turned away from me
I’m a fool who has lost you
I’m like a beggar
I can’t do anything without you
So I miss you (I think of you) and I need you (every day)
My wasted self is so pitiful
Hug me (I don’t have anyone) Embrace me (but you)
You’re like an angel
The reason I live is you
I don’t think I can see you anymore, I think I’m really dying
The person to love me is you
Shine on me in the darkness
It’s like I’m so out of it
I’m so blank every day
After you left, I’ve become ruined
Come back to me, I only had you
Hurry and save me
Stop, please don’t go far from me (don’t leave)
Never let you go
I want to find you
Where, where, where am I going?
To the place where you are
A better day, a better day, a better day
You’re like an angel19


Il Dottor Campbell stava finendo di consegnare a Miss Arnoul una copia della cartella clinica di Joe, con terapia e prescrizione medica annessa, quando lui uscì da una stanza laterale, con la giacca in mano, leggermente barcollante e con lo sguardo basso e triste …
All’improvviso però, come se avesse percepito qualcosa di insolito, alzò gli occhi e la vide davanti a sé …
Mr. Shimamura era visibilmente sorpreso … per non dire incredulo, di vederla lì …
-Françoise … - mormorò debolmente, ma a sufficienza che lei lo sentisse …
Sentendosi chiamare, la ragazza si voltò inconsciamente in direzione della voce …
Quando lo vide però, Françoise non disse e non fece nulla, a parte guardarlo, per un attimo, con aria impassibile … e poi, tornare subito a concentrarsi su ciò che le stava dicendo il medico, riguardo alla terapia e ai giorni di convalescenza …
Joe, ancora visibilmente frastornato, le si avvicinò esitante … non gli era assolutamente passato per la mente, che avessero avvisato qualcuno del suo incidente! … e in particolare lei! … per questo, impreparato alla sua presenza, entrò in una certa confusione mentale …
… non sapeva né cosa dire né cosa fare, ora che se la trovava di fronte, in quelle circostanze inaspettate e impreviste!
La ragazza, avendolo comunque visto venirle incontro, fece finta di non notarlo e continuò, indifferente, a parlare con Campbell … che invece, accorgendosene, lo salutò …
-Ah, proprio lei, Mr. Shimamura!… Sono molto felice di vederla già in piedi! – disse il medico, sorridendo giovialmente e dandogli uno sguardo …  - … vedo che è già pronto! … Non vede l’ora di uscire, vero? – scherzò l’uomo … -Sa Miss Arnoul … - si rivolse alla ragazza … -  Mr.Shimamura non ha fatto altro, per tutta la notte, che chiedere alle infermiere di turno, ripetutamente e instancabilmente, quando l’avrebbero dimesso! … non accettando come risposta, un semplice … non lo so! … e sbraitando così, per il resto del tempo! –
Françoise, ascoltando il suo racconto, alzò un sopracciglio con disappunto … e poi, guardando rapidamente verso il ragazzo, sospirò e scosse la testa contrariata …
-Comunque … le carte sono tutte a posto, quindi può lasciare l’ospedale anche all’istante!-concluse sorridente il dottore …
Joe annuì e sussurrò un debole grazie …  
-Miss Arnoul … allora affido a lei il paziente … -
-Sì … non si preoccupi …  - asserì freddamente …
-Non avevo dubbi! … - Campbell si voltò poi, un’ultima volta verso Joe … -E’ in buone mani … non tema! … il padre di Miss Arnoul è un collega molto in gamba! … vedrà che si occuperà di lei nel miglior modo possibile! E ora … scusatemi, ma vado a concludere il mio turno … per tornare, finalmente, a casa! … a trascorrere il Santo Natale con la mia famiglia!–
La ragazza, aveva compreso benissimo le parole dell’uomo … suo padre, spesso, era stato costretto a rimanere in ospedale  per le feste … lasciandoli soli, a gran malincuore, a festeggiare senza di lui …
Quindi, poteva capire perfettamente i sentimenti nascosti dietro alle sue affermazioni e il suo forte desiderio di sbrigarsi, per tornarsene dai suoi cari!
Così, gli sorrise e lo ringraziò nuovamente … -Grazie ancora Dottore … per tutto quello che ha fatto e … Buon Natale … a lei e alla sua famiglia … -  
-Grazie ... e altrettanto! … sono sicuro, che per come sono andate le cose … questo, sarà veramente un bellissimo Natale per lei , Miss Arnoul! – l’uomo si allontanò sorridendo e loro due … finalmente, si ritrovarono soli …
-Françoise … - la sua voce era così fievole e tremante che aveva asunto la forma di un piccolo e lieve sospiro …
Sentendolo pronunciare nuovamente il suo nome, lei gli lanciò un’occhiata torva e poi, senza rispondere e considerarlo, si girò su stessa e si avviò verso l’uscita …
-Aspetta! … Fançoise! … quando sei arrivata? – vedendola andar via così, di punto in bianco, tentò di rincorrerla, ma ... la sua corsa fu praticamente, subito, fermata dai dolori che sentiva ovunque! … non aveva un singolo punto del corpo che non fosse, maledettamente, dolorante!
La ragazza però, nonostante lo avesse sentito, aveva continuato ad andare per la sua strada, indifferente … tanto che, quando aveva aperto la porta dell’ospedale per uscire, l’aveva rilasciata andare indietro con una certa rabbia, fregandosene che lo potesse prendere in pieno! … e per fortuna di Joe, visto il suo stato malconcio, l’aveva evitata appena in tempo, prima di mandarlo steso a terra!
-Françoise!Aspetta! … per favore! … considerami!- gli disse alzando leggermente la voce mentre scendeva, arrancando pietosamente, lungo le scale del Medical Emergency …
Sopraffatto dal dolore, rallentò inconsciamente il passo, fino a fermarsi miseramente, con il fiatone, dopo alcuni scalini … all’improvviso però, anche Françoise si fermò bruscamente, poco più in là … voltandosi nervosamente e guardandolo furiosa …
-Considerarti?! … perché?! … dovrei?!? - gridò irata, suscitando l’attenzione di diverse persone … compreso suo fratello, che era andato a prendere l’auto e ora, li stava aspettando di lato, ai piedi della scalinata …  
-Pensavo che … visto che … sei venuta fino a qui … quando ti hanno chiamata … beh, ecco … pensavo che mi avresti ascoltato … -
Aggrottò la fronte e incrociò le braccia al petto … -No!Assolutamente!-  
-Capisco … - abbassò lo sguardo mestamente …
-Capisci?!? … - esordì improvvisamente con tono stridulo, facendolo trasalire … -Cosa? … che sei un idiota? … un imbecille? … non mi pare! … altrimenti non saresti qui!-
-Françoise … ascolta … io … -
-Cosa diavolo ci facevi su quella maledetta strada?- gli chiese furibonda, senza neanche farlo finire di parlare …
-Ecco … io … stavo venendo da te … - alzò gli occhi, guardandola … e la vide inspirare profondamente, come se si volesse trattenere …
-Stavi … venendo … da … me? – gli chiese con voce che vibrava di astio …
-Sì … -
La ragazza chiuse gli occhi …  e inspirò nuovamente … rimanendo per alcuni istanti in silenzio … poi, di scatto, li riaprì … -Non dire un’altra parola! – gli intimò minacciosa …
Joe scosse la testa … -Ti prego … devi ascoltarmi … se sono venuto fino a qui … -
-E’ perché sei un’idiota! … ti rendi conto … - con sguardo ostile, nei suoi confronti, cominciò a risalire gli scalini in direzione sua … - … che stavi per morire? .. che hai rischiato di finire in una bara di legno … sotto metri e metri di terra? … -
Intanto, nel parlare, lo aveva raggiunto e ora lo stava fronteggiando …
-Dovevo assolutamente parlarti … in ogni modo! –
Lei lo guardò dritto negli occhi e …
… inaspettatamente, cominciò a picchiarlo senza controllo e con tutta la forza che aveva! … e, in quel momento, ne aveva veramente tanta! … tirandogli manate sopra manate e usando perfino, la sua cartella clinica, per colpirlo!  
Nel frattempo, alcuni passanti si erano fermati e riuniti, poco più in là, a guardare la scena, sbigottiti ed increduli!
-Ahia! … mi fai male! – il ragazzo tentò di coprirsi con le braccia, ma lei sembrava una furia omicida! –Françoise, fermati! … ti prego! … non riesco a difendermi! Sto troppo male!–
-Meglio! Almeno non faccio fatica, razza di idiota!– gli disse con voce alterata dalla collera, un attimo prima che, fortunatamente, intervenisse suo fratello per allontanarla!
-Fran!Oh! Smettila! Che cazzo stai facendo?! sei impazzita?! – gli gridò Jean scuotendola con forza tra le braccia …
-Io lo ammazzo! … quell’idiota … ha rischiato di morire per venire da me! … te ne rendi conto?! – era completamente fuori di sé! … e suo fratello, ovviamente, non comprendeva il significato delle sue parole, ma poco importava in quel momento! … prima di tutto, doveva fermarla! … -Togliti di mezzo! … lo faccio nero!- … e questo, era il problema più grande!
-Fran! Basta!- stava tentando, disperatamente, di tenerla ferma, ma era così mentalmente alterata che, l’adrenalina entrata in circolo, l’aveva resa estremamente forte … e così, anche per lui, risultava difficile opporsi alla sua furia! … -Ma cosa vuoi fare?!? .. ha già tre coste rotte! … se continui così, lo rimandi in ospedale! O peggio, lo ammazzi!–
-Appunto! E’ proprio ciò che voglio fare! Ammazzarlo con le mie stesse mani! … e altro, che tre coste rotte!? … gliele rompo tutte io! –parlava senza controllo! … senza filtrare ciò che diceva! … lasciando il fratello sconvolto per la sua folle reazione …
-Fran! Ora, basta! Falla finita!- la strattonò in malo modo, per farla tornare in sé, quando si accorse che aveva le pupille dilatate e l’espressione tirata in una maschera rabbiosa …     -Torna in te! Cazzo! –
Intanto, tutta quella confusione aveva attirato anche una guardia … che si era avvicinata a loro con diffidenza e sospetto ..
-Hey … che sta succedendo qua? –
Jean si voltò e impallidì nel vedere l’uniforme … -Niente! … niente! … è solo … una discussione tra … - pensò un attimo alla scusa più plausibile … - … tra fidanzati! … non ci faccia caso … sa … sono cose che capitano!- cercò di sdrammatizzare, sperando che la guardia ci credesse …
L’uomo lo guardò scettico … lanciando poi, un’occhiata scrutatrice a Françoise e una dubbiosa a Joe … a cui poi, si rivolse … -Spero che non sia stata lei … a ridurla così … -
Mr.Shimamura lo guardò di sbieco mentre Jean, in qualche modo, riusciva a tener zitta e ferma, quella furia della sorella impazzita … -Ovviamente no! … ho avuto un incidente stradale. Non si vede?!- gli rispose stizzito … colpito un po’ nell’orgoglio maschile!
-Uhm … me lo voglio augurare … - e dicendo così, si allontanò … lasciandoli nuovamente a sé stessi ...
Il fratello della ragazza, tirò un sospiro di sollievo, allentando involontariamente la presa … l’avevano scampata!
Ma appena, la ragazza se ne rese conto, ricominciò a scalpitare come un ossessa!
-Oh!calmati!E basta!- la ristrinse tra le braccia, con la paura che le sfuggisse per andare a picchiare quel poveraccio … -Ascolta … calmati … o ti giuro … che ti piglio a schiaffi, se non la smetti! E non mi importa nulla, se poi ti metti a piangere!- la minacciò esasperato, non sapendo più cosa inventarsi! … il problema però, era che, nonostante sua sorella stesse sragionando, era comunque perfettamente cosciente che non le avrebbe mai messo le mani addosso! … e infatti, incurante totalmente di quello che lui le aveva appena detto, ricominciò a divincolarsi con violenza … tanto che, involontariamente, finì per tirargli anche un calcio in uno stinco, facendolo imprecare ad alta voce!
Jean però, non mollò la presa … e lei, alla fine, si arrese … o meglio … scoppiò in un pianto convulso e disperato tra le sue braccia … ripetendo tra i singhiozzi … che Joe aveva rischiato di morire …
A quel punto, il ragazzo allentò totalmente la stretta e l’abbracciò con amore …  lasciandola sfogare … mentre Shimamura, invece, restava annichilito … in piedi di fronte a loro …

 

Tempo dopo, Françoise si era finalmente calmata …
-Come va ora? … - le porse una bottiglietta d’acqua che aveva preso al distributore …
La ragazza rimase in silenzio … e lui la guardò cupo e con rimprovero …
Vedendo però, che si ostinava a non rispondergli, si voltò verso Joe …
-Non so cosa possa essere successo tra voi, per farla reagire così, ma … preferisco non saperlo! … mi è bastato quello che ho visto! - concluse stizzito … -Comunque … io sono Jean … il fratello della pazza, qui presente! –
Mr. Shimamura lo guardò un attimo perplesso e diffidente ... scrutandolo da testa a piedi … effettivamente, ora che lo guardava bene, riusciva a distinguere dei lineamenti in comune!  … stupidamente però, all’inizio, quando era comparso dal nulla, non aveva preso di buon occhio il suo intervento … perché sembrava avere tanta … anzi, troppa! … confidenza con lei ! … e la cosa, lo aveva in qualche modo ferito … suscitando in lui, una sorta di strana sensazione … un misto tra ansia, paura e rabbia …    
-Salve … io invece … sono Joe Shimamura … - gli porse la mano e l’altro gliela strinse, fintamente cordiale …
-Bene! … ora che abbiamo finito anche con le presentazioni … possiamo metterci in viaggio! … Che ne dici sorellina? … - le chiese in modo da riscuoterla … - Houma non è qua dietro … e se vogliamo arrivare per il pranzo di Natale … sarà il caso di sbrigarci! – la ragazza annuì mestamente, senza proferire parola, e poi, con aria turbata, si infilò in auto, richiudendo la portiera dietro di sé …
Appena notò che la sorella non lo poteva sentire, Jean si avvicinò a Joe e gli sussurrò a bassa voce …
-Non voglio sapere cosa le hai fatto, per farla reagire in questo modo sconvolgente … almeno, finché sei ridotto così e non ti posso picchiare! … ma dopo … se lo scopro … ti giuro che le do una mano! – gli sorrise ironico … mentre si allontanava tranquillo e si dirigeva verso il posto di guida …
A quelle parole, Joe si irrigidì … rimanendo stordito, per un attimo, in piedi, vicino alla macchina …
Se queste sono le premesse … più che preoccuparmi di un suo no … forse, dovrei pensare a lasciare testamento … e le disposizioni per il rito funebre …

 

Jean non era stupido … e in realtà, a quel punto, aveva immaginato perfettamente cosa c’era o comunque, c’era stato, tra quei due! ... spiegandosi così, anche il motivo della reazione e poi, del pianto violento della sorella …
Tuttavia, nonostante fosse suo fratello e quindi, a prescindere dalla sua parte, questa volta, non era poi, così propenso e convinto ad appoggiarla … perché … beh … la presenza di lui, lì, era più che un buon motivo, per avere qualche dubbio, anche se … non conoscendo tutta la storia, non poteva certo affermarlo con completa sicurezza!
Comunque, di una cosa era certo … nessun uomo, che si era voluto divertire e basta, sarebbe mai andato a ricercare la donna a cui aveva spezzato il cuore … se non fosse stato mosso da altri sentimenti! … per questo, la presenza di Mr. Shimamura, lì, poteva fargli suggerire una cosa ben precisa  …
E mentre continuava a riflettere su questo e altro, finalmente, giunsero a casa …  

 
Era stato uno dei viaggi meno piacevoli che Jean avesse mai fatto : in un silenzio così pesante che avrebbe voluto mettersi a gridare! … per questo, appena sceso dall’auto, inspirò profondamente, felice di essere finalmente a casa e di potersi liberare di sua sorella e di Mr.Shimamura!
Aprì la porta d’entrata, esordendo con un velo di ironia … -Siamo tornati … miracolosamente, vivi e vegeti!-
Appena Isabeau sentì la sua voce, abbandonò tutto quello che stava facendo, e corse subito da lui per abbracciarlo …
-Mamma  … staccati! … non sono io … quello che deve essere abbracciato!- le disse, liberandosi leggermente infastidito dal suo abbraccio … sapeva che sua madre era stata in pena per loro … perché, da bravo figlio sciagurato, si era completamente dimenticato di avvisare! …
Preso dalla situazione che avevano vissuto, gli era passato di mente e quando se lo era ricordato, erano ormai sulla strada di ritorno! … quindi, ovviamente, non erano a conoscenza di nulla …
Tuttavia, la situazione era meno tragica di quanto potesse sembrare, perché comunque, avevano lasciato il cellulare acceso per tutto il tempo e loro li avrebbero potuti chiamare in qualsiasi momento …
-Ero tremendamente in pensiero per voi! … tuo padre non ha voluto che vi chiamassi … per non disturbare! … e così … sono impazzita nell’attesa … -
-Ottimo! … allora Françoise deve aver ereditato da te! - alluse sarcastico mentre, proprio in quel momento, sua sorella varcava la porta di casa …
-Tesoro! – sua madre si precipitò subito da lei, abbracciandola … -Tutto bene? … - quest’ultima, al contrario del fratello, si abbandonò docile tra le sue braccia … tenendo gli occhi bassi e annuendo debolmente …
-Ma cosa è successo? … perché siete corsi al Medical Emergency di Lafayette? … - chiese nervosamente …
-Beh … ecco … - iniziò a parlare con tono contrariato Jean … - … è una lunga storia! … e forse, faresti meglio a chiedere delucidazioni a tua figlia o … - si fermò un attimo e guardò verso la porta … da cui, all’improvviso, comparse anche Joe … - … o a lui! Vedi tu, chi ti ispira più fiducia tra i due! … se il catorcio ambulante! … o l’esaurita nervosa! – disse ironico, agganciando il cappotto all’attaccapanni e dirigendosi poi, indifferente, verso la cucina … e lasciandoli ad un insolito ménage à trois …
Isabeau guardò turbata lo sconosciuto … non aveva proprio una bella cera … e i vestiti erano stappati e sporchi di sangue …
-Lei … chi è? … - chiese incerta, con volto preoccupato …
-Salve … io … sono … - stava esitando … non aveva pensato a come doveva presentarsi in una situazione simile ... - … ecco … sono Joe Shimamura … il Presidente della Solid Dynamo di Beaumont, nel Texas … -
La donna lo guardò un attimo perplessa … e poi, si rivolse a sua figlia … -E’ il tuo capo?-
A quella domanda, Françoise si staccò bruscamente dal suo abbraccio … e alzò un sopracciglio, molto infastidita … -No! … non lo è più! – si voltò verso di lui, lanciandogli un‘occhiata torva … - … è il mio ex-capo! –
-Veramente … no! … per la cronaca: sono ancora il tuo capo! … visto che non ho firmato le tue dimissioni e non ho intenzione di farlo! – rispose secco e senza indugio …
La ragazza sgranò gli occhi e la bocca e scosse la testa incredula … -Non ci posso credere! … stai scherzando, vero?! … non penserai veramente, che io abbia intenzione di tornare a Beaumont?! … a lavorare per te?! … mai e poi, mai! … piuttosto, vado a fare l’eremita in un posto sperduto del mondo!–
Mr.Shimamura stava per rispondere qualcosa quando intervenne rapidamente Isabeau … a sedare gli animi nervosi dei due! … -Ok .. ok … questo … lo risolvete dopo! … ora però, è meglio se entrate in casa, a riscaldarvi e a riposarvi! … deve esser stata, decisamente, una lunga notte … - concluse, abbassando il tono della voce …
Quelle ultime parole però, risuonarono, immediatamente, estremamente irritanti nella mente di Françoise … 
Cath …
Così, come se si fosse riscossa da un sogno … o forse, sarebbe meglio dire, da un incubo! … aprì nervosa la borsa e vi frugò dentro, alla ricerca del cellulare …
-Devo fare una telefonata … - esordì di punto in bianco, lasciando, all’improvviso, sua madre e Joe sulla porta di casa e dileguandosi su, per le scale, incurante di tutto …
Mrs Arnoul, leggermente imbarazzata e molto contrariata per il comportamento maleducato della figlia, lo guardò dispiaciuta … -Mi scusi … non so cosa le sia preso, però … prego! … entri pure … Mr.Shimamura ! -
Joe la guardò mesto, abbozzando un sorriso di gratitudine … -La ringrazio, ma non vorrei disturbare … forse, è meglio che me ne vada … -
Appena finì di dire quelle parole, da dietro le spalle della donna, comparse nuovamente Jean … -Non puoi andartene! … hai bisogno di essere curato, dopo quello che è successo! … non è consigliabile che, nel tuo stato, tu rimanga solo … e se ti senti male?! … chi ti soccorrerebbe?! … senza parlare del fatto che, sei così stordito, che non sapresti assolutamente seguire la terapia che ti hanno dato!-
-Quale stato? … cosa è successo? … e che tipo di terapia gli hanno? - chiese sconvolta sua madre …
-Non te l’ha detto Fran? … - si guardò cupo a giro … in cerca di sua sorella … - … e ora, dove è finita?!? … -
-E’ … andata  a fare una telefonata … o almeno … era la info di servizio! - la voce di Mrs Arnoul lasciò trasparire una certa disapprovazione … per non dire altro!
-Ah … ottimo! … comunque … Mr.Shimamura ha avuto un grave incidente autostradale … da cui, rispetto a quello che poteva accadere, è uscito illeso! … e cioè : qualche costa rotta e un po’ di tagli e graffi! ... mentre per i lividi …  – … si fermò un attimo, sfuggendogli una risatina … - … forse, faresti bene a chiedere a Fran! –
-Ah … bene … - sussultò sconcertata la donna …
Guardò, leggermente imbarazzata, prima il figlio e poi, l’altro ragazzo …  - … per il momento … non voglio sapere altro! … e cercherò di fare a meno,  di chiedere delucidazioni, su questo particolare … raccapricciante! … almeno, visto dal mio punto di vista!- concluse, sorridendo forzatamente, per far buon viso a cattivo gioco! … - … ha ragione mio figlio … non può andarsene! … la ospiteremo noi … fino a quando non si sarà ripreso! … mio marito è un noto medico chirurgo! … vedrà che sarà seguito alla perfezione! … e ora … su! … non stia più sulla porta! .. ed entri in casa! – gli sorrise amabilmente, o perlomeno è quello che tentò di fare, visto che era ancora a disagio per quelle allusioni relative a sua figlia! … molto cautamente, gli si avvicinò e gli fece segno di entrare … -Stia tranquillo … terrò mia figlia lontana … e mi occuperò io di lei! … fino a quando non tornerà mio marito! –
In quel momento, Isabeau valutò, seriamente, la possibilità di mettere in atto quello che aveva sempre detto, in modo molto leggero e comico, a sua figlia Françoise … ovvero …  come l’aveva fatta … l’avrebbe anche smontata, se avesse fatto qualche grave sciocchezza ! … e aver picchiato, un catorcio ambulante, come lo aveva definito suo figlio, poteva essere una valida motivazione per farlo!

 

Françoise gettò furiosa la borsa sul letto, chiuse la porta di camera sua e compose, agitata, il numero di Cath …
Il telefono iniziò a squillare … e alcuni attimi dopo, sentì risponderle la voce, pesantemente assonnata e impastata, dell’amica …
-Pronto? … chi è? … se mi cercate … non sono in casa! … lasciate un messaggio dopo il segnale … beep! …  e se non lo sentite … fa nulla! … richiamate più tardi! Perché probabilmente, ora sto facendo altro!–
-Cath! –tuonò, impetuosa, dall’altra parte del telefono … -Svegliati immediatamente! Io e te dobbiamo parlare!-
… imperativo … categorico … assoluto!
L’altra trasalì … -Fran … ma sei tu?! … -
-Sì! E ora … devi spiegarmi, subito, cosa volevi dire con quella frase di ieri!-
-Uhm … non è meglio se ne riparliamo più tardi? … ho molto sonno … sono andata a dormire da poco … tutta quella caffeina di ieri … non mi ha lasciato chiudere occhio per tutta la notte … -
-Ottimo! … allora .. eravamo in due! … - sottolineò la ragazza … - … con un particolare! … che io ho fatto la notte in bianco, in un ospedale a Lafayette! – ringhiò, nuovamente fuori di sé …
Per fortuna Cath, era a casa sua … a distanza di sicurezza! … o in quel momento, avrebbe potuto vedere la morte in faccia!
-Ah … - sussurrò debolmente …
-Come … ah?!? … non hai niente di meglio da dire?!? … Disgraziata!-
Ci fu un attimo di silenzio … - … è … ancora vivo? … -chiese con voce tremante …
Ma Françoise non capì la sfumatura di quelle parole e appena la sentì pronunciarle, la vista le si offuscò per la rabbia …
-Cath! … come ti è saltato in mente di non dirmi una cosa grave come questa?!? … sei impazzita?!?- era decisamente furiosa …
Nel giro di poche ore, aveva accumulato tanta tensione, rabbia e senso di impotenza, che aveva perso la capacità di lasciar fluire normalmente le proprie sensazioni  … per questo, aveva e aveva avuto quegli atteggiamenti così, esagerati ed esasperati …
-Aspetta Fran … non è come pensi! -
-Allora, come è? … sentiamo! … sono curiosa!-
-Ecco … non ti avevo detto nulla … per non farti preoccupare … -
-Ah!Ecco! Sei stata gentilissima! … invece, farmi venire un colpo, era più che comprensibile?!-
-No … Fran … tu non capisci … -
-No! … certo che non capisco! … se nessuno mi racconta mai la verità, come faccio a capirlo?!? Non sono indovina! E non faccio neanche sogni rivelatori!– sentì le lacrime affacciarsi prepotenti agli occhi … non ne poteva più! … era come se il mondo, un giorno, si fosse alzato, e avesse deciso di darle contro!
-Fran … ascolta … non ti ho detto nulla … perché … - sospirò dispiaciuta … - … non avevo terminato il sogno … e non sapevo cosa sarebbe accaduto! … non sapevo se … sarebbe sopravvissuto o meno … ecco … è per questo che non te l’ho detto … perché, non volevo farti impazzire dal dolore … -
Françoise ammutolì … e sentì il sangue gelare nelle vene per l’ennesima volta nel giro di poche ore … si portò, tremante, una mano alla bocca … -Vuoi dire che … avrei potuto rischiare, veramente … di perdere … anche lui ?… - si lasciò cadere, sfinita, sul letto … cosciente, a quel punto, che era stato assolutamente un miracolo che lui fosse ancora lì …      -Cath … - sussurrò debolmente …
-Fran … mi dispiace … non me la sentivo di dirtelo con un incognita simile … - … e poi aggiunse, per smorzare un po’ i toni e farle capire che il peggio era passato … - Ora, se vuoi … possiamo parlare di ciò che mi hai raccontato ieri … -
Adesso, la ragazza aveva perfettamente chiaro perché la sua amica non era stata felice di vederla tornare a casa … e perché, avesse evitato di esprimere la sua opinione su ciò che le aveva raccontato … non avrebbe avuto senso, discutere di una cosa simile, se fosse successo l’irreparabile …

 

Parte 10

Mentre Isabeau finiva di sistemare il letto per il loro ospite, Joe si avvicinò timidamente ad una delle finestre della camera …
… era curioso …
… di sapere cosa Françoise avesse visto ogni giorno, per anni, guardando fuori dalla sua stanza …
E’ curiosa questa sensazione … è come una sorta di debole corrente elettrica che mi attraversa il corpo e che mi dà piccoli brividi di benessere …
Continuò ad osservare con sguardo attento il panorama …
Per tutti quegli anni, lei aveva guardato quei posti con ogni tipo di sguardo e di animo … da quello felice … a quello triste … da quello allegro … a quello arrabbiato … da quello sognante … a quello amareggiato … da quello innamorato a …
Interruppe bruscamente quel pensiero …
Chissà, quante volte, avrà guardato fuori da questa finestra e avrà pensato a lui?
Sospiro flebilmente …
-Tutto bene, Mr. Shimamura? – la voce della donna, lo riscosse bruscamente, riportandolo in sé …
-Sì … mi scusi … ero … assorto nei miei pensieri … -
Mrs. Arnoul annuì, piegando le labbra in un sorriso di assenso … -Non si preoccupi … piuttosto … - iniziò a guardarlo da testa a piedi … - … penso che abbia bisogno di rinfrescarsi un po’ … e magari … di qualche vestito pulito … -
A quelle parole, si ricordò all’improvviso che aveva ancora gli abiti con cui era partito … o meglio … ciò che rimaneva di loro! …
-Beh … penso di sì … se solo avessi un cambio dietro … - disse imbarazzato, guardandosi gli indumenti ricoperti di sangue … non solo non erano più assolutamente presentabili, ma addirittura inappropriati e poco igienici …
-Per quello non si preoccupi! … più o meno, porterà la stessa taglia di Jean! … gli chiederò di prestarle qualcosa! –
-La ringrazio, ma … non voglio disturbare né lei né suo figlio … -
-Non dica sciocchezze!... non vorrà, veramente, rimanere con quegli abiti?! … non è igienico né tantomeno adatto ad un pranzo di Natale! … anche se in famiglia! – fece notare con disapprovazione benevola … come fa una mamma con il proprio figlio!
Joe aggrottò la fronte … e poi, si ricordò di che giorno fosse … -Già … è Natale … -
-Eh, sì! … a proposito … spero che gradirà il menù che ho preparato!- fece un sorriso a trentadue denti … cominciando ad elencare le pietanze … - … allora … cominciamo intanto dall’antipasto … ostriche alla Rockefeller! … a seguire, del Gumbo ai frutti di mare e poi, dell’Etouffee di gamberi in salsa creola! … e infine … per dolce … del pudding di pane creolo con salsa alla vaniglia e whisky! Che ne dice?- lo guardò entusiasta … aspettando una sua risposta …
-Ecco … complimenti … - cominciò a balbettare, a disagio … - … sembra tutto ottimo, ma io … - si fece serio … - … non vorrei, rovinarvi ulteriormente il Natale con la mia presenza … quindi … forse … sarebbe meglio che io mi astenessi … -
Isabeau alzò un sopracciglio molto contrariata … - Mr. Shimamura, voglio sperare che stia scherzando! … le posso assicurare che la sua presenza è più che ben gradita! Anzi … potrei offendermi mortalmente se si astenesse … dall’assaggiare i miei piatti! -
-La ringrazio signora, ma … sto già approfittandomi, fin troppo, della vostra  ospitalità … -
La donna scosse la testa … -No! … glielo assicuro! … e ora … basta con questi discorsi! … andrò a prendere alcuni abiti di Jean e poi, le darò una mano a lavarsi! –
Joe sgranò gli occhi … -Ecco … - e impallidì, imbarazzato …
-Non si vergognerà mica di me? – gli chiese notando la sua espressione sconvolta …
-Beh … ecco … io … posso fare anche da solo … -
-Mr. Shimamura … potrei essere sua madre!Su, via! … non faccia il bambino! … non mi vorrà dire che si vergogna veramente?! … -
Rimase un attimo spiazzato … avrebbe voluto rispondere qualcosa, ma … sembrava aver perso la sua battuta pronta!
-Mamma … - la voce di Françoise li fece trasalire entrambi …
-Fran! … finalmente! … dove ti eri cacciata? …  -
-Dovevo fare una telefonata importante … - disse abbassando lo sguardo … ed evitando di mostrare gli occhi rossi e gonfi, per il suo ennesimo pianto …
-Uhm …  sai che non è una buona scusa e che non è neanche educazione fare così! … - la rimproverò … - … comunque, ne riparleremo in un altro momento … ora che sei qui, hai però intenzione di darmi una mano? … o devo fare tutto da sola?! … guarda che, di sotto, c’è il nostro pranzo di Natale che sta aspettando!  … se nessuno gli dà una mano, non si prepara né si mette in pentola da solo! –
-Sì, certo mamma … hai perfettamente ragione …  - annuì debolmente …
-Bene! … allora … intanto vai a preparare le ostriche! … poi, appena ho finito qui, ti raggiungo e continuo io! -
-E se … - la guardò incerta … - … andassi tu a preparare le ostriche e tutto il resto? … mentre io mi occupo di .. – si interruppe, indecisa su come chiamarlo … - … di Mr. Shimamura? – esitò un attimo …
La donna la guardò scettica … -Dovrei fidarmi a lasciarlo nelle tue mani, dopo ciò che ha lasciato ad intendere tuo fratello? – le chiese ironica …
-Eh?! … e perché non dovresti?! –alzò di scatto la testa, guardandola contrariata per quella sua insinuazione … neanche tanto velata!
-Perché secondo Jean … sei diventata diversamente gentile!-
Spalancò la bocca sconvolta e protestò con fervore … -Avevo un buon motivo!-
Sua madre la squadrò … -Non avevo dubbi! … conoscendoti! –
-Così mi fai passare per un attaccabrighe!-
-Ah, perché? … vuoi dire che non lo sei?! Della mia bambina tranquilla e posata … non ne è rimasta neanche l’ombra, a quanto pare!–
-Ma, mamma! Non è vero!! – lanciò un’occhiataccia in direzione di Joe … - Non ho mai attaccato nessuno! … - abbassò lo sguardo e la voce indispettita …  - … beh … a parte lui, ovviamente … -
-Ecco, appunto! … vedi che mi dai ragione?! … e ora, dammi una buona motivazione perché dovrei fidarmi a lasciare Mr. Shimamura nelle tue mani gentili?! ... chi mi assicura che non lo riprenderai a manate?! … sentiamo! –
-Ma andiamo! … non sono né violenta né pazza! … e poi, lui se lo meritava!- concluse irremovibile, incrociando le braccia al petto …
Il ragazzo intanto, assisteva a quella scena in completo silenzio, osservando con attenzione quello strano e insolito scontro verbale tra le due …
Tale madre … tale figlia! … ora so da chi ha ereditato l’essere testarda e testona!
-Ah, sì?- Isabeau la guardò dubbiosa e indagatrice … - … allora … dimmi un po’ … perché se lo meritava?-la guardò con aria di sfida e sua figlia ammutolì … diventando bianca come un lenzuolo …
-Beh … ecco … è una lunga storia … -
-Ne ho di tempo … sono tutta orecchie! -
- … ma ti annoieresti! … e poi … non hai detto che il pranzo di Natale non si cuoce da solo?! - tentò nervosamente di sviare l’argomento e la sua domanda …
-Davvero? … così lunga e noiosa che te la sei legata al dito, tanto da picchiarlo pubblicamente? … e che, all’improvviso però, tenti di sminuire, ricordandoti del pranzo di Natale?! … non ti pare un controsenso, tesoro mio? ..–
Mi correggo … Mrs Arnoul ha la furbizia di una volpe … e la testardaggine di un mulo! … pensò preoccupato Joe … quindi, suppongo che sia inutile provare ad opporsi a lei! … non credo che ce la farei neanche io … no … decisamente !
-Beh … ecco … -balbettò senza fiato …
-Va bene … ho capito : continueremo in separata sede! … comunque … tieni la porta semiaperta … voglio essere sicura che Dr. Jekill non esca allo scoperto così presto e nel momento meno opportuno!-  … guardò Joe … -Al primo sopruso … mi chiami! … e ci penso io a lei!-
Il ragazzo annuì debolmente … leggermente turbato …
-Guarda, mamma … che mi offendi a trattarmi così! – le fece timidamente presente la ragazza, lamentandosi per l’ennesima frecciatina di sua madre …
-Ho le mie buone ragioni, tesoro mio! … - sottolineò, guardandola con cipiglio … - Va bene … ti darò una possibilità … ma guarda di non farmi arrabbiare! - e dicendo così, se ne andò … lasciandoli soli …
Improvvisamente, cadde un profondo silenzio …
Françoise teneva gli occhi bassi, evitando di guardarlo in faccia mentre lui, invece, cercava il suo sguardo …
-Françoise … -
La ragazza si irrigidì visibilmente …
-Françoise … per favore … dimmi qualcosa … - la pregò …
Ma lei continuò a non parlare … fino a quando non alzò di scatto lo sguardo verso di lui … e gli lanciò un’occhiata dura e impassibile …
-Non ho niente da dirti. –
-Ti prego … cerca di capire … -
-No. – scosse la testa … -  … se c’è qualcosa che non potrò mai fare … è capirti! … e di conseguenza perdonarti! … quello che hai fatto … è stato … meschino … e riprovevole! … e tu … sei stato un vigliacco e un codardo!-
Quelle parole, lo lasciarono senza fiato … e gli fecero più male di tutte le ferite che aveva addosso …
Il ragazzo abbassò mestamente gli occhi … -Hai ragione … non so perché mi ero illuso che … venendo fino a qui … e spiegandoti … tu potessi capire … - … inspirò rammaricato … ma nel farlo, provò un dolore acuto al petto … l’effetto degli antidolorifici stava venendo meno e così, senza poterselo impedire, impallidì improvvisamente … si portò inconsciamente una mano al torace e sentì il bisogno di mettersi a sedere …
-Che hai? … - le chiese spaventata … vedendolo sbiancare …
-Niente … non ti preoccupare … - scosse la testa … - … comunque, appena possibile me ne andrò … chiamerò Link o Heinrich … e mi farò venire a prendere … così, toglierò il disturbo … - disse con fiato corto …
-Tu … non stai bene … - si avvicinò a lui, appoggiandogli due dita sul collo per sentire i battiti …  -Il cuore è accelerato … e stai sudando freddo … -
-No … è tutto a posto … - sbiascicò con voce malferma …
-No! … non è tutto a posto!Maledizione! Dimmi cosa ti senti! –
-Nulla … per davvero … - tentò di fingere, ma gli sfuggì un forte lamento di dolore …
-Dimmi subito che hai!Non essere idiota!Sei salvo per miracolo!Quindi … vedi di rimanere vivo!- gli disse di slancio, istintivamente …
Françoise sentiva nuovamente quell’orrenda sensazione di impotenza percuoterla da testa a piedi, senza pietà e piegarla violentemente … aveva voglia di gridare … e di mettersi a piangere di nuovo! … non ne poteva più! … era così opprimente e frustante … stare lì … e non poter fare nulla …
Sull’orlo di precipitare nella pazzia più assoluta, lo supplicò con le lacrime gli occhi …
-Ti prego … dimmi cosa hai! …  ti prometto che dopo ti ascolterò, ma ora … per favore … rispondimi! –
Joe rimase turbato nel vederla così …  fragile … indifesa … e preoccupata …  a causa sua …
Chiuse gli occhi per un attimo … e poi, li riaprì e la guardò … -Aiutami … a distendermi … non riesco a respirare per il dolore … è troppo forte … - disse rimanendo in apnea …
Lei annuì e lo aiutò a raggiungere il letto, dove si sdraiò stancamente …
Era la prima volta che il ragazzo sentiva il disperato bisogno di stare a letto e non rialzarsi..
Françoise gli sistemò i cuscini in modo da tenerlo leggermente con la schiena su …
-Come va ora? – gli chiese preoccupata, con un filo di voce …
-Meglio … - chiuse gli occhi nuovamente …
Non era vero, ma … non voleva preoccuparla ulteriormente …
-Forse, è meglio che tu prenda l’antidolorifico … il dottor Campbell mi ha detto che lo devi prendere all’occorrenza … -
Mr. Shimamura annuì debolmente …
Stava decisamente male per poter parlare ancora …
La ragazza gli porse un bicchiere con dell’acqua e poi una pasticca che lui prese e mandò giù abbastanza rapidamente …
-Vedrai che presto andrà meglio … sono antidolorifici che agiscono molto in fretta … - gli disse avvicinandosi al suo letto e osservandolo preoccupata …
Si vedeva chiaramente che stava soffrendo molto e lei sentì un groppo alla gola … avrebbe voluto far qualcosa, ma ormai era cosciente che tranne stare lì, accanto a lui e curarlo, poteva fare poco …

 

Lentamente, dopo alcuni minuti, lo vide iniziare a rilassare i muscoli del corpo … compresi quelli del volto e, gradualmente, tornare a respirare senza fatica e dolore …
Françoise si sentì leggermente sollevata nel vederlo reagire bene ai farmaci e, inconsciamente, lo accarezzò con dolcezza su una guancia, riscuotendolo …
-Grazie … e scusa … per il fastidio che vi sto procurando … -
-No … nessun fastidio … ma ora è meglio se ti aiuto a rinfrescarti … - dicendo così, si allontanò da lui e si diresse in bagno, a prendere una bacinella con dell’acqua tiepida, una spugna e un asciugamano …
Poi, tornò in camera e appoggiò tutto l’occorrente su un panchetto vicino al letto …
-Ora … ti devo togliere gli abiti … o meglio … ciò che ne è rimasto … va bene? … dimmi se ti faccio male da qualche parte … -
Il ragazzo annuì debolmente … non aveva la forza di opporsi … non tanto per il dolore, ma per via dei farmaci che lo avevano totalmente steso … era come se tutto fosse ovattato … come se non avesse più corpo e fosse sospeso nel nulla … inoltre sentiva un’insolita sensazione di dolcezza e calore … che lo rendeva sereno e in pace con sé stesso …
Senza grossi problemi, Françoise riuscì a spogliarlo e poi a spugnarlo … dandogli un po’ di sollievo alla pelle dolorante …
Joe chiuse gli occhi e, tra l’effetto dei farmaci e il sollievo procuratogli dal contatto delle sue mani che, finalmente, lo accarezzavano di nuovo mentre lo rinfrescava, si addormentò placidamente …

 

Quando, tempo dopo, Mr. Shimamura si svegliò, era solo nella stanza … all’inizio, forse ancora stordito per tutto quello che aveva vissuto o semplicemente per le medicine che aveva assunto, non aveva subito riconosciuto la camera dove si trovava …
Gradualmente però, cominciò a fare mente locale e a ricordarsi tutto …
Si alzò a sedere sul letto, forse più rapidamente di quanto avrebbe dovuto fare, perché sentì una forte fitta alle coste che gli fece sfuggire un lamento di dolore …
Cazzo … che male …
Si rilasciò lentamente andare indietro sui cuscini e cominciò  a inspirare piano piano per rilassarsi … ma proprio in quel momento la porta della stanza si aprì e vi entrò Françoise, accompagnata da un uomo sulla cinquantina che aveva con sé, una tipica valigetta da medico …
Vedendolo sveglio, la ragazza gli sorrise …
-Ecco papà … questo è la persona di cui ti parlavo … -
L’uomo annuì e sorrise anche lui al ragazzo … -Buongiorno Mr. Shimamura … io sono, Maxence Arnoul, il padre di Françoise! … Come va? … -
-Buongiorno … - era un po’ timoroso e frastornato … -Meglio … grazie … -
-E’ sicuro? … Mia figlia mi ha detto che dopo poco il suo arrivo ha avuto dei forti dolori … adesso come si sente? – il signor Arnoul  gli si avvicinò, poggiando la sua borsa sul comodino accanto al letto …
-Insomma … sicuramente potrei stare meglio … -
-Immagino! … ma vedrà che presto tornerà in piena forma! … vedo che è un tipo atletico … in genere, chi fa sport, ha una buona capacità di recupero! – aprì la sua borsa e ne tirò fuori il suo stetoscopio … - Bene … ora, se non ha niente in contrario … la vorrei visitare e … parlare un po’ con lei dell’incidente … che ne dice? –
-Va bene … -
-Ottimo! Françoise? –
-Dimmi … -
-Ci puoi lasciare soli, per favore? –
-Ma … -
-Tesoro … lo sai … durante le visite preferisco che non ci sia nessuno, a parte me e il paziente … chiunque esso sia … -
-D’accordo … ma … se avessi bisogno … chiamami … -
-Non ti preoccupare … non esiterò! … anche se … - si girò a guardarla in faccia … con aria divertita …  - … non credo che avrò bisogno del tuo aiuto ! –
-Ok … vado … -
Con una certa riluttanza, Françoise uscì, richiudendo la porta dietro di sé ... e lasciandoli soli …
-Bene … ora che siamo soli … voglio essere molto onesto con lei … - disse il medico … iniziando a visitarlo … -Ho letto la sua cartella clinica … e anche il fascicolo della polizia riguardo al suo incidente e … l’unica cosa che posso dire … è che vivo per miracolo Mr. Shimamura … - concluse guardandolo serio in volto … -Quello che si è fatto … è nulla … rispetto a quello che sarebbe potuto accadere … -
Joe annuì, trattenendo il fiato per la notizia … Campbell non l’aveva mai posta così tragica, ma lui … sì … e sembrava molto sicuro di quello che gli stava dicendo …
-Preferisco essere chiaro … non mi piace indorare la pillola e dare false illusioni o ancora sdrammatizzare sui fatti … non lo trovo corretto … soprattutto, in casi come il suo … dove è importante rendere il paziente cosciente di quello che ha rischiato veramente … - si fermò un attimo per guardarlo negli occhi … come se volesse verificare che avesse inteso ciò che gli aveva detto … - Detto questo però, vorrei continuare con la visita … e vedere se è il caso o meno di aggiustare la terapia … -

 

Isabeau stava finendo di apparecchiare il tavolo, quando sua figlia la raggiunse …
-Vuoi una mano? –
-Ah, sei qui! … fammi indovinare … tuo padre, ti ha buttato fuori! -
Sospirò demoralizzata ...  –Sì … tanto per cambiare … -
-Te lo dovevi immaginare! Sai come è pignolo su certe cose! Non transige assolutamente sulla sua etica professionale! -
-Sì, lo so … -
-E allora? … perché sei così contrariata? –
-Non sono contrariata … - si avvicinò al tavolo e cominciò a sistemare i tovaglioli … - … è solo che … avrei voluto sapere cosa ne pensava papà … -
-Tuo padre mi ha detto che Campbell è un ottimo medico … e che non mette in dubbio né la sua diagnosi né la sua terapia! … e l’unico motivo per cui ora lo sta visitando è perché, lo stesso Campbell e tuo padre, hanno convenuto sul fatto che più ore passano e più Mr. Shimamura sentirà gli effetti dell’incidente … e per questo, necessità di un adattamento della posologia dei farmaci nel tempo …  -
-Capisco, ma … visto che comunque sarò io ad occuparmi di lui finché starà qui … poteva farlo in mia presenza! -
Sua madre la guardò con disappunto …
-Mr. Shimamura è un paziente come tutti … e tu … non sei chiamata in causa! … almeno non per il momento! … e poi, chi ti dice che sarai tu ad occupartene? –
-Che vuol dire che non sono chiamata in causa?! … sennò, chi si occuperà di lui?!-
Mrs Arnoul scosse la testa … -Stai diventando bizzosa!  … e lunatica! … prima lo picchi! … e poi, vuoi occupartene! … - incrociò le braccia al petto … e la guardò … - Quindi? … senti il bisogno di dirmi qualcosa? … -
Françoise si morse un labbro per il nervoso, rimanendo in silenzio …
-Ok … ho capito … non ti senti ancora pronta per parlarne … va bene … rimandiamo! … ora però, vai a portare questa roba al nostro ospite … - le disse, prendendo da una poltrona un paio di pantaloni di jeans e un maglione …
-Sono per lui? –
-Sì … tuo fratello glieli ha dati in prestito … finché almeno, non mi sarò procurata qualcos’altro da dargli!-
-Va bene … glieli porterò … però, appena papà avrà finito … altrimenti mi tiene in punizione per tutte le feste!-

 

Non molto tempo dopo, Maxence scese in sala, dove trovò la moglie e la figlia a rimirare il loro capolavoro …
-Complimenti! … è una tavola stupenda! – esordì, facendole trasalire …
-Tesoro! Ci hai fatto venire un colpo! Non pensavamo che ci mettessi così poco!-
L’uomo si avvicinò alle due, circondando la vita ad entrambe, con le braccia …
-Scusatemi! … chiedo perdono! Lungi da me dal volervi spaventare, mie adorate signore!–disse dando un bacio sulla guancia alla moglie mentre Françoise rimaneva in silenzio senza fiatare …
L’uomo si accorse subito dell’atteggiamento fin troppo tranquillo e insolito della figlia e si rivolse a lei …
-Che hai Françoise? … perché così silenziosa? –
-Niente … solo un po’ di stanchezza … -
-Sicura? … -
-Sì, papà … -
-Bene … meglio così! … comunque … ho aggiustato le dosi della terapia di Mr. Shimamura … erano diventate troppo blande … ho raddoppiato la dose … in questo modo, dovrebbe riuscire a non fare più di due somministrazioni al giorno …  -
Annuì … - … ma ora, come sta? – gli chiese con tono preoccupato …
-Abbastanza bene … tranne per il fatto che ha la sensazione che un carro armato abbia fatto manovra sopra di lui!-
-Questo è normale, no? – intervenne Isabeau … - … dopo un incidente simile … è il minimo … -
-Sì … su questo non c’è dubbio … - concluse laconico suo marito … senza entrare nel dettaglio …
- … se pensi di aver finito di visitarlo … potremo anche metterci a tavola! .. che ne dite? … è già molto tardi … - Mrs Arnoul guardò l’ora …  erano quasi le tre … - Fran vai a portare la roba a Mr. Shimamura e poi scendete! … io chiamerò tuo fratello! … dopo che siete tornati, si è rinchiuso nello studio a leggere … e non è ancora uscito! –
-Secondo me, conoscendo tuo figlio … si è addormentato dopo la prima pagina! – rise divertito Maxence …
-Probabile! … comunque … - si rivolse nuovamente alla figlia … - … vai su e porta la roba al nostro ospite! –
-Va bene, ma … papà? … -
-Dimmi … -
-Pensi che … possa scendere a tavola con noi? … non è forse troppo stancante per lui? –
-Beh, a dire il vero … sarebbe meglio che rimanesse a letto, ma … è Natale … e lasciarlo solo, chiuso in una camera … non è molto bello … e comunque, se lui se la sente di scendere … perché no? … può ritornare a letto quando vuole oppure mettersi sul divano a riposare … -
-Ho capito … - appurato che suo padre fosse d’accordo con l’idea di sua madre, prese la roba e salì al piano superiore …

 

Mentre camminava verso la sua stanza, si fermò un attimo a riflettere … si sentiva molto confusa e agitata, perché era combattuta tra il volergli stare accanto e il mandarlo via …
Non sapeva bene, cosa fosse più giusto fare! … normalmente, sarebbe stato ovvio stargli vicino, ma … con tutto quello che era successo … e con tutto quello che aveva scoperto, non era poi, così semplice, prendere la decisione più corretta … e questo, la stava destabilizzando profondamente …
Arrivata davanti alla sua camera, bussò …
-Avanti … -
La voce era molto debole …
-Posso entrare? … - si affacciò dalla porta, mettendo la testa dentro …
-Sì … vieni pure … -
Entrò con una certa insicurezza …
-Ecco … ti ho portato questi … - disse posando sul letto, accanto a lui, gli indumenti che le aveva dato sua madre …
Lui guardò la roba con aria mesta … -Grazie tante … anche se mi dispiace procurarvi tutto questo disturbo … -
-Te l’ho già detto … non è così. E ora … preparati! … è ora di pranzo! –
-Pranzo? … ma .. - guardò l’ora sull’orologio …
-Sì, lo so … sono le tre … ma non potevamo cominciare senza papà e … tu … - concluse abbassando la voce e gli occhi … ed evitando accuratamente di guardarlo in volto ..
Ci fu un attimo di silenzio …
-Capisco … allora, cercherò di sbrigarmi a scendere … -
E dicendo così, spostò le coperte … con molta fatica, tenendosi una mano sul torace, si mise a sedere sul bordo del letto …
-Ti fa molto male? … - gli chiese, vedendolo restare fermo …
-Un po’ … -
Prese i pantaloni e tentò goffamente di metterseli …
-Aspetta! …  ti do una mano io! … prima che tu ti faccia male e mi accusino di averti picchiato nuovamente! –
Lui rise divertito … -Sei riuscita a picchiarmi solo perché sono in queste condizioni! … altrimenti … non ci saresti mai riuscita! –
-Questo lo dici tu! – gli rispose piccata …
-Certo … come no!? … pensi veramente, che me ne sarei stato lì, a prenderle come un perfetto idiota? –
-Uhm … perché no? … visto che lo meritavi! –
Alzò un sopracciglio con dissenso … -Non penso! … comunque … se ci tieni tanto a crederlo … fai pure! -
Era riuscita a infilargli i jeans e a tirargli su, fino a metà gamba …
-Bene … ora prova ad alzarti e a chiuderteli … dovresti riuscirci … -
Si alzò … e, tra un lamento ed un altro, li chiuse …
Françoise lo guardò scettica e sconsolata … -Sai, vero? … c’è anche il maglione da mettere! –
Joe guardò l’indumento … e sospirò … -In qualche modo … ce la farò … -
La ragazza gli si avvicinò e gli infilò intanto la testa …
-Bene … ora … arriva la parte dolorosa … -
-Uhm … non vedevo l’ora! … e soprattutto, non importava che me lo ricordassi! -
Chiuse gli occhi e inspirò profondamente … Con la speranza che trattenendo il respiro sentisse meno sofferenza, infilò dolorante un braccio e poi, l’altro … e infine tirò giù, lungo il torace, con molta lentezza , la maglia …
-Ottimo! … siamo riusciti a vestirti! … solo in un quarto d’ora!- concluse ironica, guardando l’ora …
-Uhm … è un nuovo record? –
-Non direi! … - scosse la testa … - … o almeno non di velocità! -
-Vorrà dire che domani faremo meglio! … anche se … non sono mai stato troppo veloce … soprattutto in certe cose! –
Françoise alzò cupa un sopracciglio … intuendo la sua battuta velata … -Spiritoso! –
-Dici? –
-Sì … come un bruscolo in un occhio! –
Rise debolmente … -Immaginavo! … comunque, stavo solo cercando di sdrammatizzare! -
-Uhm … - era molto contrariata …
-Non ti arrabbiare … perdonami .. non volevo offenderti … -
La ragazza lo squadrò nervosamente … e poi, senza aggiungere altro, si diresse verso la porta … -Andiamo … sbrigati ! … o il pranzo si fredderà! … con la tua velocità … rischiamo di arrivare a tavola dopo domani! Perfino una lumaca, sarebbe più rapida di te!– gli fece notare ironica …
-Sì … hai ragione … - si infilò un paio di ciabatte che Isabeau gli aveva lasciato prima e poi, con estrema lentezza, la raggiunse … -Comunque … grazie di tutto … in particolare a tuo padre … è stato molto gentile a visitarmi … -
-Mio padre è così … se può essere di aiuto lo fa … indipendentemente da tutto! … ora però, basta … andiamo! … ci stanno aspettando!-

 

Finalmente, riuscirono a mettersi tutti a tavola e … questo, santo e benedetto, non che insolito e improbabile, pranzo di Natale, ebbe inizio!
-Allora, Mr. Shimamura … che ne pensa della nostra cucina? … le piace?  - chiese allegramente Mrs Arnoul mentre gli serviva dell’altro Gumbo …
-Molto buona … signora … -
-Aveva mai assaggiato la cucina creola, Mr. Shimamura? -
Joe esitò un attimo … -Sì … tempo fa … - rispose vago …
Sentendo la sua risposta, Françoise si irrigidì e impallidì …  alzò gli occhi verso di lui e lo guardò atterrita …
-Davvero? … e come mai? –chiese curiosa Isabeau …
-Beh, ecco … -
-Mamma … Joe .. ehm … Mr. Shimamura … - si corresse al volo … - … è un uomo che, per via dei propri affari, viaggia molto! E quindi, è normale che abbia assaggiato le cucine tipiche del luogo in cui si trovava! – rispose concitata, destando però una certa perplessità in tutti …
-Ah … capisco … - concluse la donna, guardando contrariata la figlia … -Grazie per averci dato delucidazioni in merito, Fran … suppongo che, in qualità di assistente personale di Joe … ehm … Mr. Shimamura … dovessi anche parlare al posto suo!- sottolineò sarcastica, rimproverandola per il suo comportamento eccessivo!
La ragazza si irrigidì ancora di più … rimanendo senza parole, ma …
-Ecco, vede … signora … forse, è tutta colpa mia … - intervenne nervosamente, all’improvviso, Joe … - … intendo il suo eccesso di zelo nei miei confronti … - deglutì …    - … ho sempre preteso molta diligenza e … impegno … quindi … credo che … sia … una sorta di … deviazione professionale ... dovuta a … alle specifiche … della sua figura lavorativa … -
Ok … si era arrampicato sui vetri … nel peggior e meno convincente modo possibile!
Jean alzò un sopracciglio con dissenso … - Cioè ... sei uno schiavista? – gli chiese a bruciapelo …
Il ragazzo rimase un attimo spaesato e poi, annuì debolmente … -In un cero senso … -
-Ah! … ora ho capito perché mia sorella te le ha date di santa ragione! Effettivamente .. non aveva torto, allora!-
Sentendo quelle parole, Maxence, che stava mandando giù un sorso di vino, mancò poco che soffocasse …
-Coff … coff … coff …. –
Ci fu un attimo di silenzio plumbeo … e appena l’uomo si riprese, guardò furioso la ragazza …
-Françoise … credo di non aver capito bene, ma … che è questa storia? – le chiese con tutta la pazienza che aveva …
-Beh … è una lunga storia … - abbassò colpevole, lo sguardo sul piatto …
-Lunga?! … -
-Sì … -
Mr. Arnoul si voltò verso sua moglie … -Isabeau … tu ne sai qualcosa? –
-Di cosa? – fece finta di non aver capito mentre il marito aggrottava contrariato la fronte …
-Tua figlia … ha picchiato il nostro ospite?- chiese con finta nonchalance …
-Uhm … non saprei! … e comunque … perché diventano sempre figli miei e basta, quando combinano qualcosa?! –
-Hai ragione … nostra figlia … ha picchiato il nostro ospite? – le richiese, ostentando sempre meno tranquillità …
-Beh … se la metti così … - si guardò nervosa attorno … - uh! … l’etouffee! … si brucerà! … me lo sono dimenticata sul fuoco!- si alzò di scatto, sparendo rapidamente dietro la porta della cucina ed evitando così, di rispondere al marito …
Maxence inspirò profondamente … cercando di mantenere i nervi saldi e, soprattutto, di non scomporsi …
-Ok … ne riparleremo in un altro momento … - disse perentorio, guardando verso la figlia..
Attimi dopo, Isabeau tornò a tavola …
… a mani vuote … senza etouffee …
Suo marito la guardò … -E l’etouffee? … -
-Ehm … sta ancora cuocendo … - disse mentre si riaccomodava nervosamente a sedere al suo posto …
-Ma non stava per bruciare?! – le fece notare ironico Maxence …
-Mi sono sbagliata … con il tempo! … credevo di averlo messo prima a cuocere, ma … evidentemente … no!-
-Certo … come no! … - scosse la testa contrariato …
Cadde nuovamente un pesantissimo mutismo … che si protrasse fino a quando Jean, versandosi da bere, non chiese a Joe alcune delucidazioni …
-Ma … come mai, prima … ci avete messo così tanto a scendere? –
-Cioè? – chiese perplesso Mr. Shimamura …
-Intendo … una volta avvisato … Fran poteva scendere … invece, è arrivata con te! -
-Era in apprensione per me … ed ha preferito, semplicemente, rimanere ad assistermi … - non sapeva bene perché avesse sentito il bisogno di giustificarsi, ma … lo aveva fatto e …
-Certo … giusto, ma … non è che, per caso, nei compiti di assistente personale … rientra anche l’aiutarti a vestirti e a spogliarti, vero? –
Il ragazzo impallidì … -Beh, ecco … no! … è solo che … non riuscivo a vestirmi e … - senza accorgersene cominciò a balbettare …
-Quindi … ho ragione! – concluse beffardo, Jean! … lanciandogli un’occhiataccia che prometteva grossi e futuri guai …
Maxence inspirò profondamente, di nuovo! … questa volta però, contando fino a dieci, per non esordire in modo poco consono! … questo mentre sua figlia, lentamente, stava scivolando sotto il tavolo per l’imbarazzo …
-Isabeau … - si rivolse … di nuovo … alla moglie!
-Dimmi … -
-Forse … vorresti parlarmi di qualcosa? – le suggerì velatamente …
-Uhm … non credo! - disse scuotendo la testa con nonchalance ed evitando di guardarlo!
-Isabeaute lo ripetovuoi parlarmi di qualcosa?-
-Uhm … no, non mi pare! … - disse sorridente prima di esordire con un’improvvisa un’esclamazione - … uh! … l’etouffee! … devo andare a controllare! … ormai sarà pronto!- si alzò di scatto e, per la seconda volta, scappò in salvo, in cucina ….
Intanto, Jean se la rideva sotto i baffi, sorseggiando il suo vino e gustandosi il caos che aveva creato … tutto questo, mentre Joe iniziava a sudare freddo, per la situazione poco felice in cui si trovava … e Françoise voleva sotterrarsi …
-Ok … - esordì all’improvviso Mr. Arnoul, con quel briciolo di pazienza che gli era rimasto … - … non voglio sapere altro! … quindi … - si rivolse al figlio … - … se hai altre cose da dire … per favore, fallo in separata sede! … e, soprattutto, in un altro momento! … bene? … ci siamo intesi, Jean? – gli disse, ammonendolo nervosamente …
Di tutta risposta, il ragazzo annuì e rise divertito … osservando attento, la scenetta tragi-comica!

 

Alla fine, quel pranzo, molto originale e , per certi versi, anche molto comico, terminò! … e, per fortuna, senza ulteriori spargimenti di sangue!  
Mentre Isabeau finiva di rimettere a posto i piatti del servito in salotto, Maxence si era rinchiuso nello studio … a meditare … e a riposare un po’, prima di dover tornare in ospedale per il turno della notte …
Françoise invece, era salita in camera a disfare le valige e … suo fratello e Joe si erano ritrovati, da soli, in cucina a parlare …
-Guarda che ti è andata bene … - gli disse porgendogli una tazza di tè caldo ...
Il ragazzo annuì debolmente … -Lo so … me lo ha detto anche tuo padre … -
-No … non intendevo quello … mi riferivo ad altro … -
Mr. Shimamura lo guardò perplesso … senza capire cosa intendesse …  
Jean si mise a sedere di fronte a lui e con aria molto tranquilla esordì … -Mia sorella … aveva in mano anche la borsa! … se ti avesse colpito con quella, saresti andato subito ko!- rise divertito, vedendolo sorpreso per le sue parole … - Sai … io non ho ancora capito cosa le donne ci tengano dentro, per renderle così pesanti!?!? … sono una vera e propria arma contundente! … - sorseggiò un sorso di caffè, guardandolo soddisfatto e compiaciuto … -Lo so … mi stai odiando! … perché sto bevendo il caffè e non lo condivido con te! … ma mio padre mi ha spiegato che genere di terapia ti hanno dato contro il dolore … e, sotto quella roba, non è consigliabile assumere caffeina! –
Joe lo guardò turbato … anche se sotto l’effetto dei farmaci, si rendeva conto che quel dialogo insolito, non era casuale e che, solo apparentemente, sembrava buttato lì …  
Incurante del suo stupore, l’altro continuò indifferente il suo discorso … -Ritornando al discorso di prima … tu cosa pensi che ci mettano dentro?!? –
-Prego? … - chiese esitante …
-Sì, intendo nelle borse! … in certi momenti … ho perfino pensato che ci mettessero un mattone! … solo per picchiarci quando non ubbidiamo ai loro ordini! –
-Ah … -
Jean rise divertito …
-Ammettilo : le donne sono degli esseri a sé!… sono belle … sensuali … eleganti … intelligenti! … e certe volte anche molto simpatiche! … però, sono decisamente pericolose … come le katane! … se non le sai maneggiare, ti tagli a fettine, da solo ! … - lo guardò … - Se ci pensi bene … quando si dice che dovrebbero venderle con le istruzioni … è la verità! … peccato però, che ci si ritroverebbe a dover girare con un’enciclopedia intera!-
Shimamura continuava a guardarlo interdetto … e a non capire quanto si dovesse preoccupare di quei discorsi insensati …
Il fratello di Françoise finì di bere il proprio caffè … -Forse … ci vorrebbe un edizione per cellulare! … allora, sì! … che sarebbe tascabile e sempre a portata di mano!- si fermò un attimo a riflettere serio … - In media … i cellulari di oggi, hanno quasi tutti minimo sedici giga … secondo te … basterebbero per fare un edizione ebook?-
A quella domanda, l’altro alzò allibito un sopracciglio ... –Beh … ecco … penso di sì … in genere, bastano pochi kbytes … Si parla di mega, solo se è un libro molto grande … - non era molto cosciente del perché avesse dato una risposta così ben articolata, ma …
Devono essere i farmaci … sì, decisamente ..
-Interessante … magari potrei scriverlo io!- concluse con espressione allegra … -Ti intendi di computer? –
-Sì … più o meno … perché? – chiese titubante …
-Potresti darmi una mano! … che ne dici? … Mettiamo la nostra esperienza al servizio degli altri! … potremo fare un’opera di bene verso chi è un completo sfigato! –
Joe aggrottò la fronte …
Bene … dopo questo … sono molto tentato ad alzarmi e ad andare via! … e avrei anche una buona scusa per farlo, senza sembrare scortese!  
-Comunque, non credo di aver detto una cosa tanto sbagliata … definendo le donne pericolose! … se ci rifletti … oltre alla borsa, sono munite anche di altri armi! … tipo … i tacchi a spillo! … che detto tra me e te, io adoro! … mi eccitano da morire! … ma, onestamente parlando, se ti finiscono su un piede … altro che via lattea! … e poi ancora, gli orecchini! … hai presente? …  quegli oggetti infernali, dalle forme assolutamente improbabili e … orrende! … e, soprattutto, inutili! … se non per discutere, ovviamente! … perché, regolarmente, quando le vuoi passare un braccio intorno al collo, ti rimangono impigliati alla maglia! … e tu, imprecando come un camionista, tenti disperato di toglierli! … ma, ovviamente, perché altrimenti sarebbe troppo semplice, finisci per farle male, anche se non vuoi! … e lei si arrabbia come una iena! .. additandoti come indelicato e caprone!...  e poi … - abbassò il tono della voce … - … il resto! … sì … decisamente … con quello ti mettono ko! … sai a cosa mi riferisco, vero? - rise divertito, notando il volto di Joe sconvolto … - Mi sembri un tipo sveglio … te ne devi essere fatte tante … quindi, capisci cosa intendo! –
Ecco … ora sono veramente con le spalle al muro … cosa, maledizione, dovrei rispondere ad una tale affermazione?!? … sì, me ne sono scopate tante e capisco cosa intendi?!?!
… ma la sua preoccupazione durò poco … perché non ebbe necessità di pensare a qualcosa …
-Bene! – esordì all’improvviso Jean, alzandosi dalla sedia … e andando a mettere la sua tazza nella lavastoviglie … - … è stata una chiacchierata interessante! … e divertente … per certi versi! … anche se … non sei stato un gran chiacchierone! ... né di grande compagnia! … ma forse, è solo a causa dell’oppiaceo che stai assumendo! … probabilmente, ti deve aver addormentato le sinapsi! – si voltò verso di lui … nuovamente … prima sorridendo e poi, diventando serio … - Ok … ora parliamo di cose serie … - fece un attimo di silenzio, guardandolo cupo … - … ti sei scopato mia sorella … - lo vide irrigidirsi … - …  Non provare a negarlo! … non sopporto … le persone che tentano di farlo davanti all’evidenza! … mi rendono particolarmente … nervoso …  quindi … occhio a come rispondi. -
Rimase un attimo in silenzio e poi, sostenendo il suo sguardo … - … mi stai chiedendo conferma? -
-No ... voglio solo mettere le cose in chiaro … sai come si dice, no? … patti chiari, amicizia lunga! … ovviamente … capisci bene che, con queste premesse, non mi puoi star simpatico! … anzi … direi tutto l’opposto! Sono sempre suo fratello e … purtroppo … l’uomo che le ha messo le mani addosso … è un lurido bastardo, a prescindere … –
Joe annuì debolmente … riflettendo un attimo sulle sue parole … -Capisco … perciò, suppongo … che mi spaccherai la faccia … appena ne avrai l’occasione ...  –
-Beh … a dire il vero …  questo … lo sto ancora valutando … -
-Ah … - rimase sorpreso … si aspettava che gli dicesse che appena si fosse ripreso lo avrebbe riempito di botte e invece … - … e il motivo che ti fa desistere, quale è? … -
-Il fatto che tu sia qui … - concluse senza grandi giri di parole … -Siamo uomini e …  sappiamo entrambi come vanno certe cose … - si rimise a sedere davanti a lui … guardandolo fisso in volto … - … se ti fossi voluto divertire e avessi voluto una scopata e basta … tu non saresti qui … ora … -
-Probabile … e questo, ti cambia molto le cose?-
-Beh … per certi versi sì … per altri … no … -
-Ho capito … -
Jean si alzò in piedi … -Ora però, vai a riposarti … non hai per niente una buona cera … - gli disse leggermente, un attimo prima di lasciare la cucina e lasciarlo solo …
Il fatto che tu sia qui … sospirò … già … sono qui e … ? … non ho risolto nulla! … anzi, in un certo senso … ho solo complicato le cose …

 

Joe non se la sentì di scendere per la cena … un po’ a causa dei dolori che si erano riacutizzati … un po’ perché non aveva molto appetito dopo il lauto pranzo … e un po’ per ciò che si era detto con il fratello di Françoise nel pomeriggio …
Si sentiva strano … un misto tra demoralizzato e triste …
Forse, è perché tutto è precipitato nel giro di poche ore …
Chiuse gli occhi, appoggiandosi con la schiena alla testata del letto …
Solo pochi giorni fa … a quest’ora, eravamo nello stesso letto … e ci amavamo …  e ora … probabilmente, è l’ultimo dei suoi pensieri …
Un rumore improvviso alla porta, lo riscosse però, dai suoi pensieri …
… stavano bussando …
-Avanti … -
-Posso entrare? … - gli chiese affacciandosi nella stanza …
-Sì … -  … era sorpreso di vederla lì … a quell’ora della notte …
-Come va?  -
-Abbastanza bene, ma … che ci fai ancora in piedi, a quest’ora? – … era quasi l’una …
-Non riuscivo a dormire … - gli disse mettendosi a sedere sul divanetto laterale …
-Deve essere una cosa comune … - concluse ironico, sistemandosi meglio sul letto, per guardarla in volto …
-E tu … perché non dormivi? – gli chiese esitante … mentre si guardava attorno con aria indifferente … cercando di evitare il suo sguardo …
Stavo riflettendo … su di noi …
-Il dolore si è riacutizzato … e non volevo prendere così presto l’antidolorifico … quindi, aspettavo ancora un po’ … -
-Capisco … ma forse, sarebbe meglio se per questa volta, facessi un’eccezione e lo prendessi … penso che, in questo caso, sia meglio così … poi, da domani, inizi la terapia con i nuovi dosaggi … e non dovresti avere più problemi … -
-Sì, forse hai ragione … - si guardò attorno …  aveva lasciato il bicchiere e il farmaco sul tavolo …
Quando se ne accorse, fece una smorfia …
Non che fosse lontano km, ma … si sentiva veramente spossato in quel momento …
Inspirò profondamente e si impose di alzarsi per andare a prendere la medicina, ma appena provò a muoversi, sentì una forte fitta al torace che gli strappò un sonoro lamento di dolore ...
-Tutto bene? … - gli chiese alzandosi di scatto e andando da lui …
-Sì … sì … è stata solo una fitta … ora mi passa … -
-Che volevi fare? Perché ti volevi alzare?-
-Volevo prendere l’antidolorifico sul tavolo … -
-Ma se non ce la fai, chiedimelo! – lo rimproverò debolmente mentre andava al tavolo a prendere la medicina e il bicchiere … - Tieni … - glieli porse …
-Grazie … - prese la pasticca e la mandò giù con un bel sorso d’acqua …
-Forse … - cominciò incerta … distogliendo lo sguardo … - … sarebbe meglio se stanotte dormissi qui … con te … almeno, se avessi bisogno … ci sarei io … -
Ci fu un attimo di silenzio …
Joe non sapeva cosa rispondere … o meglio … avrebbe voluto dire subito di sì, ma … si rendeva conto che l’unico motivo per cui glielo aveva detto … non era per stare con lui … ma perché era preoccupata per la sua salute …
-Starò bene … non ti preoccupare … - rispose vago e triste …
-Preferisco …  papà è andato in ospedale e … è meglio se rimango qui … -
Senza aspettare il suo consenso, aprì una delle ante dell’armadio a muro e ne tirò fuori delle lenzuola, un paio di cuscini e una coperta …
-Mi metterò a dormire qui sul divano … - concluse voltandosi a sistemare il giaciglio improvvisato …
Era rimasto leggermente turbato per il suo comportamento … e ancora di più, quando aveva capito che non avrebbero condiviso il letto …
Mentre Françoise gli dava le spalle e distendeva il lenzuolo … all’improvviso, senza sapere bene come o perché , la bocca del ragazzo si aprì senza interpellarlo  ...
-Perché … non vieni a dormire qui, nel letto con me? –  
La ragazza, sentendo le sue parole, si fermò immediatamente da quello che stava facendo … si voltò verso di lui e lo guardò con espressione contrariata … -No, grazie. – rispose secca …
-Aspetta … non è come pensi tu … ti ho offerto solo parte del letto ... non ti ho chiesto di scopare …  –
-No, grazie. Lo stesso.- concluse stizzita, senza voltarsi e senza considerarlo …
La puntualizzazione di Joe, l’aveva infastidita ed irritata … ma non voleva darlo a vedere, quindi continuò indifferente … 
Shimamura invece, si zittì …
Finì di sistemare la coperta e poi, gli disse con tono distaccato … -Se c’è qualcosa svegliami … ok? Notte. –
Il ragazzo la guardò con aria assente, come se non l’avesse neanche sentita, e con tono amaro si rivolse a lei … -E’ questo che pensi di me? … che anche scopare, facesse parte del mio piano ben architettato ai tuoi danni, vero? -
Françoise alzò un sopracciglio con grande disappunto e piegò la bocca in una smorfia di irritazione … -No … perché non abbiamo mai scopato … e se tu l’hai fatto … hai finto molto bene.- gli disse lanciandogli un’occhiata funesta … -E ora cerca di dormire … hai bisogno di riposo per riprenderti … Notte.- … non aveva assolutamente voglia di stare a discutere sui motivi per cui erano finiti a letto insieme … non era una cosa che voleva approfondire … né per quanto riguardasse lui … né tantomeno, per quanto riguardasse lei stessa …
Si infilò sotto le coperte e gli diede le spalle …
Joe spense la luce … e cadde un profondo silenzio …
-C’è differenza … - esordì all’improvviso, con tono arrabbiato, nel buio della stanza … senza potersi controllare … - … tra scopare … e fare l’amore … e lo sai bene! … nonostante quello che diceva Miss Miller su di te ... ho sempre trovato che la sua affermazione non rispecchiasse la verità! … o almeno … non quando eri con me … - la voce le si affievolì … diventando un sussurro … - … e ora dormi … abbiamo bisogno di riposare entrambi … notte … - concluse ammutolendolo definitivamente …

 

Parte 11

Se Joe avesse dovuto dire, se fosse stato meglio o peggio rispetto al giorno prima … non ne sarebbe stato in grado … era pieno di dolori ovunque e i farmaci lo avevano reso stordito, spossato e poco reattivo … e tutto ciò lo irritava moltissimo …
Nonostante avesse finito da poco, di fare colazione insieme a tutta la famiglia Arnoul, gli era preso un forte attacco di sonno, iniziando a fare uno sbadiglio dopo l’altro … Non concependo e non ammettendo, per principio, la possibilità di tornare a letto, si mise su una poltrona in salotto … ed iniziò a sfogliare un giornale …
-Hai lo sguardo molto assonnato … - gli disse Maxence avvicinandosi a lui …
-Sì … probabile … quei farmaci mi fanno questo effetto … e ora che è stato necessario raddoppiare le dosi, è ancora peggio …  - ammise demoralizzato, mettendo stancamente da parte la rivista che stava tentando di leggere …
-Purtroppo, non puoi fare a meno di prenderli … almeno, non ancora … - il tono con cui gli rispose, fu molto tranquillo e gentile, e non più professionale e distaccato, come quello del giorno prima … alle orecchie del ragazzo, sembrò addirittura paterno …
-Già … - sospirò rassegnato, abbassando mesto lo sguardo …  - … quando pensa che potrò smettere di prenderli? … sono cosciente di non poterne fare a meno … almeno non a breve, ma … il fatto di non essere in grado di potermi controllare e di non essere pienamente padrone di me stesso, è una cosa che non mi piace … -
-A nessuno piace non esserlo … e capisco molto bene cosa intendi, ma è difficile risponderti … perché, essenzialmente, dipende tutto dalla tua capacità di ripresa e dalla tua resistenza al dolore … -
Shimamura annuì …
-Su … non essere così giù di morale! … vedrai che ogni giorno sarà sempre meglio! … anche se non riesci a percepire miglioramenti, ti assicuro che il tuo corpo, lentamente, fa piccoli progressi! … - gli sorrise gentilmente … - A proposito … più tardi, prima di tornare di turno all’ospedale, voglio visitarti …  voglio cambiare le medicazioni e verificare i progressi che il tuo organismo sta facendo, ok? … ora però, vorrei andare a riposarmi un po’  nello studio … la notte tra il 25 e il 26 è sempre molto movimentata … e io, con l’età, comincio ad accusarla! –
-Ha passato tutta la notte in ospedale, Mr. Arnoul? –
-Sì … ero di guardia e purtroppo, lo sarò anche stasera … - sospirò …
-Ha sempre tenuto questi ritmi? … fin da giovane? … - gli chiese curioso …
-Sì ... entrai come assistente di un noto chirurgo che, fortunatamente per me, apprezzò da subito  la mia versatilità e le mie capacità! … appena finito la specialistica in chirurgia, Anderson, così si chiamava il mio mentore, mi prese subito nella sua equipe! … una delle migliori! … se non addirittura, la migliore di tutta la Louisiana! … abbiamo sempre lavorato a  pieno ritmo … ogni intervento particolare, che fosse innovativo, d’urgenza o delicato, era nostro! … ore e ore, ininterrottamente, in sala operatoria! … ogni minuto che vi passavo dentro, secondo Anderson, era esperienza che mi arricchiva e che salvava una futura vita! … inoltre, siccome aveva visto in me, il suo futuro successore, voleva che lo assistessi sempre! … in ogni occasione! … anche quando veniva chiamato per eseguire interventi fuori città o fuori stato! … così, con tutta la pratica che mi fece fare, quando se ne andò, non fece molta fatica a designare me come suo erede … -
-Quindi, ha fatto carriera molto velocemente … -
-Sì … forse anche troppo velocemente … - disse con voce leggermente triste …
-Come mai, dice così?  -
-So che può sembrare irriverente come cosa, ma … mi ero sposato da poco, quando entrai nel suo gruppo, e Isabeau era rimasta incinta pochi mesi dopo il matrimonio …  io non c’ero mai … ero sempre in ospedale … e lei, era sempre sola … con la pancia che cresceva e una casa da mandare avanti …  - alzò gli occhi verso di lui … - … a malapena, riuscì ad essere presente alla nascita di Jean … e lo stesso con quella di Françoise … - si fermò un attimo … come se stesse riflettendo … - … inseguendo il mio lavoro, non mi sono potuto godere nessuno dei miei due figli … né mia moglie … né la mia casa … -
-Ma … fare il medico … credo che sia una sorta di vocazione … quindi, è facile comprendere che in situazioni simili, ci siano sacrifici … e rinunce … o almeno, è così che ho sempre pensato … -
-Beh … sì … hai ragione … spesso, una vocazione o una dote, ti portano ad acquisire un certo spirito di abnegazione, ma non avrebbe dovuto interessare così fortemente mia moglie e i miei figli … che si sarebbero meritati invece, un marito e un padre più presente … ecco tutto … -
-Anche se non fisicamente, ma lei comunque, lo era! … e si vede! … da come sono cresciuti! … e da come siete uniti come famiglia! –
-Dici? … - gli sorrise malinconicamente … apprezzava le sue parole … indubbiamente sincere … ma i suoi sensi di colpa lo rendevano perfettamente cosciente delle sue reali mancanze … - E invece … tuo padre come è e come è stato con te e tua madre? -
Lo sguardo di Joe si incupì bruscamente … e, senza accorgersene, abbassò gli occhi …
-Ho … fatto una domanda inopportuna? -
-No … è solo che … - inspirò profondamente … - … non ho mai conosciuto mio padre … -
Maxence trattenne il fiato per il dispiacere e si irrigidì … -Mi spiace … io non immaginavo … scusami tanto … -
-Non c’è nessun problema … ormai, credo di essermene fatto una ragione che non abbia mai voluto neanche vedermi e conoscermi … -
L’uomo sospirò … -Mi spiace … non dovrebbe mai essere così … un figlio è sempre parte di noi … comunque siano o vadano le cose … - si alzò e si diresse verso di lui ... -E’ un peccato però, che non abbia mai voluto farlo … onestamente, credo che sarebbe stato molto fiero di te … da quel poco che ho avuto modo di vedere, sei cresciuto come un uomo onesto, semplice e in gamba … dalla forte morale e, soprattutto, dal grande buonsenso … -
Joe alzò di scatto gli occhi  verso di lui … guardandolo sorpreso …
Maxence gli sorrise e poi, notando l’ora che si era fatta, gli disse … -Nel parlare, il tempo è volato ... è meglio che ti visiti adesso … -
-Ma non voleva andare a riposarsi? -
-Sì … ma lo farò dopo … la chiacchierata con te, mi ha fatto bene e … mi ha tolto la spossatezza di dosso!-
-Allora, va bene … andiamo pure … -

 

Verso metà pomeriggio, mentre Françoise stava spazzando davanti alla porta di casa, si sentì chiamare …
-Fran!!!! –
La ragazza si fermò bruscamente da quello che stava facendo e, sbuffando stizzita, si voltò verso la voce …
-E tu … che ci fai qui? –
-Non si dice più neanche ciao alla tua migliore amica?!- le disse con voce ed espressione angelica …
-No! … quando la tua migliore amica ti fa le comparsate inaspettate solo per un motivo!-
Cath sorrise a trentadue denti … -E’ qui, vero? –
-E anche se lo fosse?! –
-Dai … fammi entrare! … e, soprattutto, fammelo conoscere! - le chiese con voce supplichevole …
-No! Vattene!-
-Dai! … lo voglio conoscere! … l’ho sempre visto solo dalle foto!-
-E continuerai a farlo! Fila a casa!-
-Daiiiiii!!! Ti pregoooooooooooooooo!!! Voglio vederlo!!!!-
-No! Vattene subito! E non mi infastidire!!!-
-Dai Fran! … ti prego! … Sono la tua migliore amica! E’ tuo obbligo farmelo conoscere!-
-No, assolutamente! E perché dovrei?!? -
-Come, perché?!? … Vorrai, far conoscere alla tua migliore amica quello che ti sei scopata la prima volta!? Eh!-
Sgranò gli occhi sconvolta … – Shhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!! Stai zitta stupida! Cosa urli?!Vuoi che ti sentano tutti?!?-
Si guardò atterrita attorno …  per fortuna non c’era nessuno!
-Ma sei impazzita?!? Volevi farti sentire da tutto il vicinato?!?! Compresi i miei?!-
-Esagerata! … e comunque … non penserai mica che non se lo immaginino?! … voglio dire … ti sembra normale che il tuo capo sia venuto fino a qui per vederti?!? … sai come è … anche all’occhio dello stupido del villaggio, risulta chiaro il motivo!  –
-Ma non dire cavolate! … mica possono saperlo! … -
-Illusa! Tsk! … pensi, veramente, che i tuoi credano che sia venuto fino a qui solo per sport?!?!-
-Stai zitta! –
-Fran! Ma smettila! Mica sei una bambina!Voglio dire … tua madre se lo immaginerà che hai fatto sesso! … e a maggior ragione tuo padre! ... e’ un medico! .. insomma … ti sei guardata allo specchio negli ultimi periodi?!? … sei grande! … ti sono cresciute le tette e le metti in mostra! –
-Ma non è vero!- rispose piccata … - … io non metto in mostra proprio nulla!-
-Ah, no? … come il fatto che non giochi più con le bambole, ma con i bambolotti?! –le sorrise maliziosa!
Trattene il fiato sconvolta, per la bassa allusione  … -Cath! … non dire queste sciocchezze!-
-Ma io non le dico! … E’ la verità! … o vuoi dire che non ti sei data alla lettura e alla pratica … del kamasutra?! –
-Io ti ammazzo, se continui!Chiudi il becco!- ringhiò furiosa …
-Uffa! … ma come sei noiosa! … daiii! … voglio conoscerlo! … e che c’è di male?! … salvo che … - … le si avvicinò e le diede un pizzicotto sul sedere …
-Ahia!Ma sei scema?!? Mi hai fatto male!E che cavolo!-mugolò contrariata, massaggiandosi con la mano il punto dolente …
-Come immaginavo! … hai messo ciccia anche sul sedere! … come ogni donna che si rispetti! –
-Ma cosa dici?!? … E soprattutto cosa centra?!? … Ma sei impazzita tutta insieme?!?-
-No, no! … è solo un dato di fatto!Quando si cresce, si mette ciccia a giro!E se sei fortunata, la metti nei punti giusti! … e, per fortuna, a noi è andata bene! –
-Tu sei matta!Fidati!- le disse sull’orlo di una crisi di nervi!-Guarda che se tiri un pizzicotto così, fa male ad ogni età!- brontolò contrariata … - E poi … io non ho messo ciccia da nessuna parte! … ho sempre lo stesso peso!-
-Senti senti … come siamo suscettibili!!! … che c’è? … paura del temuto confronto con le altre? … paura del confronto con la super modella Miss Miller?!?–
Françoise la guardo di sbieco … -E ora cosa centra lei?! .. e comunque … no! … assolutamente,no! … non temo il confronto con lei! … né con nessun altra!Oh!-
-Ne sei proprio sicura? … -
La ragazza la guardò nuovamente di sbieco …
-Certo! … perché?!? … cosa vorresti suggerirmi? … anzi, cosa suggerisce, la tua mente malata?!-
-Niente … niente …  è solo che … non c’è motivo per non farmelo conoscere, se … non avessi paura … del mio fascino!- le disse sfuggendole una risata …
-Sei stupida o cosa?!? … Cath! … stai usando di nuovo uno dei tuoi biechi trucchetti per convincermi?!-
-Non si chiamano biechi trucchetti … ma psicologia spicciola!- le sorrise soddisfatta …
-Vattene!E’ inutile!Non ti faccio entrare!Ora meno che mai, dopo i tuoi discorsi sciocchi!-
-Quali? … il kamasutra? … il fatto che giochi con in bambolotti? … o che hai paura del confronto con me e la Miller? -
-Tu … non sei la Miller! … e comunque … l’ha mollata!Quindi!-
-Come se non la potesse andare a riprendere in ogni momento! … e soprattutto … come se non potesse avere chiunque!-
Stava per risponderle qualcosa di non ben definito, quando sentì la porta di casa sua aprirsi alle sue spalle …
-Ah, ecco cosa erano quelle voci sguaiate! … eravate voi due!- esordì sua madre, guardandole divertita …
-Ciao Isabeau! –
-Ciao, piccola Cath! … che ci fai da queste parti? –
-Ero passata a … fare un saluto a Fran! -
-Ah! … e come mai … non entrate in casa a chiacchierare? –
-Non saprei! … è Fran … che mi tiene alla porta! - disse mugolando innocente …
- … ho le mie buone ragioni, per farlo!- disse arrabbiata, guardando in direzione dell’amica!
-Uhm … uhm …  immagino! … ma non credi, che negli ultimi tempi, capiti un po’ troppo spesso? – le chiese ironica sua madre … - … comunque, ora fai entrare Cath in casa! … lo sai : non è bello tenere gli ospiti fuori al freddo! –
-Dipende dagli ospiti! … io ne conosco un paio che meriterebbero di starci!-
-Sì, non ne dubito  … ma ora, basta scherzare! … ed entrate entrambe in casa!- il suo tono si fece stranamente perentorio …
-Grazie Isabeau!!!!- esultò Cath, felice per averla avuta vinta, mentre entrava tutta sorridente e soddisfatta in casa, incurante dello sguardo contrariato dell’amica!
Intanto, Mrs. Arnoul guardava la figlia con aria canzonatoria …
-Forza! … smettila di fare la permalosa ed entra anche tu! -
-Devo proprio?! … - rispose con tono scocciato … - … sinceramente … preferirei rimanere fuori! … visto la folla indesiderata che c’è in casa!-
-Ma smettila! … e non fare la bambina!-  le disse andandole in contro e prendendola per un braccio …  - Ha ragione Cath! … sarebbe ora che tu crescessi! … - si avviarono insieme verso l’entrata … -E a proposito di questo … di certe cose … evita di parlarne in cortile! …  non tanto per me e tuo padre … quanto per i vicini! … che dopo due secondi lo rendono di dominio pubblico!-
Françoise sgranò gli occhi e diventò, all’istante, paonazza … -Hai sentito … tutto? – chiese balbettando …
-Sì … dalla A … alla Z! ... mancavano solo i dettagli! … ma quelli, gentilmente, Cath se li è risparmiati! … comunque, ho sentito solo io … per tua fortuna! … se ci fosse stato tuo padre … a quest’ora, probabilmente, lo avresti avuto sulla coscienza! -  … rise debolmente e poi continuò …  - Per un padre, la propria figlia non cresce mai! … resta sempre la sua bambina! Comunque … dovresti ascoltare di più Cath! … io e Maxence non siamo mica nati ieri, per non capire certe cose! - concluse ammutolendola completamente … prima di entrare in casa …

 

Quando rientrò in salotto, con la tazza di tè che si era appena preparato, con la disperata speranza che lo tenesse sveglio in qualche modo, visto che non poteva assumere la sua massiccia dose giornaliera di caffè, Joe si trovò davanti Isabeau, Françoise e una misteriosa ragazza … che stavano entrando, proprio in quel momento, in casa …
-Ah, Mr. Shimamura! … poteva dirmelo che aveva voglia di un tè! .. glielo avrei preparato io!- gli disse Isabeau, sorridendogli …
-La ringrazio, ma non volevo disturbarla … -
-Nessun disturbo! Anzi, dovrebbe smetterla di farsi sempre così tanti problemi e chiedere, quando ha bisogno! A proposito … - si voltò verso le due ragazze … - Che ne dite se preparo del tè con dei pasticcini e facciamo una bella merenda tutti assieme? … Vi va? -
Sua figli annuì svogliatamente … le andava bene tutto, in quel momento! … tanto … peggio di così!
Non sentendo risposta da parte di Cath, Mrs. Arnoul la guardò incuriosita … la ragazza era rimasta imbambolata, stile ebete, in adorazione assoluta del ragazzo …
-Cath? … mi hai sentito? – insistette Isabeau, con un sorriso canzonatorio stampato sulle labbra …
-Ah, sì … sì! .. certo!Mi va bene tutto!- rispose stordita … senza sapere a cosa aveva acconsentito!
-Ok .. allora vado a prepararlo! … a dopo!- si diresse verso la cucina, passando accanto a Joe … e sussurrandogli beffarda e a bassa voce … -In bocca al lupo … -
Shimamura si voltò a guardarla contrariato, giusto in tempo, per vederla sparire, con nonchalance, dietro alla porta … proprio come aveva fatto il giorno prima per evitare di rispondere al marito!
Eccola! .. si è di nuovo ritirata nella batcaverna, pur di evitarsi situazioni ambigue! … e ha lasciato me nei guai! … furba come una volpe!
Nel frattempo, Cath si era avvicinata all’amica … e le aveva bisbigliato all’orecchio … -E’ un adone! … un dio sceso in terra! … come fai a resistere?!? … sei scema o cosa?!? … io, fossi al posto tuo, mi rinchiuderei in una stanza con lui e butterei via la chiave!-
Françoise la guardò di sbieco, minacciandola … -Tieni a bada gli ormoni! … e poche confidenze con lui!-
-Acida! … mica te lo voglio rubare! … però, se non lo vuoi tu … ci penso io, a consolarlo!-
-Deficiente!- le disse a denti stretti, mentre lui le guardava turbato … senza capire cosa avessero da confabulare …
Françoise accortasi che lui le stava osservando interdetto, diede una piccola gomitata all’amica, per riscuoterla … -Cath … -
-Eh? … ah, sì … sì! –
-Ti devo presentare una persona … - gli disse con voce infastidita la ragazza … come se avesse voluto risparmiarsi quel compito! -Ecco … lui è … - ma non fece in tempo a finire la frase, che l’amica si precipitò di fronte al ragazzo, porgendogli la mano e presentandosi con un gran sorriso …
-Salve!Io sono la migliore amica di Fran! –
Joe le diede un’occhiata da testa a piedi, tra il preoccupato e il diffidente …
-Salve … io … - cominciò incerto …
-Sì, io so bene chi è lei! – lo interruppe bruscamente … -E’ Mr. Shimamura! – concluse allegra!
Shimamura aggrottò la fronte … chiedendosi cosa avesse da sorridere tanto a quella constatazione …
-Bene … sono felice di sapere che sa chi sono Miss … Miss? – le chiese stringendole, alla fine, la mano …
-Ah, già! Avevo dimenticato! .. Cath per gli amici! –
La guardò nuovamente … leggermente turbato … -Ah … ok … allora … può chiamarmi Joe … se vuole … -
-No, non importa! Andrà benissimo Mr. Shimamura! -
A quella sua affermazione, spalancò la bocca perplesso … e lanciò un’occhiata interrogativa e, probabilmente, anche di velato aiuto a Françoise che però, fece finta di non vedere …
-Va bene … come preferisce … Cath … -
-No, ma mi dia pure del tu! … non importa essere così formali! –
-Va bene … - si rendeva conto di essere entrato in loop … non faceva altro che dire va bene! … ma onestamente, quella ragazza lo stava spiazzando completamente!
-Ottimo, Mr. Shimamura! –
Eh?! … ma non aveva detto di evitare la formalità?! .. e allora, perché, continua a darmi del lei?!?
-Cath … - iniziò incerto … - … visto che hai detto … di non essere formali … puoi chiamarmi Joe … se vuoi … - disse esitante …
-No! Non importa! Va benissimo Mr. Shimamura! – concluse con un sorriso a trentadue denti …
A quelle parole, senza poterselo impedire , sgranò gli occhi scioccato, incapace di dire qualsiasi cosa!
Eh??????????????????????????????????
Per sua fortuna però, proprio in quel momento, arrivò Isabeau …
-Ragazzi? … è pronto! … caffè, tè e pasticcini sono di là che vi attendono! –
-Uhhhhh!!! Meraviglioso!!!! Sì, sì! subito! – esordì all’improvviso Cath, precipitandosi in cucina incurante di tutto il resto e lasciando tutti un po’ sconcertati per il suo insolito atteggiamento!
La madre di Françoise sospirò rassegnata … -Non cambierà mai! … è meglio che la raggiunga: prima che spolveri tutto quello che ho preparato! – e sparì nuovamente dietro a quella porta che ormai Joe aveva identificato come l’entrata della sua batcaverna!
Si voltò verso Françoise, guardandola perplesso …  -Ma … c’è tutta? … o le manca qualche rotella?! –
-E’ una psicologa! –
-E’ quindi? … è normale che sia una pazza scatenata?!? –
-Ognuno ha gli amici che si merita! No?–
Joe aggrottò la fronte, intuendo la sua allusione … - Ok, ammetto che Link e Heinrich siano un po’ particolari e fuori dalle righe, ma … ma tu ne vieni fuori decisamente male, con lei come amica! Peggio di me!–
Appena finì di dire quelle parole, sgranò gli occhi …
Oh, cavolo! … perché mi è venuta così male?!?
La ragazza gli lanciò un’occhiata torva di disappunto … -Grazie! … sempre gentile Mr. Shimamura! … non si smentisce mai!- gli disse lasciando infuriata la stanza mentre borbottava qualcosa di non ben definito e poco carino nei suoi confronti …
Cazzo … sono quelle medicine che non mi fanno avere filtro ! … come diavolo mi è passato in mente di dire una cosa così cattiva e stupida?!
Sospirò rassegnato e poi, con la coda tra le gambe, le raggiunse …

 

Cath stava finendo di sorseggiare il proprio caffè quando esordì, all’improvviso …
-Certo che … guardandola bene e da vicino … Mr. Shimamura … non mi sembra poi, così simile a Satana!  … anzi … direi proprio l’opposto!–
Françoise impallidì all’istante, trattenendo il fiato …
-Come, prego? – le chiese turbato il ragazzo …
-Sì … Fran l’aveva soprannominata Satana, ai tempi in cui lavoravate insieme! … non lo sapeva? … non gliela aveva mai detto?– chiese tranquilla …
-No … non ne ero stato informato … - disse voltando lentamente la testa verso l’altra con aria stizzita … -Satana, eh? … -
La ragazza tentò di dire qualcosa, ma … la mancò il coraggio … fortunatamente però, una risata debole, distrasse l’attenzione da lei …
-Scusate! … - disse Isabeau con le lacrime agli occhi … - … ma Satana è veramente un appellativo buffo!!! … - tentò di non ridere, ma … più si tratteneva e più le cose peggioravano … -Mi scusi Mr. Shimamura! –
-No … no … prego! … tanto ormai … - sospirò depresso …
Guardò nuovamente stizzito, Françoise in volto, scuotendo la testa … -Satana … -
Questa volta però, lei rispose … -Non è colpa mia se sei un egocentrico schiavista! Eh! –
Alzò un sopracciglio … -Ok … metto in conto anche questo, tra le cose di cui dobbiamo parlare! –
-Io e te? … parlare? … anche no!-
A quell’affermazione, a Cath sfuggì una risatina … e non solo … - … sì … certo! … ora si dice parlare! – appena si accorse di aver pronunciato quelle parole a voce alta si morse le labbra e sgranò gli occhi sconvolta …
L’amica si voltò verso di lei con sguardo attonito …
-Ops … credo di aver parlato troppo … e … forse … ora … è meglio che me ne vada!-disse alzandosi di scatto e uscendo a gambe levate dalla stanza …
Françoise però, avvampata per la vergogna e l’imbarazzo, la inseguì con aria funesta e minacciosa … -Cath! … vieni subito qua! … che ti ammazzo!- sibilò arrabbiata …
Nel frattempo … Isabeau era rimasta a sedere ammutolita, senza fiatare e senza scomporsi mentre Joe tentava disperatamente di dire qualcosa di intelligente … anche se … era difficile trovare qualcosa da dire, in quel momento!
-Beh … ecco … posso spiegare … - iniziò a dire, balbettando …
-No … grazie … non voglio sapere altro! … credo che le mie orecchie abbiano sentito più che a sufficienza, per oggi! - concluse alzandosi in piedi e andandosene via …
Ottimo! … alla fine di questa storia, è un miracolo se qualcuno di questa casa … non mi uccide!

 

Un paio di giorni dopo quell’episodio, purtroppo però, le cose cominciarono a precipitare rovinosamente … rendendo la situazione ancora più complicata e ingestibile …
Joe era seduto al tavolo in salotto, controllando la mail sul portatile che Maxence gli aveva imprestato gentilmente …
Aveva preso da non molto gli antidolorifici, ma da abbastanza tempo che ne sentisse già gli effetti benefici e non … e infatti, a parte la testa leggera e un po’ confusa, riusciva a stare a sedere senza troppi dolori …
-Tuo padre … è stato molto gentile a farmi usare il suo PC per controllare la posta elettronica … -
Françoise stava leggendo una rivista di moda, comodamente sdraiata sul divano, senza considerarlo …
-Uh … uh … - gli rispose assente …
-Ho chiamato Link e Heinrich … oggi … e gli ho raccontato dell’incidente … - quella sua indifferenza lo agitava …
Così, goffamente, tentò di imbastire un discorso con lei …
-Uh … uh … - continuava a non dargli spago e questo, lo stava innervosendo di secondo in secondo …
-Mi hanno detto … che li avevi già avvisati tu … rassicurandoli che stavo bene e che ti saresti occupata di me, fino a quando non sarei stato in grado di tornare a Beaumont … -
-Uh .. uh … quindi? – chiese senza distogliere gli occhi dal giornale e con un certo disinteresse …
-Niente … è solo che … ti volevo ringraziare … per aver pensato ad avvisarli … -
-Figurati … era il minimo … visto che, sono la tua famiglia … -disse con tono strano …
-Già … - annuì, rimanendo poi, in silenzio, per qualche attimo … -Françoise? –
-Uhm … dimmi … - mugolò infastidita …
Joe si guardò attorno … assicurandosi che non ci fosse nessuno che lo potesse sentire …
-Perché … la tua prima volta … non è stata … con lui?-
A quella domanda, seguì un silenzio pesante …
La ragazza si irrigidì bruscamente, restando immobile e senza fiatare per alcuni istanti … attimi dopo però, ricomponendosi, abbassò il giornale e lo guardò fredda in volto …
-Che hai detto?- gli chiese con asprezza …
-Perché … non sei stata con lui?... voglio dire … vi stavate per sposare e … era il tuo ragazzo … –
Alzò un sopracciglio con disappunto … -Avevo capito … benissimo … quello che mi avevi chiesto. –
-Quindi … perché? - insistette sostenendo il suo sguardo arrabbiato …
-Quindi … non sono cose che ti riguardano. E’ sufficiente come risposta? –
-A dire il vero … no! … avrei preferito qualcosa di più articolato … -rispose nervosamente … aveva bisogno di sapere perché era stato lui il primo … e non Jiro …
Tenendo a mente ciò che gli avevano detto i suoi amici prima di partire, ovvero che a parole si possono dire tante cose, ma i fatti restano … Joe aveva bisogno di quella spiegazione! … e ora più che mai! … visto che quella particolare sensazione che aveva percepito l’ultima volta che erano stati assieme e poi, non l’aveva più abbandonato, era stata, in un certo senso, alimentata dopo ciò che, lei stessa, gli aveva detto la prima notte che aveva trascorso in casa loro …
Françoise inspirò profondamente … contando fino a dieci … - Qualcosa di più articolato? … spero che tu stia scherzando! – sottolineò irata … - Mi vorresti dire che non lo sapevi?! Che Jiro non te l’aveva detto?! Strano! … non vi raccontavate sempre tutto?–
-No … non tutto … non mi parlava mai della vostra intimità … su questo … era molto riservato … -
Alla sua risposta, la ragazza emise un debole suono … -Ah … - e poi, abbassò gli occhi, improvvisamente imbarazzata e a grosso disagio …
Era assurda quella situazione!
Non era concepibile parlare con lui .. di questo! … nel salotto di casa propria!
-Comunque … non sono cose che ti riguardano! – disse alzandosi di scatto, con movimenti nervosi e scomposti ...
-Lo so, ma … quella notte … ad Aspen … io … -
-Io cosa? … ti saresti tirato indietro, se lo avessi saputo?! – chiese irritata …
-No … non è quello che intendevo, ma … - abbassò gli occhi mestamente … - … non sono stato molto delicato e gentile … e mi dispiace …  era la tua prima volta e io non mi sono controllato … -
-Ohhh … ora ho capito! … sei assalito dai sensi di colpa perché sei stato rude e senza riguardo! – disse sarcastica … - Peccato però, che ormai, non si possa più tornare indietro … né per quello né per tutto il resto!–la sua voce vibrò di astio …
-Françoise … aspetta … non fraintendere sempre quello che dico … -disse con voce fievole e dispiaciuta …
-Non ho frainteso proprio nulla!E’ solo che sei, semplicemente, un idiota e un bugiardo! - concluse furiosa, andandosene via con le lacrime agli occhi …
Joe rimase totalmente spiazzato dalle sue parole e non riuscì a dire nulla … né a fare nulla …

 

-Coglione!-
-Fa sempre piacere sentirti! –
-Coglione! –
E che cazzo?! … ho capito! … non sono idiota! … o almeno non fino a questo punto!
-Sì, va bene … ora passiamo al punto successivo, Link! … per favore, grazie!-
-Coglione! – si sentì dire in coro …
-Ma sono in viva voce?! – chiese con disappunto, aggrottando la fronte …
-Sì! … coglione! –
Giusto … se non l’avessi capito la seconda volta che me lo hai detto!
-Salve Albert! … è sempre un piacere sentire il mio braccio destro darmi di idiota! –
-No … di coglione! … perché altro non sei! – concluse schietto Albert, dall’altra parte del telefono ...
Grazie! … begli amici del cavolo! … quando chiedo una mano, non fanno altro che insultarmi!
-Genio del male, ma ti sei fumato il cervello?!? … cosa cazzo le chiedi?!? … come ti salta in mente, di chiederle perché non ha scopato con lui?! … quale uomo, sano di mente, farebbe una domanda simile?!? -
-Giusta osservazione Link … quale uomo sano di mente?! … -ribadì Heinrich …
Uhm .. comincio a non sopportarli più! … ora li mando nel nostro distaccamento in Alaska!
-Ascoltate voi due : quando avete finito di insultarmi … potreste considerarmi?! –
-No! Coglione! –
Argh …
-Ho capito! Sono coglione! Bene!Ma passiamo al punto successivo! –
-Non c’è punto successivo! Come fai a non capirlo?!? Ma come ti è saltato in mente di chiederle una cosa simile?! Ma dove hai il cervello?! –
-Lo so … ho sbagliato! … non era il momento e non dovevo chiederglielo così! … ma mi sono innervosito per la sua indifferenza! … e poi … queste medicine che sto assumendo, mi fanno comportare in modo strano … è come se non avessi filtro!-
-Sì, certo … come no?! … e che ti danno? … droga? -
-Non lo so … è un misto di antidolorifici … tra cui, se non ho capito male, ci sono degli oppiacei … -
-Ah! … quindi ti drogano, per davvero?! –
-No, idiota! Gli oppiacei sono usati in medicina per sedare forti dolori!-si spazientì …
-Allora, non ho capito dove vuoi andare a parare … se non vuoi usare la scusa che eri sotto stupefacenti per sottrarti alle tue colpe! –
-No! … io non mi sottraggo! Sto solo dicendo che da quando li assumo, è come se fossi senza freni!Comunque … tornando alle cose serie … -
-Sì, sei un coglione! –
Uhm … se me lo dicono un’altra volta … li licenzio in tronco!
-Ok … bene! … se non avete altro da dire, riaggancio! … non ho bisogno che me lo diciate voi!Lo so benissimo anche da solo!-
-Ottimo! Ne siamo felici! … allora perché ci hai chiamato?! … perché era ovvio, che fosse una domanda stupida! E che il discorso con cui hai continuato, fosse ancora meno brillante! … Dai! Lo so perfino io, che la prima volta per una donna, è sempre poco piacevole! … e tu che fai?! … gliene parli! … eppure, qualcosa lo dovresti sapere! … o no?! … Per Mayumi eri stato il primo! … insomma … ci dovevi essere già passato! –
-Non per puntualizzare … ma non è stata poi, così poco piacevole, la sua prima volta con me! -
-Senti … senti … colpito nell’orgoglio?! – rise divertito …
-Idiota! –
-Ora ho capito tutto! … ti volevi sentir dire quanto eri stato bravo! –
-Link … te lo giuro … appena ti metto le mani addosso … ti spacco la faccia!- ringhiò furioso …
-Sì, certo … come no?! … comunque … che cosa vuoi sapere da noi? … visto che sei già cosciente che non avresti mai dovuto farle una domanda simile e che il tirare in ballo la vostra prima volta, non è stata l’idea del secolo?! –
Sospirò  amareggiato … -Non lo so … è che … continua a sfuggirmi tutto di mano! … e se le cose potevano andare male … sono andate peggio! –
-E cosa pretendi, dopo tutta la farsa che hai tirato su, a sua insaputa?! … era normale che non credesse più alle tue parole! … e che non avesse più fiducia in te!-
-Già … lo so … -
-Bene! … e allora, se lo sai … perché non fai nulla per porre rimedio a tutto? –
-E come? … -
Ci fu un attimo di silenzio …
-Shimamura? … ma ci ascolti quando parliamo?! … non te l’abbiamo già detto, prima che ti schiantassi contro il guardrail e fiondassi giù dal dirupo?!? – aspettò un attimo che rispondesse, ma visto che stava tardando a farlo, continuò lui … - A proposito … come cazzo hai fatto a fare un incidente simile e a salvarti?!? –
-Credo un miracolo … -
-E la tua preziosa e potente LFA? –
-Ne è rimasta solo la targa … -
-Però! … ti piangerà il cuore, aver buttato così, tutti quei soldi?!-
-Come se me ne importasse qualcosa …  -
-Va bene … ho capito … è meglio smettere di sparare sulla croce rossa! … quindi, dicevamo … - sospirò stancamente … - Te l’abbiamo già detto cosa fare, razza di idiota! … devi dirle che l’ami! … semplice, no? – gli urlò a squarcia gola!
-No! … non lo è per niente! … non mi vuole ascoltare! … e non mi vuole parlare! Come faccio?-
-Magari evita di farle certe domande e di indisporla! –
-E’ uguale! Non mi ha mai voluto parlare! Né prima né dopo! - 
-Ma ti dobbiamo sempre dire tutto?!? … la prendi … la sbatti contro un muro … senza farle venire un trauma cranico, per favore! … che poi, ti denuncia! … e le dici … TI AMO! … cosa c’è di tanto difficile?! … perfino un bambino ci riuscirebbe! -
-Ma che razza di idiozie dici?!? … ma ti sei sentito?!? … sbatterla contro un muro ed obbligarla ad ascoltarmi?!? … NO! … io voglio che lo faccia di sua spontanea volontà!-
-Allora, aspetta e spera! Idiota! … come pensi che ti voglia ascoltare, di sua spontanea volontà, dopo che te la sei scopata senza il coraggio di dirle chi sei e che l’ami?! -
Cadde un profondo e pesante silenzio … che attimi dopo, fu interrotto dallo stesso Jet …
-Ascolta … è normale che lei non voglia sentire le tue spiegazioni … è arrabbiata! … le hai comunque mentito! … anche se era a fin di bene! … e anche se non c’erano secondo fini nelle tue azioni! … sicuramente, in fondo al suo cuore, è cosciente di questo, ma … è  ancora troppo presto! … e poi, è accaduto tutto così rapidamente! … prima la verità … poi, il tuo incidente! … non avrà avuto neanche il tempo per riflettere! … sarà confusa e smarrita! … se tu non ti imponi di essere deciso nei suoi confronti … lei continuerà a scappare finché potrà! –
Joe sospirò … aveva compreso ciò che gli stava dicendo il suo amico, ma … non poteva obbligarla … Françoise stava soffrendo troppo, per comportarsi così duramente con lei …
-Ho capito … ora però, è meglio che vada a distendermi un po’ … comincio a sentire di nuovo dolore … - prese fiato … - … ci si sente nei prossimi giorni … -
-Aspetta … - stava per riagganciare, quando Albert lo fermò … - … quanto tempo ti dai? –
-Cioè? … Che intendi? -
-Quanto tempo ti dai per venire a capo di questa situazione, nel bene o nel male? … non penserai di rimanere lì, ad oltranza? … ti vorrei ricordare che hai una ditta a cui devi pensare … senza considerare che continuare a rimanere lì e a mendicare la sua attenzione … è abbastanza umiliante e controproducente … -
Inspirò nervosamente, riflettendo un attimo … -Il 2 … il 2 gennaio … venite a prendermi a Houma  … -
-Ok … il 2 gennaio saremo all’aeroporto di Houma .. alle 9 spaccate … fatti trovare … da solo … o in compagnia … basta che torni a Beaumont.-
-Sì . Va bene. Ci si sente . Ciao .-
Riagganciò … e sospirò …
Ho solo quattro giorni … per dirglielo …

 

Si appoggiò irritata e con ancora le lacrime agli occhi, al muretto di casa di Cath … guardando amareggiata nel vuoto …
-Sono incredula!Ha avuto il coraggio di chiedermi perché la mia prima volta non è stata con Jiro! Ma te ne rendi conto!?E’ … follia, la sua!-
-Uhm … - le disse mettendosi accanto a lei …     
-Come … uhm?!? … te ne rendi conto?! – si voltò stizzita verso di lei …
-Beh … sinceramente … è una domanda che mi sono posta tante volte anche io … -
-Cath!-
-Fran! … ammetti che è anomalo! … stavate per sposarvi e … non l’avevate mai fatto! Ti sembra normale?!  -
-E perché no?! … che c’era di male a voler aspettare il matrimonio?! –
-Beh … nulla! E non ti dico neanche che sia una regola farlo prima, ma … in genere … se non c’è proprio un motivo particolare per non farlo … insomma … viene naturale … no?-
-Cath! … ma tu lo sai! … sai che … -
-Sì … sì … lo so! … sentivi sempre male! … nonostante anche il ginecologo ti avesse detto che non c’era niente che non andasse in te! … ma proprio questo … ti dovrebbe far pensare … non credi? - concluse guardandola in modo strano … come se le volesse far capire qualcosa …
-Che intendi? – le chiese stizzita …
-E’ solo che … se non avevi problemi … e, ogni volta, sentivi così male con lui … mentre con Mr.Shimamura non c’è stato problema … anzi, è stato naturale e spontaneo … forse … dico, forse! …  ti dovresti porre qualche domanda! -
-Domanda? … del tipo? – il tono le si incrinò palesemente …
-Beh … sai … certe volte … il nostro corpo parla per noi! … in particolare, quello di noi donne … in certi momenti … -
-Ribadisco … cosa intendi? -
-Jiro era il tuo uomo … e tu dicevi che l’amavi e che c’era una sintonia perfetta tra voi! … eppure, non riuscivi a fare l’amore con lui! Non ti sembra un tantino assurdo?- disse mordendosi un labbro per il nervoso …  
-Cath … guarda che mi sto arrabbiando seriamente! … parla chiaro! … senza girarci attorno ! - intimò all’amica, lanciandole un’occhiata turpe …
-Fran … sinceramente? … io penso che … - deglutì nervosamente … - … va bene l’ansia e la paura della prima volta … e anche il voler aspettare la prima notte di nozze, se credi nelle tradizioni, ma … io credo che tu … non abbia … mai amato Jiro, quanto lui …  - concluse tutta d’un fiato, facendo un paio di passi di lato, allontanandosi per paura della sua reazione …
Françoise ammutolì e raggelò … al punto da sembrare una statua priva di vita …  
Cath, in completo silenzio, continuò a guardarla … aspettando, timorosa, una sua reazione, ma l’amica non fece e non disse nulla … tranne allontanarsi, all’improvviso, da lei e andare verso la sua auto..
-Fran? … dove stai andando? … -
-A casa … - rispose atona, montando in auto e andandosene …

 

Parte 12


Nonostante avesse tentato di rimuovere la discussione del giorno prima con Joe e poi, quella con Cath … le cose non erano migliorate … anzi, per certi versi era ancora più nervosa … ed esternava questo suo disagio, chiudendosi in un silenzio imbarazzante … a cui, i suoi genitori, non sapevano come far fronte …
Era ovvio che ci fosse qualcosa che non andava … Françoise non apriva bocca se non interpellata … e quando lo faceva, rispondeva a monosillabi … senza contare che la sua espressione era assolutamente disarmante, da quanto era assente e vuota …
Non che non volesse chiarirsi le idee, ma in quel momento della sua vita, non voleva, semplicemente, essere disturbata!… aveva bisogno di solitudine … o meglio, aveva bisogno della sua amica del cuore, anche se pazza scatenata!  … e perché no? … di buono, sano e costoso shopping!
Quali rimedi migliori, per una donna sull’orlo di una crisi di nervi? … beh, a parte una confezione gigante di gelato al cioccolato! … che aveva seriamente vagliato, ma che aveva dovuto scartare, per paura di diventare tutta ciccia e brufoli!
Così, dopo pranzo, passò in rassegna il suo armadio … facendo il punto di cosa aveva e di cosa non aveva … e di cosa avrebbe avuto bisogno per il prossimo futuro a Houma …
Gli abiti, gentilmente regalati da Mr. Shimamura, avrebbero fatto una degna di fine : donati ai più bisognosi! … non ne voleva vedere più neanche uno! … non voleva più ricordarsi né di lui né di quel periodo! … anche se, ammetteva che finché lo avrebbe avuto nella stanza accanto e le avrebbe girato attorno, a piede libero per casa, sarebbe stato un po’ difficile farlo!
Che noia! … ma quando me ne libererò una volta per tutte?!?
Pensò nervosamente, infilandosi i pantaloni di eco-pelle nera …
Era da tanto che non me li mettevo …
Si guardò allo specchio …
Mi stanno ancora bene! … e Cath che dice che sono ingrassata!?! … tsk! … tutta invidia!
Guardò tra le camice … e ne prese una bianca, morbida, senza bottoni e con collo alla coreana abbastanza profondo …
Questa andrà benissimo …
Se la mise … lasciandola fuori dai pantaloni …
Darà un’idea più casual così … e ora … la giacca!
Quella l’aveva già scelta … e l’aveva appesa all’armadio …
Aveva optato per una giacca rosa pallido, abbastanza lunga e morbida … che sdrammatizzava la mise molto aggressive e sensuale … lasciandola però, sull’elegante …
Bene … e ora … le scarpe …
Prese un tronchetto nero sotto la caviglia, con plateau e tacco alto in pelle, e li indossò … osservandosi  allo specchio …
Perfette! … bene! … ora mi manca … un filo di trucco … la borsa … il cappotto e … posso andare!
Si sorrise compiaciuta …
Rimarrà senza fiato quando mi vedrà così! … altro che Miss Miller! Tsk!
Appena finì quel pensiero, però … si irrigidì …
Perché ho pensato una cosa simile?!? … che diavolo mi passa per la testa?!?
Scosse nervosamente la testa ….
Ah!!! … ora mi manca solo il complesso di inferiorità con le sue ex!  .. e poi?!
Si diede una piccola botta in testa …
Basta, con questi pensieri!
Ci rimuginò sopra un attimo …
E’ tutta colpa di Cath e dei suoi stupidi discorsi! … e io sono solo una scema!... possibile che mi faccia influenzare sempre così, facilmente, da lei?!?
Sospirò …
Se almeno … ogni tanto si sbagliasse …
Abbassò le spalle sconsolata …
E’ meglio non pensarci …

 

Scese le scale cauta e con passo felpato, proprio come se fosse un ladro! … dopo i pensieri che le erano malauguratamente sfuggiti, era giunta alla conclusione che fosse meglio non farsi né sentire e né vedere da nessuno, ma …
-Stai uscendo tesoro? – esordì all’improvviso Isabeau, senza distogliere gli occhi dal libro che stava leggendo, tranquillamente , sul divano e facendo sobbalzare così, sia sua figlia che Joe, che era assorto nella lettura di un giornale e non si era accorto di nulla!
-Ehm … sì … sto uscendo … -
-Vieni un attimo qui … signorina … - le disse continuando imperterrita a leggere … facendo finta di non essersi accorta dei suoi loschi piani …
-Veramente … sono in ritardo … -
-Vieni un attimo qui.-
Ora, era un ordine …
Facendo buon viso a cattivo gioco, Françoise si avvicinò con nonchalance alla madre … che appena la ebbe di fronte, distolse gli occhi dalla sua lettura per guardarla …
-Tesoro … dove vai vestita così? –
-Beh … ecco … ho un appuntamento … -balbettò imbarazzata, evitando appositamente di guardare verso di lui …
Isabeau  alzò un sopracciglio con disappunto mentre Joe si incupì profondamente …
-Un appuntamento? … -la guardò scettica … e poi, scosse la testa rassegnata … -Va bene … e quando pensi di tornare? –
-Dopo … cena … direi … -
-Ah … capisco … - riabbassò gli occhi sul libro … -Ok … fai come ti pare … -
-Bene! … allora, a più tardi! – concluse visibilmente a disagio …
-Bene … a più tardi … -
La ragazza annuì e si diresse nervosamente verso l’attaccapanni … prese il capotto e se ne andò … senza dire altro ...

 

-Ora possiamo parlarne in totale serenità! – le disse porgendole una tazza enorme di cioccolata, sovrastata da una quantità esorbitante di panna …
Françoise guardò turbata quell’ ammasso di zuccheri …  - … siamo nella fase che assuefarsi di zuccheri, è  meglio che piangere?! -
-Uhm … no! … solo che abbiamo bisogno di tenere il cervello sveglio! … per parlare di certe cose ... – concluse prendendo un cucchiaio abbondante di cioccolata e panna …
L’amica alzò un sopracciglio … e poi, fece come lei …
Effettivamente, il cacao aveva un potere eccezionale sul suo umore … dopo averne assaporato solo un po’ , si sentiva già molto meglio!  
-Avevi ragione … - esordì all’improvviso … - … è un vero toccasana! -
-Non proprio … però, in certi casi è utile! … il suo “effetto craving “ può dare dipendenza impulsiva/compulsiva … ma se ci fermiamo al punto giusto, ne traiamo solo i benefici! –
Françoise guardò diffidente l’amica … -Effetto craving?!? … -
-Sì … mai sentito? … se vuoi, te lo spiego! –
-No, grazie … non credo di riuscire a seguirti, in questo momento! –
-Come vuoi! .. però è interessante il suo comportamento anfetamino simile! –
-Uhm … ma non era un antidepressivo naturale?! -
-Beh sì … anche! … - concluse mettendo in bocca un altro cucchiaio strabordante di quella delizia che aveva preparato apposta per loro due! … in fondo, qualche brufolo, era meglio di un fegato intossicato dall’alcol! 
-I tuoi studi in psicologia … mi turbano … - le disse scuotendo la testa ..
-A te turba sempre tutto! … comunque … dicevamo … quindi? –
-Quindi … cosa?  -
-Quindi … come è stata questa fantomatica prima volta? .. su, racconta! … e mi raccomando, nei dettagli!!!! –
Appena il cervello di Françoise realizzò cosa le aveva chiesto, la cioccolata le andò di traverso …
-Coff … coff … ma sono domande da fare? … coff … coff … quando uno sta mangiando?!? … coff … coff … -disse con le lacrime agli occhi, rischiando di soffocare …
-Uhm … forse hai ragione … considerando la tua bassa soglia di licenziosità! … su, bevi dell’acqua : prima di rischiare di morire! – le porse un bicchiere pieno, che aveva portato di accompagnamento alle tazze … - … che mi devi ancora raccontare tutto!-
La ragazza mandò giù, lentamente, un po’ di liquido … e poi, si schiarì la voce … cercando di tornare a respirare normalmente …
-Scusa, ma … non sarebbe più importante parlare delle bugie che mi ha detto?  … e di chi è?!-
-Sì … ma quello dopo! … ora voglio sapere la parte divertente!!!! –
Ecco … appunto … questa è la vera Cath ! … mi sembrava stano che non si euforizzasse per queste cose!
-Cath … dai … ma che vuoi che ti dica?! … lo sai anche da sola! … no? -
-Che centra?!? … mica a tutte capita per le mani Mr. sexy Shimamura! … quindi? … racconta! … e dai! … shara! –
Deve essere il nome che si presta così bene ad ogni aggettivo! … mah!
-Shara?!? … ma come parli?!? … non è mica un post su facebook! –
Ha perso la testa … è andata!
Cath sbuffò sonoramente … -Grazie! Questo lo so! … anche perché se lo fosse stato, avrebbe avuto la massima condivisione!!!!! – rise … - Comunque, la fai troppo lunga! … comincia e basta! … invece di girarci attorno!–
Ok … è definitivamente impazzita! … possiamo rinchiuderla e gettare via la chiave!
-Non per rovinare le tue aspettative, ma io … vorrei parlare di altro! … tipo : di quello che mi ha fatto! – puntualizzò indispettita!
-Appunto … di quello che ti ha fatto! … tu sopra e lui sotto o viceversa? – le chiese maliziosa … con un sorriso a trentadue denti!
Françoise sgranò gli occhi … era allibita! … possibile che avesse sempre e comunque quel chiodo fisso?!?
-Cath … dai! … per favore! … ma sono domande da fare?! –
-Perché? … che c’è di male? … sai che sono curiosa! … e dai! … raccontami qualche particolare piccante!!!! … tipo … queste famose doti nascoste … sono notevoli? –
-Cath! Ma che domande fai?!?–
-Ok … ok … almeno dimmi se ti ha fatto godere, allora! –
-Cath! … sei oscena! –
-Perché? .. che ho detto di male?!? … E’ importante! … un bravo amante deve far sentire bene la propria compagna! … quindi … ti ha soddisfatto? … o è stato solo un egoista che ha pensato a sé stesso? –
Sospirò snervata … -Cath … mi lasci senza parole! –
-Sì, va bene! … ma ti ha soddisfatto o no?! –
-Mi rifiuto di rispondere! –
-Uhm … allora non deve essere un granché! … peccato! … ispirava grandi cose! –
-Guarda che non è come pensi! –
-Sì, certo … immagino! … tutto fumo e niente arrosto! … è solo belloccio! … ma poi non ci sa fare! … insomma, la solita delusione! –
-No! … non è vero! … è in grado di farti toccare il cielo con una semplice carezza!- ma appena finì di parlare si morse un labbro … -Uhm … mi hai fregato di nuovo! –
Cath rise divertita … -Davvero? … è così bravo? … uhhhhhhhhh!-
Françoise sbuffò irritata … la sua amica c’era riuscita di nuovo! … le aveva fatto tirare fuori ciò che tentava disperatamente di tenere chiuso nel suo cuore … - … uhm … è meglio se dopo che abbiamo finito la cioccolata, usciamo a fare spese … -
-Ok … per me non c’è problema! … mi racconterai mentre facciamo shopping! … già, ancora meglio!!!!! … ancora più divertente! –
La guardò assolutamente sconvolta … ma come faceva ad essere così?!? … -Tu … stai male! … forse, dovresti considerare concretamente  l’idea di andare, tu stessa, da uno psicologo!-
-Ma io ci vado, già! … è quasi un obbligo della mia professione! –
-Ah, sì?!? ... –
-Sì! - le sorrise come se fosse la cosa più ovvia al mondo …
-Comunque … non ho intenzione di raccontarti altro! … hai saputo fin troppo! … e se proprio ci tieni … il resto … immaginatelo! –le rispose stizzita …
-Già fatto! – sorrise soddisfatta …
Françoise la guardò nuovamente sconvolta …
-Che vuoi dire … che l’hai già fatto?!? –
-Beh … sai, prima … quando ti dicevo che è solo belloccio … che è tutto fumo e niente arrosto … etc etc … non lo pensavo veramente! … era solo per farti parlare! … perché la sua carica sessuale è più che palpabile! –
Spalancò la bocca scioccata … -Tu … sei … una … maniaca … pervertita! –
-Uhm … noiosa! … sono stata dotata di occhi! … e non solo di quelli! – disse maliziosa ..
-Cioè? – chiese nervosamente delucidazioni …
Cath sbuffò fintamente irritata … -Niente di trascendentale, Fran! … mi riferivo  solo ai miei poteri! … che avevi capito?!? … piccola pervertita, alle prime armi!-
L’amica diventò paonazza, rimanendo senza parole!
-Sempre a pensar male di me! … io che sono così innocente! – disse ironica, mentre scendeva dal letto …
-Innocente?!? … tu?!? … che ti fai i filmini erotici mentali?!? – … era sconcertata!
-Ancora con questa tua malsana teoria?!? … Fran, cresci! … guarda che è normale! –
-Sarà! … ma io, se permetti, dissento! –
-Fai come ti pare! – le disse guardandosi allo specchio … -Insomma … la conclusione dei tuoi discorsi … è che è stato un vero piacere farlo con lui! –
-No! –
-No, cosa?!? … che non è stato un piacere? … eppure … mi sembrava di aver capito grandi cose di Mr. Shimamura! –
L’altra sospirò esasperata, sull’orlo di una crisi di nervi, mentre sentiva le guance prendere fuoco per l’imbarazzo!
-Cath! … dai, basta con questi discorsi! – la rimproverò …
-Uffa!!!! … ma è divertente! –
-Per chi?!? … forse per te! … perché per me non lo è! … E ne conosci bene il motivo!–
-E smettila di fare la melodrammatica! … che ti si legge in faccia da un miglio che ti è piaciuto! … e parecchio!– le disse diretta, senza tanti indugi !
Françoise scosse la testa tristemente e poi, si gettò indietro, distesa sul letto …
- …  tu non capisci … quello che è successo è una cosa terribile! … sono stata a letto con lui! …  con il miglior amico di Jiro! –
Cath sospirò stancamente … -Ancora con questa storia?! … ormai, dovresti averla superata … -
-Superata?!? … e come?!? … se è tutto successo nel giro delle ultime due settimane! – disse disperata …
-Sì … va bene … non mi riferivo a quello, ma … basta! … ormai, non ci puoi fare più nulla! … fattene una ragione! … o vuoi continuare a piangerci sopra per sempre?!? … guarda che tanto non cambierà niente! … ci sei andata a letto e questo è una cosa irreversibile! … non puoi più tornare indietro! … neanche se ti auto flagellassi e piangessi dalla mattina alla sera! –
-Ma ho commesso una cosa mostruosa! …  l’ho tradito! … con il suo miglior amico! … te ne rendi conto?! –
-Sì … - le disse improvvisamente, estremamente seria … - … ma del fatto che purtroppo, Jiro non è più qui tra noi e invece tu ne stai parlando al presente! -
Quell’affermazione gelò il sangue della ragazza, facendole trattenere il respiro …
L’amica le si avvicinò, sedendosi sul bordo del letto, accanto a lei che continuava a restare sdraiata,  con il volto sconvolto, rivolto verso il soffitto …
-Fran … devi superarlo! … non puoi continuare a parlare di lui, ancora al presente, come se fosse qui! … Jiro non c’è più! … fattene una ragione! … o impazzirai! … - prese fiato … - … lo so che ti sembra una cosa impossibile e assurda, ma … non è una colpa aver ascoltato il proprio cuore! … in una situazione simile, non puoi rimanere legata a chi non c’è più … -
-Ma … Cath … è il suo migliore amico … -
-No … lo era! … e ora è una persona qualsiasi! … anche se tu non riesci ad accettarlo perché lo continui ad identificare come il suo miglior amico! -
-Non riesco a vederlo in un altro modo … è impossibile ! - alcune lacrime le bagnarono gli occhi …
-Ma dovresti … considerando cosa provi per lui … -
Le lacrime cominciarono a scendere copiose …
-Fran … mi spiace essere così dura e parlarti così esplicitamente, tanto da rischiare di farti male … ma non voglio che rinunci alla tua felicità! … forse, ti sembrerò egoista … però, devi pensare a te! … non puoi vivere nel suo ricordo! … perché, purtroppo, farlo non ti porterebbe a niente! … privarti della tua vita … sarebbe solo una punizione che ti auto infliggeresti senza motivo! … non è colpa tua se le cose sono andate così … se lui non c’è più … e se … ti sei innamorata di Joe … -
-No, non è così! … io … non provo nulla per lui! … è stato tutto solo un errore! … e tu ti sei sbagliata! – prese fiato … -Jiro è … e sarà sempre l’unico!- disse concitata tra le lacrime e i singhiozzi, portandosi le mani al volto e coprendoselo …
-Fran … quando sarai pronta ad accettarlo … vedrai che le cose ti sembreranno meno brutte di quelle che sono … -

 

I want to throw away everything in front of me
I want to scream out loud but
The only one to listen would be me
Along with the burning candle
There’s not much left to my heart
This beautiful house feels like prison
The tactless night sky is so beautiful
I wish you could be me
I wish I could be you
I wish you could feel it for just a day
Your heart
My heart
I wish I could love you
I wish you would love me
I wish we could be together just for a day
So I can let you go without regrets
Sometimes, I want to push everything back and go out like you
I want to wash down my pain with alcohol, my sadness with laughter
But I don’t 21

 

Quando rimise piede in casa, era notte fonda …
Saranno già tutti a letto … meglio … non ho voglia di dare spiegazioni  a nessuno … né di vedere nessuno …
Aprì la porta e vi entrò piano …
A tastoni, arrivò fino alla luce del salotto e l’accese …
E io che quando ero partita di casa, mi ero illusa di passare un po’ di tempo lontana dai pensieri! … a fare shopping! …  invece, mi sono ritrovata ore, a piangere senza sosta, tra le braccia di Cath .. uff … che cosa misera e deprimente …
Agganciò stancamente il cappotto all’attaccapanni e fece per salire in camera, quando percepì qualcosa di strano alle sue spalle …
Si voltò lentamente … e a stento, trattenne un grido di spavento …
-Ma sei impazzito?! … che diavolo ci facevi qui al buio?! … volevi farmi venire un colpo?! – lo rimproverò arrabbiata …
Joe non rispose … stava in silenzio, in piedi … vicino alla finestra … guardandola fissa … con aria strana …
Interdetta per il suo insolito comportamento, gli chiese preoccupata cosa avesse … -Stai male? … - si avvicinò, ma lui continuò a rimanere zitto  … - Perché non rispondi? -
-Dove sei stata? – esordì all’improvviso con voce atona …
-Eh? … - aggrottò la fronte …
-Con chi eri? – questa volta, il suo tono lasciò trasparire un velo di rabbia e sofferenza …
Françoise si irrigidì … -Non sono cose che ti riguardano … - non aveva assolutamente intenzione di dargli alcuna spiegazione ...
Il ragazzo la fronteggiò … -Non hai più il trucco … - le disse osservando il suo volto … e poi, continuando con gli abiti … -E la camicia è sgualcita … -
-E quindi? – gli chiese spazientita …
-Con chi sei stata? – quelle parole assunsero la forma di una lama affilata che la ferirono profondamente …
-Perché dovrei dirtelo? … ribadisco … non sono cose che ti riguardano … - continuò imperterrita a sostenere la sua posizione … ostentando un’indifferenza e una durezza che in realtà non aveva … ma non voleva dargliela vinta e confessargli la verità …
Lui scosse la testa e chiuse gli occhi amareggiato … mentre il suo volto si contraeva in un espressione affranta …
Senza aggiungere altro, evitando anche di guardarla, si diresse verso le scale per andarsene …
Françoise lo guardò perplessa … e di fronte a quel suo assurdo atteggiamento, si infuriò … -Guarda che non ti si addice il ruolo del geloso!  … sei ridicolo! –
Il ragazzo, come se non l’avesse neanche sentita, continuò a salire le scale senza considerarla, andando mestamente verso la sua camera …
Stava per richiudere la porta dietro di sé, quando lei gliela fermò ed entrò irruente nella sua stanza …
-Cosa pensi di fare?! … prima fai l’offeso e poi, te ne vai? … - lo guardò duramente negli occhi …
-Non ho niente altro da dire …  ecco tutto.- disse con disarmante semplicità …
-Io sì … invece! –
Chiuse nervosamente la porta … e tornò a guardarlo furiosa …
-Non ti riprovare mai più a puntarmi il dito contro! Tu non hai il diritto di farlo! … io posso fare quello che voglio!Tu non sei niente per me! Tu non rappresenti nulla per me! … non sei altro che un errore! –ma appena finì di parlare, lei stessa sentì una forte fitta al cuore … che la fece vacillare pericolosamente …
Le sue parole, percossero Joe con violenza, lasciandolo, per un momento, smarrito e dolorosamente senza fiato …
Attimi dopo però, raccogliendo tutta la sua forza, sussurrò con voce instabile … -Va bene … ho capito …  puoi fare quello che vuoi … e io … sono solo un errore … - concluse infine, abbassando lo sguardo con infinita amarezza …
Ma quel suo atteggiamento così rassegnato e pietoso, non fece altro che alterarla aspramente … -Cosa altro ti aspettavi? … sentiamo! … lo sapevi fin dall’inizio! .. tu hai sempre saputo che tutto era un errore! … e ti sei anche divertito alle mie spalle, pienamente cosciente di ogni cosa! –
A quelle parole, sobbalzò contrariato e prese subito la parola, negando con enfasi … -No, non è così! … non ho mai pensato di divertirmi alle tue spalle! … e non l’ho mai fatto! Mai!Ogni volta … - gli mancò il fiato … - … ogni volta che siamo stati assieme, eravamo solo noi due … e basta! … e lo sai anche tu! ... nessuna bugia … nessuna finzione … solo io e te …  -
-Taci! Bugiardo!-
-No! Mi devi ascoltare! - disse con voce concitata … - … è vero : ti ho mentito sulla mia identità, ma sul resto … non ho mai finto! … mai! … ti prego … credimi! … è così!  - si avvicinò a lei, ma Françoise d’impulso fece un passo indietro …
-Non ti avvicinare! … e non provare a toccarmi! –
Joe sentì il sangue gelarsi … -Perché? … perché non vuoi ascoltarmi? … ti sto dicendo la verità! … io … io …  -
-Taci! … sono stanca delle tue bugie, dei tuoi inganni e delle tue parole! Basta! Non voglio avere più niente a che fare con te! -
Il ragazzo chiuse gli occhi con rabbia e inconsciamente, strinse forte i pugni … -Va bene … non dirò più nulla … sopporta la mia presenza fino a nuovo anno … e poi … me ne andrò … e ti giuro … non sentirai mai più parlare di me … - inspirò profondamente, cercando di farsi forza ... –E ora … per favore … lasciami solo. -
Il suo tono afflitto, ma al contempo così dignitoso, la sorprese e la rese totalmente incapace di dire altro … per questo, annuì appena e se ne andò a disagio … nonostante avesse finalmente ottenuto ciò che voleva tanto

 

Dopo quella bruttissima discussione, i loro rapporti si ridussero al minimo …
Spesso infatti, non si rivolgevano neanche la parola … destando disappunto in tutti … in particolare in Isabeau …  che, si era promessa di non intervenire nelle faccende della propria figlia, ma che dopo un paio di giorni, vedendo la situazione precipitare rovinosamente, non era più riuscita a farne a meno …
-Come mai non abbiamo preso il caffè a casa? –
-Avevo voglia di uscire … e di prendere un po’ d’aria … sola con te … - disse con tono strano …
-Mamma … - a quel punto, la ragazza intuì le sue intenzioni …
-Françoise … - alzò gli occhi verso la figlia … - … mi ero promessa di starmene fuori da tutta questa storia, ma le cose sono precipitate … da quel giorno che sei uscita, la situazione è diventata invivibile per tutti e … -
-Mamma … -
-Aspetta … fammi finire! … Io e tuo padre non sappiamo più da che parte rifarci! … da un lato ci sei tu … con lo sguardo triste e arrabbiato … dall’altro c’è lui … amareggiato e sconfitto … quando vi trovate nella stessa stanza, la tensione che si percepisce è pesante e imbarazzante per tutti! … abbiamo perfino timore di aprire bocca! … temiamo che nel farlo, inneschiamo una vera e propria guerra! … e non da parte sua! … ma da parte tua! –
-Mamma … io … -
-Tesoro … io non pretendo che tu mi dica cosa è accaduto tra di voi, ma … cerca di ricordarti che non sei più una bambina! … ormai sei una donna adulta … e devi comportarti da tale!-
-Sì, hai ragione … - abbassò gli occhi … -Scusami … -
-Non sono qui perché voglio le tue scuse … ma solo perché, vorrei veramente che riusciste a risolvere i vostri problemi … -
-Non credo  … che sia possibile … -
-Beh … finché ti comporterai come l’altro giorno … non ho dubbi! –
-Che intendi? … - la guardò perplessa …
-Fran … ho avuto anche io la tua età …  non sono nata vecchia! … e anche io, ho fatto la sciocca, cercando di far ingelosire il ragazzo che mi interessava, solo per avere un suo sguardo, ma … io mi comportavo così quando ero al liceo!-
-Beh, certo! Alla mia età eri praticamente sposata con papà! – rispose risentita per l’appunto che le aveva rivolto …
-Non fare la polemica! – la ammonì bruscamente …
-Sì, scusa … non volevo … - si ricompose subito , accorgendosi di aver esagerato nel risponderle così piccata, ma lo aveva fatto involontariamente … trasportata dal suo malessere …
-Tesoro … se hai un problema, risolvilo!Non scappare! Affrontalo a testa alta! –
-Ma non lo posso fare! … è impossibile! –
-No! Niente è impossibile, se lo vuoi veramente! Le cose si affrontano! … nonostante le avversità! … alcune volte … saranno successi … altri … sconfitte … ma, ti assicuro, è meglio non avere rimpianti … -
-Mamma, se solo tu sapessi … capiresti che … in questo caso … non c’è modo di risolvere nulla! –
Isabeau la guardò dritta negli occhi … -Anche se non dovrei dirlo, ma … prova a raccontarmi cosa è successo … magari, riusciamo a trovare una soluzione assieme … –
-Non posso … - scosse triste la testa …  -  … è così terribile ciò che è accaduto … -
-Credo di aver affrontato e superato, momenti e situazioni abbastanza brutti nella mia vita … tanto da riuscire a fronteggiare anche una verità dura e … terribile, come potrebbe essere questa … - disse trattenendo impercettibilmente il respiro per il dolore di vederla così …
-No … non posso! … se te lo dicessi … se ti dicessi … cosa ho fatto … - chiuse le palpebre, stringendole forte … - … ti vergogneresti di me … -
Senza battere ciglio e imponendosi di rimanere impassibile, la donna insistette … - No … sei mia figlia e ti conosco troppo bene … non potresti mai farmi vergognare! … per questo, non avere timore! … e tira fuori tutto quello che ti angoscia e ti fa soffrire così tanto! – inspirò profondamente, guardando il suo volto così smarrito e impaurito … - … se hai paura che ti possa giudicare … sappi che non è così … non lo farò! Te lo prometto!-
-Io … - il tono le tremò debolmente …
-Fran … per l’amor del cielo! … sono tua madre! … io ti vorrò sempre bene! Indipendentemente da tutto!-
A quel punto, Françoise alzò gli occhi pieni di lacrime verso di lei … e con voce malferma … cominciò a raccontarle …

 

Tempo dopo, erano in auto … di ritorno a casa …
-Mamma … perché non mi dici nulla? – chiese esitante, asciugandosi le lacrime …
-Non ho niente da dire … - rispose molto tranquillamente …
-Come è possibile? .. voglio dire … -
-Fran … nella vita ci sono momenti in cui una parola è poco … e due … sono troppe … e questo .. è uno di quei momenti … -
-Ti ho deluso … vero? … -balbettò ..
La donna svoltò nel cortile di casa, parcheggiando l’auto …
Spense il motore e tirò il freno a mano …
-Fran … tu non mi hai deluso … e il fatto che io non voglia pronunciarmi su quello che mi hai raccontato, non lo devi interpretare in modo sbagliato … -
-E allora … perché non lo vuoi fare? … -
Isabeau sospirò … -Mi ascolti quando parlo? … te l’ho già detto prima! … ci sono alcuni momenti in cui è meglio non pronunciarsi … -
-Ma perché? … ti prego! … ho bisogno di sapere cosa pensi! … mi sento così smarrita! … e non so che fare! … Cath … non fa altro che dirmi quelle cose … e io … -
La donna si passò una mano tra i capelli … mordendosi, nervosamente, le labbra …
-Ascolta Françoise … solo tu, sai cosa provi realmente … e nessun’altro, a parte te, ha le risposte che cerchi ... -
-Va bene, ma almeno aiutami a capire! … me lo avevi promesso … - mugolò contrariata come una bambina …
-Non c’è niente da capire … - la guardò e le passò dolcemente una mano sulla guancia … -E’ tutto così chiaro … che l’unica cosa che devi fare … è accettarlo … e basta … -
-Ma mamma … - la guardò supplichevole …
-Fran … basta ... non ho altro da dire! … anzi, ho detto più di quello che avrei dovuto! … ora, sta solo a te capire … e, soprattutto, accettare … -

 

Nonostante Françoise si fosse liberata di quell’enorme peso, rivelando a sua madre cosa era accaduto tra loro, le cose non migliorarono assolutamente …
Isabeau aveva infatti sperato che, sfogandosi, la figlia riuscisse a venire fuori da quella situazione così difficile e sofferente, ma non fu così … e alla fine, non poté far altro che stare in silenzio ad osservare, senza intervenire …
-Isabeau? –
-Uhm? – stava preparando il caffè …
-Che hai? … sei preoccupata? – le chiese Maxence, avvicinandosi a lei …
-No … perché dovrei? … - disse con tono assente …
-Per via di nostra figlia … -
Quelle parole, la fecero involontariamente irrigidire …
-Isabeau … dimmi la verità … tu sai vero? -
La donna annuì mestamente …
-Immaginavo … -
-Maxence … cerca di capire … non posso raccontarti … -
-E io non lo voglio sapere … è una cosa che riguarda Françoise! … e se lei, non si è sentita di raccontarmelo, lo accetto … sono stato anche io figlio! … e so che ci sono cose che non si possono dire ai propri genitori … o comunque ad entrambi … - le mise una mano sulla spalla e sorrise debolmente … - … abbi fede in lei … ha sempre avuto la testa sulle spalle! … vedrai che non si smentirà neanche questa volta! -
-Ma qui … non si tratta di testa … si tratta di cuore! … e io … ho tanta paura di vederla soffrire, veramente, per il resto della vita … -
-Isabeau … - l’attirò a sé, abbracciandola … - … ne abbiamo già parlato di questo … ricordi? … abbiamo deciso di non intervenire nella vita dei nostri figli … è giusto che facciano i loro errori … -
-Maxence … ma questa volta è diverso … - lo guardò negli occhi … - … io conosco la mia bambina … la conosco bene! … e so che se sbaglia … non se lo perdonerà mai! –
-Isabeau … - la strinse forte …
-Che devo fare? … non voglio vederla infelice per il resto della sua vita! … non posso! … sono sua madre! – iniziò a piangere …
-Isabeau … - l’uomo si sentì impotente … - … non puoi fare nulla … è sbagliato … lo sai!-
-Ma … se si volesse buttare giù da un ponte, tu la fermeresti! –
-Non è la stessa cosa …  e poi … - si allontanò leggermente da lei e la guardò dritta negli occhi … -Tu non consideri una cosa importante … e cioè, che questa cosa non riguarda solo lei! … c’è anche un’altra persona di mezzo! -
-Ma … -
-Ascolta … abbi fiducia! … io sono convinto che le cose si risolveranno! -
-E come fai a dirlo? … stanno andando sempre peggio! –
-Non è vero! … - scosse la testa … - … solo il fatto che lui sia ancora vivo, significa tanto! … tu non sai … anzi, nessuno di voi sa … e si rende conto di quello che sarebbe potuto accadere, realmente, in quell’incidente! … è un miracolo che sia qui, sano e cosciente, a raccontarlo! … te lo assicuro! … nessuno ha idea di come sia potuto sopravvivere e rimanere illeso ad un impatto simile! -  inspirò … riflettendo un attimo su cosa dire alla moglie affinché comprendesse appieno le sue parole e il suo pensiero … - … non so se mi puoi capire, ma … io credo che … qualcuno … abbia voluto dargli una seconda possibilità! ... e se è così, magari … c’è un buon motivo! -
Isabeau lo guardò con occhi pieni lacrime e di tristezza e annuì … -Ho capito … va bene … ti prometto, che farò come dici e … non mi intrometterò … per quanto mi sia difficile e mi faccia male.-
-E’ la cosa migliore, Isabeau … fidati … E ricorda : niente capita mai per caso … -

 

Françoise e Catherine erano uscite a fare compere per il tanto atteso capodanno … e tanto per cambiare, erano finite a parlare dell’argomento trend del momento …
-Ma te ne rendi conto di quanto sono stata stupida e ingenua?! –
-Uhmmm … a cosa ti riferisci nello specifico? – le chiese sarcastica mentre dava un occhio tra i vestiti da sera …
-Come a cosa?!? … Al fatto che non mi fossi mai chiesta come si chiamava! … voglio dire: non mi sono mai posta il problema! … neanche dopo! … ma come posso essere stata così stupida?!? - concluse demoralizzata …
-Effettivamente … ce ne vuole di disattenzione e poi, di incoscienza pura per non farsi una domanda simile! – le fece notare ironicamente senza che l’altra però, cogliesse la sua frecciatina …
-Lo so … e me ne rendo pienamente conto … -
-E allora, se te ne rendi conto, perché me ne continui a parlare?! … è inutile rimuginarci sopra! Ormai è andata così! – concluse sottolineando l’evidenza dei fatti …
-Ma è assurdo! – protestò concitata!
Cath la guardò rassegnata …  chiedendosi cosa sfuggisse, alla sua amica, di così tanto ovvio!?! … eppure, non era stupida!
Questo, purtroppo, la fece riflettere sul fatto di quante illusioni, fantasie, false speranze e false verità la mente umana si raccontasse per evitare di vedere la realtà e quindi, di soffrire!
Era decisamente evidente che ci fosse sempre stato, fin dall’inizio, un atteggiamento insolito nei confronti del suo capo! ... e che quella, di non chiedersi mai, neanche per errore, come si chiamasse, fosse una mancanza troppo assurda e anomala!
Ovviamente, a Cath, che non era la diretta interessata e che, comunque, per via del suo lavoro era portata ad analizzare le cose, era subito saltato all’occhio! … non sfuggendole, da subito, l’incongruenza e l’anormalità del fatto!
All’inizio, sicuramente e non lo metteva in dubbio, l’amica era stata presa dall’emozione e dall’agitazione di iniziare a lavorare e , per di più, in un ambiente così particolare ed elitario! ... dopo però, con la scusante di non sopportare il suo capo, aveva accuratamente evitato il problema! … rifiutandosi di accettare la situazione e di porsi delle domande! … probabilmente, con l’illusione di non farsi coinvolgere sentimentalmente …
Ora però, il suo inconscio stava tentando di ribellarsi e di portare alla luce quella difficile e scomoda verità … creando in lei grossi scompensi emotivi, che si manifestavano attraverso un'alternanza di momenti di tristezza assoluta, in cui non voleva parlare di nulla e piangeva, a momenti come quello, in cui invece riparlava instancabilmente, per l’ennesima volta, dello stesso argomento, biasimandosi! 
-Ma scusa … - sospirò stancamente … - … possibile, che non ti fosse mai capitato di fargli firmare qualcosa? … eppure, deve essere successo! … visto che eri la sua assistente! – … avrebbe tentato, per l’ennesima volta, di darle spago! … con la speranza che, questa volta, magari espertamente portata da lei, la sua mente si illuminasse e si accorgesse dell’evidenza, sbrogliando così, quella matassa ingarbugliata di sentimenti che le soffocava l’anima!
-Certo, ma come tu sai … una firma è anche uno scarabocchio! E sinceramente … non mi ero mai messa a decifrare quei geroglifici imprecisati e senza senso!–
Alzò un sopracciglio con disappunto … -Ok … sì … un geroglifico imprecisato e senza senso … - … scosse la testa sconcertata … non c’era proprio speranza! … non ne voleva sapere, di ammettere la realtà! … -Va bene! … allora, cosa mi dici degli altri dipendenti? … non lo chiamavano mai per nome? … - cominciava a pensare che forse, avesse troppa poca esperienza, per un caso disperato come quello dell’amica!
Cath era demoralizzata … possibile veramente, che non riuscisse ad ammettere che non aveva voluto, semplicemente, vedere le cose come stavano fin dall’inizio? … perché troppo scomode o comunque, perché, in fondo, anche lei voleva la stessa cosa? … perché, obiettivamente, una qualsiasi persona normale, si sarebbe dovuta porre, almeno una volta, una domanda semplice come il nome del proprio capo!
-No! E posso immaginare anche  il perché! … in particolare per due di loro! –continuò visibilmente irritata e astiosa …
-Fammi indovinare … gli reggevano il gioco! – le disse con tono stanco e sarcastico … cominciava a non poterne più, di quella tiritera, trita e ritrita!
All’improvviso però, Cath si imbatté in un abito particolarmente bello e di suo gusto che la fece tornare bella pimpante e attenta … -Uh, guarda! Non lo trovi stupendo? … che dici, avranno la mia taglia? – le chiese, mostrandoglielo entusiasta …
Françoise storse la bocca contrariata … -Ma mi stai ascoltando?!? … o pensi solo all’acquisto del tuo abito?!? –
A quelle parole, la ragazza inspirò nervosamente … contando fino a dieci! … -Certo che lo sto facendo! … e avevamo già appurato, molte volte, che sei stata una completa stupida, a non chiederti come si chiamava!! … quindi … – marcò di proposito la parola … - … è inutile e deprimente, ritornarci sopra, se non ti poni domande diverse!- … vediamo se così, le dava uno spunto …
-Ma Cath! … faccio fatica ad accettare che, in tutto quel tempo, non mi sia mai passato per la testa! … è veramente assurdo! –
Macché! … non l’aveva neanche ascoltata! … parole al vento!
Sospirò sull’orlo di un esaurimento … -Mica tanto … eri troppo impegnata a chiamarlo Satana, per porti il problema! … quello , secondo te, era il suo vero nome! – … solo per convincerti che non fossi attratta da lui! … avrebbe voluto aggiungere, ma … si trattenne!
-Perché lo era! –
Cath, sconsolata,  scosse nuovamente la testa …  -Certo, come no! … - … roteò gli occhi al cielo, esasperata ... quanta pazienza ci voleva!!!!! …  -Ascolta … a parte sciocchezze varie … ma neanche quando eravate ad Aspen e avete fatto il check in, non l’hai sentito pronunciare il suo nome?! –
-No! … ne sono sicura! … l’albergo era un cinque stelle lusso! … quindi, massima riservatezza per il cliente! -
-Ottimo! … - sorrise fintamente … - Vabbé, dai! … vediamola così : sei assolta anche da questo fatto! … in fondo, perché andare a chiedere il nome del proprio capo, quando sono altre, le cose che interessano di lui? … tipo le sue doti nascoste? – le disse ironica, scoppiando a ridere sotto gli occhi funesti di Françoise che avrebbe voluto ucciderla sul posto!
-Cath … la tua simpatia, ultimamente, fa acqua! –le fece notare arrabbiata …
-Anche la tua, mia cara! … e comunque, quello che ho detto, è un dato di fatto!–
-Argh!!!!!! … basta, con queste allusioni! Ci sono cose più importanti, in una persona, delle sue doti amatoriali!-
-Uffff!!!! … Certo che sei proprio noiosa! … perché, non puoi semplicemente accettare che te lo volevi scopare fin dall’inizio?! … ti risolverebbe la vita! – inconsciamente però, sfinita dai discorsi palesemente assurdi dell’altra, alzò la voce, un filo di troppo, facendo girare metà negozio e annichilire l’amica … -Ops … -deglutì a fatica … improvvisando poi, un sorriso di circostanza … -Ehm … forse … è meglio se … ce ne andiamo! … Scusate e … arrivederci!- dicendo così, Cath afferrò repentinamente per mano l’altra, che sconvolta come era, non reagì neppure e si lasciò, docilmente, trascinare fuori dal negozio …

 

Parte 13

Finalmente, tra la scelta di abiti e accessori e di quale festa scegliere, giunse il tanto sospirato 31 dicembre …
-Fammi capire … sei scappata anche oggi?!? … ma è il terzo giorno consecutivo?! –
-Non sono scappata! … né oggi né i giorni scorsi! … - le rispose con leggerezza e distacco … - Eravamo semplicemente prese dai preparativi per Capodanno! … scegliere gli abiti, gli accessori … la festa a cui partecipare!E poi, il parrucchiere … la manicure … etc … insomma : eravamo impegnatissime!-
-Sì, certo … avevamo l’agenda piena … per tenerci alla larga da lui! … ops … mi correggo … tu l’avevi!– rispose ironica, guardandola …
Françoise, fingendo di non averla sentita, seduta davanti alla specchiera, continuò a guardare il telefono, sfogliando impassibile alcune pagine web, alla ricerca di un acconciatura per l’occasione …
-Uhm … non me ne convince neanche una … - esordì, facendo finta di non aver sentito l’amica …
Cath alzò un sopracciglio con disapprovazione … era molto contrariata per il suo atteggiamento fintamente indifferente … -Se fai come per l’abito … siamo finite! … facciamo in tempo a festeggiare Capodanno del prossimo anno! –
-Spiritosa! –
-Fran … scusa, ma … - esitò … - Perché continui ad evitarlo? … dopo domani se ne andrà e … forse, non lo vedrai più … - concluse fievolmente …
-Finalmente! – esclamò euforica, lasciando l’amica sconvolta …
-Ma Fran … come fai ad essere contenta?! –
-Hanno finalmente aggiornato l’App della messaggistica istantanea! … non ne potevo più : ogni volta che la usavo, finivo per drenare la batteria all’istante!-
La ragazza la guardò contrariata … -Fran?! … mi ascolti quando parlo?! … ti stavo dicendo una cosa importante! – la rimproverò infastidita …
-Eh? … cosa stavi dicendo? – si voltò a guardarla innocentemente … come se non avesse, veramente, ascoltato le sue parole …
-Niente … lascia stare … - sbuffò, guardando l’ora … -Guarda che se non cominciamo a prepararci, non saremo mai pronte in orario! A proposito … a che ora passa tuo fratello?-
-Alle otto … e in genere è molto puntuale … -
-Sì purtroppo, per nostra sfortuna, lo è sempre stato! … - sospirò sconfortata … - Abbiamo ancora tre ore : dobbiamo cominciare a muoverci! … o se procediamo di questo passo, tuo fratello andrà da solo, alla festa! –
-Siamo in perfetto orario! Di cosa ti preoccupi? -
Aggrottò la fronte … -Forse, lo saremmo state se ci fossimo fatte fare anche l’acconciatura dal parrucchiere! … e non solo shampoo e taglio! –
-Lo sai … preferisco fare da sola, ma tu potevi farlo! –
-Ormai è tardi! … e comunque, non avevo nulla di preciso in mente … - borbottò, prendendo il suo tab e mettendosi a cercare, anche lei, qualche pettinatura particolare …
Nella stanza cadde un profondo e strano silenzio che indusse Françoise a sospirare debolmente e a riflettere … aveva sentito perfettamente quello che l’amica le aveva detto! … e poi, non aveva certo bisogno che glielo facesse presente! … purtroppo, lo sapeva benissimo anche da  sola …
… era solo che non voleva pensarci …
Perché ormai aveva preso quella strada … aveva deciso che sarebbe stato così e non sarebbe tornata indietro! … perché non aveva senso stargli accanto … vederlo … sentire la sua voce … il suo profumo … imprimersi nella mente la sua immagine … quando, da lì a poche ore, Joe se ne sarebbe tornato a Beaumont e lei, invece, sarebbe rimasta definitivamente a Houma e non lo avrebbe più rivisto …
…  tanto valeva abituarsi già … no? … anche se …
… non era stupida e sapeva che non era proprio la stessa cosa, finché lui era a casa sua … a pochi metri da lei! … già, in quella precisa situazione, se solo avesse voluto, senza neanche dover usare una scusa … sarebbe bastato montare in auto e raggiungerlo! … e di questo, per quanto avrebbe potuto dire, inconsciamente, faceva la sua differenza rispetto ad averlo realmente lontano …
Come se Cath avesse intuito, e forse era proprio così,  il genere di pensieri che stava facendo, si alzò in piedi e accese lo stereo … facendola riscuotere bruscamente …

The snow glows white on the mountain tonight
Not a footprint to be seen.
A kingdom of isolation, and it looks like I'm the Queen
The wind is howling like this swirling storm inside
Couldn't keep it in; Heaven knows I've tried
Don't let them in, don't let them see
Be the good girl you always have to be
Conceal, don't feel, don't let them know
Well now they know
Let it go, let it go
Can't hold it back anymore
Let it go, let it go
Turn away and slam the door
I don't care what they're going to say
Let the storm rage on.
The cold never bothered me anyway
It's funny how some distance
Makes everything seem small
And the fears that once controlled me
Can't get to me at all
It's time to see what I can do
To test the limits and break through
No right, no wrong, no rules for me,
I'm free!
Let it go, let it go
I am one with the wind and sky
Let it go, let it go
You'll never see me cry
Here I stand
And here I'll stay
Let the storm rage on20

-Credo che sia il momento di prepararci per stasera …  che ne dici? –le disse mettendole una mano sulla spalla e stringendogliela leggermente mentre le sorrideva …
Françoise la guardò perplessa … le parole di quella canzone le calzavano perfettamente … possibile che la sua amica avesse capito? .. o era puramente casuale? … difficile dirlo con lei … non sapeva mai quando qualcosa era voluto e quando era semplicemente un caso … per questo, alla fine prendeva le cose per quelle che erano e basta … senza cercare di indagare troppo, ma …
-Cath? … tu sai? … voglio dire … tu sai cosa accadrà? –
La ragazza la guardò e scosse la testa … -Mi spiace … non ho avuto nessun sogno premonitore … -
-Ho capito … scusa se te l’ho chiesto … - sussurrò mesta …
-Non c’è problema … - sorrise forzatamente … tentando di non dare a vedere il suo rammarico …  - … sai? … credo di aver trovato l’acconciatura adatta all’abito che indosserai stasera! –
-Dici davvero? –
-Sì! … e se ti fidi di me … stasera, sarò la tua hair stylist! –
-Ok! … va bene! – rispose con finta allegria, sforzandosi di non ascoltare quel dolore sordo che le batteva incessante nel petto  … - E se tu … ti fidi di me … io sarò la tua make up artist! Che ne dici?–
Le due amiche si guardarono e scoppiarono a ridere!
-Decisamente … mi mancavano troppo le nostre folli collaborazioni! –
-Già! A chi lo dici! … durante gli anni del college avevamo perso, stupidamente, questa complicità … mentre non avremmo mai dovuto farlo! Perché fa proprio bene a noi e al nostro umore ! –
-Sì! Hai ragione! … ma ora non perdiamo più tempo! … tuo fratello non aspetterà un minuto in più, se non ci trova già pronte alla porta, a scattare in auto come due velociste! … - rise divertita … - Quindi? … da cosa partiamo? … make up o hair style?–

 

Alle otto spaccate, Jean suonò il campanello, facendole trasalire! … le due ragazze si erano così completamente perse nei preparativi e nell’idea di quella notte, riponendo in essa una certa magia e una certa speranza che risolvesse i loro problemi, che avevano rimosso tutto il resto! … perfino che il fratello di Françoise dovesse passare a prenderle!
Per fortuna però, erano più che pronte …
-Eccoci Jean! Scendiamo subito! –gridò Cath, affacciandosi dalla finestra di camera sua e suscitando un certo disappunto nell’ amica …
-Cath! … non si urla dalla finestra! … E’ maleducazione! … se ti avesse sentito tua madre, si sarebbe arrabbiata! –
-Noiosa! … è l’ultimo dell’anno e la mamma non c’è! … e fino a domani, quando i miei non tornano dalla festa a casa dei loro amici, faccio quello che mi pare! – le fece la linguaccia … e rise!
-Che vuol dire che è l’ultimo dell’anno?!? … Non è mica tutto permesso! … o invece questo, mi dovrebbe suggerire che, se sparisci con qualche tipo alla festa, non ti devo venire a cercare? – le chiese mentre indossavano i cappotti …
-Boh! … non saprei! … vedi tu! … comunque, sono lontani i tempi delle feste in cui me la defilavo con qualcuno! … sai? … non credo di ricordarmi neanche più come si fa!! –
-Non ne sarei sicura! … ricordati : il lupo perde il pelo, ma non il vizio! – alluse maliziosa ..
-Fran! … e dai! Smettila! … dobbiamo finirla con questi stereotipi della cattiva e della brava ragazza! … non reggono più! –
-E cioè? – le chiese uscendo sul pianerottolo …
-Che tu non ti puoi più annoverare tra le brave ragazze … visto che sei stata a letto con Satana! … ops .. volevo dire con Mr. Shimamura! – sogghignò divertita …
-Spiritosa! … mica mi sono rovinata la reputazione! –
-Insomma! … ricordati che sei andata urlando ai quattro venti che era Satana! … e poi però, ti sei ritrovata nel suo letto! … e più di una volta! Mettila come ti pare, ma visto dall’esterno … è un comportamento da vera cattiva ragazza! - le fece notare …
Non direi nel suo letto … più che altro nel mio … e sulla sua sacra scrivania! … a proposito …  ora che ci penso … sacra scrivania e Satana … non sono proprio un binomio compatibile!
-Grazie!Ma non ho bisogno che mi ricordi il mio errore madornale! – rispose risentita mentre indossava il cappotto …
-Questo lo dici tu, che sia stato un errore madornale! … secondo me … non lo è mai stato! da nessun punto di vista! … e lo sai! E poi, comunque … scrollati, in qualche modo di dosso, questa situazione e datti da fare! … se c’è qualcuno che ti piace, divertiti! –
-Uhm … - era molto contrariata per le sue parole … dalla a alla z e da ogni punto di vista!
-Non mugolare! Tanto con me non funziona!– la riprese mentre controllava di aver spento tutte le luci di casa …
-Se permetti … non sono d’accordo … lui … è stato il più grande errore della mia vita! – ribadì nervosamente, con il cuore che le batteva a mille …
-Sì, va bene … come vuoi! … tanto quando ti fissi, non c’è modo di farti cambiare idea! … sai, sei proprio testarda come un ciuco! … se non ci batti la testa contro, non torni indietro! … quindi, tanto vale che la batti al più presto! … almeno così, forse!! … volti pagina! E abbandoni questo tuo folle e insensato comportamento che ti ostini a perseguire!-
-Non è folle! E neanche insensato! … è la cosa più giusta che posso fare! E se solo tu non fossi di parte … sua! … saresti d’accordo con me! –
-Io non sono di parte … sua! … quello che dico è solo per il tuo bene! Se solo tu lo capissi!- Cath diede l’ultima mandata alla porta e si voltò verso di lei … -Bene … ci siamo! Facciamo l’ultimo check e poi andiamo! … o tuo fratello prende e se ne va, se aspetta ancora molto in auto! –
Françoise avrebbe voluto risponderle, ma … annuì di buon grado … conosceva bene la fissa patologica di Cath per l’ultimo check … senza quello, non si partiva …
No check … no party!
-Allora … Capelli? –
-Ok … - … l’aveva presa larga a questo giro …
Come minimo, fra due secondi, si sente l’auto di Jean mettersi in moto e andarsene! .. lasciandoci a piedi!
-Abito? –
-C’è … -
-Scarpe? –
-Perfette! –
-Trucco? –
-Ancora immacolato! –
-Cappotto? –
-Saremmo già morte di freddo … -
-Intimo? –
-Rosso … -
-Intimo? –
La guardò di sbieco … -Che intendi?! –
-L’abbiamo messo, vero? –
-Ma sei scema?!? .. certo che sì! –
-Non si sa mai! – piegò la bocca in un sorriso malizioso …
-Borsa? –
-C’è! – sbuffò …
-Portafoglio? … documenti? … e cellulare? –
-Sìììììììììììììììììììììììììì!!!!!Ora basta, però! Andiamo!!!–
-Uhm … va bene … - rifletté un attimo e poi, esordì concitata … - Aspetta! –
-Che c’è?!? Cosa vuoi?!?! – chiese esasperata, avviandosi verso l’auto, senza darle troppa relazione!
Chi si ferma è perduto!!!!
-Come mai Jean non ha aspettato che uscissimo ed è andato subito in auto?! Non è da lui questa mancanza di cavalleria … –
-Ma che ne so?!? Avrà avuto freddo! – si strinse nel cappotto e poi, aggiunse ironica …                  -Sinceramente, credevo che volessi chiedermi se avevamo preso anche la testa! –
-Uhm … semmai i preservativi! … sono più utili! –
Françoise si voltò a guardarla sconvolta …
-Dai, scema! Stavo scherzando! … E ridi ogni tanto! -
Ma appena raggiunsero l’auto di Jean, Cath ebbe la risposta che cercava … e non era così scontata come la sua amica pensava!
-Ciao … Jean … - dissero all’unisono con tono turbato …
-Ciao ragazze! – sorrise, incurante del loro volto sconcertato …
Ci fu un attimo di silenzio …
-Che c’è ragazze? … il gatto vi ha mangiato la lingua? … non salutate Joe? – chiese con nonchalance … come se la sua presenza, in quel momento, fosse la cosa più normale e scontata di questo mondo … 
-Beh … ecco .. – Cath deglutì a fatica … immaginandosi già, come sarebbe finita male quella serata … - Salve … Mr. Shimamura … che bello … vederla qui … - mugolò disperata …
-Ciao Cath … - rispose tenendo gli occhi bassi ed evitando chiaramente di incrociare lo sguardo di Françoise, che non fece assolutamente un minimo cenno a dire qualcosa a sua volta …
Questo suo comportamento però, risultò particolarmente sgradito al fratello che intervenne schiettamente e senza grandi indugi … -Sorellina? … che hai? … perché non dici nulla? Non si saluta più? –
La ragazza si voltò cupa verso di lui e gli rispose secca ed irritata … -Ti ho già salutato . Non mi hai sentito?-
Il ragazzo alzò un sopracciglio con disappunto …
… la situazione stava già degenerando …
-Sì, che ti ho sentito … ma infatti, non mi riferivo a me! – le fece notare sarcastico …
-Allora, dove è il problema? Non ho nessun altro da salutare. Possiamo andare. – concluse impassibile montando in auto con aria seria e sostenuta …
Se quei due volevano il gioco duro … lo avrebbero avuto!
-Non mi piace questo tuo comportamento … - le fece notare, guardandola dallo specchietto retrovisore …
Ormai era sul piede di guerra … e niente e nessuno l’avrebbero fatta tornare indietro …
-Sono abbastanza grande per fare quello che mi pare.
-Non sembrerebbe … visto che ti stai comportando come una bambina capricciosa! – concluse mettendo in moto dopo che anche Cath era salita e aveva richiuso la portiera dietro di sé ..
-Pensa quello che ti pare. Non mi interessa. – disse aspramente, suscitando ancora più disapprovazione in lui …
-Fran … mi auguro di cuore che, presto, tu rinsavisca da questa tua totale mancanza di buon senso … - le suggerì risoluto mentre la ragazza faceva finta di non ascoltarlo assolutamente …
Nel frattempo, l’amica le si era avvicinata, sussurrandole all’orecchio … - Tu sapevi che sarebbe venuto? –
A quella domanda, Françoise girò, lentamente e con un certo fastidio, la testa verso di lei, guardandola in modo stizzito … -Secondo te?! –
-Uhm … dovevo immaginarmelo … siamo proprio nei guai … anzi, in grossi guai! -

 

-Non è stata una buona idea venire alla festa con voi ... –
-No, perché? … volevi forse, rimanere a casa a guardare il soffitto di camera, per l’ultimo dell’anno?! –
-Credo che sarebbe stato meglio … considerando come sono andate e come stanno andando le cose … - disse alludendo alla discussione tra Jean e la sorella in auto … - Vi ho fatto perfino litigare … - concluse rammaricato …
-Se è per quello, non farci caso! … è normale tra fratello e sorella! E comunque, in questo caso, Fran si è completamente dimenticata di essere adulta! –
Joe annuì debolmente … non era proprio convinto di quello che aveva detto Jean … in realtà, Françoise aveva i suoi buoni motivi per comportarsi così, anche se suo fratello non poteva immaginarselo …
-Ascolta … - esordì scuotendo Shimamura dai suoi pensieri … - … non metto in dubbio che mia sorella abbia dei buoni motivi per essere furiosa con te! … la conosco e so che non si arrabbierebbe mai, così tanto, senza una ragione valida … ma non per questo è giustificata a comportarsi in modo immaturo e maleducato! – lo guardò … - … io non ti conosco e non so neanche cosa hai fatto per farla reagire in questo modo così assurdo, ma a pelle, non sei una cattiva persona … per questo, anche se hai sbagliato, meriti di essere trattato come tutti! … e non come un reietto! Quindi, non condivido e non accetto il suo comportamento!E non ho problemi a dirlo! –
-Grazie Jean, ma come hai detto tu … Françoise ha i suoi buoni motivi … e probabilmente, è giusto che si comporti così … - abbassò gli occhi mestamente …
-Non dire sciocchezze, per favore! … tu sei un tipo che riflette troppo! … e pensa troppo! … dovresti essere più impulsivo e fare quello che senti! … invece di stare lì, a ponderare continuamente, prima di dire o fare qualcosa!- mandò giù un sorso abbondante del suo cockatil … - Per esempio … perché stavi venendo fino a Houma? –
Joe lo guardò perplesso … -Beh … ecco … perché … volevo parlarle e … - si interruppe … non poteva certo dirgli che era venuto a confessarle i suoi sentimenti … o forse sì?
-E … ? Forza! … sputa l’osso! … perché sei venuto fino a qui? … mi va bene qualsiasi risposta! … anche che eri venuto a farti una sveltina! Basta che dici qualcosa, in un tempo accettabile, senza farti mille problemi!-
Il ragazzo aggrottò la fronte, guardandolo di sbieco …
Eccoci … era di nuovo a quel punto in cui non comprendeva le sue intenzioni e i suoi pensieri …
-Non ero venuto fino a qui per farmi una sveltina! – sottolineò con tono risentito …
-Bene! .. meglio! … anche perché ti avrei spaccato la faccia, se lo avessi detto! Quindi?– lo esortò …
-Beh … ecco … - si stava sentendo di nuovo in difficoltà … perché non riusciva proprio a capire il comportamento di Jean …
Quest’ultimo, intuendo la sua perplessità, aggiunse rapidamente .. – Stavo scherzando! … era solo per sdrammatizzare! Forza! … perché eri venuto? –
Sospirò e si fece coraggio … - Per dirle … cosa provo per lei … -
L’altro lo guardò e poi, sorrise … -Non mi ero sbagliato su di te … sei un tipo che riflette troppo! … e penso che questa, sia l’unica causa di tutta questa vostra incomprensione! … dovresti essere più diretto! … e dirle le cose in faccia! … non puoi stare lì, a rimuginarci sopra, in eterno! … se è giusto o non è giusto! … se è il momento per farlo o meno! … o ancora, se devi dirlo in un modo o in un altro! … buttati! … e basta! … non avere paura di affrontarla! … perché non esiste mai un modo o un momento ideale! … e questo lo sai anche tu! … non hai bisogno che te lo dica io! … non sei nato ieri! … e neanche senza esperienza! – gli mise una mano sulla spalla … - Posso capire che sia più difficile … quando tieni particolarmente ad una persona, ma … devi trovare il coraggio … -
-Ma tua sorella … non mi vuole ascoltare! … non lo vedi? … non sopporta neanche la mia presenza! – finalmente, almeno con lui, stava riuscendo ad esternare i propri sentimenti … e le proprie difficoltà …
Jean scosse la testa … -Tu sei bloccato solo dalla paura di sentirti dire di no! … è questa l’unica cosa che ti ferma! … perché, non mi puoi venire a raccontare, che non riesci a prendere mia sorella da una parte e a dirle quello che provi! Non è assolutamente credibile! – lo rimproverò senza indugio … - Ammetto che quel giorno all’ospedale te le ha date di santa ragione, ma … se non fossi stato male, glielo avresti impedito senza grossi problemi! … anche solo per stazza!- si fermò un attimo … - … ascolta, è meglio non avere rimpianti! … è meglio sentirsi dire di no, che passare il resto della vita a chiedersi che cosa avrebbe potuto dire o cosa sarebbe potuto accadere! … dammi retta … vivresti nel rimorso per non averlo fatto!-
Ascoltando le parole di Jean, gli tornarono in mente le parole di Jet e Albert … anche loro gli avevano detto, più o meno,  la stessa cosa e forse, era giunta l’ora che si riscuotesse da quel torpore e da quell’inettitudine che lo avevano colpito ... forse, era arrivato proprio il momento di reagire e di ritrovare la propria forza …
-Sì, hai ragione … devo affrontarla … e parlarle. In ogni modo . –
-Esatto! E’ così che devi fare! – senza perdersi in tempo, l’amico si girò e si diede un’occhiata attorno, in cerca di sua sorella … era meglio dargli un ultimo aiuto … prima che ricambiasse di nuovo idea e fossero punto e a capo! …  -Ah, eccola! … - esordì … -E’ lì, al bar .. con Cath e una loro ex compagna di classe del liceo! … su, andiamo! … prima ci parli e prima le cose si risolveranno! – gli diede una pacca amichevole sulla spalla e, di gran carriera, come se la cosa lo riguardasse in prima persona, si diresse verso il gruppetto …
Imponendoselo con risolutezza, Joe lo seguì nervosamente : si sentiva particolarmente agitato perché non aveva riflettuto sulla possibilità di parlarle lì, ma d’altronde Jean aveva ragione … se avesse continuato ad aspettare, per un qualsiasi motivo, non glielo avrebbe mai detto! … quindi, quello comunque, sarebbe stato il momento giusto! … e qualunque cosa e in qualunque forma glielo avesse detto, sarebbe andato bene! … purché, ovviamente, fosse riuscito a parlarci e a dirglielo!

 

Dress to love
Dress to fight
Dress to kill22

-Salve ragazze! – con tono allegro, Jean richiamò l’attenzione delle tre ragazze … le quali dimostrarono una certa perplessità, nel trovarselo lì davanti … -Come mai qui al bar a parlare? … chi sono quei folli, che vi lasciano sole invece di invitarvi a ballare? – disse sfoggiando un sorriso degno di un playboy …
Françoise e Cath lo guardarono interdette … intuendo che fosse lì per un ben preciso motivo …
-Ma guarda chi si vede! L’affascinante Jean Arnoul!– esordì leziosa l’altra ragazza che era con loro …
-Tamara! … è sempre un piacere vederti! … sei sempre più bella! –
La ragazza rise debolmente … -Sei il solito adulatore! … non cambierai mai! –
-No … è solo la verità! –
Intanto, Joe era rimasto in disparte, leggermente nascosto, ad osservare la scena … o meglio, era rimasto completamente ipnotizzato dalla bellezza e dalla sensualità di Françoise …

You look away from what you were hoping would happen
If it goes well, wanna go to the next phase don’t you? (wanna go?)
Don’t let me down, do as I desire
If you dance at your own free will, eventually…
It’s not enough, I want more… (Are you calling me?)
I’m gonna punish you, who teases me.
Just for tonight, I’m gonna be a secretive bad girl, I’ll
Ddd dress to kill
Your breath that leaks out, I’ll kill it with a kiss (Trap)
Ddd dress to kill
I say goodnight as you’re stuck in such a sweet trap….
I say goodnight, while the memories still linger
You can trust me
Come here, honey
If you drown in this sea of love
I won’t let anyone else touch you
Put your hands on me…
Just for tonight, I’m gonna be a secretive bad girl, I’ll
Ddd dress to kill
Your breath that leaks out, I’ll kill it with a kiss (Trap)
Ddd dress to kill
Shake your b body
Touch me, so so so tasty
Love me forever
Kiss me, no no no lusty…
Dress to kill23

Quella sera infatti, era di una bellezza disarmante …
Indossava un abito a tubino smanicato, con scollo a barca, di raso nero, lungo fino a sotto il ginocchio, con la schiena scoperta e un lungo spacco. All’altezza  della vita inoltre, a sottolinearne la sinuosità, aveva un’ elegante cintura alta in pelle nera pitonata … A completare la mise vi erano un paio di sandali neri dello stesso materiale dell’abito, con tacco a spillo, plateau e un cinturino sul collo del piede, impreziosito da Swarovski … come gioielli un bracciale alto e morbido di cristalli Swarovski neri e un paio di orecchini  semplici della stessa linea del bracciale … i capelli erano raccolti in acconciatura molto particolare, che partiva da una french braid e poi, si riuniva in un ban morbido e alto … infine, aveva truccato gli occhi con uno smokey nero e blu oltremare che metteva in risalto il loro colore ceruleo, gli zigomi e la palpebra fissa con dell’illuminante e le labbra con un leggero velo di gloss nude …
Shimamura era totalmente stregato e non riusciva più a toglierle lo sguardo di dosso! Inoltre, più la guardava e più desiderava ardentemente riaverla tra le sue braccia …
Gli mancava da morire quel contatto intimo con lei … il suo corpo che si adagiava con dolcezza al suo, dopo che avevano fatto l’amore … la sua pelle che sfiorava la propria, in un’unica languida carezza durante l’amplesso … il sapore afrodisiaco delle sue labbra … e ancora il suo profumo delicato che lo inebriava …
Anche se non era passato molto tempo, dall’ultima volta che erano stati assieme, a lui sembrava un eternità … sensazione accentuata ancor di più, dopo quella sera in cui lei era uscita e non aveva voluto poi, dirgli con chi era stata …
Infatti, il dubbio che si era insinuato in lui, che si fosse vista con un altro uomo, lo aveva ferito così profondamente che non era riuscito neanche ad arrabbiarsi! …  ma solo a deprimersi ed ad amareggiarsi nell’incertezza …
Da una parte, avrebbe voluto sapere la verità … almeno così, aveva pensato, se ne sarebbe fatto una ragione! … ma dall’altra, ne era terrorizzato! … se fosse stato vero … se avesse scoperto che lei era stata veramente con un altro … sarebbe potuto anche impazzire di dolore ….
Purtroppo, la realtà era che la sola idea che lei potesse desiderare un’altra persona che non fosse lui, lo uccideva! … poteva sembrare egoistico e penoso, e forse folle, ma qualcosa dentro sé gli diceva con insistenza e ostinazione che erano fatti l’uno per l’altro…
Era cosciente che quel pensiero andava oltre il buonsenso e il rispetto nei confronti di Jiro, ma non riusciva ad evitarlo! … perché ne era sicuro : lei era nata per lui … e lui per lei! … erano le due parti combacianti della mela! … e questo anche se tutto era andato per il verso sbagliato e non erano riusciti ancora a ritrovarsi come dovevano! … cioè, in completa armonia!
Ma se era davvero così … possibile che non fosse ancora giunto il momento giusto per loro? … veramente, avrebbero dovuto aspettare ancora, per essere felici insieme?
Nel frattempo, Françoise si era accorta del suo sguardo insistente nei suoi confronti … e aveva iniziato ad irritarsi profondamente … tanto da provare un forte disagio ed un altrettanto nervosismo …
… e si sa … quest’ultimo è un brutto consigliere !
- Tamara? – l’eccessiva enfasi con cui le si appellò, balzò subito evidente agli occhi di tutti, suscitando un certo stupore … compreso nella diretta interessata che si voltò a guardarla con aria interrogativa …
-Dimmi … -
-Visto che ci sei … perché non chiedi a Jean di presentarti il suo nuovo amico del cuore? –
A quelle parole Cath sgranò gli occhi e Jean le lanciò un’occhiata turpe di rimprovero …
-Cioè? – la ragazza era leggermente interdetta …
-Sì … il tipo che si nasconde dietro a mio fratello!– concluse con tono sarcastico, senza neanche guardarlo …
L’amica spostò leggermente lo sguardo oltre il fratello di lei e vide Joe … che bruscamente si irrigidì …
Tamara rimasta subito colpita, per non dire stregata, dal fascino del ragazzo, senza neppure accorgersene, iniziò a guardarlo con aria languida e lasciva …
Cath, notando subito lo sguardo di quest’ultima, si avvicinò rapidamente all’orecchio di Françoise e le bisbigliò … -Sai? … non mi sembra l’idea del secolo! … è risaputo che Tamara è una mangiatrice d’uomini! –
-Meglio … ce ne liberiamo definitivamente, una volta per tutte. – le rispose aspramente mentre la prendeva per una mano e la trascinava via, lasciando gli altri tre a vedersela fra di loro …

 

Quando furono abbastanza lontane e fuori dal locale in cui si trovavano, Françoise riprese a respirare in modo normale … infatti, si era alterata così tanto che, inconsciamente,  aveva iniziato a trattenere il fiato …
-Fran! … ma sei impazzita?! … ma cosa diavolo fai? … lo butti tra le braccia di un’altra? … e niente meno che in quelle di Tamara? – la rimproverò con voce agitata …
-Te l’ho detto! E’ meglio così! Almeno ce ne liberiamo! –
-No! Questo no! … ora stai veramente esagerando! E ti stai comportando da stupida! … io non ti riconosco più!-
-Perché dici così? … lo sai … -
-No! … non so proprio niente! E in particolare non so dove sia finito il tuo buonsenso! … nessuna donna, sana di mente, butterebbe l’uomo che ama tra le braccia di un’altra! –
-Ma io non lo amo! E non lo amerò mai! Perché non lo vuoi capire?!? L’unica cosa che provo per Joe è disprezzo! E il solo pensiero di esser stata con lui … di aver tradito Jiro con lui … mi fa venir il voltastomaco! … è stata la cosa più riprovevole, sbagliata e abietta che potessi mai fare! … come fai a non rendertene conto?!–
L’amica la guardò incredula e sconvolta … -Fran, ma ti senti come parli? … senti le sciocchezze che dici? … le bugie che ti racconti per non ascoltare il tuo cuore?! … stai negando davanti all’evidenza! –
-Io non nego niente!Sono semplicemente consapevole dei miei errori!E lui … è stato l’errore più grande della mia vita!–
Quelle ultime parole furono la ciliegina sulla torta : Cath non resistette più e le tirò uno schiaffo in pieno volto, lasciandola senza parole …
-Basta! Falla finita con questi discorsi insensati! E smettila di punirti e di ferirti perché ti sei innamorata di un altro! Vuoi capire che non è una colpa da scontare?Doveva accadere e basta! E lui, non è il più grande errore della tua vita perché era il suo migliore amico! … stai sfiorando la follia! Te ne vuoi rendere conto, maledizione? -
-No! Follia è lui ed io insieme mentre Jiro è morto! – gridò disperata con le lacrime agli occhi …
L’amica scosse la testa … -No! … mi spiace! … follia è quello che tu stai facendo! … follia è annientare te stessa in questo modo! E distruggere i tuoi sentimenti perché non sei in grado di perdonarti di esserti innamorata di Joe! … questa, è follia pura! –
-NO! Non è vero! … Ti sbagli! Le tue sono solo idiozie! … farneticazioni folli e visionarie! Io non lo amo e non lo amerò mai! Te lo vuoi mettere in testa?! Inoltre, sono stanca di te e di tutte le tue sciocchezze! … sono stufa delle tue stupide premonizioni e delle tue assurde ipotesi! Io amo Jiro e basta! E lo amerò per sempre! E mai nessun altro prenderà il suo posto!E’ chiaro?– concluse furiosa e con il fiatone …
-Ah, sì sì! Chiarissimo!  E non lo metto in dubbio che sia così!- le fece notare con voce derisoria …
-Che vuoi dire? – le chiese scioccata per il suo tono …
Cath era esterrefatta per il grado di insensatezza che aveva sfiorato! … per non parlare delle sue parole! … che l’avevano offesa profondamente e l’avevano fatta arrabbiare oltre ogni limite, facendola parlare senza più freni e indugi … -Già … che vorrò dire?! … boh?! … non saprei! – allargò le braccia in senso ironico … -Forse che … continui a mentire a te stessa?! E che ti racconti tante stupide bugie?!? – le disse con sarcasmo … continuando poi, con una certa rabbia … - Che sarebbe l’ora di guardare in faccia la verità?! –
-Non c’è nessuna verità che non sto guardando in faccia! -
-Ah, no? … allora come lo chiami tu, il fatto che non sai spiegarti il motivo per cui non sei mai riuscita a fare l’amore con Jiro?– chiese tagliente e diretta …
Era allibita e sconcertata dai suoi discorsi! - Tu stai delirando! Cosa centro questo?! –
-Centra e come! E se vuoi … te lo spiego con grandissimo piacere!- disse con un sorriso a trentadue denti, strafottente e soddisfatto! … era arrivata al limite: non ne poteva più, di vederla distruggere la sua vita e quella di Joe in modo così gratuito e spietato! … anche perché, quest’ultimo, per quanto potesse avere le sue colpe, era comunque un povero innocente, che pagava salatamente le assurde decisioni di Françoise …  - Sai quale è il vero motivo per cui non sei mai riuscita a fare l’amore con Jiro? ... per quale strana e impensabile causa il tuo corpo si è sempre rifiutato? … mentre con Joe il problema non è mai sussistito, neanche lontanamente? – prese fiato … anche se si rendeva conto di essere crudele a parlarle in quel modo … era l’ora di farla rinsavire! … in un modo o in un altro! E visto che con le buone non c’era riuscita … non le restava che farlo con le cattive …  - Ecco … tanto per renderti l’idea di quanto sia ovvia la cosa … ti dico solo che è così chiara e semplice, che perfino lo stupido del villaggio l’avrebbe capita subito! – la guardò con amarezza …  -E’ semplice Fran! … tu non amavi Jiro quanto ami lui! … e sai anche un’altra cosa? … Se lo avessi sposato, quello sarebbe stato l’errore più grande della tua vita! … Perché sai come sarebbe andata a finire? … che quando avresti incontrato Mr. Shimamura … o Satana … o come cavolo lo vuoi chiamare, tu! … te ne saresti innamorata perdutamente lo stesso! … e allora sì, che avresti vissuto il resto della tua vita, nella sofferenza e nella colpa! Perché saresti stata innamorata del migliore amico di tuo marito!-
-Ti sbagli! - scosse la testa … - … io … no! .. non è così! –
-Invece sì! … è così! Maledizione! E lo sai anche tu! … tu ami Joe! E basta! E’ questa la verità! –
-No! – e dicendo così, corse via in lacrime … abbandonando sola e disperata la festa …

 

Aveva dovuto aspettare un bel po’, ma alla fine era riuscita a trovare un taxi che la potesse riportare a casa nonostante l’ora …
Quando aprì la porta di casa, la mezzanotte era già passata da alcuni minuti …
Il nuovo anno è iniziato …
Demoralizzata e triste, richiuse la porta alle sue spalle …
Accese la luce e si guardò attorno …
E sono assolutamente sola …
Sospirò …
Forse, è semplicemente il mio destino …
Si tolse il cappotto e poi, si diresse in cucina …
Accese il bollitore dell’acqua e aspettò alcuni minuti …
Quando l’acqua fu pronta, se ne versò un po’ in una tazza, insieme ad un filtro di tè al tiglio che lasciò in infusione per qualche minuto …
Mamma dice sempre che il tiglio riesce a calmare gli stati d’animo più agitati …
Tornò in salotto con la bevanda calda in mano … si mise, con le gambe raccolte, a sedere sul divano ed iniziò a guardare con aria assente nel vuoto … sorseggiando ogni tanto un po’ di tè e aspettando che il tempo passasse e il suo cuore smettesse di sanguinare …

This Romeo is bleeding
But you can’t see his blood
It’s nothing but some feelings
That this old dog kicked up24

Come se fosse stata sospesa in una dimensione parallela, non si accorse minimamente del tempo passato e delle ore che si erano fatte …

Don't ever try to touch me again
I loved you so much, oh baby but then, oh
I hate you, I hate you, I hate you, ah ah
I hate you, I hate you, I hate you, ah ah

I hate you ah, I hate you ah, I hate you ah, ah
I hate you ah, I hate you ah, I hate you ah, ah
I hate you ah, I hate you ah, I hate you ah, ah
I hate you ah, I hate you ah, I hate you ah, ah

Betrayed me, played me, slayed me
Hurt me like I've never been hurt before
Dissolved me, owed me, for the
Every people you decided that you wanted in your life more

Make your bed now, lie in it and
Don't wake up, you don't live in

Don't ever try to touch me again
I loved you so much, oh baby but then, oh
I hate you, I hate you, I hate you, ah ah
I hate you, I hate you, I hate you, ah ah

I hate you ah, I hate you ah, I hate you ah, ah
I hate you ah, I hate you ah, I hate you ah, ah
I hate you ah, I hate you ah, I hate you ah, ah
I hate you ah, I hate you ah, I hate you ah, ah

Baby don't be here around me again
Don't wake up, you25

Erano le tre passate e lei era ancora lì … sul divano … con la tazza ormai vuota in mano a fissare il niente, quando il rumore di una chiave nella porta, la riscosse debolmente …
Con movimento lento e meccanico, quasi fosse un automa, voltò la testa verso l’entrata … rimanendo immobile e impassibile quando lo vide entrare in casa e richiudere la porta dietro di sé …
Joe le rivolse un profondo ed intenso sguardo, in completo silenzio … aspettandosi una sua parola, ma lei non disse nulla … anzi, distolse lo sguardo con indifferenza, ritornando a richiudersi volontariamente nei suoi pensieri …
-Quindi … eri tornata a casa … - osservò avvicinandosi a lei ..
Françoise continuò nel suo mutismo …
-Era proprio necessario … quello che hai fatto? – le chiese con tono chiaramente ferito …
-Dove è Jean? –
Il ragazzo alzò un sopracciglio con disappunto, ma alla fine le rispose … con un certo fastidio ...
-Probabilmente ancora alla festa … -
-E perché tu non sei con lui? … non eravate diventati improvvisamentegrandi amici?-
Lui sospirò contrariato … -Vuoi smetterla di fare la bambina? … e affrontarmi, una volta per tutte? –
Non rispose … e lui si irritò ancor di più …
-Sono tornato con Tamara … contenta? – c’era una vena di rabbia in quella sua affermazione che, ovviamente, lei non colse assolutamente …
-Sono felice per te! … hai iniziato alla grande il nuovo anno!- concluse sarcastica, alzandosi nervosamente in piedi ed evitando accuratamente di guardarlo in volto …
Si diresse verso la cucina … e lui la seguì …
-Non avevo dubbi! Visto che era la tua intenzione!- le fece notare ironicamente …
-Beh … non mi sembra di averti fatto un torto! … visto come si è conclusa la serata! -
-Perché? … secondo te, come si è conclusa? – la incalzò aspro …
Involontariamente da sé, la ragazza si irrigidì bruscamente … e cercando di far finta di nulla e di nascondere le proprie emozioni, gli rispose con ostentato menefreghismo e sarcasmo … -Beh … suppongo che … avrete scopato da qualche parte! … non so … nella sua auto?! … sul tavolo della sua cucina?! … in qualche altro assurdo posto che ti ha suggerito la tua mente malata e perversa?! –
Il ragazzo trattenne il respiro e contò fino a dieci … forse era arrivato al capolinea e non ne poteva più di quella situazione grottesca, ma … non tollerava più quel suo atteggiamento strafottente … -La mia mente malata e perversa? … uhm … ok … quindi è questo che pensi di me? … che mi infili sotto la prima gonna che trovo? –
-Perché? … non è sempre stato così?-
-In realtà .. no! E fino a qualche sera fa, eri proprio tu a pensarla così! Non ricordi? … è stata la prima notte che ho trascorso qui … - le fece notare con una certa sicurezza e spavalderia …
Nuovamente non gli rispose …
-Non pensi che sia ora di chiarirci? … di mettere entrambi le carte in tavola? – aggiunse stizzito, visto il suo silenzio protratto …
-Non avevamo già appurato, che non avevamo niente da dirci? … anzi, che lo avessimo già fatto e che non ci fosse altro da aggiungere?!- esordì acidamente, all’improvviso..
-No. Avevo solo accettato docilmente la tua scelta, ma adesso … non mi va più bene. –
-Ma senti senti! Il signorino ha puntato i piedi! Ma bravo! Peccato che … sono problemi tuoi. Perché a me, non riguarda e interessa. – rispose arrogante, riponendo in malo modo la tazza al suo posto, dopo averla lavata …
-Invece ti riguarda. Perché questa volta mi starai ad ascoltare. –
-Non credo proprio. – si voltò per andarsene, ma lui le bloccò la strada con la propria persona …
-Devi ascoltarmi. – le disse perentorio …
-No! Non mi interessa! Perché non lo capisci? …IO … non voglio ascoltarti! –
-E invece lo farai. – prese fiato e la guardò dritta negli occhi … - Ho sbagliato … lo so! … non avrei dovuto mentirti, ma … in quel momento, pensavo veramente che fosse la cosa più giusta da fare!… per te! … per la situazione che c’era tra noi! Te lo assicuro … non volevo ferirti … e neanche prendermi gioco di te!-
-La cosa più giusta? … - lo guardò incredula … - Scoparti la donna del tuo migliore amico con l’inganno, era la cosa più giusta? – gli chiese ironica …
Joe trattenne il fiato … e deglutì nervosamente … -Non volevo … non pensavo che … sarebbe successo … -
-Ma è successo! E avresti potuto impedirlo, se solo avessi voluto! .. quella sera ad Aspen, eri ancora in tempo! … se, ovviamente, avessi parlato e non avessi pensato al tuo interesse!-
-Non sarebbe stato diverso! –si oppose con enfasi … - Perché non lo capisci? -
-Sì, invece! Perché io … al contrario di te … non lo avrei mai tradito!– gridò aspramente …
Il ragazzo abbassò mestamente lo sguardo e per un momento sentì le sue intenzioni cedere, ma …
-E se non fossi stato il suo migliore amico? … l’uomo che disprezzavi tanto? … ora … sarebbe diverso? … - la guardò nuovamente in volto …  -Rispondimi … sarebbe stato diverso? –
Sgranò gli occhi scioccata … -La tua domanda è ridicola! … non ha senso! –
-Sì, che ce l’ha! … sarebbe stato diverso se non ero io, vero?–
Lei scosse la testa … -Non ho intenzione di risponderti … e ora togliti da qui!E fammi passare!-
-Allora … confermi la mia tesi! … se avessi saputo chi ero … tu non ti saresti mai fatta aiutare! Né avresti voluto o cercato un qualsiasi tipo di rapporto con me! E’ così, vero?–
-E con ciò?! … era ovvio, che non volessi avere niente a che fare con te! Ti odiavo! – rispose ironica, con voce malferma …
-E poi? … hai continuato ad odiarmi lo stesso, anche dopo quello che era successo tra noi? – le chiese abbassando improvvisamente la voce e cercando il suo sguardo …
Françoise si irrigidì di nuovo e girò la testa di lato per non guardarlo … - Basta. Non ho più voglia di continuare questa assurda discussione. –
-Rispondi! –
-No! Perché?! Che senso ha?!- alzò inconsciamente la voce ...
-Invece, ne ha! … perché …  – esitò … -  … c’è una cosa che devi sapere … –
-Non c’è niente, che devo sapere e che già non so!Perché non capisci?! Non c’è altro da dire! Basta! E poi … mi sembrava di avertelo già detto chiaramente : sono stanca di te, delle tue parole inutili e dei tuoi discorsi senza senso! Lasciami in pace! –
-Non posso! … o almeno finché … non avremo parlato del motivo per cui siamo stati insieme … -
A quella affermazione, Françoise si innervosì profondamente  … -Non c’ è proprio niente da dire su quello! … e se fossi in te … stenderei un velo pietoso! … visto che è la cosa più gretta, meschina e ignobile che  potessi fare nei confronti di quello che definivi il tuo migliore amico!– gli gridò in faccia, senza controllo …
-Smettila di parlare così! Smettila di gettare fango su quello che c’è stato tra noi! Non è stato solo sesso! E lo sai benissimo anche tu!–
-Certo che lo so benissimo … che non è stato altro, però! … o hai il coraggio di sostenere l’opposto?!– chiese irritata, con aria furente …
Joe divenne un fascio di nervi tesi …  era cosciente che bastava dirle solo una parola, ma … forse, a causa della sua espressione, carica di disprezzo nei suoi confronti  … o forse, perché gli mancava il respiro, non riusciva a mettere due parole insieme! … suscitando, inconsapevolmente, ancora più astio e disappunto in lei …
-Allora?! Non parli?! … non hai più niente da dirmi?! … ti hanno mangiato improvvisamente la lingua?- incrociò le braccia al petto, guardandolo con sdegno  ... – Tsk … non avevo dubbi! Non puoi avere niente da dire!Lo sappiamo bene entrambi! A parte il fatto che potevo risultare più attraente e appetitosa, se non addirittura una sorta di trofeo perché ero la donna del tuo migliore amico e avresti avuto la soddisfazione di scoparmi … per il resto … ero semplicemente una delle tante! … come Miss Miller! Anzi, no! … Mi correggo! … ero alla pari della tua ex- assistente, Miss Yuri Tanabe! … e quando ti saresti stancato di me … mi avresti spedito in chissà quale filiale della S.D. dispersa per il paese! … solo per liberarti di me e sostituirmi con un’altra più nuova! … proprio come hai fatto con lei! – rise amaramente … - Sono stata sempre perfettamente cosciente che appena ti saresti stancato di me … mi avresti gettato via come un oggetto vecchio ed inutile!-
Il ragazzo la guardò sconvolto … -No! Non è così! … te lo giuro! … E anche su Yuri, ti stai sbagliando! … non è andata come pensi tu! –
-Ah, no?! Non è andata così?! Allora come sarebbe andata? Sono curiosa, perché … lo sapevano tutti che l’avevi trasferita dall’oggi al domani, senza dire niente a nessuno, solo perché ti era venuta a noia o comunque, perché era diventata di troppo la sua presenza!-
-No! – scosse con veemenza la testa … - Le cose non sono andate così! Non sono un essere così bieco e gretto! Ti sbagli!– rispose concitato …
Gli rivolse uno sguardo indignato …  -Non riesci a dire la verità neanche in questo caso?! Quando hai commesso il tuo crimine alla luce del sole e davanti agli occhi di tutti, con indifferenza totale?!? –
-Ma non è così! … Yuri … - si fermò un attimo e sospirò nervosamente … abbassando gli occhi e la voce … non sapeva da che parte cominciare e … - … ho dovuto allontanarla … non ho potuto fare in altra maniera … - … gli pesava molto, rivelarle quella scomoda verità … - … perché … era stata lei a sottrarre il contratto di Mr. Chang Changku.- prese fiato … - Le telecamere di sorveglianza l’avevano ripresa sul fatto e smascherata … e così, sono stato costretto a prendere dei provvedimenti! … anche perché … dietro al suo gesto … c’era un ben preciso motivo … - inspirò … come se riuscisse ad infondersi un po’ di forza per spronarsi a parlare … - … quando ho saputo della colpa di cui si era macchiata, ho voluto parlarle subito, per chiederle spiegazioni … Conosco Yuri e so che non è una cattiva persona … e infatti, non mi sbagliavo! … era stata semplicemente  sopraffatta dalla rabbia verso di me … per il fatto che l’avevo rimossa dal suo posto, a causa di Katy … - si fermò di nuovo … si sentiva stanco, amareggiato e sfinito per tutta quella serie di incomprensioni e malintesi che si erano creati l’uno dopo l’altro … - E questo perché Yuri non aveva capito le mie reali intenzioni, con quel provvedimento … - concluse amaramente … - Lo ammetto : è stato tutto causato, di nuovo, del mio eccessivo e smodato desiderio di fare la cosa più giusta anche in quel caso! … perché … io non l’avevo rimossa dal suo posto per le pressioni ricevute, ma per tutto l’opposto! … in realtà, volevo solo proteggerla da Caterina! … Sai bene anche tu, che la mia ex non credeva assolutamente che tra noi fosse finita! … e temevo veramente, anche se non lo davo a vedere, qualche ripercussione nei suoi confronti! Poi … tutto è precipitato vertiginosamente e io … non ho trovato altro modo per tutelarla, se non allontanarla dalla ditta e da me … - si passò una mano sul volto … - A quel punto, ho dovuto aprire gli occhi e rendermi cosciente di quanto Yuri fosse fragile e indifesa … e di quanto soffrisse per tutta la situazione intorno a lei … Per questo, alla fine, dopo il suo gesto inconsulto,  ho deciso di trasferirla seduta stante, senza dare alcuna spiegazione agli altri dipendenti … preferendo lasciar credere a tutti che avessi preso quella decisione solo per compiacere la mia fidanzata! … in fondo, a me, una diceria simile, non avrebbe cambiato nulla a livello lavorativo … mentre a lei, se fosse emersa la verità, avrebbe potuto rovinare la vita e la carriera … -
Françoise lo guardò incredula e scioccata … - Non ci posso credere … era stata lei, a rubare il contratto dal mio ufficio?! - … si portò una mano alla bocca … - E’ assurdo e inaudito …  ma d’altronde … che ti aspettavi?!? Che facesse i salti di gioia, dopo tutto quello che le avevi fatto?!? Dopo averla tratta come un clinex?!? Usata e gettata via, con non curanza?!? Dopo essertela scopata per il tuo piacere e poi, averla cambiata con la donna del tuo migliore amico?!? E guarda un po’ …  tutto questo … solo perché … tu non hai avuto il coraggio di essere sincero con lei e spiegarle il reale motivo della sua retrocessione di livello! Complimenti! Un applauso a Mr. Shimamura-mi-impegno-a-rovinare-la-vita-degli-altri!–
Joe sospirò disperato ed esasperato … perché, tutto ciò che faceva o diceva, doveva necessariamente assumere una connotazione negativa ed ignobile nella sua mente?
-Ora basta! Mi sono stancato! Smettila di interpretare sempre in malo modo le mie azioni e le mie parole!-
-Perché dovrei?! … quando sei tu e nessun altro, a darmene atto?! … con i tuoi eccelsi comportamenti e tutte le tue macchinazioni e i tuoi complotti?! Sei decisamente machiavellico, Mr. Shimamura! –
Si spazientì definitivamente … -Certo! Ovvio, Miss Arnoul! Ha perfettamente ragione! Peccato però, che sia un po’ troppo facile giudicare e vedere solo i torti degli altri e non i propri!-
-Cosa?! … ora sarebbe colpa mia quello che è successo?! – sgranò attonita gli occhi …    -Vorresti veramente considerarmi responsabile di questa messa in scena pietosa?! -
-No. Ovviamente no! Ma non saremmo a questi punti, se mi avessi voluto ascoltare!-
-A questi punti … come dici tu, mio caro Mr. Shimamura, ci saremmo arrivati lo stesso! Grazie alle tue idee geniali e brillanti! … e ai tuoi bassi istinti!-
Joe alzò un sopracciglio con grande disappunto … -I miei … bassi istinti ? -
-Sì! Gli stessi che ti hanno portato a festeggiare il primo dell’anno con Tamara!- gli ribadì il concetto … se non fosse stato chiaro fin dall’inizio!
-Non. Sono. Stato. Con. Tamara.- scandì ogni parola con molta fermezza …
-Sì, certo! Come no! E io sono ancora vergine!–
-No, mi spiace! Non lo sei più!E lo sappiamo entrambi! – disse ironico … aveva perso completamente la pazienza …  - E non solo! … mi spiace rovinare anche le tue fantasie, ma … no! Non sono stato con lei! E sai perché? …. – le si avvicinò pericolosamente, fissandola negli occhi e facendosi estremamente serio … -Per lo stesso motivo per cui quella sera ad Aspen … siamo stati assieme … -
Era ora di parlare! … sul serio! … senza più mezzi discorsi! … e mezzi termini! … solo la verità!
Inconsciamente, la ragazza fece un passo indietro … per mettere distanza tra loro …
Accortosi della sua reazione, l’afferrò per le braccia, stringendogliele e attirandola a sé …
-Che tu voglia … o non voglia … ora mi ascolterai.- le disse perentorio …
La ragazza rimase ferma e immobile …  incapace di ribellarsi o proferire parola …
-L’unico motivo per cui, quella sera ad Aspen, non ho impedito che accadesse, è perché … mi sono perdutamente … innamorato di te … - 
Françoise lo guardò sconvolta … era annichilita dalle sue parole … mentre sentiva il mondo girare vorticosamente intorno, lasciandola indifesa e impaurita …
-No … non puoi dire una cosa simile! … Taci!- gridò smarrita … - Taci! Non voglio sentirti!-
-Invece devi! … perché è così! … e questo … nonostante il sentimento di amicizia che mi ha unito per tanto tempo a Jiro …  -
-Cosa stai dicendo?! Sei forse impazzito?! Ti rendi conto delle tue affermazioni?! – la voce le si alterò in modo incontrollato … - … sei il suo migliore amico! … come puoi dire o pensare una cosa così vergognosa? Tu … non puoi tradirlo così! Lui teneva a te più che ad ogni altra persona!–
-Se innamorarmi di te, è tradimento … purtroppo è così … e non posso farci nulla . Non posso rinnegare i miei sentimenti … non è giusto … –
Scosse la testa .. – No! Tu stai male! … l’incidente deve averti fatto perdere la testa! … sei il suo migliore amico! Non puoi dire una cosa simile! –
-Ero il suo migliore amico! … ma adesso … sono solo un uomo! … innamorato di te … -
-Stai zitto! Non parlare così! Questa è un eresia! – cominciò a divincolarsi con forza …
-No! Non è un’eresia! Io ti amo! E ti ho sempre amata! … anche se all’inizio, follemente, avevo provato a negarlo! – disse tutto d’un fiato, con voce concitata … - Dopo che avevo rivisto Mayumi ad Aspen ... era frastornato … perché vedendola con il suo compagno, avevo capito che non potevo far nulla, per fermare questo sentimento! … proprio come era successo a lei quando mi aveva lasciato per lui! … io le avevo portato allungo rancore … perché non riuscivo a comprendere per quale motivo non fosse riuscita a stare lontana dal letto di un altro uomo … arrivando perfino a tradirmi!  … ma poi, quel pomeriggio … quando li ho visti di fronte a me … ho capito! … ho capito perché non si può controllare e impedire al cuore di amare! … e perché, non potevo impedirmi di amarti … –
-Smettila! Basta! Non dire più una parola! Vergognati per quello che stai dicendo! Sono la donna del tuo amico! –
-No! Jiro è morto! Non c’è più! E per quanto ti faccia male! Non sei più la sua donna! … e io … mi sono innamorato di te . -
-No! Non è vero! – scoppiò in lacrime …
-Françoise … non puoi rimanere legata al passato! … non è giusto! … tu devi vivere! … Jiro non avrebbe mai voluto questo! E lo sai anche tu … -
-Tu che ne sai di cosa avrebbe voluto?! Tu non sei lui! E non lo sarai mai! E sei anche l’ultima persona che può parlare, dopo quello che gli hai fatto! L’hai tradito! Tu sei indegno di lui!-
Joe si irrigidì violentemente … -Sì .. è vero … io non sono lui … e non lo sarò mai … ma so che quando ami veramente una persona … la vuoi vedere felice ... incondizionatamente! … e lui … ti amava più di ogni altra cosa … per questo so che non avrebbe mai voluto che tu soffrissi per lui e che … rinnegassi i tuoi sentimenti … -
La ragazza riuscì a liberarsi e gli tirò uno schiaffo con tutta la forza che aveva … ma il ragazzo, di risposta, come se il suo gesto non lo avesse neanche scalfito, l’attirò nuovamente a sé e la baciò con forza … obbligandola a piegarsi al suo bisogno di lei …
Fu un bacio crudele e intenso … amaro e dolce … pieno di rabbia e di amore represso … in cui lui riversò tutto sé stesso …  
Era infatti come se, con esso, avesse voluto entrare nel suo cuore e nelle sue vene … nella sua mente e nel suo corpo … come se avesse voluto farle sentire tutto quello che lui era e come si sentiva in quel momento … come se avesse voluto fluire in lei per lasciarle e donarle la sua anima …
Dal canto suo, Françoise era invece, completamente avvolta e soprafatta da lui e dai suoi sentimenti … tanto da risultare solo una bambola senza facoltà e senza vita … incapace di qualsiasi percezione o sensazione propria …
Quando Shimamura allontanò le proprie labbra dalle sue, la guardò dritta in volto, con sguardo supplichevole … pieno di speranze e paura allo stesso tempo …
I suoi occhi sembravano infatti, parlare e chiederle disperatamente di ascoltare il proprio cuore, ma …
La ragazza, ritornata in sé, non badò minimamente alla sua espressione e con gesto quasi meccanico, si portò una mano alla bocca … e lo guardò con occhi sconvolti … -Come hai potuto, farlo di nuovo? … come? – e dicendo così, scappò via in lacrime … lasciandolo miseramente sconfitto, nella propria amarezza …

 

Isabeau e Maxence rientrarono a casa solo nel tardo pomeriggio … e fino ad allora, Françoise si guardò bene di uscire dalla sua stanza, adducendo come scusa, a suo fratello, di essere molto stanca per la notte precedente …
La sera però, dovette necessariamente presentarsi a cena perché la sua essenza, in quel determinato caso,  non sarebbe mai stata accettata di buon grado dai suoi genitori …
-Fran? … perché non mangi tesoro? … non ti piace?– le chiese la madre preoccupata, intuendo che fosse accaduto qualcosa …
-No, tranquilla … è tutto ottimo … - rispose laconica senza guardare in faccia nessuno …
Joe, dal canto suo, era altrettanto silenzioso ed assente … e a malapena alzava lo sguardo dal suo piatto, rendendo la situazione ancora più tesa e delicata per tutti …
All’improvviso però, Jean, stanco di quel mutismo e di quello stato di disagio generale , si rivolse a Shimamura …
-Allora … domani te ne vai, Joe? –
Il ragazzo trasalì debolmente, non aspettandosi quella domanda, ma poi annuì e rispose all’amico  … -Sì … domani mattina alle nove … i miei collaboratori verranno a prendermi con il jet della ditta, per tornare a Beaumont … -
-Capisco … quindi, torni a casa … - disse con tono spento e triste, riflettendo un attimo sulle sue parole …  -Senti … sono finite anche le mie ferie e domani mattina devo ripartire anche io … se vuoi, ti do un passaggio fino all’aeroporto! … tanto la strada è la stessa! … e al limite, ci fermiamo a prendere qualcosa di caldo, in qualche bar, lungo il tragitto! … che ne dici?  -
-Va bene … ti ringrazio … mi farebbe molto piacere … -
Un attimo dopo che il ragazzo finì di parlare, Françoise si alzò bruscamente in piedi …
-Scusate … vado a dormire. Notte a tutti. - disse con tono agitato e nervoso, andandosene sotto lo sguardo contrariato di tutti, senza neanche aspettare che le rispondessero …
Appena sparì dalla loro visuale, Jean si rivolse al padre …
-Tua figlia è immatura! E non sa comportarsi! Non sarebbe il caso di parlarle? –
Maxence lo guardò con aria tranquilla e seria … -Jean … sai come la penso! … ognuno deve fare le proprie scelte … anche a rischio di sbagliare … –
-Sì … lo so! … ce lo hai sempre ripetuto, ma … non credi che, questa volta, sia il caso di fare una bella lavata di testa a quella stupida?! –
-Non chiamare stupida tua sorella! … non mi piace! – lo riprese duramente mentre Isabeau assisteva in silenzio alla loro discussione …
-Ma è quello che è! … si sta comportando come una bambina! … e non lo è più! –
L’uomo sospirò … - Lasciala stare … quando capirà, agirà di conseguenza … -
-E se non capisse? … secondo me … tu hai troppa fiducia, malriposta, in lei! –
-E tu non ce l’hai! – lo rimproverò nuovamente … - Tua sorella è grande! … e se sbaglia ne pagherà le conseguenze! Ma … vedrai che farà la cosa migliore per sé stessa e … per gli altri … –
-E se invece … non sapesse cosa è meglio per sé stessa e per gli altri? E commettesse un errore? – insistette il ragazzo …
-Saprà cosa fare. Non dubitare di lei. – tagliò corto, alzandosi in piedi … - Jean … come ho detto anche a tua madre … - disse rivolgendo uno sguardo rapido alla moglie che lo guardava con aria angosciata … - … siamo una famiglia e ci vogliamo bene ed è giusto starci accanto nei momenti difficili, ma … non è giusto intervenire in ciò che non ci riguarda! … senza contare che Françoise deve imparare ad affrontare le cose da sola! … noi non siamo eterni e non possiamo sempre starle accanto! … se non impara, come farà ad affrontare il domani? … è grande e dobbiamo avere fiducia in lei … - dicendo questo, si avvicinò a Joe e gli mise una mano sulla spalla … -Domani mattina andrò a lavoro molto presto e probabilmente non riusciremo a vederci prima che tu parta … per questo, ti saluto adesso e … - gli sorrise mentre il ragazzo si alzava anche lui in piedi … - … mi ha fatto molto piacere conoscerti … in bocca al lupo per tutto! – gli diede un rapido, ma sincero abbraccio che il ragazzo apprezzò profondamente …
-Grazie di tutto … per il vostro aiuto … e anche per la vostra comprensione … - concluse con un filo di voce …
-Non ci devi ringraziare … l’abbiamo fatto con piacere e … abbi fiducia … spesso le cose si mettono a posto da sole … con il tempo e il giudizio …  -
Shimamura annuì debolmente mentre Maxence gli dava un’ultima pacca sulla spalla e poi, andava dal figlio per salutare anche lui …

 

Parte 14

3rd project After School
And Brave Sound
It’s been a long time we back together again
With a fresh track for y’all
For all ya
And it goes little something like this
Let’s go26

Si avvicinò alla vetrata del suo ufficio … e, guardando il fiume Neches che scorreva placido e indifferente davanti a lui,  inspirò profondamente … rilasciando poi, il respiro con lentezza e una certa difficoltà …
Beaumont …
Si sentiva strano … era come se fosse la prima volta che la vedeva … come se tutto avesse un altro aspetto … altri colori … altri profumi … altre sfumature … come se non gli appartenesse più …
Sembra passata un eternità e invece … sono solo pochi giorni …
Sospirò … e si voltò a guardare triste il suo ufficio …
Niente sarà più come prima …

Monday, we broke up today26

E’ già lunedì …
Erano passati già alcuni giorni, da quando aveva lasciato Houma  … e tutto gli sembrava così vuoto e senza senso …
… tanto che anche la sua esistenza gli sembrava tale …



Tuesday, one day feels like one year26

 

E’ come se il tempo si fosse fermato … e non procedesse né in un senso né in un altro … rendendo tutto così immobile e irreale …
Guardò un punto nel vuoto …
E se  S. Agostino avesse ragione? … se il tempo fosse solo l’estensione dell’anima? … per me, allora … non ci sarebbe più niente …  


Wednesday, you’re not calling26

 

Anche se si rendeva conto che era follia, non riusciva a non guardare con insistenza il suo cellulare e a non sperare in una sua telefonata …


Thursday, I’m getting a little nervous26

 

Mi sembra di impazzire … questo vuoto è asfissiante … e questo silenzio è così assordante …

(How are you doing) after you left me?
(Are you happy?) It’s heartbreaking
(Are you leaving?) Come back to me
I can’t see you anymore26

Mi piacerebbe sapere cosa stai facendo in questo momento … e se sei veramente felice, ora … che sei lontano da me …
Si appoggiò allo schienale della sua poltrona, guardando la lancetta dei secondi dell’orologio a muro, scorrere imperturbabile  …
Chissà se … ti capita mai di pensarmi … anche solo per errore … anche solo per un istante …

A week has passed but you don’t call
A week has passed but you’re not answering
A week has passed but I don’t hear anything
Have you forgotten me? Or did you erase me? Goodbye26

Senza accorgermene è già passata una settimana …
Guardò la data che indicava il suo telefono …
Ho completamente perso il senso del tempo … e non solo quello …

A week, a week has passed

Sospirò tristemente, guardando con stanchezza la sua agenda e notando che stava finendo inesorabilmente un’altra settimana … senza che lei si fosse fatta sentire …
Neanche un piccolissimo segno …

Friday has passed, the weekend is here
I put my hopes up and keep staring at the phone
Thinking, what if? with a trembling heart
I wait but (the call never came)
I live because I can’t die, again today
Like a fool, like a loser
Can’t we go back?
I love you, I love you, don’t forget me27

Erano già da diverse ore, rinchiusi in sala riunioni, a valutare alcuni nuovi progetti futuri per la S.D. e le cose non procedevano proprio alla grande …
Joe infatti, stentava a seguire, dall’inizio alla fine, ogni discorso che veniva iniziato  … era più forte di lui! … la sua mente, dopo poco che ascoltava, si assentava senza ritegno! … e anche se si costringeva con la forza, tempo alcuni istanti, e la sua testa si rifiutava di comprendere una qualsiasi parola …
-Presidente? … mi sembri un po’ provato … forse, dovremmo fare una pausa … che ne dici? – era già un po’ che Albert lo stava osservando e aveva notato che l’amico non era molto presente ..
-Sì … forse è il caso … - disse annuendo stancamente e passandosi una mano sugli occhi affaticati …
Jet e Mina, che sedevano alla destra di Shimamura, si scambiarono un rapido sguardo d’intesa con il suo braccio destro che invece si trovava proprio di fronte a loro …
-Vuoi che ti faccia portare qualcosa in particolare? … mi sembri un po’ pallido … - disse Heinrich mentre scioglieva la riunione per una breve pausa con gli altri soci e dirigenti della ditta …
-No … va bene così … ho solo bisogno di riposare un attimo la mente … - si portò le mani alle tempie, massaggiandosele …
La cugina, preoccupata, gli si avvicinò … -Tutto bene, cugino? –
Il ragazzo annuì senza guardarla …
-Sei sicuro che … non vuoi rimandare la riunione ad un altro momento?- gli chiese osservandolo con attenzione …
-No, Mina … voglio concludere oggi. Siamo già a metà mese, senza aver stabilito gli obbiettivi per questo nuovo anno … e non voglio assolutamente che la ditta risenta  del mio stato di salute … - mormorò debolmente …
-Va bene … come vuoi, ma … non sarebbe meglio se andassi a prendere una boccata d’aria? … invece di rimanere qua dentro? … secondo me, ti rilasseresti di più … -
-No … non ti preoccupare … va bene così … - chiuse gli occhi e reclinò la testa all’indietro … -Ho solo bisogno di rilassarmi un attimo … -
-Come vuoi … - concluse accondiscendente …
Passarono alcuni minuti e poi, riaprì lentamente le palpebre …
Si guardò distrattamente attorno, osservando i presenti : Albert stava parlando con Jet e Mina … e gli altri dirigenti stavano finendo di prendere il caffè …
All’improvviso però, come sfortunatamente gli accadeva spesso negli ultimi tempi, fu assalito da un impellente e quasi fastidioso bisogno di bere acqua fresca …
Così, alzò il telefono di servizio e chiese alla sua segretaria di portargli, in sala riunioni, una bottiglia di acqua fredda …
Jet gli si avvicinò proprio mentre riponeva la cornetta …
-Hey … tutto bene? –
Il ragazzo trasalì debolmente …
-Sì … tutto bene … ho solo bisogno di bere un po’ d’acqua fresca … -
-La caraffa è lì … se vuoi te la porto … –
-No, ti ringrazio … ho bisogno proprio di acqua fredda … quella a temperatura ambiente, non mi disseta a sufficienza … -
-Ah … è per via di … ? –
-Sì … è uno degli effetti collaterali di quei farmaci … è come se avessi un fuoco che mi arde in gola … -
-Capisco … ma per quanto tempo ancora, dovrai prenderli? –
-Secondo il medico, almeno finché avrò ancora attacchi acuti di dolore … - sospirò ...         –Comunque,  sono migliorato molto … ora li prendo solo a necessità e non più regolarmente come prima … -
-Bene! Allora … sei sulla via della guarigione! – gli sorrise mentre anche Mina e Albert si avvicinavano per sincerarsi della sua salute …
Si stavano per riaccomodare al loro posto, quando finalmente giunse l’acqua che aveva richiesto …
- Mr. Shimamura … ecco l’acqua che ha richiesto … - disse con tono fievole e remissivo, affiancandosi alla sua poltrona  ..
Alla sua vista, Joe si irrigidì bruscamente, rimanendo per un attimo, fermo e immobile, come una statua … incredulo e incapace di respirare …
Dal canto suo però, anche se mostrava una maggiore parvenza di tranquillità, la ragazza non era meno emotivamente sconvolta rispetto a lui … e ciò, risultò chiaro e inequivocabile, quando gli pose accanto, sul tavolo, la bottiglia richiesta e un bicchiere, facendolo con movimenti lenti, ma estremamente rigidi …
Tutto questo, accadeva sotto gli occhi sbalorditi e frastornati di Heinrick, Link e Miss Okubo che, come l’amico, rimasero immobili e senza parole …
Ripresosi debolmente dalla sorpresa inaspettata, Shimamura sussurrò, in un sospiro lieve e insperato, il suo nome … -Françoise … - … avrebbe voluto dire qualcosa di più … molto di più … ma era incapace di farlo! … la sua mente era andata definitivamente in tilt …
-Mr. Shimamura … se è tutto … andrei a finire alcune pratiche che ho in sospeso già da diverso tempo … - e dicendo così, si congedò …

 

Non sapeva bene come fosse riuscito a contenersi, fino alla fine della riunione, dal non scappare subito da lei … ma, in qualche improbabile maniera, ci era riuscito! … e ora, era fuori di lì! … tuttavia, le cose non erano assolutamente migliori! … anzi! … si sentiva totalmente terrorizzato, per non dire atterrito, dalla paura di andare nel suo ufficio e di non trovarla …
Mina, Albert e Jet mi hanno detto che non è stato un sogno o una visione … l’hanno vista anche loro … quindi … deve esserci per forza!
Con passo svelto e cuore in gola, andò nel suo ufficio, ma … non c’era nessuno! … era completamente vuoto e niente era fuori posto!… Tutto era esattamente come l’aveva lasciato lei prima di andarsene …
No, non è possibile … l’hanno vista anche loro! Non può essere un’allucinazione di massa!
Uscì nervosamente dalla stanza e si diresse irritato e preoccupato verso il proprio ufficio … non poteva aver dato di matto così e aver attaccato la sua follia anche gli altri! … sicuramente … c’era una spiegazione!
Sì, ma … dove diavolo sei?!
Aprì sovrappensiero la porta della stanza e vi entrò con totale incuranza … senza prestare alcuna attenzione intorno a sé …
Andò fino alla sua scrivania e si mise turbato a sedere … e solo allora, si accorse di non essere solo …
Si alzò di scatto dalla poltrona, sollevato … -Françoise! … allora non eri una visione! – disse con voce eccessivamente concitata …
… perlomeno non era pazzo!
La ragazza, senza scomporsi, rimase tranquillamente seduta sul divano, con in mano alcune carte e una penna … -Stavo riguardando alcune pratiche che avevo lasciato in sospeso, quando ero partita … - precisò flemmatica …
Lui la guardò perplesso … -Non capisco … sei … tornata per … -
-Per riprendere il mio posto … dato che non ha firmato le mie dimissioni, Presidente … - si stava appellando a lui con tono formale e la cosa lo agitò particolarmente …
-Sei … tornata … solo per questo? –
Lo guardò con aria assente e un po’ smarrita … e, senza accorgersene,  sentì il bisogno di inspirare profondamente …
-Ho … bisogno di tempo … -deglutì nervosamente … -Per questo, vorrei intanto ricominciare con il mio lavoro e poi … - si interruppe, lasciando il discorso a mezzo …
-E poi … ? –chiese con tono ansioso, guardandola in volto e cercando una sua risposta …
-Non lo so … - abbassò gli occhi … - Per ora … vorrei concentrarmi solo su questo … -
Joe stava per risponderle qualcosa di non ben definito, quando la porta del suo ufficio si spalancò, all’improvviso!
-Fran!!!! Che bello! Sei finalmente tornata! Aspettavo con ansia il tuo rientro a lavoro!- non curandosi di nulla e senza neanche porsi il problema, Mina entrò e si diresse subito verso di lei, abbracciandola affettuosamente … sotto gli occhi estremamente contrariati e turpi del cugino che la riprese con cipiglio … -Mina! Da quando si entra in una stanza senza bussare? … Soprattutto nel mio ufficio?-
La ragazza gli lanciò un’occhiataccia … - Non mi infastidire! Non vedi che sto facendo le feste alla nostra Fran?!? –
Alzò un sopracciglio con disappunto … -Mina … non è il momento. – disse perentorio nei confronti della ragazza … - Torna più tardi. –
-Non ci penso proprio! E poi … tu non stavi male?!? Prima, in riunione eri bianco come un lenzuolo! Ti sei ripreso tutto insieme?!? … se devi tornare ad essere il solito noioso stacanovista dittatore di sempre, allora ti preferivo moribondo! –
Shimamura la squadrò … -Mina. Non ora. Vattene. –
-Non ci penso proprio! –
-Mina. La mia pazienza ha un limite. –
-Anche la mia, Mr. Shimamura-palla-al-piede! –
-Uhmmmmmm … - ringhiò arrabbiato …
Ma proprio in quel momento, giunsero in suo soccorso anche Jet ed Albert … che appena misero un piede all’interno della stanza furono subito interpellati dal loro capo …
-Proprio voi due! Portate fuori da questa stanza Mina! Adesso! –ordinò furioso, senza che gli altri due capissero …
-Ehm … siamo arrivati nel momento sbagliato?! – chiese terrorizzato Link mentre guardava i due cugini e Miss Arnoul …
-No. Cioè, sì! Ma ora portate via mia cugina. Poi ne parliamo. –
Heinrick guardò le due ragazze … -Che è successo? –
Miss Okubo scosse la testa … - Ma niente! … è che è guarito tutto assieme ed è tornato ad essere il solito rompi scatole di sempre! –
-Ah! … e poi? – le chiese continuando a guardarla …
-Ma niente! Sono solo entrata, senza bussare, nell’ufficio! –
-Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh! – ci fu un sonoro coro dei due ragazzi … -Ora abbiamo capito tutto! – conclusero ridendo …
-Mina … tu devi sapere che … il nostro Presidente ha un brutto rapporto con la porta del suo ufficio … tende sempre a non chiuderla quando invece dovrebbe … - alluse velatamente il suo braccio destro …
-Ricordami poi, di licenziarti per quello che hai appena detto. - gli disse tra i denti il diretto interessato, lanciandogli un’occhiata turpe …
-Tranquillo … lo farò sicuramente! – piegò le labbra in un sorriso a trentadue denti …
-Bene. Anche perché me ne ricorderei da solo! – sottolineò piccato …
-Non avevo dubbi, Presidente … ora poi, che è tornata la sua assistente, non ci sarà il rischio che si dimentichi di qualcosa!- lo sbeffeggiò pubblicamente mentre Jet era piegato in due dal ridere e le due ragazze li guardavano interrogative, senza comprendere il loro scambio di parole … -Comunque … bentornata tra noi … Miss Arnoul … - aggiunse subito dopo, in sua direzione …
Non aspettandosi che le rivolgesse quelle parole, Françoise trasalì debolmente … rimanendo, sul momento, sorpresa … poi però, si riprese e con voce timida lo ringraziò ...
A quel punto, anche Link si ricompose ... –Già … bentornata tra noi! Siamo felici di averti di nuovo nel team!-
-Grazie … Jet .. – arrossì, abbassando gli occhi …
-Bene … e ora che abbiamo finito con i saluti … possiamo anche toglierci di torno! – esordì all’improvviso Albert, tenendo la porta aperta e facendo segno a Mina e all’altro di venire via  … -A più tardi … Presidente! E mi raccomando … la porta … - concluse, un attimo prima che si richiudesse alle sue spalle …
Appena se ne furono andati, il Presidente della S. D. sospirò nervosamente … -Io, prima o poi, faccio una strage … -
-Dai, non esagerare … lo sai! … è solo il loro modo di dimostrare che sono felici per te … tutto qui! - disse abbozzando un sorriso …
Il ragazzo sospirò nuovamente e si voltò a guardarla negli occhi … -Con questo … mi vorresti suggerire … di essere comunque felice per il tuo ritorno, nonostante quello che mi hai detto prima?–
A quelle parole però, tornò subito seria … -Non fraintendere ciò che ti ho detto … -
-Ciò che mi hai detto prima o dopo? – le chiese con tono malfermo …
-Te l’ho detto … ho bisogno di tempo … - prese fiato … - … per ora … è così … e non posso concedere altro. - disse categorica, senza dargli altra possibilità di replica …
E infatti, quella discussione si concluse così … ma dire che a Joe andassero bene quelle premesse … sarebbe stata una grossa bugia! … tuttavia, a malincuore e per il momento, acconsentì …

 

Arrivati di fronte a casa sua, Françoise aprì la portiera dell’auto di Joe, salutando sia lui che Rogers … quest’ultimo però, prima che scendesse, dallo specchietto retrovisore, le sorrise con affetto e le disse con voce sincera … -Arrivederci, Miss Arnoul … e felice di riaverla di nuovo qui … -
La ragazza sorrise grata all’uomo, ringraziandolo …  – Grazie di cuore Rogers … - … poi, con sguardo e tono più timidi e sommessi, si rivolse a Shimamura … -Grazie del passaggio Presidente  … A lunedì … -
-Prego . A lunedì … - rispose con tono distaccato e serio, senza guardarla di proposito …

 

Avevano lasciato, da non molto, casa di Miss Arnoul quando Mr. Shimamura si rivolse inaspettatamente al suo autista …
-Rogers? … secondo te … è sempre giusto … dare tempo in una situazione? –
L’uomo gli lanciò uno sguardo interrogativo con la coda dell’occhio … -Cosa intende di preciso, Signore? –
-Voglio dire … è sempre la cosa migliore, far passare del tempo affinché che le cose si mettano a posto? … in alcune situazioni, non potrebbe essere addirittura pericoloso e controproducente ? … rischiando che non si definiscano mai e sfumino nel nulla?-
L’uomo rimase un attimo a riflettere sulle sue parole … -Beh, Mr. Shimamura … alcune volte, bisogna saper comprendere quando è il caso di afferrare il coraggio a due mani e decidere noi! … soprattutto poi, quando gli altri non lo vogliono fare o ne hanno paura! … perciò, per rispondere al suo quesito … non è sempre bene aspettare e dare tempo … -
-Già … è proprio quello che penso anche io, Rogers … - rimase un attimo in silenzio e poi esordì convinto … -Rogers, portami indietro. –
L’autista annuì e senza aggiungere altro, lo riaccompagnò a casa delle ragazza …

 

Ooh ooh ooh ooh tell me now now now
Ooh ooh ooh ooh tell me now now now
Ooh ooh ooh ooh before today ends
Tell me now now now now now now
Just like before you made me hesitate again
The you who says nothing is just like yesterday
Try saying it straightforwardly, try looking in my eyes
Before this night is over
Before the starlight disappears
Let’s not leave it like this
(I) said while we hesitate, time is passing
I don’t wanna go
This is the end, right now
(I) said this is the end
Come to me now, talk to me
We don’t have a tomorrow
Don’t hesitate
Before it’s too late now
Don’t push me further and further away
Us two, right here, right now
Before it disappears
Ooh ooh ooh ooh tell me now now now
Ooh ooh ooh ooh tell me now now now
Ooh ooh ooh ooh before today ends
Tell me now now now now now now27

 

Guardò con ansia e inquietudine la porta chiusa, di fronte a sé … e poi, con un certo timore, alzò una mano per bussare, fermandosi a mezz’aria …
… ora o mai più … questa deve essere l’ultima volta che mi ritrovo qui davanti …
Inspirò profondamente per farsi forza … quindi, bussò deciso …
… e, attimi dopo, la porta si aprì …
Françoise lo guardò stupita … -Joe? … -
-Devo parlarti. – disse con voce seria e impassibile … e senza neanche aspettare che gli dicesse di entrare, varcò quella soglia con determinazione e sicurezza …
Non era più disposto a rimandare oltre … era risoluto a risolvere, in quel momento, una volta per tutte, quella situazione …
La ragazza chiuse la porta alle sue spalle e si voltò verso di lui, guardandolo con sguardo incerto … non era sicura di cosa si dovesse aspettare dalla sua affermazione … ma rimase in silenzio ad aspettare che lui iniziasse …
Joe, con il cuore che batteva furiosamente e la testa che gli girava vorticosamente, raccolse tutto il suo coraggio e anche di più … perché quello che stava per dire, gli costava la sua anima e la sua vita … -Non sono disposto a darti tempo. Mi spiace, ma … è ora che devi decidere il tuo futuro .-
Inconsciamente, realizzando ciò che lui gli stava dicendo, sgranò gli occhi e sentì il cuore fermarsi per un lungo istante …
-Se vuoi che ci sia un futuroun noi … lo devi decidere ora. Perché non c’è più altro tempo.– aggiunse trattenendo il respiro …
-Ma … - le mancò il fiato … - … stamani … avevi detto che … -
-Stamani, avevo solo accettato docilmente … senza riflettere. Senza pensare a ciò che, una decisione simile, avrebbe comportato nelle nostre vite. –
Françoise abbassò lo sguardo e si strinse nelle braccia … le si leggeva chiaramente in volto che era smarrita e confusa …
-Io … io … non lo so .. – mormorò debolmente …
Shimamura tremò … ma si impose di non cedere proprio in quel momento … -Sei qui … sei tornata a Beaumont … non puoi non sapere cosa vuoi fartene della tua vita. –
La ragazza non rispose, continuando a stringersi tra le braccia e a non guardarlo …
-Françoise … tu sai … tu sai già, cosa vuoi! E’ impossibile che tu non lo sappia, se sei qui! Pensaci bene … Ti prego! Perché si tratta solo di avere il coraggio e di prendere una decisione! –
Le si avvicinò … -Ti prego Françoise … fallo. Nel bene o nel male … scegli! E non lasciare che la nostra storia rimanga in attesa di un verdetto … con tutte le conseguenze che una scelta simile può comportare! – prese fiato … - Non voglio più essere sottomesso a una sofferenza ingiustificata! … causata solo dalla nostra inettitudine a prendere una decisione! Per questo … ti prego, decidi! – la guardò dritta negli occhi, inspirando con affanno … -Ti prometto che accetterò e rispetterò, qualsiasi tua decisione! … però, non farci più vivere nel tormento e nell’agonia! … dacci un’occasione di essere comunque, felici! – abbassò il tono della voce … - … ce la meritiamo anche noi … -
Françoise continuò a restare in silenzio … mentre si sentiva assalire inesorabilmente dal panico più assoluto! … non sapeva cosa fare … o cosa dire … non era preparata a quello! … non era preparata, a dover scegliere … 
Quando infatti, era ritornata a Beaumont, l’aveva fatto quasi incoscientemente … spinta solo da quella sofferenza inclemente che la stava opprimendo, tanto da non farla più respirare! … e con la speranza di avere il tempo e il modo di comprendere quel suo stato … per poi, in qualche maniera, riuscire a risolvere i propri problemi! … ma adesso … non c’era più tempo per farlo …
-Io … non lo so … - disse con voce fievole e tremante …
Forse, un po’ precipitosamente, il ragazzo rielaborò, a modo suo, la sua affermazione e annuì … - Va bene … per paradossale che sia … anche questa .. è una decisione … -
La ragazza alzò la testa di scatto, guardandolo impaurita … che significavano quelle parole?
-Cosa … intendi? – chiese spaventata …
-Che se veramente è così e non lo sai … è perché non sei convinta … e se non lo sei … significa solo una cosa. – concluse tristemente … -Questo è tutto. E’ finita qui. – sorrise con amarezza … -Mi spiace … mi ero solo illuso stupidamente … che potesse essere diverso, ma … non era così … – chiuse gli occhi e respirò forzatamente … - E’ solo che … avevo sperato fino alla fine … ecco tutto … -
Sentì il suo cuore frantumarsi in mille pezzi mentre riapriva lentamente le palpebre … -Non avere timore … non ti farò né trasferire né cambiare di mansione … continuerai a ricoprire il tuo ruolo, solo ed esclusivamente fino a quando lo vorrai tu … sei un’ottima assistente e … sarebbe stupido, da parte mia, perderti … - dicendo così, si avvicinò alla porta … l’aprì ed uscì sconfitto ... senza aggiungere altro …      
In quel preciso momento, sentì distintamente il mondo crollargli attorno … e quel che era peggio, era che Françoise non aveva fatto nulla per impedirlo! … era rimasta ferma ed immobile ... accettando semplicemente la situazione …
Dio … come fa male …
Restò un attimo, con sguardo assente, davanti all’ascensore  …
E ora cosa resterà di me?
Aveva riposto tutte le sue speranze in quel suo ultimo disperato gesto e ora … non gli restava più nulla …
Strinse dolorosamente i pugni, trattenendo le lacrime e imponendosi di andarsene al più presto da lì, per non correre il rischio di commettere qualche errore irreparabile, come tornare sui suoi passi e condannare così, entrambi, a stare male in una speranza vana di ciò che non sarebbe mai potuto essere!
Quindi, con le ultime briciole di forza che gli erano rimaste, si avviò verso le scale …
Posò il piede sul primo scalino per scendere quando all’improvviso, si sentì abbracciare forte da dietro le spalle …
… si fermò …
… era completamente confuso e stordito …
-Non te andare … - sospirò supplichevole, stringendosi a lui … -Ti prego … ho bisogno di te. Non posso e non voglio perderti. E non voglio neanche averti davanti ogni giorno, senza poterti abbracciare liberamente e dirti … che ti amo … -
Ecco … quelle ultime parole, furono la ciliegina sulla torta per cui Joe pensò realmente di essere impazzito! … di avere ormai la mente definitivamente persa e bruciata dal dolore ..
Per questo, rimase impietrito e muto … senza essere in grado di muoversi o di dire qualsiasi parola …
Sono ad un passo dalla follia … no … sono folle … pensò tristemente mentre credeva che la sua mente gli avesse tirato un tale crudele e grottesco tiro mancino, ma …
La ragazza, non sentendolo reagire, si preoccupò … così, anche se malvolentieri, si staccò da lui e gli girò intorno … piazzandosi proprio di fronte …
Lo guardò perplessa e preoccupata allo stesso tempo … -Perché … non mi rispondi? … perché non mi dici nulla? … hai sentito … le mie parole? – gli chiese iniziando a piangere … -Ti prego Joe … dimmi qualcosa … non fare così … -
Solo allora, come se si fosse svegliato da un brutto incubo, scosse la testa con veemenza … -Sto sognando? … è un allucinazione? –
Françoise si portò una mano alla bocca e, tra le lacrime, le sfuggì una risata … poi, senza aspettare oltre, gli gettò le braccia al collo e lo strinse forte a sé … -Stupido sciocco che non sei altro … no, che non lo è! -
Ripresosi all’istante, senza neanche avere avuto il tempo di rendersene pienamente conto,  ricambiò immediatamente il suo abbraccio, sospirando profondamente di sollievo e cercando poi, ansioso e bisognoso, le sue tanto sospirate e dolci labbra … per perdersi così, finalmente, in un lungo ed insperato bacio d’amore …

Un po’ impazientemente, senza neanche staccarsi dalla sua bocca, la prese in braccio e la portò dentro casa … richiudendo la porta, alle loro spalle, con un piede!
Non era ben cosciente … né di sé né di come avesse fatto ad arrivare in camera di Françoise, ma non aveva voglia né tantomeno gli interessava perdersi in tanti pensieri inutili e poco importanti! … l’unica cosa che contava era che l’aveva nuovamente tra le braccia … e questa volta per sempre!
Dolcemente, la posò sul letto, staccandosi da lei quel poco che gli bastava per togliersi la giacca e lasciarla cadere a terra … e continuare anche a guardarla minuziosamente, osservando il suo viso leggermente soffuso di rosso … le labbra pulsanti … e gli occhi lucidi e dilatati …
Nel suo sguardo si poteva leggere lo stesso bisogno di lui … la stessa urgenza e la stessa inquietudine di unirsi in un unico essere di pura energia … così, inaspettatamente, travolta dai propri sentimenti, si alzò e si avvicinò a Joe … baciandolo e iniziando con mani audaci e agitate a spogliarlo impetuosamente …
Voleva, senza ritegno ed esitazione alcuna, sentire la sua pelle sfiorare la propria … il suo profumo inebriarla fino alla perdita dei sensi …  e il suo corpo prenderla e perdersi in lei …
Offuscati dal quel desiderio che avevano tentato stupidamente di reprimere con la forza, i loro abiti volarono a giro per la stanza … lanciati così, senza arte né parte, per la troppa frenesia … contro mobili e oggetti …
Ogni tanto infatti, sentivano il suono di qualcosa che cadeva … o di un tessuto che si strappava, ma … erano cose di poca importanza … che non li riguardava in quel momento!
Françoise, cacciando via qualsiasi forma di inibizione o costrizione, lo trascinò sul letto … e lo strinse a sé … avvinghiandosi con le gambe ai suoi fianchi e spingendolo a prenderla senza ulteriori indugi …
E così, quando lo sentì, finalmente, dentro di lei, a quel contatto così intimo e profondo, gridò debolmente di piacere e felicità!
Era difficile spiegare quello che provava, ma … non era qualcosa di fisico e sessuale … era molto di più! … era l’essere l’uno parte dell’altra, senza limite! … un unico corpo in cui fluiva la vita e l’amore e che anelava ad essere solo qualcosa di inscindibile …
Mentre godeva di ogni suo respiro mancato … di ogni suo gemito strozzato … di ogni sua spinta intensa e languida, non poteva e non riusciva a trattenersi dal guardarlo in volto ed accarezzarlo … era persa e sognante nell’osservare i suoi lineamenti contratti dal quel bisogno inaudito ed estatico di lei …
E così, come era accaduto già in passato, all’improvviso, Joe aprì gli occhi e la vide osservarlo totalmente rapita …
In un istante, il ragazzo rivisse quelle sensazioni passate, per cui era stato tanto dubbioso e incerto, e si diede di stupido! … come aveva potuto essere così, fragile e sciocco, per non crederlo possibile? 
Comunque oramai, quei pensieri non erano più importanti e non erano più necessari … perciò, la baciò con impeto e suggellò, con quel gesto, la loro unione e la fine di quel passato tanto tormentato e tanto confuso …
La loro passione arrivò presto al culmine, non potendo rimandare ancora quel loro bisogno di fondersi l’uno con l’altra, ed esplose, forte e travolgente, come una stella che impatta contro l’atmosfera e si disgrega, spargendosi in finissima polvere di stelle, nell’universo ...

 

-Ho la sensazione che i tuoi vicini non abbiano proprio una bella impressione di me … -
-Solo perché sentono dei suoni molesti ogni volta che vieni a trovarmi, Mr. Shimamura?- rise, rannicchiandosi nel suo abbraccio …
-Già! … anche se non sono io a farli!-
-Ma sei tu a provocarli!- rise nuovamente …
-Ma devi avere sempre l’ultima parola, Miss Arnoul?!? – la riprese divertito …
Lei annuì, sfiorando con il naso la sua spalla …
Joe sorrise … accarezzandole la schiena … -Sarai sempre uno spirito ribelle … -
-Probabile, ma … - all’improvviso, aggrottò la fronte, guardando stupita sulla parete laterale … - … l’hai lanciata tu la cravatta sulla mensola?!-
Il ragazzo alzò un sopracciglio … -Eh?! –
-Sì … guarda là! … quella è la tua cravatta! … ed ha abbattuto il finto vaso di fiori!-
-Uhm … sinceramente … non ricordo di essermi tolto la cravatta … - mugolò, riflettendoci sopra … -Sei sicura di non essere stata tu? … mi hai quasi strappato la camicia di dosso nel togliermela!-
-Dici? … può essere! … anche se non ricordo di averti tolto la camicia … ma i pantaloni e i boxer! - disse maliziosa …
-Spiritosa!- la strinse a sé, sentendo il suo corpo aderire con estrema perfezione al proprio..
-Dico solo la verità!- scoppiò a ridere …
Shimamura restò un attimo in silenzio e poi, leggermente esitante, anche se necessario, le chiese serio … -Dimmi una cosa … cosa è accaduto per farti cambiare idea e tornare a Beaumont? –
La ragazza smise di ridere e si morse nervosamente le labbra, riflettendo un attimo su come potergli raccontare in modo appropriato, ciò che aveva affrontato … -Beh … ecco … forse, ti sembrerà folle, ma una mattina … mi sono alzata … mi sono messa a sedere al tavolo, per fare colazione con mia mamma e … mi sono chiesta cosa diavolo stavo combinando? … mia madre aveva smesso di sorridere … mio padre era sempre serio e triste... mio fratello aveva perso il suo buon umore e il suo sarcasmo … e la mia migliore amica … stava mettendo perfino a rischio, la nostra profonda e indissolubile amicizia per farmi capire i miei errori e, in particolare … quanto la mia vita fosse vuota e spenta da quando te ne eri andato … -
Involontariamente, la bocca di Joe si piegò in un sorriso … -Insomma … alla fine, hai dovuto ammettere che ti mancavo … -
-Non proprio … userei più altri termini! … tipo … che ero in astinenza da te!- concluse ridendo debolmente e stemperando così, i toni … ma fu solo un attimo, perché tornò subito seria …  - … non penso che sarebbe stato possibile continuare a negare ancora … stavo diventando matta! … nel vero senso della parola! ... ero arrivata al punto da non riuscire più a respirare normalmente ed ad avere frequenti attacchi di apnea, sia diurna che notturna … e ogni giorno, era sempre peggio! - le sfuggì una risata amara … - … chiesi addirittura a mio padre di farmi fare dei controlli … perché ero arrivata a pensare di essermi ammalata … - chiuse gli occhi, stringendo con forza le palpebre … - … nel mezzo della notte, mi svegliavo boccheggiando e ansimando … come se qualcuno mi avesse stretto le mani al collo e avesse tentato di soffocarmi! … non avevo più un attimo di tregua e serenità … -
-E ovviamente … dai controlli, non è emerso nulla … -
-No … però, stavo sempre peggio … fino a quando … appunto, una mattina, mi misi a tavola … e compresi cosa mi stava accadendo … cosa il mio corpo stava tentando disperatamente di dirmi e di farmi capire … una volta tanto … - concluse mestamente …
Joe inspirò profondamente e poi, le diede un bacio sulla fronte per tranquillizzarla e rassicurarla … -Non dovrai più avere timore di nulla … d’ora in avanti, ci sarò sempre io accanto a te … e ti aiuterò a comprendere ed ad affrontare serenamente le difficoltà che ti si presenteranno … -
Françoise annuì e poi, aggiunse timidamente …  - … però, promettimi anche un’altra cosa… -
-Dimmi … -
-Non ti allontanare mai più da me … neanche se impazzissi e ti volessi mandare via! … Ti prego, se accadesse, non mi ascoltare! Continua a starmi accanto … sempre e comunque! … senza abbandonarmi mai … -
Aveva compreso benissimo, il significato della sua richiesta … e, proprio per questo, per alleggerire quei suoi sentimenti così cupi, disse … -Ok … va bene … prenderò ispirazione da quel tipo di Misfits … che aveva legato e imbavagliato la propria fidanzata al letto di casa, per impedirle di obnubilargli la mente con i suoi poteri! Che ne dici? Ti piace come idea?-
-Eh?!? … e questo, secondo te, sarebbe il modo?!? – gli diede piccata una piccola botta sul braccio ...
Joe rise divertito … -Beh  … a dire il vero … ci sarebbe anche un altro modo … molto più piacevole … almeno dal mio punto di vista!- si voltò verso di lei, sorridendole malizioso … - Tipo …  zittirti con un bacio … -
-Uhm … questo … mi piace già di più … -
-Bene … allora, facciamo una prova?- avvicinò la propria bocca alla sua e, senza alcuna esitazione o indugio, se ne impossessò, in un languido e profondo bacio … che rapidamente accese, di nuovo e con impeto, quel fuoco che scorreva loro nelle vene …

 

Ancora assonnata e con gli occhi chiusi, allungò una mano verso di lui per accarezzarlo, ma … inaspettatamente, trovò il suo posto vuoto!
Resasi cosciente della cosa, come una molla, si alzò di scatto a sedere sul letto, sbattendo poi, le palpebre per mettere a fuoco e guardarsi attorno …
… neanche un abito …
Eppure, non poteva aver sognato tutto …
Scese in fretta dal letto, si infilò una maglia  a caso e corse agitata in salotto …
Appena varcò la porta, lo vide …  era in piedi, davanti alla porta finestra … già vestito e con una tazza di caffè in mano che guardava tranquillo e sereno il panorama …
Françoise sospirò sollevata, passandosi nervosamente una mano sul viso …
Il suono del suo respiro, richiamò però l’attenzione di Joe che si voltò subito verso di lei, sorridendole dolcemente … -Buongiorno … ti sei svegliata … finalmente … -
-Già … - mugolò imbronciata, avvicinandosi di un passo … - … ma tu perché … sei già in piedi, vestito?-
Il ragazzo comprese facilmente il suo disappunto e piegò la bocca in un sorriso divertito … -Beh … a parte il fatto che sono già le nove del mattino … è perché … dobbiamo andare via!-
La ragazza aggrottò la fronte, guardandolo di sbieco … -Via?! –
-Sì!- appoggiò la tazza di caffè sul tavolo del salotto e le si avvicinò … -Su, vai a prepararti … ci stanno aspettando!-
-Come, scusa? Chi, ci sta aspettando?!-
-Rogers e … il pilota dell’aereo della S.D.!- concluse senza grandi giri di parole ..
-Il pilota dell’aereo?! E perché? … dove dobbiamo andare? … Io non ne so nulla! … non c’era nessuno appuntamento di lavoro, fuori città, per questo weekend! Ho controllato con attenzione l’agenda!-
-Evidentemente … ti è sfuggito un appunto … - disse, ridendo sornione …
La ragazza scosse la testa … -No! Ne sono sicura! Non c’era niente! Fino a lunedì, dopo pranzo, non hai altri impegni!-
Lui insistette … -Fidati! … su! Ora vai a prepararti e … prendi solo lo stretto necessario! … il resto, lo compreremo lì … - le diede un bacio sulla fronte …
-Uhm … - lo guardò con diffidenza … - E … per stretto necessario … cosa intendi?! … quanto dobbiamo stare fuori? E poi … dove dobbiamo andare?Cosa mi devo portare?- chiese, a quel punto, concitata e leggermente nervosa … non sapeva perché, ma quella notizia inaspettata l’aveva presa un attimo alla sprovvista e la stava destabilizzando …
-Portati … un cambio … lo spazzolino e il dentifricio … e gli abiti per andare a lavoro lunedì!-
-Niente altro?-
Ci pensò un attimo … -No! … il pigiama tanto non ti serve!—concluse audace e impertinente ..
Lei scosse la testa, facendo finta di essere sconcertata e scandalizzata dalla sua affermazione! … -Mr. Shimamura! … non la facevo così impudente!-
-Uhm … impudente? … perché?… mi vorresti veramente dire che ti vuoi portare il pigiama?- la stuzzicò divertito …
Trattenne il fiato … -Ok … vado a prepararmi immediatamente!- glissando volontariamente sulla risposta e  arrossendo imbarazzata …
Così, si staccò a malincuore dal ragazzo e si diresse verso la sua stanza, quando, all’improvviso, ricordandosi che non le aveva specificato il luogo, si voltò nuovamente verso di lui … -Scusa, ma … dove stiamo andando?-
Joe sorrise con una certa soddisfazione … e poi esordì tranquillamente … -Nevada … -

 

Lunedì mattina …
-Non ci posso ancora credere … è un sogno vero? – gli chiese intontita mentre erano in auto e stavano andando a lavoro …
Lui alzò gli occhi verso di lei … e scosse la testa …
-Ma non è possibile!- aggiunse … -E come … lo spiegherai a … Jet? Albert? … e a Mina?-
Joe rise divertito … la sua agitazione era veramente deliziosa …
-Mr. Shimamura! Rispondi! – lo riprese arrabbiata …
-Uhm … fammi pensare … - guardò un attimo fuori dal finestrino e poi azzardò … -Come ho fatto con Rogers?-
-Uhm … - mugolò contrariata …
La guardò con tranquillità … -Su, calmati! Vedrai che … andrà tutto bene e … che saranno tutti molto contenti!-
-Non ne sarei tanto sicura!Io … se fossi in loro … mi arrabbierei moltissimo! E mi legherei la questione al dito! A proposito di questo  … - si portò una mano alla testa … -Come farò a dirlo ai miei? … a Jean? E a Cath? … mi uccideranno! – ci pensò un attimo … - Come farò a dirlo a Cath?!?! … scriverà il mio nome sul Death Note!- piagnucolò disperata …
Shimamura sospirò … - Mrs Shimamura … si calmi … per favore! … le ho già detto che saranno tutti felici!-
Françoise lo guardò storto, lanciandogli un’occhiata contrariata  … per poi abbassare, insicura e preoccupata, lo sguardo sulla sua mano destra … e sulla fede in oro bianco che aveva all’anulare …
-Ne sei sicuro? … voglio dire … sei ancora in tempo a cambiare idea … possiamo chiedere l’annullamento entro 72 ore se … -
Il ragazzo alzò un sopracciglio con disappunto, guardandola cupo … -Se … ? –
-Se … non ne fossi più convinto … - disse fievolmente … stringendosi nelle spalle …
Rimase un attimo in silenzio … poi, con una certa tranquillità e sicurezza, mise da parte le carte che stava riguardando e le prese le mani tra le sue … -Non dire sciocchezze! … sai benissimo che non ho alcun motivo per tornare sui miei passi! .. Inoltre, ogni minuto che passa, sono sempre più convinto di aver fatto la cosa migliore della mia vita … sposandomi con te ... -
-Basta esserne convinti … -
-Perché ? … tu per caso non lo sei?-
-Se devo proprio essere sincera … non è che abbia avuto tutto questo tempo per rendermene conto o per decidere! … ti vorrei ricordare che, senza spiegarmi nulla, mi hai portato in una delle Boutique più care di Las Vegas … per non dire, la più cara del Nevada! … e mi hai fatto acquistare uno degli abiti assolutamente più belli e costosi che abbia mai visto! … accessoriandolo, ovviamente, da scarpe … borsa … e intimo … Mi hai poi, portata da Cartier … con la scusa che volevi vedere dei gioielli e mi hai fatto scegliere indirettamente le fedi! E sei anche riuscito a farmi misurare l’anulare con l’inganno! … detto questo, senza neanche riuscire a fare un sospiro, mi sono trovata davanti ad un giudice di pace! … dovendo scegliere tra sì, lo voglio e … sì, lo voglio! –
-Uhm … pensavo solo di facilitarti la scelta! - rise … -E poi … era ovvio che ti facessi prendere borsa … scarpe e intimo! Volevi presentarti scalza?! –
-Non dire sciocchezze! E’ solo la tua mania per i dettagli! Hai fatto venire un esaurimento nervoso alla commesse, con le tue fisse! Soprattutto per quanto riguardava l’intimo, che doveva essere perfettamente in tono con l’abito!- scosse la testa … -Te lo assicuro : se all’inizio, quando mi avevano visto entrare con te, sono morte di invidia, sbavando come lumache per la tua avvenenza, dopo hanno tirato un sospiro di sollievo!E secondo me … ti hanno preso anche per un feticista dell’intimo!- sbuffò …
-Lumache?! –
-Sì, lumache! Non le hai viste come ti sbavavano dietro?!? … avevano lasciato la scia! … ad un certo punto ho pensato addirittura che ci sarei scivolata sopra, rompendomi l’osso del collo!-
Joe scoppiò a ridere … -Ma quanto sarai scema?!-
-Certo … scema io! E non tu?! … che quando vai a giro, tutte ti guardano!-
Diventò serio … per modo di dire! … -Ho come la sensazione … che qui … qualcuno sia geloso … vero, Mrs Shimamura?-
-Io? Nope … - incrociò le braccia al petto e distolse lo sguardo con irritazione …
-Sì, certo … comunque, per la cronaca … era ovvio, che fossi così pignolo nella scelta della biancheria! … ero io, quello che doveva deliziarsene addosso a te! …  per poi, togliertelo un istante dopo!- piegò le labbra in quel suo modo così sensuale che lei si sciolse subito ... anche se cercò di non darlo a vedere …
-Dovrò ricominciarti a chiamare Satana! … è il nome che meglio ti si addice!- mugolò, facendo finta di essere offesa …
-Come proferisci … ma sappi che la cosa avrà delle ripercussioni … - disse affievolendo la voce volutamente ... e lasciando ad intendere tante cose …
-Cosa??!? … Mr. Shimamura! Questo è abuso di potere! –
-Sì. E non provo neanche a negarlo! … - le si avvicinò audace … - Mrs Shimamura … se ricorda bene … non ho mai detto che non avrei mai usato il mio potere per sedurla … -
Gli posò una mano sul torace, spingendolo lontano da lei … -Sì … ma non in auto, con Rogers al di là del vetro! –
-Uhm ... perché no? … il vetro è insonorizzato … -
La ragazza trattenne una risatina nervosa … e poi, lo ammonì divertita … -Sii serio! Per favore! E poi … ricomponiti, Mr. Shimamura!  Che siamo arrivati!-
E un istante dopo, l’auto del Presidente della Solid Dynamo si fermò proprio di fronte all’entrata della sua ditta … e, tempo di accomodarsi alla sua scrivania, indisse subito una riunione straordinaria per la tarda mattinata, con tutti i suoi dirigenti e soci …

 

Pochi minuti prima della convocazione, Mina arrivò in ditta, sbuffando infastidita come un treno a vapore …
-Voi due! Sapete perché mio cugino-rompi-le-uova-nel-paniere ci ha chiamato?!?- chiese irritata a Link e Heinrich, entrando con passo arrabbiato in sala …
I due scossero la testa all’unisono …
La ragazza si accomodò nervosamente … -Ero dal parrucchiere … e stavo finendo la messa in piega quando ho ricevuto … l’ordine tassativo di presentarmi in ditta, per una riunione straordinaria!- si tolse il cappotto e il suo cappellino, appoggiandoli sullo schienale della poltrona … -Ho dovuto mettere fretta al parrucchiere!E guardate!- indicò i suoi capelli … -Mi hanno già perso la piega!-brontolò disperata …
Jet alzò un sopracciglio … mentre Albert rideva sotto i baffi per non farsi vedere … -Mina … non per essere pignoli, ma … nella vita c’è altro, che una piega perfetta!- le fece notare ironico …
Si voltò verso di lui … -Cioè? … intendi la manicure?-
Il ragazzo scosse la testa rassegnato … -Ci rinuncio! … quando emerge il tuo lato femminile … sei una causa persa! –
Proprio in quel momento, senza dover aspettare oltre, fece il suo ingresso nella stanza anche il loro Presidente … seguito dalla sua assistente …
Cadde immediatamente un silenzio di piombo, fra tutti i presenti …  e in particolare tra la cugina e i suoi amici, che appena lo videro entrare con aria seria e impassibile si irrigidirono … prevedendo aria di tempesta …
Il giovane si accomodò con naturalezza e tranquillità al suo posto … e così anche Françoise che fece altrettanto, occupando la sua postazione accanto a lui …
-Bene … - diede uno sguardo generale ai suoi dipendenti … - Se non sbaglio … ci siamo già tutti … quindi direi di cominciare, senza perdere altro tempo! – sorrise … - Prima di tutto … Buongiorno Signori … e grazie per essere riusciti ad intervenire tutti, con così poco preavviso … - aprì alcune carte … - Immagino che abbiate avuto dei problemi a farlo e per questo mi scuso con voi, ma vi prometto che non vi tratterò allungo … e vi illustrerò rapidamente i motivi per cui vi ho riuniti … -  si fermò un attimo … - I punti all’ordine del giorno sono due  … ovvero … la nascita, proprio da oggi, di un nuovo reparto e quindi, di una nuova realtà nella S.D. , e del suo relativo responsabile! – … alle sue parole, si sentì un sospiro di sollievo generale provenire dai presenti … in molti, infatti, avevano temuto il peggio …  - Ebbene, sto parlando del nostro nuovo Ufficio relazioni con l’Oriente! Il cui compito sarà quello di agevolare i rapporti con i clienti orientali … ma non solo! Avrà anche pieno potere di scelta e azione, sia da un punto legale che amministrativo … - si interruppe, facendo una rapida panoramica dei loro volti … - Fino ad ora, abbiamo avuto un unico reparto per l’estero … unendo Oriente e Europa sotto lo stesso ufficio, ma come sapete bene … è sempre stato troppo riduttivo …  così, ora che abbiamo ampliato i nostri commerci … e abbiamo nuovi clienti e nuovi partners lavorativi in Giappone … Cina … Corea del Sud … abbiamo necessità di migliorare le nostre risorse! … Non avete certo bisogno che ve lo dica io, ma Oriente e Europa hanno necessità differenti … oltre che interessi e tradizioni differenti … perciò, se vogliamo offrire un servizio efficiente e completo, per gareggiare a livelli alti anche su quei mercati, dobbiamo portarci avanti e creare un reparto esclusivamente dedicato a questo fronte … -
Link e Heinrich lo guardarono interrogativi, a bocca aperta …
-Quindi … - continuò imperterrito … - … da oggi, Europa e Oriente, avranno due canali separati … e a capo di quest’ultimo, avremo un nuovo responsabile … che si applicherà, con grande dovizia e solerzia, ai suoi compiti … diventando una figura di rilevo e di riferimento, per tutta la Ditta e, in particolare, per tutti coloro che avranno motivo di interagire con l’Oriente! Troverete in esso, un collega estremamente preparato e molto disponibile, per ogni tipo di informazione o consultazione di cui potreste avere bisogno! -
Nell’intera stanza, si alzò un soffuso brusio generale …
-Detto questo … vi presento, anche se molti di voi hanno avuto già il piacere di fare la sua conoscenza, il nuovo responsabile del nostro nuovo ufficio … Mrs … Shimamura … - concluse flemmatico, alzandosi in piedi e indicando Françoise … che a sua volta, su gambe incerte, si alzò in piedi di fronte a tutti ..
I dirigenti si guardarono fra di loro, ammutoliti, con occhi smarriti e sconcertati … avevano capito bene? … Mrs. Shimamura?!
Mina sgranò gli occhi, attonita … mentre Jet e Albert lo guardarono esterrefatti per un lungo attimo ...
Dopo lunghi istanti di silenzio, uno dei dipendenti , con molto coraggio, intervenne timidamente ..  -Scusi … Presidente? –
-Dimmi pure, Harrison … -
-Ecco … noi … - balbettò, guardandosi attorno e cercando appoggio spirituale nel volto degli altri colleghi e soci … - … abbiamo capito bene? … Voglio dire …  -
-Harrison … mi sembra una cosa semplice e lineare … no?- tagliò corto, categorico e imperturbabile … escludendo qualsiasi tipo di replica da parte di chiunque …
L’uomo annuì debolmente …
-Bene … detto questo … la riunione è sciolta … potete tornare ai vostri compiti! -

 

Per tutto il tragitto fino al suo ufficio, rimasero in completo silenzio … ma appena chiusero la porta …
-Presidente … ha lasciato tutti senza parole!- esordì Albert accomodandosi a sedere … mentre Jet stentava ancora a riprendersi …
Mina invece, si era gettata al collo di Françoise abbracciandola e piangendo di felicità …
-Davvero? … e io che credevo di non sconvolgere nessuno!- disse ridendo e guardando allegro la moglie … che invece, gli lanciò un’occhiata esasperata di fronte alla sua faccia tosta e al suo eccessivo spirito ironico …
-Scusa un attimo però .. - intervenne all’improvviso Link, prendendo la parola con tono perplesso  … - C’è qualcosa che non mi è del tutto chiaro, in questa situazione … NOI, ti abbiamo lasciato venerdì pomeriggio, single e disperato … senza neanche uno straccio di fidanzata o possibilità alcuna, che le cose potessero, perlomeno, cambiare a breve! … e poi, tu nel giro di quarantotto ore ti fidanzi … e trovi anche il tempo di sposarti?!?Come diavolo ci sei riuscito?!?-
-Scusa, ma … non eri tu che ti lamentavi che non avevo sufficiente spirito d’iniziativa?- gli rigirò la domanda …
Il ragazzo aggrottò la fronte … -Sì, ma … c’è un abisso dal lo dico o non lo dico … a prendo e mi sposo, senza neanche ragionarci!-
-Uhm … cosa mi vorresti dire? … che non sei d’accordo con la mia decisione?- gli chiese guardandolo serio … mentre scendeva uno strano silenzio …
Jet rimase un attimo muto … -Ovviamente … sì! Ti appoggio a pieno! E’ l’unica decisione intelligente che hai preso in tutta la tua vita!- concluse, sorridendo felice … e tranquillizzando gli animi di tutti …
-Ottimo! Sono felice che la pensiate come me! –inspirò debolmente e poi, senza farsi vedere, fece ciò che non poteva più rimandare ancora …
Con mano leggermente nervosa, girò la chiave e chiuse per sempre il cassetto in cui era tenuto il libro di Jiro …
Con lo spirito rimarrai per sempre qui, accanto a noi … te lo prometto …
Con questa promessa nel cuore, alzò gli occhi, con sguardo finalmente sereno, e osservò i suoi affetti … che erano tutti lì ..  -Bene … e ora … - sorrise … - .. se gentilmente … mia cara cugina, molli mia moglie … la porterei a visitare il suo nuovo ufficio! –
La ragazza si voltò a guardarlo turpe … -Devo proprio? … non posso rapirla e portarla a festeggiare?-
-No! – le rispose categorico e con una certa enfasi, mal celando il suo dissenso  …
D’altronde … non a caso, aveva usato l’aggettivo possessivo!
-Uffa! … e l’addio al nubilato?! – chiese dal nulla …
Shimamura la guardò di sbieco … -L’addio al nubilato?!?E ora cosa centra?!? –
-Centra! … ogni matrimonio che si rispetti, richiede un addio al nubilato con le amiche … alcol … e uomini che si spogliano!-
Sull’ultima affermazione il ragazzo si incupì vistosamente … - Ormai è già sposata. Niente addio al nubilato. – sottolineò perentorio e profondamente contrariato … fulminando la cugina con lo sguardo …
-Cugino … non sarai mica geloso? – chiese innocente … piegando la bocca in un sorriso sornione …
-Io? No. – disse secco, suscitando un riso generale nei suoi amici …
Se avesse voluto essere parzialmente sincero … avrebbe dovuto dire … nope!
-Certo … non avevo dubbi … - si voltò verso l’amica … -Uff … e io che contavo di andarci a divertire … in qualche nightclub … fra litri di alcol e … uomini nudi!-
-Ehm … forse … è meglio di no … - disse imbarazzata la diretta interessata che sentì subito addosso, lo sguardo funesto del marito … pronto a scattare e a rinfacciarle, la discussione avuta in auto, quella mattina, alla sua prima affermazione non formalmente corretta!
-Decisamente!- ribadì Joe …
Se uno non avesse capito!
Link e Heinrich risero divertiti, guardandosi tra loro … per poi esordire … -Dai … Presidente … non essere così possessivo e geloso! Lascia andare le ragazze a divertirsi! … almeno … non potranno avere niente a ridire … quando ti porteremo al tuo addio al celibato e … avrai una spogliarellista tutta per te!- aggiunse il suo braccio destro … battendo il cinque con Jet …
Shimamura sgranò gli occhi … ma prima che potesse dire una parola …
-Io … non penso che sia una buona idea. Anzi, la reputo … proprio una pessima idea! … e in qualità di Mrs Shimamura … la boccio assolutamente. – esordì acida, lasciando tutti attoniti  …
Ok … non era aria, per fare battute del genere …
Il marito le lanciò un’occhiata d’intesa e poi … abbozzò, divertito,  una risatina …

 

-I tuoi amici hanno rischiato la morte … lo sai, vero? – gli chiese mentre erano diretti verso il suo nuovo ufficio …
Lui sospirò debolmente … -Sì … lo so … -
Si fermarono di fronte ad una porta …
-Guarda che non sto scherzando! – ribadì nervosamente, mettendo il broncio …
-Ok … va bene … ho capito … - le disse guardandola negli occhi … -Comunque, stavano solo scherzando! … per stemperare i toni di Mina! … ma a quanto pare … hanno suscitato l’effetto opposto!-
Françoise  alzò un sopracciglio con dissenso …
-Sì … ok … se lo potevano risparmiare, ma lo sai … son fatti così ! - … era ancora memore della scena tragicomica che, ai suoi tempi, li aveva visti coinvolti nel malinteso della scrivania … e in cui avevano dato il meglio di loro!
A quel pensiero però, improvvisamente, ebbe il desiderio di abbracciarla e l’attirò sfacciatamente a sé … -Sai una cosa? … mi piace molto che tu sia così gelosa di me … - dicendo così, si avvicinò con le labbra al suo collo e poi, lo percorse dall’incavo fino allo zigomo … raggiungendo infine le sue labbra e baciandola intensamente … 
Attimi dopo, quando la lasciò tornare a respirare … lei gli mise, tremante e ancora scombussolata, le mani sul petto … -Se pensi di corrompermi con questo … ti sbagli … - mormorò con voce malferma … -E poi … non è professionale! Siamo in ditta! Inoltre, non è lecito il tuo abuso di potere, Presidente! … Se qualcuno ci vedesse in questi atteggiamenti intimi, sarebbe inappropriato e disdicevole!- gli fece notare …
-Giusto! Hai perfettamente ragione! … è fuori luogo! – diventò serio … ovviamente, a suo modo! … -Comunque … no. Non pensavo di corromperti … con così poco … per quello infatti, c’è la mia scrivania! –
La ragazza spalancò la bocca sconcertata  … e lui scoppiò a ridere … -Ok … ok … ora ricomponiamoci! Devo farti conoscere il tuo gruppo di lavoro … e non mi pare il caso di presentarti … dismessa … al vostro primo incontro!-
-Il mio gruppo di lavoro?! – gli chiese stupita, slacciandosi dal suo abbraccio …
-Sì … da responsabile … avrai dei dipendenti o collaboratori … non so come preferisci chiamarli tu, che fanno capo solo a te! -
-Ah, sì?! … e questi … da dove spuntano?! … e soprattutto … chi sarebbero?!- chiese interdetta, guardandolo con sospetto …
-Uhm … beh … ecco … visto che tu non c’eri … e che non avevi fatto cenno a voler tornare … la S.D. aveva bisogno comunque di qualcuno che si occupasse degli affari con l’Oriente e quindi … -
-Mi avevi già sostituito?!? – chiese sconvolta e risentita ..
-Non proprio … - disse distogliendo lo sguardo … e mordendosi il labbro inferiore …          -Diciamo che … la ditta richiedeva urgentemente un rimpiazzo … - mormorò a bassa voce con un certo terrore nel tono …
-Ah, sì?! … - incrociò le braccia al petto, palesemente arrabbiata … - Sai una cosa? … mi sa che … stanottequalcuno dormirà sul divano! E non sarò io!-
Sospirò … alzando gli occhi al cielo … -Tesoro … -
-Tesoro un cavolo! Non avevi detto che il mio posto sarebbe stato sempre e solo mio! E che nessuno mi avrebbe mai sostituito?!?- gli fece notare stizzita …
-Uhm … - mugolò e poi, con gesto improvviso, l’attirò di nuovo a sé e la zittì con un bacio profondo … che la lasciò nuovamente senza fiato …
Quando si staccò da lei … appoggiò la fronte alla sua … -Vuoi ancora che stasera dorma sul divano? … -
Lei rimase un attimo in silenzio e poi … -Uhm … sì!Sei scorretto!- disse allontanandolo da sé e ricomponendosi … -Sei il solito schiavista dittatore!- concluse con le guance rosse …
-Ok … mi arrendo … - alzò le mani al cielo … -Il mio piano di corruzione è fallito miseramente … - rise … -Comunque … vedila così … avrai dei poveri schiavi da torturare a tuo piacimento … e su cui poter riversare la tua ira funesta … quando ti farò arrabbiare!Proprio … come adesso!-
La ragazza scosse la testa con disappunto … -Ripeto il concetto : Satana … è il nome che meglio ti si addice!- gli fece la linguaccia …
Il ragazzo rise nuovamente ….-Ok … va bene! … ti prego però, di non chiamarmi così, pubblicamente! Sono comunque il Presidente … - si avvicinò a lei, guardandola intensamente … -E comunque … qualsiasi cosa non le torni … Mrs Shimamura … ne possiamo sempre parlare … in camera nostra … stasera … -
-Stai ancora abusando del tuo potere per distogliere l’attenzione dal tuo colpo basso?!?- lo ammonì …  
-Ma no … dai! … non è un colpo basso! … e comunque … non è colpa mia, se ogni volta che ti guardo ho voglia di strapparti gli abiti di dosso!-
-Bugiardo … -
-E’ la verità … e ne hai le prove! … dopo il matrimonio non ti ho più fatto uscire dal letto!Ricordi … ? –
-Ah! Basta con queste allusioni!O comincerò a pensare di essermi sposata Mr. Grey! A proposito … - si fece seria … - Cosa intendi con … la nostra camera da letto? –
Joe la guardò interrogativo, aggrottando la fronte … -Che intendo?! … beh, non certo la mia personale camera rossa … anche perché quella, non la chiamerei così! … anche se ne sarei molto tentato! -
-Sì, certo … - sospirò esasperata … - Sii, serio … per favore! Che intendi? -
-Uhm … quella del mio appartamento?! … che diventerà … il nostro ?! – chiese interrogativo, non comprendendo dove volesse andare a parare …
-Ecco … appunto! Era proprio quello che intendevo!- incrociò nuovamente le braccia al petto, guardandolo cupo …
-Uhm … mi sta sfuggendo qualcosa … -
Lei rimase in silenzio …
-Che c’è … che non va nel mio appartamento?! -
-Eppure … dovresti saperlo … -
-Uhm … no!Se mi spieghi però … riusciamo, entro sera, a presentarti i tuoi poveri e sfortunati diversivi di sfogo! -
-Ah!!! Bisogna  sempre spiegarti tutto!-
Sospirò … -Chiedo perdono … Mrs Shimamura … ma questa volta proprio non ci arrivo!-
-Non pensi che … dovresti prima cambiare qualcosa in casa tua? … prima che diventi la nostra?!- lo guardò con cipiglio …
-Uhm … continuo a non capire .. –
-Ah! … il tavolo della cucina! … e qualsiasi altro mobile o superficie su cui ti sei divertito con Miss Miller e con chi, prima di lei!- sbuffò nervosamente …
-Ahhhhhhhh … - esclamò capendo tutto al volo … ci pensò un attimo e poi, inspirò profondamente … -Ok … quindi … dobbiamo cambiare tutta la mobilia … -
La ragazza sgranò attonita gli occhi …
Lui la guardò a sua volta e poi, scoppiò a ridere … -Scherzo! … c’è solo il tavolo da cambiare! … e lo farò seduta stante … anzi, lo farai tu … scegli quello che preferisci e chiedi di portarlo subito a casa nostra! –
-E il letto? … mi vorresti dire che .. –
-No. Mai usato con nessuna! Anzi … per essere sinceri … a parte Miss Miller, per un caso estremamente fortuito … nessuna è mai stata a casa mia!Quindi … il resto è … immacolato e sterile!- la prese in giro … -Comunque, se vuoi … posso sempre chiamare la ditta di pulizie che si occupa del nostro piccolissimo, ma estremamente funzionate reparto chimico! … so che per sterilizzare, usano acido peracetico … altamente acido e corrosivo, ma dall’alto potere disinfettante! … Tra l’altro … anche biodegradabile! Nel rispetto della natura! Può essere scaricato perfino nella rete fognaria!-
Françoise lo guardò attonita, sbattendo le palpebre incredula … -Hai per caso una seconda laurea in chimica?! … -
-No. So solo cosa accade nella mia ditta!-
-Uhm … sarà! Ma mi fai paura ... – sbuffò … - Allora … mi posso fidare, veramente? Sai com’è … la tua natura di bugiardo incallito, non è proprio una garanzia!-
-Sì! Sfiduciata e noiosa per natura! – disse sbeffeggiandola … - E ora … andiamo a conoscere quei poveracci che ti avranno per capo! Forza!- le diede una sonora pacca sul sedere …
-Hey! Questa è molestia sul posto di lavoro!- protestò lei, girandosi fintamente sconvolta ..
- Sì … certo! Come no! … vedi piuttosto di non schiavizzare questi due poveracci! … e di non farli venire a lamentare da me! … perché avrei qualche problema … a rimproverare mia moglie … - le fece notare divertito e malizioso …
-Certo, come se non provassi un piacere viscerale, nel farlo?! Comunque … non sono del tutto sicura di riuscirci … - mugolò … - … voglio dire … come mi hai insegnato bene tu … sennò a che servono dei sottoposti?!-
Joe la squadrò … - Vedi di fare la brava! E poco la simpatica! O dovrò sculacciarti … - disse aprendo la porta dell’ufficio …
Di tutta risposta, con tono molto basso e intrigante, mentre entravano nella stanza, gli sussurrò divertita … -Va bene … Mr. Grey … ogni suo ordine … sarà eseguito …  -
Lui scosse la testa, sospirando rassegnato … e, senza più darle corda, si diresse dritto e sicuro verso due uomini in giacca e cravatta che stavano lavorando in modo composto e solerte, ciascuno al proprio computer …
I due, appena si accorsero della sua presenza, distolsero gli occhi dal monitor e lo salutarono cordialmente …
-Buongiorno, signori … - sorrise ai due … - Mi spiace disturbare il vostro lavoro, ma … ho un importante comunicazione da darvi … - si voltò verso Françoise, facendole segno di mettersi accanto a lui … - Da oggi … sarete sotto la supervisione e la responsabilità di Mrs Shimamura … mia moglie … -
I due ragazzi si scambiarono un rapido sguardo tra di loro, lasciando trasparire una certa perplessità  che Joe colse subito …
-Mia moglie … prima che foste assunti, era l’unica responsabile e addetta a ciò di cui vi state occupando, adesso insieme … quindi, conosce molto bene il vostro lavoro … e sa perfettamente come muoversi e cosa fare … Per questo, d’ora in avanti, sarà la vostra responsabile e coordinatrice … Dovrete fare riferimento a lei per qualsiasi cosa … domanda o dubbio che sia! Ovviamente, oltre a ricoprire questa carica, lavorerà a fianco a voi e si occuperà dei vostri stessi compiti … -
Annuirono in silenzio, senza fare una piega …
Shimamura osservò un attimo i loro volti, sincerandosi che avessero capito … -Bene … se è tutto chiaro, allora … -
Prima però, che potesse finire di parlare, Françoise gli diede una gomitata nel fianco … Joe la guardò turpe e contrariato … -Sì? –
Gli si avvicinò all’orecchio e gli sussurrò … -Non pensi che … dovresti presentarci?-
-Uhm … in genere, è il responsabile … che ci pensa da solo … - le fece presente, ma … lo sguardo della ragazza fu più che eloquente in merito, così …  -Ho capito … questa volta, farò un eccezione … -
Si voltò nuovamente verso i due … -Dicevo … Mrs Shimamura … ti presento i tuoi nuovi collaboratori … Mr. Loki Laufeyson … e Mr. Kami Kurokawa … -
Françoise sorrise amabilmente … -Piacere di conoscervi! -
-Piacere di conoscerla … Mrs. Shimamura … - i due dipendenti le risposero in perfetto sincrono, con un sorriso a trentadue denti, stampato sul volto  ...
-Ottimo! Ora che abbiamo concluso con le presentazioni … - Joe si voltò verso la moglie, guardandola negli occhi con una strana luce … - Mrs. Shimamura … la pregherei di raggiungermi nel mio ufficio … per chiarire un attimo la questione del … tavolo della discordia … -
Alla sua allusione, Françoise lo guardò perplessa, ma anche molto divertita … -Certo … Presidente … - assentì docilmente e poi, si rivolse ai due dipendenti … - Arrivo subito … continuate pure quello che stavate facendo … mi ragguaglierete al mio ritorno!-
E così dicendo, i due novelli sposi se ne andarono … lasciando i due uomini da soli …
Appena, la porta si richiuse, Loki e Kami si guardarono nuovamente negli occhi … ma questa volta, con sguardo di aperta sfida …
-Che vinca il migliore … Loki …  - gli lanciò un’occhiata ferina, manifestando la sua natura oscura e malvagia …
-Demone … non penserai veramente, di poter vincere contro un Dio? … - rise divertito …  - … hai già perso … - concluse con strafottenza, tipica della sua natura ambigua …
-Vedremo … Dio dell’Inganno! … Ricordati, che sono sempre il signore delle tenebre … - piegò le labbra in un sorriso sicuro e diabolico … e poi, dal nulla, pose una clessidra sul tavolo … -Che inizino i giochi … e sia aperta la caccia … l’Hanami è alle porte …  -

 

 

A Nicoletta …
di cui posso dire
che questa frase le appartiene
quanto a me …

“ … se mi fissi bene
non vedrai i miei occhi sbattere
chi sogna ad occhi aperti
perde l’uso delle palpebre …”28

Ed io mi auguro di cuore,
di essere riuscita a farti sognare a occhi aperti …
Auguri di Buon Compleanno unnie Nico!

 

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Fedez ft. F. Michielin, 01/03/2013, Cigno Nero. Italia, Sony Music and Epic.

© 23/12/ 2013

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